COPPA DEI CAMPIONI FEEDER IN CARINZIA: LO SPETTACOLO DELLA PESCA E’ QUI!

L’avventura della cosi detta Coppa dei Campioni in Austria inizia alle tre di giovedì mattina. Con Peppe Trani, che arriva da Ancona, ci si dirige verso Bologna dove ad attenderci alle quattro presso la sede della Paioli Sport, c’è Domenico Nizzoli.

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Il viaggio è tranquillo, l’unica cosa fastidiosa è il caldo opprimente, 34 gradi all’alba lasciano il segno.
Tra una chiacchera e l’altra si arriva a Venezia dove ad attenderci in Autogrill ci sono gli amici di Ravenna della Matrix Marco Pezzi e Pierluigi Cascianini.
In direzione nord si vedono molto bene le montagne delle prealpi che attraverseremo di li a poco in direzione Tarvisio.
Oltre Udine ci si ferma all’ultimo Autogrill utile per acquistare il bollino per circolare in autostrada austriaca. Otto euro ti consentono di viaggiare ovunque per una settimana su tutte le autostrade. Penso al costo del pedaggio da Cesena a Bologna che è pari a 6 euro solo andata.
Governo ladro!

CARINZIA
Si arriva a Villach con il sole già alto con le campagne circostanti caratterizzate dal verde che segna l’anima di questa regione, la Carinzia una delle nove regioni dell’Austria, e grazie al tom tom umano di Peppe facciamo un giro non previsto, comunque gradito perchè ci permette di ammirare in tutta la sua grandezza e bellezza il Worthersee, un lago dalle acque cristalline che unisce Villach a Klagenfurt capoluogo della Carinzia.

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L’Aktive Hotel della famiglia Gargantini è sulla strada che porta a Rosegg e lo si nota facilmente perchè tutto ti parla di pesca.
I murales, le sagome di pescatori. il laghetto dei pesci rossi, e una volta all’interno tanti pesci imbalsamati di ogni specie e di taglia super che solo a guardarli ti mettono soggezione.
Ad attenderci troviamo tutta la famiglia Gargantini, dal papà Adriano, alla mamma Erica, ai due figli Alberto e Francesco.

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L’Aktiv Hotel Gargantini è a gestione familiare, si trova a Frog, Rosegg, in Carinzia, a pochi km dal confine italiano.
L’Hotel offre numerosi servizi per gli amici pescatori, fungaioli e le loro famiglie, oltre alle numerose riserve di pesca, sono disponibili locali per la conservazione delle esche, dei funghi e per depositare l’attrezzatura.

FUNGHI
L’Aktiv Hotel Gargantini dispone di 23 camere, per un totale di 50 posti letto, tutte dotate di servizi e televisione con programmi in italiano. La Famiglia Gargantini con il suo Albergo e le sue prestigiose riserve di pesca ha da sempre il piacere di ospitare numerosi campioni che trascorrono qui le loro vacanze di pesca.

E’ dal 1992 che la famiglia Gargantini ospita, nella propria struttura alberghiera, amanti della natura e pescatori, offrendo loro la possibilità di esercitare la propria passione in ben 200 km di fiumi gestiti.

Questo patrimonio fluviale e diversi laghi è a disposizione esclusiva degli ospiti dell’hotel.
La passione per la pesca, ha segnato tutte le generazioni dei Gargantini, da padre a figlio, e ad oggi, sono arrivati alla terza generazione di pescatori.

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La Drava chiama…. questo fiume tanto citato da pescatori a passata è a poca distanza e tutti fremono per andare a pescare un paio di ore.
Francesco ci porta a valle della diga, il colore dell’acqua è azzurro, il sole picchia.
Il feeder è la nostra arma letale per insidiare le famose breme austriache.

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Siamo attrezzati bene, io di più, ho canne e mulinelli di scorta per ogni situazione di pesca.
La corrente spinge con la diga che influenza il livello dell’acqua tanto da incidere per una ventina di centimetri.
Sistemati i panieri, partiamo decisi con pasturatori blockend da 60 grammi, non stanno fermi, la corrente li trascina a valle.

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Si sale a 90 grammi e finalmente si trova il giusto compromesso, la linea di pesca è tra le due correnti, ed è li che cercheremo i grossi barbi e le incredibili breme.
Terminale del 18 e amo del 14 con 4-5 bigattini all’amo sono il nostro primo approccio.
Le tocche non tardano ad arrivare, i primi pesci sono in canna.
Nasen e breme sono i pesci che abboccano di più.

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La giornata passa veloce e il mattino dopo si decide di provare un’altra zona nelle vicinanze di quello che al sabato sarà il campo gara ufficiale. Il tratto in questione è detto “le mucche”, che per correttezza verso tutti i partecipanti è rimasto chiuso fino al giorno della gara.
La corrente è notevole il venerdì, si fatica stare fermi anche con 90 grammi.
Serve un giusto approccio che Peppe Trani trova subito da uomo di grande esperienza qual’è.
I pesci a lui escono con una facilità estrema, mentre il sottoscritto fatica non poco.

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Non sono convinto di essere a posto, d’altra parte non avevo mai pescato prima in acque così imponenti. Per un attimo rimpiango il mio placido e tranquillo Circondariale, ma poi la canna mi parte decisa e dopo una battaglia decisa porto a guadino un temolo. Un temolo? ma ad Ostellato non ci sono mica temoli, e allora realizzo che questa volta Drava batte Ostellato senza discussione.

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Trovata un pò di inquadratura escono anche bei nasen, persici, e breme. Uno spettacolo.

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La sera in albergo lunghe discussioni di pesca con gli altri amici che nel frattempo sono giunti a destinazione.

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La gara del giorno dopo reclama una procedura organizzativa con la presentazione delle squadre, il sorteggio stile champions league, e poi la magnifica cena austriaca con lo stinco che da queste parti è sacro il venerdì sera rigorosamente innaffiato da fiumi di birra.

In Italia la colonnina segna 38 gradi, in Carinzia 28 ed è un altro vivere.
Prima di andare a letto ultimo ripasso ai bigattini e alle altre esche.
Finalmente il sabato arriva la prima manche, si parte tutti insieme per il campo gara “le mucche”, arrivati capisco perche si chiama così dopo avere pestato una focaccia marrone dal profumo poco gentile.

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I picchetti sono stretti, ma non ci si impiglia mai.
I pronostici danno vincenti i picchetti a valle e così infatti è, Corbelli e Corrente del Team Colmic sono ultimi del campo gara e vincono a mani basse con tanto pesce e altrettanto perso.

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Il Team Fipsas con Vezzalini e Natucci si piazza al secondo posto grazie alla cattura di alcune gosse padelle di breme e altri nasen presi dal  Presidente del settore A.I..

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Terzi i ragazzi del Team Tubertini, Stefano Nonni e Claudio Giaconi, sorteggiati al n° 1 a monte i quali portano a guadino nei secondi finali una grossa breme.

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Quarti il Team Maver del sottoscritto e Nizzoli che pescano al n° 2.

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Una decina di pesci nasen e due ore di cappotto fanno temere ad una debacle, ma poi allungando sul finale la linea di pesca dai 10 ai 25 metri, escono altri tre nasen e un persico reale di una chilata che assicurano il quarto posto che fa sperare al passaggio alla finalissima del 2017.

Il format di questo evento è singolare, nel 2015 otto formazioni si sono sfidate e le prime quattro hanno passato il turno, nel 2016 altre otto formazioni straniere che fanno capo a marchi di pesca faranno altrettanto e le otto squadre finaliste si contenderanno nel 2017 la “coppa del mondo”.

Gara su due giorni da cinque ore ciascuna una sul fiume e una sul lago e alla fine, chi realizza il maggior peso, passa il turno.
Il sabato sera, in un clima di grande amicizia e convivialità, si procede al sorteggio dei posti gara con tanti sfottò a scongiurare la conquista dei posti buoni.

Corbelli ha la ruota della fortuna che gira dalla sua parte e infatti al sorteggio si becca un altro esterno tanto da venire tartassato con jellature varie compreso quella decisiva del campione italiano Vezzalini.

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Il campo gara della seconda manche è il lago Kuker Au, lontano mezz’ora di macchina dall’albergo, è un invaso naturale situato a ridosso della grande Drava. Li ci sono tante grosse carpe, barbi, cavedani e tinche.

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La gara ha inizio, con tanta tensione perché i pesci, come ci raccomandava Adriano Gargantini, non conta solo prenderli ma bisogna portarli a guadino e un pesce di quelli messo in nassa fa la differenza in classifica.

Il posto buono è nelle mani del team Trabucco, esterno al n° 8 nella zona vicino agli alberi.

Al 7 pesca il team Milo altro posto buono perché può beneficiare di un largo stacco con il picchetto 6 dove pescano Nizzoli e Scarponi.
Al cinque pesca il team Fassa, al 4 il team Matrix, al tre il team Tubertini, al due il team Fipsas e all’esterno, all’uno, il team Colmic.

Calma piatta per una buona mezz’ora, i pesci selvatici non sono abituati ai rumori di tanti pescatori caciaroni, ma la prima cattura è del team Trabucco al numero otto con una carpa regina stimata 15 chili slamata davanti la bocca del guadino, e anche li giù bip bip a ripetizione.

Poi arriva voce di una super cattura del Corbelli con una carpa da oltre 9 chili, a ruota lo insegue Vezzalini e Natucci con una serie di catture importanti.

Gli altri sono in difficoltà.

Nizzoli e Scarponi partono corto a 22 metri da riva con l’approccio del bigattino nel pellet feeder e un tappo di pastura a chiudere.

Non parte, non parte, così si decide di allungarsi sui 45 metri a metà lago.

Dopo un’ora arrivano i primi segnali di vita con qualche cattura di carpe.

Giunge voce che le catture di Vezzalini sono state effettuate con il method feeder e così si prova anche noi.

Con i bandu’m al pesce non parte, poi mi vengono in mente alcuni consigli di Mazzetti di quando si pescava insieme e passo alla microboiles arancione molto fruttata bucata con una trapanino a mano per fissarla con un rigs.

La differenza l’ha fatta la pastura da method per la quale è stata usata una base legante dolce, con l’aggiunta di granaglie tipo mais, canapa, e colza, oltre al micropellet da 2 mm al krill e betaina verde.

Credo che questo mix abbia fatto la differenza perché le mangiate sono arrivate facendoci catturare diverse carpe, due breme grosse, e altrettanto pesce compreso due carpe enormi è rimasto in acqua dopo avere rotto lenza e ami.

Nel method io e Nizzoli non siamo andati tanto per il sottile con 30 e 40 grammi di method large, e terminale del 25 il Nizzo e del 22,5 Scarpa.

L’ostacolo delle erbe sommerse a metà lago hanno reso difficile alcuni recuperi di pesce ma queste insidie sono naturali e vanno gestite da tutti ad ogni cattura.

Ad un’ora dalla fine ci si allunga a 65 metri a ridosso delle canne e anche li si trovano le ultime carpe che faranno fermare l’ago della bilancia a 36 kg.

Finita la gara iniziano subito le ipotesi su chi poteva avere superato il turno. Il team Colmic ha salvato le penne, con il quarto posto, il terzo posto è della FIPSAS, il secondo del team Trabucco e il primo posto grazie al miglior peso è per la coppia Nizzoli e Scarponi del team Maver.

Primi assoluti e vincitori della coppa dei campioni di feeder, che per l’occasione è stata sponsorizzata da pescareonline.it e Demasi Vincenzo Group, sono quindi stati Domenico Nizzoli e Alessandro Scarponi del team Maver.

FINALE

Il caldo è notevole e caricare il tutto in auto per ritornare in albergo è meno pesante del solito alla luce del risultato ottenuto.

La stesura della classifiche, le premiazioni, le interviste, gli applausi, e infine la cerimionia delle poremiazioni con contorno di sorperese come la premaizione di chi indovinava la lunghezza di un grosso barbo (misura 72,5 cm con Scarponi che dichiara 73), il persico reale più grosso catturato in gara uno (circa un chilo sempre Scarponi) e la carpa più grossa catturata in gara due da Corbelli di circa nove chili.

In occasione dei discorsi finali, i vincitori hanno ringraziato la famiglia Gargantini per la bella iniziativa, il clima di grande familiarità che fin da subito ha contraddistinto le relazioni, la buona cucina curata da Erica, la disponibilità di Alberto e Francesco ad aiutare e consigliare i pescatori, e infine la meraviglia della natura, il rispetto per l’ambiente, l’amore per il fiume e per i pesci, hanno fatto innamorare tutti gli intervenuti con la promessa che quanto prima ci si ritroverà per altre sfide di pesca e momenti di relax che solo l’Austria sa regalare.

Il ritorno in Italia al pomeriggio del lunedì stato come un brusco risveglio da un bel sogno per via delle file in autostrada, il caldo soffocante sui 40 gradi, il pedaggio autostradale da pagare, ma per fortuna con noi lucida come un’alba argentata c’è la coppa dei campioni che ci fa capire che il sogno invece è stato pura realtà.

Grazie Gargantini, grazie Austria, Grazie Drava grande, grazie lago Kuker au, arrivederci a presto.

IL FILM FOTOGRAFICO COMPLETO

LE PROVE DI PESCA

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I SORTEGGI

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LA PRIMA MANCHE IN DRAVA GRANDE

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LA SECONDA MANCHE SUL LAGO KUKER AU

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LA PARTE FINALE

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RICCARDO GALIGANI SI AGGIUDICA IL TROFEO RISERVATO AL PESCATORE CHE AVREBBE CATTURATO NEI DUE GIORNI IL NUMERO MAGGIORE DI SPECIE. PER RICCARDO IL RECORD E’ STATO DI 7 SPECIE DIVERSE.
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Marcello Corbelli riceve il premio per avere catturato in gara 2 la carpa più grande di oltre 9 kg

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Adriano Gargantini mostra il barbo del quale bisognava indovinare la lunghezza esatta

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Alessandro indovina la misura del barbo e vince il premio: Alessandro dice 73 cm mentre la misura esatta era 72,5 cm.

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E NATURALMENTE PER FESTEGGIARE DEGNAMENTE I CAMPIONI NON POTEVAMO NON FARLO NEI MIGLIORI DEI MODI…..BUTTANDOLI IN PISCINA AHAHAHAH!!!!

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