Campionato Italiano Forze di Polizia: Un Ostellato d’altri tempi incorona Rocky Mariani

Quando a dicembre scorso facemmo la riunione consigliare per stabilire come, dove e quando avrebbe dovuto svolgersi l’edizione 2016 del Campionato Italiano delle Forze di Polizia, qualcuno storse il naso all’idea di Ostellato come campo gara per la manifestazione e solo la notizia che ci avrebbero concesso il tratto delle Vallette mise un po’ di pace fra i malumori.

Malumori più che legittimi, dato che tutti eravamo a conoscenza delle pietose condizioni in cui versava il Circondariale ferrarese, flagellato dalla piaga del bracconaggio, dalla pesca professionale e, aggiungo io, da una legislazione iniqua che pone su due piani diversi la fauna omeoterma e quella ittica, tanto da proteggere con sanzioni penali una specie mostruosamente devastante come il cormorano e allo stesso tempo punire con pochi euro chi sta distruggendo le nostre acque con reti illegali e strascichi.

Comunque sia, la scelta di Ostellato venne ugualmente accolta, soprattutto per le garanzie offerte da un canale che non risente degli improvvisi capricci meteorologici, sempre molto probabili nella stagione primaverile.

Oggi posso dire che mai una scelta fu più azzeccata, poiché difficilmente avremmo potuto trovare condizioni migliori e con tanto pesce disposto a collaborare.

Ora però, bando alle ciance e passiamo alla cronaca di quello che è stato un bellissimo Campionato, dove hanno prevalso le capacità tecniche dei singoli concorrenti i quali, mi preme dirlo, hanno dato prova di una grande maturità agonistica, gareggiando senza lasciare niente al caso.
Ma veniamo al sodo.

Alle 7,00 di una gradevole giornata maggiolina, alcuni nomi noti dell’agonismo italiano, insieme con altri pescatori meno conosciuti, si sono trovati sullo stesso piano e in perfetta simbiosi, a disposizione del Giudice di Gara, Sig. Guidetti Umberto che ha decretato gli esiti del sorteggio.

Alle ore 9,00 il suono della tromba annuncia l’inizio della prova tecnica riservata alla pesca con canne munite di mulinello e, come facilmente immaginabile, a volare in acqua sono solo dei feeder carichi di pastura, anticipando così quello che sarà il “fil rouge” dell’intera competizione, per molti impostata sulla distanza dei 35/40 m., mentre per altri (come me), sui 15 m. dove, grazie alle prove libere, sapevo che avrei avuto dei buoni riscontri.

Le stesse prove per mezzo delle quali, io e Vito, avevamo appurato come le breme ferraresi gradissero la classica miscela di pastura, composta con due parti di Wonder Black e una parte di Speedo, con l’aggiunta però di un additivo dolce, nel caso specifico del Brasem Touche, rivelatosi più performante di uno salato.

Un pizzico di pinkerini, qualche caster e alcuni bigattini stirati, elargiti con molta parsimonia, sono stati il contorno dell’offerta alimentare servita (nel caso mio e di Vito) ai pesci delle Vallette, avvalendosi inizialmente di un cage feeder di taglia large per poi, una volta entrato il pesce, gestire con molta cura la sua permanenza in pastura, diminuendo o aumentando la capacità volumetrica delle nostre gabbiette, in base alla frequenza delle mangiate: un pasturatore molto piccolo, con tanta mangianza, per mantenere la frenesia alimentare; un cage feeder bello grande, con le mangiate in calo, per rimpinguare il tappeto di pascolo.

Questa è stata la strategia di gara che ha portato me e Vito Benvenuti a vincere i nostri settori di pertinenza, regalandomi tra l’altro un assoluto di giornata, con ben 24,500 kg. di breme.

Fra le congratulazioni e le inevitabili gufate di corredo, ci apprestiamo alla seconda giornata di gara, da affrontare con le sole canne fisse o roubasienne ed è qui che cascò l’asino visto che, almeno per quanto mi riguarda, sono 5 o 6 anni che non uso più la canna francese, se non in occasione dalle gare tecniche di questo Campionato.

Facile quindi intuire quanto io sia una preda appetitosa per dei rapaci come Rocky Mariani, Roberto Battellini, Raffaele Izzo, Marco Fantauzzi e altri che non sto a nominare; tutti personaggi che con le loro roubasienne sanno scrivere in bella calligrafia, come degli amanuensi……Però io ci sono e seriamente disposto a vendere cara la pelle.

Al segnale d’inizio, una buona dozzina di palle di pastura, farcite con un po’ di bigattini stirati, volano intorno al cupping kit appoggiato 13 metri più avanti, sul pelo dell’acqua, seguite da altre tre pallette più piccole di pastura molto stretta e lavorata a mo’ di pongo per tenere più a lungo dei vivacissimi pinkerini.

Il fondo è stato fatto e quindi non resta che aspettare le prime mangiate che tra l’altro non tardano ad arrivare, con qualche piccola blicchettina che prende posto in nassa.

Il tempo passa e già circolano voci di una bella prestazione di Rocky Mariani che sta conducendo una gara da professionista consumato. Accanto a me invece c’è Laerte Tombesi sempre impegnato a far lavorare di brutto il suo guadino, mentre io “volo” tranquillamente quasi tutte le mie blicchettine, tanto sono insignificanti.

Altre voci parlano di un famelico Marco Fantauzzi che se la gioca alla grande contro Claudio Jannicello, entrambi protagonisti di un avvincente testa a testa, mentre Vito, il mio compagno di “pattuglia”, pare stia annaspando nelle retrovie del suo settore.

La gara continua con un buon ritmo di catture, ma le mie sono tutte piccole. Sicuramente ho commesso qualche errore nella pasturazione, ormai però non posso farci più niente, non resta che prendere quello che passa il convento, fino a quando il segnale di fine gara decreta che le mie tante bremettine sono buone solo per un quarto di settore, dietro a Laerte Tombesi, a Stefano Nonni e soprattutto dietro a Rocky Mariani il quale, vincendo di prepotenza il settore, si aggiudica così il Titolo di Campione Italiano 2016, davanti all’argento di un fortissimo Marco Fantauzzi e al bronzo di Marcello Corbelli, che poi sono io.

podio 2

Per quanto invece riguarda la classifica a squadre, sul gradino più alto del podio sale la coppia formata da Claudio Jannicello e Rocky Mariani, dell’Aeronautica, seguita nella piazza d’onore dalla quella composta da Vito Benvenuti e Marcello Corbelli della Polizia Municipale di Siena, mentre il bronzo lo conquistano Roberto Battellini e Stefano Bassani dei Vigili del Fuoco.

Con la premiazione e gli applausi rivolti ai vincitori, cala il sipario sul Campionato Italiano delle Forze di Polizia, prima però di salutare i lettori, vorrei ringraziare la Sezione FIPSAS di Ferrara, per averci concesso il tratto più pescoso del canale di Ostellato, ma soprattutto però voglio ringraziare Vito Benvenuti, il patron della manifestazione, per il tempo e l’impegno dedicato all’organizzazione di una gara che piace ancora tanto e che regala ai partecipanti molto più di un titolo italiano.
Un saluto agli amici di Match Fishing da
Marcello Corbelli.

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