OSTELLATO REGALA UN ANTICIPO DI PRIMAVERA

Mancano ancora diversi giorni all’arrivo della primavera, la stagione forse più bella per praticare la pesca al colpo, ma quella vissuta oggi sulle sponde del Circondariale (vecchio) di Ostellato è stata una giornata che aveva tutte le caratteristiche di un classico giorno di primavera.

Dopo una frizzante mattina con la brina e la classifca nebbia delle valli a dominare la scena pian piano è sbucato un sole caldo che ha messo in azione i pesci del canale dimostrando, visto le tante catture, che la fame è una brutta cosa per tutti gli esseri viventi.

Si sono fatti dei pesi e le breme sono state tutte di taglia importante con esemplari superiori anche ai due chili.

Il canale oggi era tutto pieno di pescatori, chi gli dava a ledgering e chi all’inglese, visto che proprio su questo campo gara tra due settimane si svolgerà il campionato regionale di pesca all’inglese.

Tutti hanno catturato, ovviamente chi ha pescato con il waggler ha preso meno, anche perchè l’acqua ha mosso per tutta la mattina e si sa in queste condizioni pescare all’inglese non è sempre facile.

Al contrario la pesca a feeder in queste condizioni mostra le sue potenzialità e non a caso ha permesso ai concorrenti di una garetta ad invito di realizzare pesi incredibili.

La gara dopo 4 ore è stata vinta dalla coppia Strollo – Pelloni con 28350 punti.

A questa gara hanno partecipato diversi nomi noti dell’agonismo feeder e tra i tanti si sono visti Claudio Guicciardi, Verter Bergonzoni, Riccardo Favalini, Carlo Pezzuto, Stefano Mariotti, Manuel Marchese, Francesco Minghelli Maurizio Setti e Marco Mazzetti.

La pesca è stata impostata dalla maggioranza dei feederisti sulla tre quarti di canale, precisamente sulla distanza di 50 metri, e la maggior parte dei concorrenti ha utilizzato dei pasturatori da 20 grammi a 30 grammi caricati con pastura non troppo bagnata integrata con bigattini stirati e caster.

Altri però hanno trovato pesce anche sui 35 metri e come nel mio caso a 45 metri.

All’inizio della gara tutti hanno lanciato una quindicina di volte in un punto preciso, alla distanza prescelta, sfruttando il fermo sul mulinello, con intervalli tra un lancio e un’altro di un paio di minuti.

La maggior parte della gara si è svolta con l’utilizzo di due canne, una montata con un terminale del 0,14 e un amo largo del 14 per innescare vermi e bigattini mentre l’altra canna lenza più fine con terminale delo o,11 con un amo del 20 per insidiare le breme più sospettose soprattutto quando l’acqua smetteva di correre.

Per il sottoscritto è stata la prima gara a feeder della stagione ed è stata utile per affinare la strategia di gara e “sgrezzare” alcuni aspetti della lenza che sono fondamentali per riuscire a catturare qualche pesce in più.

Chi la chiama la pesca del nonnno non ha capito niente, pescare a feeder è divertente perchè sa regalare quasi sempre qualche cattura in più della pesca all’inglese e a roubaisienne, necessita di poche esche e pastura, bastano poche canne ma….devono essere manovrate bene, devono essere attrezzate rispettando tutti i particolari tecnici, e conta il saper leggere acqua, correnti, vento e aggressività del pesce.

Lanciare e aspettare, quella si che è la pesca del nonno, non porterà mai da nessuna parte….

Lanciare, affondare il filo, metterlo nella tensione giusta, posizionare la canna contro corrente per vedere meglio le mangiate, stuzzicare il pesce dando inviti continui alla lenza, alternare le esche passando dai vermi ai bigattini, aumentare o diminuire il peso dei pasturatori a seconda delle condizioni dell’acqua, allungare il terminale passando da 70 cm fino a 120 cm, insomma una tecnica quella del feeder che va compresa, gestita, e applicata in modo maniacale, proprio come facciamo quando peschiamo a roubaisienne o all’inglese.

Se con queste tecniche (inglese e rouba) è l’affondata del galleggiante a scatenare l’adrenalina nel pescatore, nel feeder è il tremolio del vettino a far scattare la reazione.

Un leggero tocco, un altro ancora, ferrata decisa e …..canna incurvata. Oggi ad Ostellato il film è stato questo, un anticipo di primavera molto gradito da chi è venuto da vicino e da lontano e finalmente un pò di odore di pesce nella nassa.      

1- cadau bergonzoni 6780+9250 16030 3

2- scarponi trevisani 8520+3930 12450 5

3-plazzi plazzi 6120+9170 15290 4

4-marchese mariotti 14930+10630 25560 1

5-favalini pezzuto 6580+10350 16930 2

6-padovani molinari 7800+2350 10150 6
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7-guicciardi guicciardi* 4920+4310 9230 4

8-setti morandi 6270+8330 14600 3

9-lodergnani costantini 3440+5280 8720 5

10-savini farne’ 13560+9290 22850 1

11-mazzetti mazzetti* 9810+11810 21620 2

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12-strollo pelloni 28350 1

13-dalpozzo minguzzi 6050 4

14- luca iuri 8530 3

15- beppe vanicelli 5840 5

16- minghelli buzzoni 9130 2

17- foscardi foscardi 5010 6

A.S.

le esche per affrontare la gara

pastura da breme ben farcita con bigattini stirati e caster

un pò di carne in questo periodo non guasta mai

canna armata con pasturatori tra i più disparati e modificati

attacchi, brillature, trecce e altro ancora

la postazione di pesca di Manuel Marchese della lenza Emiliana Tubertini

un altro pasturatore by  Marchese

 

un pesce in canna, ma come lavora bene questa nuova canna Tubertini

 

eh si il pesce è davvero bello, bravo Manuel

 

che coppia ragazzi! da Bolzano ad Ostellato per fare quasi 25 chili di pescato. Bravi!

 

un altro che con il feeder ci sa fare, Verter Bergonzoni

 

Marco Mazzetti e socio, una vittoria sfumata per pochi etti, ma i 21 chili fatti sono tanta roba…

 

altre catture

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