Profili e Personaggi: i campioni della pesca al colpo sotto la lente di Natascia Baroni.

Bolognese di Castel Maggiore, classe 1938, ha iniziato a pescare all’eta’ di 12 anni grazie ad un vicino di casa che lo porto’ lungo le sponde del  fiume Reno. Partecipo’ alla sua prima gara appena ventenne, quando era tesserato con la Cannisti San Giorgio e subito vinse.

Amante delle pesca con la tecnica a bolognese, nel 1970 conquista il suo primo titolo italiano individuale di pesca al colpo e da quel momento diventa uno dei pescatori piu’ forti in Italia di quel periodo.

Vince individualmente ed a squadre due Campionati del Mondo, uno a Pozzolo nel 1971 e l’altro a Varna in Bulgaria nel 1976, capitanato dal grande CT Carlo Chines.

Ecco a voi un altro pescatore che ha fatto la storia della pesca sportiva italiana!

Per la realizzazione di questa intervista devo ringraziare  il Sign. Umberto Tarterini, che ha fatto da tramite tra me e l’intervistato.

Ecco a Voi, DINO BASSI

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Dino, anno e luogo di nascita?

Sono nato a Bologna il 19-02-1938.

Come sei caratterialmente?

Sono un tipo introverso.

Che lavoro svolgevi prima di andare in pensione?

Lavoravo in una azienda che costruiva termoconvettori.

Segui solo la pesca sportiva oppure hai anche qualche altro hobby?

No, l’unico la pesca.

 Praticamente una vita passata con le canne da pesca in mano! Ma quanti anni avevi la prima volta che sei andato a pescare?

Se ricordo bene ne avevo 12.

Ti ricordi ancora dopo tanto tempo, con chi eri e dove andasti?

Abitavo a Castel Maggiore vicino al fiume Reno per cui era inevitabile che la prima volta fosse in quel fiume dove mi portò un vicino di casa.

Che pesci catturasti in questa tua prima esperienza piscatoria?

A quei tempi nei fiumi c’era di tutto, per cui mi sembra di ricordare che catturai cavedani, lasche e alborelle.

E quali attrezzature avevi con te?

Avevo una canna bolognese in fibra di vetro.

Con quali societa’ di pesca sei stato tesserato?

Ho iniziato nella Cannisti San Giorgio, poi nell’Europa di Bologna per poi passare definitivamente nella Cannisti Castel Maggiore.

Ci racconti le sensazioni della tua prima gara da bambino e come ando’ a finire?

La mia prima gara l’ho fatta a vent’anni in Po, era una gara sociale della Cannisti San Giorgio che vinsi. Era la mia prima vittoria.

Cosa vincesti?

Allora si vincevano medaglie d’oro.

Di solito dove andavi a pescare?

In Reno e nei fiumi della Romagna.

Eri legato ad un amico in particolare?

Erano diversi gli amici con cui si andava a pescare, e quindi le amicizie nascevano in quell’ambito.

Qual’ è stata la  tua prima gara ufficiale?

Nel 1960 una gara di Campionato Provinciale.

Oggi gareggi ancora?

No, ho smesso da alcuni anni.

La tecnica di pesca che prediligi e perché?

Mi piacciono un po’ tutte ma la mia preferita è la bolognese.

Sei piu’ un pescatore da carpe, carassi, cavedani, bremes o alborelle?

Quando vado a pescare tutte le prede sono buone.

Una canna che non mancava mai nel tuo borsone?

Una canna fissa per la pesca all’alborella.

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Ed ora parliamo del Bassi campione: la tua grande ascesa sportiva comincia nel lontano 1970 quando vinci il tuo primo titolo italiano di pesca al colpo. In quale campo di gara trionfasti e cosa ti ricordi di questo bellissimo giorno?

Il mio primo titolo italiano lo vinsi a Pozzolo, dove nelle prove di selezione con due primi di settore andai alle finali. La gara per il titolo si disputava in due prove una al mattino e una al pomeriggio, con sette penalità mi aggiudicai la vittoria.

Ti va’ di raccontarci come pescasti in questa occasione?

Allora in quel campo prevalevano i triotti che pescai con la bolognese.

Questa vittoria ti apri’ le porte della nazionale azzurra. L’anno successivo partecipi come debuttante e vinci il titolo di Campione del Mondo a Pozzolo, sia individuale che a squadre, con  i compagni Alfieri, Mannori, Baia e Zani, guidati dal CT Giuseppe Silla. Che sensazione provasti nel salire sul podio sentendo l’inno nazionale di Mameli?

Una grande emozione e una gioia immensa per quei due titoli che conquistai.

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Sicuramente questo è stato uno di quei giorni che non scorderai mai! Mi farebbe molto piacere che tu ci raccontasti anche questa bellissima gara, tutto quello che ricordi!

Il campo di gara era pieno di cavedani e la nostra squadra decise di pescarli a bolognese con i bigattini. Questa si rivelò la pesca giusta, ne prendemmo tanti, ed in tutti i settori ottenemmo la vittoria tranne in quello dove era Zani che dovette accontentarsi del secondo posto alle spalle di un certo Van Den Eynde. Le sei penalità ottenute ci portarono sul gradino più alto del podio.

Poi arrivano alcuni anni, in cui le vittorie calano un pochino, ma nel 1975 a livello nazionale vinci tutto quello che un garista sogna: Provinciale individuale, Regionale a squadre, Eccellenza a squadre e ciliegina sulla torta, un altro titolo italiano individuale! Un’annata fantastica?

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Si, fu’ veramente una annata fantastica. Oltre alle mie vittorie individuali vincemmo anche quelle a squadre assieme a Luciano Morisi, Luciano Casadio e Renzo Tinarelli

Ma toglimi una curiosita’: per raggiungere tutti questi obiettivi, quanto tempo dedicavi agli allenamenti durante la settimana?

Lavorando tutta la settimana, l’unico giorno in cui potevo dedicarmi alle prove e agli allenamenti era il sabato.

E di solito dove andavi appena avevi un momento libero?

In uno dei tanti canali della zona per allenarmi e provare le pasture, che allora, facevamo noi in società.

Ritornando a questo periodo molto bello sportivamente per te, nel 1976 arriva un altro trionfo: campionato del mondo individuale ed a squadre in Bulgaria, questa volta con Pasinetti, Franchini, Franchi e Lavagna, sempre sotto la guida del CT Carlo Chines. E di questa esperienza cosa ci racconti?

Quando si vincono due titoli mondiali per la seconda volta è difficile non emozionarsi. In questa occasione la pesca fu rivolta alle alborelle e tutti i componenti della squadra si piazzarono nei primi posti della classifica al termine delle due prove.

BASSI DINO 1971

Ma c’era un pescatore con cui avevi un rapporto particolare nel giro della nazionale?

Principalmente i miei compagni di società, in quell’occasione c’era Fiorenzo Franchini con cui gareggiavo assieme anche nella Cannisti Castel Maggiore.

A questi livelli, come  preparavate una gara importante?

Con le prove sul campo di gara del mondiale che si svolgevano nella settimana precedente la competizione, sotto la guida del nostro C.T.

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Che cosa ammiravi nel CT Carlo Chines?

La sua competenza e la sua grande umanità

La tua esperienza a livello nazionale finisce nel 1980 con un quarto posto nel mondiale a squadre che si svolse nella Germania Federale. Qualche rammarico per questa gara andata male?

Un mondiale è sempre difficile, in quell’occasione non siamo riusciti a ripetere le prestazioni delle precedenti mie partecipazioni, anche se abbiamo sfiorato il podio per un soffio.

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Tra tutte le tue vittorie, qual è quella che proprio non scorderai mai?

Le vittorie sono tutte belle e tutte importanti, magari quella che ricordo con più gioia è stata quella del primo mondiale a Pozzolo nel 1971.

Ed invece la sconfitta che ancora ti “brucia”?

Chiaramente il mondiale del 1980 in Germania.

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Tra tutti i campi di gara che hai visto, qual’ è secondo te il piu’ bello in assoluto?

Pozzolo perché mi ricorda vittorie molto importanti, Peschiera per le sue caratteristiche uniche.

C’era un pescatore che ammiravi in particolare in quegli anni?

Ceppi e Fumagalli, due grandi campioni a cui molti di noi ci ispiravamo.

Adriano Fumagalli ai tempi delle alborelle a Peschiera

FUMAGALLI ADRIANO FOTO 1974

Ed oggi, chi è il garista piu’ forte in Italia?

Non credo che esista il pescatore più forte, attualmente sono diversi i pescatori forti, quelli che compongono la nazionale sono sicuramente tra questi.

La qualita’ che non deve mancare in un pescatore?

La calma: ”la virtù dei forti”.

Come hai vissuto tutta l’evoluzione delle attrezzature di questo sport?

L’ho seguita in base all’evoluzione che i nuovi materiali, il carbonio per primo, hanno portato nell’attrezzature degli agonisti.

Meglio la pesca ai tuoi tempi o quella attuale?

Ogni epoca ha le sue caratteristiche, allora prevalevano le alborelle ed i carassi ora le breme, per cui ci si deve adattare alle specie da catturare nel periodo in cui svolgi la tua attività.

il campo gara di Pozzolo ai tempi di Bassi

mannori

Che cosa ha perso la pesca sportiva italiana negli anni e che cosa ha guadagnato?

Sono molto calati sia i pescatori che gli agonisti, cosa ci abbia guadagnato non saprei, forse ora c’è meno allegria sui campi di gara e ai raduni.

I regolamenti in tutti questi anni sono variati tantissimi, c’e’ una norma attuale  che proprio cambieresti?

La cosa che cambierei è la composizione della nazionale. Si dovrebbe tornare a fare le selezioni e chi arriva nei primi posti deve pescare in nazionale, come ai miei tempi.

Perche’ la pesca cinquant’anni fa’ era uno sport molto praticato ed invece oggi i giovani lo “snobbano”?

Intanto i costi delle attrezzature sono molto elevati, poi ora i giovani hanno tante distrazioni che quando ero giovane io non c’erano. Per cui, si avvicina alla pesca solo chi veramente ha una grande passione per questo sport.

il campo di gara del Mondiale in Polonia nel 1975, da notare il grande pubblico presente

mondiale polonia 1975

Cosa consiglia un ex campione come te a tutti quei ragazzi che si stanno avvicinando a questo hobby?

Se hanno la passione della pesca, devono impegnarsi molto per sperare di poter emergere, senza rinunciare dopo le prime inevitabili delusioni.

Vuoi dare anche un consiglio alla federazione per aumentare i tesserati e far conoscere di piu’ la pesca sportiva?

Cercare di coinvolgere le scuole per spiegare ai ragazzini cosa è la pesca sportiva, uno sport sano che si pratica all’aria aperta.

Vorresti ringraziare qualcuno in particolare?

Certamente tutti i compagni di squadra e società con cui ho condiviso i tanti successi ottenuti.

Grazie mille Dino, per me è stato un vero piacere, oltreche’ un’ onore poter intervistare un campione come te!  

 Grazie a Voi di Match Fishing.

Bassi

 

PALMARES:

1970 CAMPIONE ITALIANO INDIVIDUALE

1971 Campionato del mondo 1° classificato a Squadre (Bassi-Alfieri-Mannori-Baia – Zani ,CT Giuseppe Silla) a Pozzolo

1971 Campionato del mondo 1° class. INDIVIDUALE a Pozzolo

1975 Campione Provinciale individuale

1975 Campione Regionale a squadre

1975 1° nel Trofeo di Eccellenza a squadre

1975 CAMPIONE ITALIANO INDIVIDUALE

1976 Campionato del mondo 1° classificato a squadre ( Bassi,Cavagna,Franchi,Franchini , Pasinetti, CT Carlo Chines) a Varna in Bulgaria

1976 Campionato del mondo 1° classificato individuale a Varna in Bulgaria

1980 4° posto Campionato del mondo a squadre ( Trabucco, Monti, Franchini, Bassi, Galliani – CT Carlo Chines)

Il CONI e la FIPSAS hanno conferito a Dino una medaglia d’oro al Valore Atletico

Si ringrazia Umberto Tarterini per la collaborazione.

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Un pensiero riguardo “Profili e Personaggi: i campioni della pesca al colpo sotto la lente di Natascia Baroni.

  • 6 Settembre 2023 in 11:58
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    Great article . Dinos bleak fishing in the 1976 World Championship has been an inspiration for many anglers. I hope he is well !

    Risposta

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