Club Azzurro Feeder: l’intervista a Michele Moscati e le foto di tutti i protagonisti.

Un Ostellato  difficilissimo da interpretare e come capita troppo spesso in questo ultimo periodo,  avaro di catture, ha ospitato sabato e domenica le prime due prove del  Club Azzurro Feeder, al quale hanno partecipato 36 agonisti (26 piu’ 10 stoppers), praticamente le migliori canne d’Italia di questa specialita’.

Al momento guida la classifica generale un umbro con quattro penalita’, che non avra’ grande notorieta’ come altri suoi colleghi, ma ha vinto comunque molte gare importanti ed è dal 2006 che ha iniziato a pescare prima a ledgering e poi è passato al feeder fishing: Michele Moscati.

Moscati

Subito dietro di lui troviamo il “Vez” nazionale, Mirko Govi  e via via tutta la “creme de la creme” di questa tecnica.

Prossima tappa a luglio in quel di Garolda per le ultime due prove, dove i prime 5 classificati finali, faranno parte della possibile Nazionale che partecipera’ al Mondiale del  2016, sotto la guida del CT Setti e Marco Manni.  Ma ora leggiamo l’intervista che mi ha rilasciato gentilmente Michele, che ringrazio e di seguito potrete visionare tutte le foto dei partecipanti.

Per Match Fishing Italia

Natascia Baroni

BARONI 5

Michele, al momento sei in testa nella classifica provvisoria del club azzurro feeder, una bella soddisfazione “mettere dietro” tanti big ?

Partiamo subito alla grande..ma la domanda di riserva c’è? A parte gli scherzi diciamo che per dare una risposta sensata e che, agli occhi di molti non risulti poco simpatica o impopolare, mi dovresti dare la definizione di “BIG”. Se per essere “BIG” è necessario comparire sulle riviste, sui filmati o sugli innumerevoli servizi che spopolano su internet e, piano piano, farsi un nome, probabilmente hai ragione al cento per cento, non ho dubbi. Se invece per “Big” intendiamo un’atleta che nel tempo si è fregiato di svariati titoli vinti sul campo, allora la cosa cambia nettamente. In Umbria abbiamo cominciato con il ledgering, oggi feeder, nel lontano 2006. Da allora ho avuto la fortuna (perche’ nel mio caso solo di fortuna di tratta) di regalarmi 5 Campionati Provinciali Individuali, 1 Ledgering Long Trophy, 1 Trofeo Forze di Polizia, 1 campionato regionale individuale, 1 campionato italiano individuale, 1 argento ad un Campionato Italiano a coppie, la partecipazione ad 1 Mondiale, 1 argento ad un International Fishing Show, la vittoria degli stoppers Club Azzurro dello scorso anno, 1 Pool Master Feeder Umbria e, ad oggi, al di fuori di questo anche un’ulteriore trentina di primi di settore in manifestazioni varie piu’ o meno importanti. Anche se non compaio spesso nei vari video pubblicitari, anche se non sono sponsorizzato da nessun marchio e per vivere faccio tante cose, ma tutte al di fuori del mondo della pesca, beh, non so quanti dei cosiddetti “Big” possano vantare un palmares cosi’ cospicuo. Detto questo, “Si” sono davvero felice di aver messo dietro tanti “Big”, anche se, alla fine, piu’ che avversari da sconfiggere io li vedo piu’ come ottime persone e soprattutto buonissimi amici con cui condividere questa grande passione. Anche perché per come la vedo io il nostro avversario è in acqua e non sulla sponda. Comunque “ragà” non vi preoccupate, duro poco, il Moscati senza “bachi” è come Sansone senza capelli!

Avete gareggiato ad Ostellato “Vecchio”, come ti è sembrato questo canale?

Decisamente piu’ in forma di come l’abbiamo trovato al Campionato Italiano a coppie, anche se, senza dubbio, nell’ultimo anno a causa, probabilmente, dei soliti ignoti, ha perso molto del suo fascino e della sua pescosita’. Ma la pesca è anche questo, il vero pescatore sa che nel suo sport, dietro l’angolo, è sempre in agguato il “temutissimo” cappoto, fa’ parte del gioco.

 Ci racconti come si sono svolte le tue due gare?

In estrema tranquillita’, come sempre, seduto comodo comodo sulla mia fedele compagna d’avventura (la sdraio da carp fishing) a godermi 5 ore in compagnia, con l’acqua che scorre (poco in questo caso), ed allietato dal soave canto di quello “spaccapa….” del simpaticissimo cucu’ nascosto tra le canne di Ostellato che non ci ha dato tregua per due giorni di fila, ed in attesa di capire piu’ velocemente possibile le malizie e le volonta’ del pesce. Ho fatto una leggera pasturazione veloce veloce ad inizio gara, 5/6 scarichi di sfarinato molto scuro e poi, “manco ve lo sto a di”, 5 ore di “Black Cap” e bigattini con il piu’ classico giro esche. Nulla di piu’, pesca semplice ed a quanto pare, in questo caso, anche abbastanza redditizia.

Quale attrezzatura avevi preparato: lenze, pastura, terra, pasturatori ecc….?

Mi sono portato 4 canne: una leggerissima e morbida da sfruttare con  il fouillis e ver de vase nei primi 30 metri, attrezzo che è rimasto nel dimenticatoio ed al quale, fortunatamente, non ho mai avuto la necessita’ di attingere; due canne di media pezzatura, una con trecciato dell’otto ed una con nylon del 0.20 per gestire i 60 metri, dove effettivamente ho pescato tutte le 10 ore di gara ed, in fine, il cannone da sfruttare l’ultima mezz’ora, corazzatissimo, per pescare dentro le canne che, al contrario dello scorso anno, per ben 4 volte non mi ha dato nessuna soddisfazione, aime’…Pasturatori? Ehh ehhh ehhh, due o tre gabbiette e….un secchio di “Black Cap”, manco a chiederlo. Per quanto riguarda la pastura questa volta ho scelto le nuove della Colmic: le “Competition”. Un chilo gialla “Breme” ed un chilo nera il primo giorno; un chilo gialla ed una spolverata di nera il secondo per rimanere piu’ chiaro visto anche il colore dell’acqua non molto invitante. Montature molto semplici senza deriva e nulla di piu’, mi sono affidato a quello che so fare meglio piuttosto, invece che provare alternative sulle quali ho ancora molto da imparare.

Come hai affrontato la pasturazione iniziale?

5/6 scarichi di sfarinato con la stessa gabbietta con cui pensavo di pescare, nulla di piu’, solo per non lasciare il picchetto vuoto visto che tutti hanno sfruttato i 10 minuti di pasturazione pesante. Se gli altri non avessero pasturato, avrei atteso semplicemente l’inizio della gara, non c’è la quantita’ di pesce degli scorsi anni, non so quanti vantaggi possa dare il “bombardamento” iniziale, alla fine carpe e siluri (pesci che spazzolano il fondo per intenderci) non sono usciti e non credo che le placchette ed i pochi carassi catturati abbiamo bisogno di quintali di roba per essere attratti.

Hai preso anche breme di grossa taglia?

Si, un paio da una chilata con un carasso sui 900 grammi il primo giorno ed un pesce  da un chilo e mezzo il secondo, divertente quest’ultimo, visto che proprio in quel momento avevo su un sottilissimo calamento “ stupidamente” collegato alla canna con il trecciatino, diciamo che è stato un recupero lento, emozionante, e non privo di attimi di panico.

Nelle cinque ore di gara, sia quelle del sabato che della domenica, hai avuto dei momenti di “vuoto” e se si, come hai cercato di risolvere la situazione?

Il sabato no, ho fatto una gara a 13 pesci, catturati tutti ad intervalli regolari e senza momenti morti, le gare che preferisco, come tutti penso. La domenica è stata piu’ difficile invece, una gara a 15 pesci, piu’ piccoli, 10 dei quali fatti nella prima ora e mezza e con gli altri 5 spalmati nelle restanti 3 e mezze. Ad un certo punto ho deciso che sarei dovuto rimanere a terra molto a lungo per vedere gli eventuali effetti, ma non è facile gestire l’ attesa e quindi (ma non lo dire a nessuno mi raccomando) mi sono messo a fare le foto alle varie fasi dello scollaggio e preparazione del fouillis per un articolo che faro’ prossimamente per la rivista per cui ogni tanto scrivo qualcosa. Alla fine la canna è partita, bastava aver pazienza…Non prendermi per matto, ma penso che quando la situazione si fa’ dura ed ingarbugliata, a volte, riportare il tutto ad un estremo stato di calma, almeno apparente, spesso aiuta, e cosi’ è stato anche questa volta.

Qual’è stato l’innesco che ti ha reso di piu’?

Il colorato in genere: bianco/rosso, giallo/rosso (forza Roma sempre), due arancioni e, alla fine della seconda gara, i 5 pesci presi a lunga distanza l’uno dall’altro, hanno mangiato tutti su un orsetto bianco innescato per traverso su un minuscolo amo del 22. Chissa’ che vedranno la sotto, me lo sono sempre chiesto, perche’ quello si e quell’altro invece no…Mah, valli a capire sti pinnuti!  

Ed ora ti aspetta Garolda a luglio, altri due giorni di “fuoco”, come prevedi saranno queste ultime gare?

Aiuto, non ne parliamo va! Da qui’ a luglio voglio dormire di notte. Nono so se saro’ all’altezza  stavolta, ad un “umbertidaro” come me se gli tocchi i “bachi” è come se gli tagli un braccio. Ma chissa’, magari in questi due mesi qualcosa da lanciare con i “Black Cap” lo trovero’, o magari studiero’ qualche modifica, chissa’, l’importante è esserci, il prestigio di partecipare ad un Club Azzurro va al di la di un risultato personale, lo scudetto “col pesce” vale piu’ di mille parole, viviamo per questo, alla fine, noi agonisti romantici e sognatori.

Tanti complimenti e ci rivediamo sui campi di gara.

Lo spero, anzi, spero che tutto il fantastico gruppo del feeder al completo, visto il momento estremamente difficile della nostra economia, riuscira’ a reperire fondi anche in futuro per spostarsi e  ritrovarsi a competere, tutti insieme come negli anni passati. Alla fine è  l’adrenalina del prima e del durante che ci fa’ provare cosi’ tante emozioni, emozioni a cui non so se sarei in grado di farne a meno, al di la’ del risultato che poi puo’ maturare. Se Dio mi da salute, ed il lavoro continuera’ a mantenermi, io ci saro’ sempre, ovunque la Fipsas decida di mandarmi e con qualunque regolamento decida di farmi pescare, te lo assicuro!!!!

E questi sono tutti i protagonisti del Club Azzurro Feeder, stopper ed effettivi.

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