NEL LAGO DEL TURANO

A campionati finiti, e dopo un periodo di meritato riposo, inizia l’astinenza dalla pesca e sale la voglia di riprendere la canna in mano, e di vedere il galleggiante sparire.
Ancora resiti nel buttarsi nel circuito dei laghetti per la stagione invernale, con i miei amici Filippo e Sandro, proviamo in un ultimo assalto in quello che è probabilmente uno dei più bei posti per praticare il nostro sport, il lago del Turano.
In pratica alle porte di Roma, uscita Carsoli sulla A24, il Turano è il posto che prima con le alborelle e poi in tempi recenti con le breme all’inglese, ha rappresentato per tanti anni l’agonismo nel centro Italia.
Sapevamo che sarebbe stata dura convincere i padroni di casa, I PESCI, a partecipare alla nostra uscita, ma la voglia di ritrovarci insieme in un posto cosi bello ha prevalso su tutto!
Appuntamento alle 6:30 per una colazione veloce al bar Casa Bianco che si incontra imboccando la SP Turanense che porta direttamente sulle lago.
Dopo una serie di valutazioni per decidere dove calare le nostre lenze, la scelta cade al Mulino! Noto a tutti gli agonisti e pescatori del centro, in pratica sotto la casa cantoniera.
Dovendo provare ad insidiare i grandi cavedani del Turano, tutti e tre avevamo già la sacca delle inglesi pronta con le canne montate dall’ultima gara di fiastra.
Parcheggiamo nel piazzale di fronte alla casa cantoniera, scarichiamo la poca attrezzatura, sacca con sgabello, secchio, fionde, 2 kg di quarzite, sacchetto di colla e 2 kg di bigattino, porta nassa pedalina, sacca delle canne e siamo pronti a scendere.
Appena si attraversa la strada si imbocca un piccolo sentiero che è rimasto identico a 25 anni fa quando lo attraversai per la prima volta per la mia prima gara al Turano… sembra ieri e invece sono passati 25 anni!
Superata la botta di nostalgia, scendiamo velocemente e iniziamo subito a preparare il bigattino incollato, in un attimo anche le canne sono aperte e pronte, alle ore 8:00 inizio!

All’inizio la tecnica utilizzata da tutti è tre è quella con lenze a pallini di varia grammatura, pescando con il mulinello chiuso e lasciando calare lentamente la lenza, cercando di trovare il giusto strato d’acqua dove provare a trovare i nostri amici pesci.
Dopo poco si capisce che la situazione non sarà facile, nessuno dei tre vede mangiate e dopo 40 minuti e varie prove e tentativi siamo tutti BB (busta bianca)!
Inizia a farsi strada l’ipotesi di spostarci ai Giallo/Rossi, altro posto molto conosciuto a cui è rimasto questo nome di quando si usavano i colori per identificare le zone nelle gare.

Convinti di provare questa carta, effettuiamo lo spostamento con una piccola sosta caffe!
Alle 09:30 circa siamo nuovamente in pesca, noi e due altri pescatori che troviamo li!!
Com’era prevedibile purtroppo la situazione non cambia, e nessuno di noi vede mangiate.

Alle ore 12, ormai rassegnati e decisi a chiudere visto anche il tempo incerto, accade l’inaspettato!
Io che avevo già chiuso, prendo in mano curioso di provare la bellissima Tubertini Tmatch Elite 4,20  6/20 di Filippo anche per dargli modo di chiudere il resto delle attrezzature, e al terzo lancio il tappo sparisce! il braccio parte, la canna sale, la bella vetta della Tmatch si piega, si è lui, non mi sono sbagliato! Un bel cavedano c’è venuto a trovare!

Com’è giusto che sia prende un po’ di filo e io visto i finali del 0.07 che si usano in questa situazione non posso fare altro che concederglielo!
Dopo aver contenuto la prima sfuriata, concedo giustamente l’onore a Filippo, di recuperare questo bel pesce, che fino a quel momento non era riuscito a provare la sua nuova canna con una cattura!
Un bel cavedano da oltre 1,3Kg finisce nel guadino.
Il momento è quello giusto, Sandro lo capisce! Insiste con il bigattino a freccia, e dopo un attimo anche lui trova il suo cavedano!
Con l’aria più calda qualche pesce si è mosso, ma purtroppo inizia anche a piovere!

Sandro prende altre mangiate ma solo lisci! Filippo chiude velocemente mentre mi avvicino a Sandro che mi passa la sua canna e ne prende un’altra pronta!
Scendiamo con le due lenze sullo stesso bigattino, e a me parte nuovamente il tappo! Ma questa volta il terminale cede subito pazienza!
La pescata finisce cosi, ma l’uscita termina nel migliore dei modi, davanti ad un bel piatto di tagliatelle alla boscaiola con un bel vino rosso!

Meglio di cosi!
Un caro saluto a tutti i lettori e amici di Match Fishing da Fabio Taverna.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *