FOUILLES E VER DE VASE: IL LUNGO VIAGGIO, LA LAVORAZIONE E L’UTILIZZO

Duemila, tremila km e a volte qualcuno in più, questa è la distanza che percorre il fouillis (e anche il ver de vase) prima di arrivare nelle nostre matrioske.

Già, perché la maggior parte del fouillis in commercio arriva dall’estero per motivi non solo di costi ma, soprattutto, di reperibilità. Ho avuto la fortuna di passare un pomeriggio con Gino Govi, titolare del negozio “Obiettivo Pesca” di Reggio Emilia, commerciante ed esperto di “larvette rosse”, avendo come special guest il CT della Nazionale e campione dell’Oltrarno Colmic Rudy Frigieri. Non tutti i giorni capitano fortune del genere ed ho pensato di approfittarne per approfondire le mie conoscenze sull’argomento e condividerle con i lettori di Match Fishing.

Sono molto curioso e subito chiedo a Gino di farmi sapere qualcosa in più su quelle strane larvette che fino a qualche anno fa nemmeno sapevo esistessero.

Gino mi racconta che quello che comunemente chiamiamo fouillis sono larve di chironomo. Ribatto “di zanzara”, ma vengo subito corretto. In realtà siamo abituati a parlare di zanzare spesso senza sapere che ne esistono alcune migliaia di specie (culicoidea). Le zanzare fanno parte della famiglia dei Culicidae mentre il fouillis fa parte di un’altra famiglia, quella dei Chironomidae. Per evitare di annoiare tutti con queste definizioni basti sapere che gli insetti del fouilles non hanno pungiglione e non si nutrono di sangue.

Detto questo ora possiamo stare più sereni sapendo di non aver contribuito al ripopolamento dei tanto odiati insetti pungenti. Queste larve esistono anche in Italia, ma per motivi di più facile reperibilità vengono importate dall’estero, soprattutto Ucraina, Ungheria, Russia e Polonia. Importando “animali vivi” dall’estero l’iter burocratico non è dei più semplici e le larve importate necessitano di certificazioni sanitarie per poter oltrepassare le varie frontiere.

Una volta arrivate a Reggio Emilia presso il negozio di Gino vengono controllate pacco per pacco per vedere se durante questo lungo viaggio sia filato tutto liscio. Anche all’interno di consegne di alta qualità può capitare che alcuni pacchi non siano perfetti, vuoi perché rimasti al caldo o al freddo.

Una volta controllati e fatto prendere loro un po’ di ossigeno vengono rimessi nelle celle frigorifere a temperature stabilite e costanti per conservarle al meglio. Il viaggio del ver de vase è più o meno simile, ma una volta giunto a destinazione la lavorazione richiesta è ben più impegnativa. Infatti il ver de vase, pur essendo della stessa famiglia del fouillis, è in realtà una larva dalle caratteristiche completamente diverse (non solo per dimensione) ma anche perché è decisamente più delicata rispetto alle piccole larve di fouilles. Il ver de vase arriva in pacchi di grandi dimensioni, circa un kg, e subito deve essere “trattato”. Questo primo trattamento consiste nell’aprire uno ad uno i pacchi ed immergerne il contenuto in acqua (di pozzo e non di rubinetto in quanto questa conterrebbe quasi sicuramente cloro, l’acqua delle foto proviene sì da un rubinetto, ma che pesca da un pozzo e non dall’acquedotto comunale).

In questo modo otterremo la separazione delle larve vive dalle morte. A causa del lungo viaggio e della sua delicatezza il ver de vase ha una mortalità abbastanza elevata ed è importante “pulire” le larve vive, poiché a contatto con le morte soffrirebbero notevolmente.

Una volta effettuato questo trattamento le larve possono essere rimesse in cella in attesa del giorno prima della consegna ai garisti. Il giorno ante consegna questo procedimento viene ripetuto e le larve vive vengono scolate ed asciugate. Una volta asciutte sono pronte per essere impacchettate per il garista.

Tempo fa le delicate larve del ver de vase venivano consegnate all’interno di carta di giornale ma si è scoperto che così facendo le larve soffrivano per due motivi: primo perché l’inchiostro rendeva l’ambiente delle larve non salubre, secondo perché la delicata pelle delle larve tendeva ad attaccarsi alla carta di giornale facendole soffrire notevolmente. Si è così cambiata soluzione e per un certo periodo il ver de vase è stato consegnato all’interno di vaschette immerso in acqua. Effettivamente l’acqua è l’habitat ideale per queste larve, ma ne hanno bisogno di una grande quantità.

Le piccole scatole in cui venivano fornite non riuscivano a contenere l’ossigeno necessario per una così grande quantità di larve e sarebbe stato pressochè impossibile fornire le larve in contenitori da diversi litri d’acqua cadauno. Si è così arrivati alla soluzione attuale che sembra essere la migliore. Il ver de vase, una volta pulito ed asciugato, viene cosparso di una apposita torba che non gli permette di appiccicarsi nè alle pareti del contenitore nè permette alle larve di appiccicarsi tra loro. Così lo stress subìto dalle nostre esche  è notevolmente inferiore e una volta sul campo gara avremo un ver de vase che sarà nelle migliori condizioni possibili.

Finora vi abbiamo parlato del fouilles e del ver de vase, dalla produzione alla postazione di pesca. Ma anche le esche migliori sono inutili se non vengono utilizzate nel modo migliore. A breve sulle pagine di questo sito ci avvarremo della preziosa collaborazione nientepopodimeno che del Ct della nazionale Rudy Frigieri…

A presto, sulle pagine di questo sito.

 

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