NATUCCI (ci) DA I NUMERI!!!

A poche settimane dal voto nazionale che eleggerà gli Organismi federali per il quadriennio 2017/2020, ho incontrato il Presidente del Settore Acque Interne Maurizio Natucci, una volta tanto nella veste insolita, o meglio non più attuale, di agonista: palcoscenico per l’occasione l’ultima edizione dell’Italian Master disputata a fine ottobre nel territorio di Loreo (Ro).

Ne é scaturita l’intervista che segue…

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Riesco finalmente a “beccarti”, Maurizio, approfittando della tua insolita veste odierna di agonista, una volta tanto, e non come Dirigente Federale…

“E’ vero, oggi sono qui ad Adria, una volta tanto, per tre giorni nella ormai insolita veste di semplice concorrente, una volta del colpo oggi delle gare a feeder. Colgo l’occasione per ringraziare tutti voi di MF per l’organizzazione di questo bellissimo evento che incontra sempre tanto successo. Almeno una volta o due all’anno mi concedo una parentesi dagli incarichi federali che mi portano in giro per buona parte d’Italia e ritorno un agonista in mezzo agli altri. Questo non vuol dire che io non vada a pesca, per diletto, perché appena posso vado in mare, in barca o dalla riva, a fare un po’ tutte le tecniche. Le gare, invece, le vedo ormai solo come Dirigente chiamato a presenziare premiazioni o similari. Nonostante sia qui solo come agonista però, oggi non ho potuto non accettare il tuo invito ed allora eccomi qua…”

Il primo argomento è certamente quello delle prossime elezioni nazionali dove la FIPSAS rieleggerà i propri Dirigenti e si varerà un nuovo assetto dei Settori. Vuoi parlarcene?

“Certo, le elezioni sono alle porte e una delle novità che certamente rivoluzioneranno i progetti federali dei prossimi anni sarà l’accorpamento dei due Settori maggiori della Federazione, quello delle Acque Interne e quello delle Acque Marittime, in un unico organismo federale che si chiamerà delle Pesca di Superficie. Oggi i due Settori hanno ognuno un proprio Presidente ed un Comitato, in futuro la nuova macro struttura sarà più snella, con un Presidente, due Vice Presidenti che saranno referenti ciascuno per la rispettiva branca di mare o acque interne, ed un unico Comitato di Settore. E’ una esperienza tutta nuova, da costruire, molto stimolante ed io mi candido come Presidente di questo nuovo Settore.”

Premesso che debbono essere fatte le elezioni, tu ti candidi per una figura nuova che non ha precedenti a cui ispirarsi. Diciamo che colui che arriverà a ricoprire questa carica si troverà ad inventare una nuova figura ed anche una bella responsabilità sulle spalle…

“Credo proprio di si. Ci saranno da inventare delle nuove sinergie, dei meccanismi nuovi che vadano a conciliare due segmenti della Pesca Sportiva italiana storicamente molto differenti tra loro, con due mentalità molto diverse, organizzazioni difformi, tanti aspetti da armonizzare sotto un’unica direzione, il tutto in tempi tutto sommato contenuti.”

 …e tu ti senti di tentare questa sfida, questa avventura…

“Dopo diversi anni di presidenza delle Acque Interne credo di aver maturato un’esperienza e delle conoscenze dei meccanismi federali che possano risultare utili per accettare questa sfida e quindi mi candido a questa carica. Non posso garantire al 100% che ci riuscirò ma posso assicurare che ci metterò tutte le mie energie ed impegno per ottenere il massimo in questo senso. Poi gli errori possono farsi in ogni lavoro della vita e quindi ci potranno essere anche in questo; ma l’impegno posso garantirti che sarà massimo se dovessi essere eletto.”

Osservando dall’esterno questa scelta federale di accorpare i due Settori storici, potrebbe essere interpretata in senso evolutivo ma, anche, come segnale che la Pesca Sportiva stia soffrendo una crisi riduttiva, una costrizione numerica…

“Va premesso che in questa riorganizzazione federale ci sarà anche la fusione dei Settori del Nuoto Pinnato e della Subacquea; per chi conosce da dentro i meccanismi federali e li ha visti negli ultimi anni, può testimoniare, ad esempio, che solo otto anni fa il Consiglio Federale era composto da 24 Consiglieri: oggi sono 12. E’ il CONI stesso che sta perseguendo una politica di ridimensionamento obbligando tutte le Federazioni a ridurre i costi e le persone impegnate nella dirigenza. Lo stesso accorpamento dei due Settori di cui parliamo porterà alla riduzione dai 9 e 7 Consiglieri di Settore di oggi ai 14 complessivi del nuovo Pesca di Superficie. Quindi diciamo che di fondo ci si muove in un’ottica di risparmio e razionalizzazione, cogliendo l’opportunità per mescolare forze ed esperienze specifiche di un Settore trasfondendolo nell’altro, al fine di sfruttare il meglio che ogni Settore può dare per portarlo nell’altro.”

 Veniamo da almeno un decennio in cui il Settore Mare é stato traversato da profonde crisi, sia di uomini che organizzative

“Sei stato molto buono, direi che le problematiche del Settore Mare risalgono a diversi anni prima ancora. Io penso, però, che dopo tanti anni di scontri interni oggi si sia giunti ad una situazione di pacificazione dalla quale si possa ripartire per costruire qualcosa di importante, perché il Mare, per la Federazione, é una risorsa importantissima, sia a livello di risultati sportivi che di forze umane e io ritengo che queste risorse debbano essere sfruttate al meglio. Sono sicuro che nei prossimi quattro anni si possa dare una svolta in questo senso.”

Per dare un quadro almeno generico della rilevanza dei due Settori oggi, vogliamo dare qualche numero ai nostri lettori? Quanti sono, innanzitutto, i tesserati della Federazione in queste due realtà?

“Per forza di cose ti do dei numeri approssimativi, comunque si parla di 20/21.000 tesserati nel Settore Mare, compresi quelli derivanti dai posti barca; nella Acque Interne si contano circa 80.000 agonisti nelle varie specialità e livelli. A questi vanno aggiunti i praticanti la Subacquea ed il Nuoto Pinnato. Il restante, quindi  circa 80.000 affiliati su di un totale di circa 190.000 tesserati, sono pescatori ricreativi, ossia coloro che fanno la tessera FIPSAS per pescare nelle cosiddette acque convenzionate.”

Quindi chi sarà a capo del nuovo Settore Pesca di Superficie si troverà a dover decidere questioni relative ad un bacino d’utenza di circa 100.000 persone…

“Forse qualcosa in meno ma, all’incirca, per le Pesca di Superficie si può parlare di almeno 90.000 tesserati.”

Le Acque Interne non é che stiamo benissimo ma sicuramente il Mare, oggi, é il Settore più in difficoltà. Secondo la tua esperienza, per rilanciare questo segmento federale cosa occorre fare?

“Sarei presuntuoso se ti dicessi cosa potrei fare perché é una realtà che conosco in parte. Certamente vorrei fare una ricognizione per capire dove ci sono i problemi maggiori. Da quello che vedo mi sembra di capire che ci sono ordini differenti di problematiche, con priorità diverse. Ad esempio nel Natante c’è un problema di costi di noleggio delle imbarcazioni che si riverbera in modo importante sulle quote d’iscrizione; nel surf casting c’é sicuramente la difficoltà nel reperire le spiagge per le manifestazioni e di visibilità, perché spesso si deve praticare di notte ed una pratica sportiva notturna gode di poca visibilità, intesa come possibilità di godere di un pubblico. Nella Canna da Riva c’é il problema che quasi ovunque non ci lasciano più usare le strutture portuali per gareggiare e via di questo passo. Certamente occorre fare un punto fermo da cui ripartire per rilanciare l ‘interesse, anche agonistico, per la pesca in mare. Ad esempio, per allacciarci alla realtà delle acque interne, non capisco perché un fenomeno come il feeder, che ha dato un certo scossone al settore interno, non si possa proporre anche in mare…”

Mi sembra di capire che di idee Maurizio Natucci ne ha in serbo…

“Certo. Poi spero anche che si possa costruire un Comitato di Settore attivo, nel quale ognuno possa portare un contributo di idee ed esperienze importanti. E’ necessario creare una squadra vincente in questo senso, la logica de “un uomo solo al comando” non mi appartiene. Abbiamo impostato un Comitato di Settore che, a mio avviso, ha la possibilità di fare bene, che ha passione ed esperienza e sono fiducioso.”

Vogliamo fare dei nomi, Maurizio?

“Ci sono nomi conosciuti che hanno già fatto bene come Antonio Fusconi, Fernando Landonio e Severino Busacchini, dirigenti più giovani ma già con esperienza come Gianni Breda o Morgantini e mi scuso se dimentico qualcuno, oltre ai nuovi che si candideranno. Nel Mare non conosco quasi nessuno ma so che ci sono persone valide anche lì da coinvolgere.”

La nuova figura che si andrà a delineare, il Presidente del Settore Pesca di Superficie, la consideri ancora una carica tecnica o sarà prevalentemente una figura di tipo politico?

“Bella domanda! La mia provenienza è dalla componente sportiva, sono stato atleta praticante tanti anni e mi considero un tecnico innanzitutto, infatti ogni tanto mi vedete ancora sui campi gara per qualche competizione come l’Italian Master. Ma ritengo anche che questa nuova figura dovrà lasciare un po’ da parte la componente tecnica, che sarà seguita da qualcun altro, per dedicarsi di più alla parte politica.”

 

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Maurizio, tu vieni da diversi anni di presidenza del Settore Acque Interne; certamente hai ricevuto delle critiche, anche dal sottoscritto, ma non ti si può imputare che tu sia stato “poco presente” sui palcoscenici nazionali ed internazionali, nella tua veste di Dirigente federale. Ti sei un Presidente “presente”, non di facciata. Se sarai eletto forse dovrai lasciare spazio, in questo senso, ad altri…

“Sono stato per otto anni Vice Presidente e per quattro anni Presidente del Settore, provengo dal Colpo e credo, con Antonio Fusconi e gli altri del Settore, di aver fatto del lavoro, spero buono. Certamente i nuovi impegni sarebbero differenti, almeno in parte, da quelli sin qui svolti.”

Uno degli argomenti spinosi che spesso si leggono sui forum o si sentono nei dialoghi tra gli agonisti é quello inerente i vostri rimborsi; c’é chi vi considera dei privilegiati, dei professionisti che guadagnano tanti soldi con la Federazione. Vogliamo fare un po’ di chiarezza, magari dando dei numeri su cui ragionare?

“E’ una cosa che faccio molto volentieri, anche perché i commenti a cui alludi li leggo o sento anch’io, anzi anche noi, Dirigenti federali e quindi è giusto che i tesserati sappiano o abbiano conferma di come stanno le cose. Leggendo anche commenti sul vostro sito, Match Fishing, ho la necessità di ribadire ancora cose già dette ma, probabilmente, non recepite da tutti. Siamo tutti volontari, innanzitutto, persone che hanno un’attività lavorativa propria, io compreso, che ricevono dei rimborsi spese chilometrici calcolati secondo le tariffe in vigore, generalmente equivalenti ad 1/5 del costo di un litro di benzina, quindi oggi circa 0.28/0.30 euro/km. Oltre a questo abbiamo diritto al rimborso delle spese sostenute durante le trasferte, inerenti il nostro compito naturalmente, con dei tetti massimi previsti. Ad esempio, se vado a cena durante una missione federale ricevo un rimborso, dietro presentazione di ricevuta specifica, per un importo massimo stabilito; se si eccede da questo si paga di tasca propria.

Questo, naturalmente, non vuol dire che, essendo un impegno non retribuito professionalmente, il Dirigente federale possa non sentirsi responsabile in toto di quello che fa, assolutamente! Insomma, nessuno di noi può dire “… che volete da me che faccio una cosa a livello di volontariato“, ma sempre per questo motivo un Dirigente federale ha il diritto, come chiunque altro, al rispetto, come persona. La critica é libera e chiunque la deve poter esercitare, anzi ben venga, ma non si deve arrivare a non rispettare le persone in quanto tali. Questo é un diritto che pretendo e non accetto critiche in questo senso. Non credo di chiedere troppo. A tutti dico: criticate pure quando ritenete giusto farlo, magari applaudite anche qualche volta quando si ottiene un risultato ma il rispetto per le persone deve essere un presupposto irrinunciabile. E purtroppo, soprattutto sui social, questo spesso manca, si trascende, si esagera. Ho sentito parlare di censura alle opinioni: ma stiamo scherzando? Il mio telefono, il cui numero é rintracciabile sul sito federale, é a disposizione di chiunque voglia chiedere qualcosa o fare proposte o critiche; abbiamo organizzato assemblee pubbliche, anche voi come sito ci avete provato almeno un paio di volte, per dare voce agli agonisti e sempre con risultati purtroppo molto scarsi dal punto di vista numerico. Su argomenti importanti ma numericamente marginali come Club Azzurro o formula del CIS colpo si sono scritte migliaia di pagine ed opinioni e su questi argomenti abbiamo ricevuto critiche feroci, come se 70/80.000 agonisti italiani non avessero altri problemi relativi al loro sport! Su questo ed altri argomenti la gente si é espressa, con la tastiera e magari sotto pseudonimo, ma quando si é trattato di intervenire in momenti pubblici organizzati appositamente non si sono palesati o quasi!”

Nonostante su taluni argomenti non siamo stati concordi in passato, su questo aspetto debbo darti ragione perché il nickname é troppo spesso uno scudo facile dietro cui nascondersi. Forse si temono ritorsioni a livello personale…

“Assolutamente no! Oltre a non essere il mio stile, voglio ribadire che le critiche sono sempre accette, magari sarebbe interessante sentire anche qualche proposta, meglio se fattibile, poiché altrimenti non si va da nessuna parte. Tornando all’argomento dei nostri rimborsi, invito chiunque ad andar sul Sito FIPSAS per visionare il bilancio federale, che é pubblico per legge. Personalmente posso dirti, per fare un esempio, che ho comprato a maggio una auto nuova, anche per il mio lavoro, agente di commercio, che mi porta in giro molto oltre a quello che faccio per la Federazione; ad oggi ho totalizzato circa 35.000 km, dei quali circa metà per attività connesse al mio incarico federale. Mi si potrà accusare di tutto ma almeno lasciatemi la mia componente di passione per quanto faccio, perché i rimborsi non sarebbero certamente sufficienti a motivare tutto questo! Poi se volete criticarmi per quanto faccio o non faccio, per le decisioni prese o non prese, fatelo pure liberamente ma almeno il rispetto lasciatemelo. Purtroppo, ho letto commenti sul sito e soprattutto sui social di ben altro tenore e molto pesanti, che coinvolgono anche la mia famiglia e i miei affetti. E questo vale non solo per Maurizio Natucci ma per tutti i Dirigenti federali, coloro che si alzano la mattina per mettersi a disposizione degli agonisti, come succede ai Giudici di Gara per esempio, quello che se sbaglia viene massacrato mentre quando sbaglia l’atleta deve dimostrare buonsenso e comprensione, lo stesso buonsenso e comprensione che altri sembrano non usare mai con noi!

Scusami ma mi devi concedere questo sfogo dopo tanti anni di attività federale durante i quali ho, anzi abbiamo tutti, ricevuto veramente di tutto!”

Ci mancherebbe, Maurizio! Anzi, ti sento bello tonico…

“Io, come altri Dirigenti federali, abbiamo fatto tutti più o meno la medesima gavetta, ossia l’agonismo praticato a vari livelli poi la scelta di lasciare e dedicarsi alla Federazione per dare un contributo al movimento, mettendosi a disposizione degli altri. Quando le cose vanno bene io sono contento e lo verifico il lunedì mattina se il telefono squilla già alle 7 di mattina o meno. Se ci sono dei problemi la gente chiede al Dirigente di risolverli, spesso senza mettersi nei loro panni e nelle loro difficoltà. Poi ci si sente rivolgere certe accuse, spesso infamanti, di ogni genere. Sai qual’é uno dei miei sogni come Dirigente? Indire un’assemblea di agonisti e trovare 400 persone in sala. 400 di quelli che non incontro mai, non i big ma 400 agonisti qualsiasi che mi dicano quali sono i loro problemi nelle sezioni provinciali, sui loro campi di gara, con i loro regolamenti. Magari incazzati ma mi piacerebbe trovarli lì a discutere, a proporre, a partecipare! Nella realtà non siamo mai arrivati ad un decimo di quel numero…”

Una domanda che faccio sempre quando intervisto un grande campione o un Dirigente nazionale quale tu sei: se domattina tu avessi, per 48 ore, pieni poteri e potessi adottare le misure che ritieni più idonee per superare la crisi numerica che la Federazione sta soffrendo in tema di rappresentatività, quali faresti?

“Senza ombra di dubbio cambierei le leggi regionali inerenti la pesca sportiva! Il grosso problema della FIPSAS oggi é doversi confrontare con leggi regionali assai varie e diverse, regione per regione. Dobbiamo distinguere tra pescatori ricreativi ed agonisti; la pesca al colpo ed i relativi agonisti sono sicuramente andati in crisi numerica ma parallelamente si sono sviluppate altre specialità che hanno raccolto consenso. Dai dati in nostro possesso, nonostante la pesante crisi economica che ha coinvolto il Paese negli ultimi 10/15anni, crisi che si ripercuote inevitabilmente in un settore ricreativo come il nostro, il settore agonistico ha avuto una riduzione quantitativa del 2,5% circa. Il grosso calo, invece, si é registrato tra i pescatori ricreativi, anche a causa dell’abbandono a se stessi degli ambienti fluviali e naturali in genere. Non ci sono più servizi di vigilanza, a fine anno spariranno i Servizi Provinciali relativi alla salvaguardia ambientale, c’é un vuoto amministrativo che si ripercuote pesantemente sulla tutela del patrimonio ittico; in molte regioni le acque sono gestite solo dal Pubblico e il Servizio Pubblico è messo come sappiamo tutti; dove ci sono acque in convenzione, in concessione ai pescatori, la situazione generalmente tiene di più. In questo senso vorrei poter intervenire a livello regionale; in un futuro prossimo spero si possa invertire il trend lavorando a questo livello. Non dimentichiamoci che nell’ultimo quarto del secolo scorso la Federazione contava 600.000 tesserati! Ma a quei tempi regioni come la Toscana o l’Emilia Romagna avevano tante acque in concessione; oggi ne hanno solo in gestione, i campi di gara, per usare i quali a scopo ricreativo non c’é l’obbligo di tessera federale. E questo si ripercuote inevitabilmente sui numeri e sull’importanza della Federazione. A quei livelli oggi è utopistico pensare di tornare ma in un certo miglioramento io ci credo.”

La diminuzione del numero di tesserati, e di tessere, pone anche un problema di diminuzione di risorse a disposizione della FIPSAS. Le tessere sono l’unica fonte di entrate della Federazione o anche il CONI contribuisce in modo sostanziale?

“Anche su questo punto occorre fare chiarezza. L’ entrata economica principale della Federazione sono le tessere federali. Poi c’é un contributo del CONI ma esclusivamente rivolto a finanziare l’alto livello, ossia l’attività agonistica. Questo contributo va in altro capitolo di spesa e va rendicontato a parte. Quindi voglio dire a coloro, e sono tanti, che chiedono ‘facciamo una Nazionale in meno per risparmiare ed indirizzare quei soldi ad altri usi’ che stanno chiedendo una cosa che non si può fare, perché i soldi stanziati dal CONI per finanziare l’agonismo non possono essere spesi per altri fini se non per l’alto livello ossia l’agonismo. Questa é una imposizione specifica del CONI.”

Hai introdotto un argomento che, assieme al Club Azzurro, é uno di quelli più spinosi e da sempre sotto la lente di tanti. Possiamo dare anche in questo caso un po’ di cifre?

“Io posso darti con una certa esattezza l’importo totale del bilancio del Settore Acque Interne, perché é quello che devo vagliare e rendicontare proprio io come Presidente. Per quanto concerne il contributo CONI di cui dicevamo sono per forza di cose più generico perché riguarda anche altri settori; mi sembra di ricordare un importo di circa 1.100.000 euro. Il bilancio del Settore che io presiedo, invece, è di 530.000 euro. Questo bilancio, che io firmo, viene rendicontato alla Federazione ed entra a far parte del bilancio generale della FIPSAS, la quale lo sottopone direttamente agli Organi amministrativi del CONI. Di questi 530.000 euro delle Acque Interne, circa 370.000 sono dedicati all’attività internazionale, ossia iscrizioni a Mondiali, Europei,  abbigliamento, spese di viaggio, esche, ecc; il resto serve a finanziare la gestione del Settore, tra cui i nostri rimborsi, i rimborsi ai Giudici di Gara, i contributi dati alle Società a vario titolo, i contributi per i Club Azzurri compresi eventuali ripopolamenti per queste manifestazioni, ecc. Posso dirti che oggi, il bilancio complessivo delle Acque Interne, che, ripeto, é quello che conosco bene in quanto lo firmo io, é più o meno lo stesso, forse anche un po’ inferiore, rispetto a quello degli anni ’90. Il tutto con un numero di campionati quasi doppio rispetto ad allora e l’inevitabile differenza di costi tra quelli di oltre 20 anni fa ed oggi. Con questo non voglio dirti che io sono stato più bravo di quelli che c’erano prima, semplicemente siamo stati obbligati a fare di necessità virtù in relazione alle situazioni createsi in questi anni. Oggi, per ogni trasferta, si valutano i costi dei voli, i noleggi eventuali di mezzi, la tipologia degli alberghi ed ogni altra voce di spesa per cercare di restare dentro i budget prefissati.”

Quando parli di attività internazionale intendi tutte quelle connesse a tutte le specialità delle Acque Interne immagino?

“Certo. Come Settore noi programmiamo circa una ventina di trasferte internazionali all’anno, comprendendo non solo il colpo ma anche il feeder, la trota, lo spinning ecc oltre ai contributi che vengono dati alle Società che partecipano all’attività internazionale per club.”

Il bilancio del prossimo Settore Pesca di Superficie comprenderà anche questa cifra quindi?

“Certamente. Entreranno a far parte di quel bilancio i contributi stanziati in precedenza per Acque Interne e Mare. Il tutto dovrebbe aggirarsi attorno ai 900.000/1.000.000 di euro.”

 

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Si é spesso argomentato, anche per motivare la famosa ‘scelta tecnica‘ nella composizione delle Nazionali, sull’importanza dei risultati conseguiti dalle nostre Rappresentative in funzione dell’entità dei finanziamenti futuri da parte del CONI. La domanda é: il contributo CONI é proporzionale ai risultati conseguiti da una Federazione a livello internazionale o é un apporto economico più o meno fisso stabilito in funzione di altri parametri quali il numero dei tesserati o altro?

“Il più idoneo a rispondere a questa domanda sarebbe certamente il Presidente Federale, comunque posso darti una risposta anch’io. Si ci sono due parametri considerati dal CONI per stabilire l’entità dei contributi, uno relativo alle Federazioni di sport olimpici ed uno per le Federazioni di sport non olimpici, come la nostra. Nell’ambito delle Federazioni non olimpiche il parametro tiene conto del numero di Società affiliate, del numero di tesserati, dalle medaglie o vittorie ottenute in ambito internazionale. E qui noi ci giochiamo un bel bonus perché siamo tra i più titolati in assoluto. L’entità del contributo annuo tiene poi considerazione delle indicazioni di risparmio fornite dallo Stato a tutte le sue emanazioni, tra cui il CONI, che non sfugge alla logica di tagli, razionalizzazioni ecc. E questo si riverbera inevitabilmente anche sui contributi alle Federazioni, per cui negli anni l’entità del finanziamento é andata riducendosi sensibilmente.”

Quindi non é completamente corretto affermare che se vinciamo un oro piuttosto che un bronzo o nulla, cambia il contributo che il CONI fornisce alla Federazione?

“Diciamo che incide parzialmente poiché la voce ‘titoli vinti’ é una di quelle che contribuisce a creare quel famoso parametro di cui si parlava prima. In definitiva, ad una Federazione vincente sicuramente arrivano fondi più consistenti finalizzati all’attività di alto livello.”

Resta da valutare se i costi sostenuti per l’attività di alto livello portano, in termini economici, un rientro proporzionalmente vantaggioso in termini di contributo, ossia quanto vale la voce ‘Titoli vinti’ nella determinazione di quel famoso parametro CONI. In definitiva: se per cercare di vincere un titolo spendo ‘x’ e quel titolo, ammesso che arrivi, mi porta ‘y’, dove ‘y’ é minore di ‘x’, forse devo rivalutare se vale la pena spendere ‘x’…

“E’ estremamente difficile quantificare questo, perché é comunque l’insieme delle medaglie vinte che contribuisce a determinare quel parametro. La valutazione é più complessa. Ad esempio, in questi giorni io debbo compilare una procedura che si chiama GIPAL, che andrà poi sottoposta al CONI, in cui mi si chiede di fare una valutazione dei costi per ogni singola manifestazione internazionale a cui parteciperemo, compreso l’abbigliamento. Per compilare questo io mi avvalgo dell’esperienza maturata in questi anni perché non é semplice fare una previsione di costi che magari dovremo sostenere tra 8/10 mesi. Tieni conto che quello che non viene speso, andrebbe reso al CONI.”

Per dare ancora qualche numero tangibile, quanto costa mediamente una trasferta della Nazionale Seniores per un Mondiale o Europeo?

“Come puoi immaginare ci sono molte variabili nel bilancio di una trasferta, che risente molto, ad esempio, degli eventuali trasporti aerei o delle spese di alloggio, che variano non poco a seconda che si vada in un Paese del Est Europa piuttosto che altrove. In misura molto generica, possiamo parlare di circa 20.000 euro di media per la Nazionale maggiore. Le Nazionali giovanili un po’ meno, sempre con le variabili del caso. A volte é necessario fare anche delle scelte sulle manifestazioni a cui partecipare. Ad esempio, quest’anno abbiamo rinunciato all’Europeo di Pesca a Mosca perché il budget non ce lo consentiva.”

Una domanda più ‘politica’, Maurizio. Abbiamo appreso di recente, da una intervista ad Andrea Collini, della nascita di una Associazione che opererà nell’ambito della Pesca Sportiva per rilanciarne l’immagine e la pratica. La conosci? Pensi che possa essere un’entità antitetica alla Federazione?

“So dell’esistenza di questo progetto, anche se non ne ho parlato direttamente con Collini o Tubertini. So che il Presidente Matteoli sta seguendo questa cosa. In linea generale ne sono contento, credo sia importante che il mondo imprenditoriale del settore si attivi per queste finalità. Le strade della Federazione e di questa Associazione possono, debbono viaggiare appaiate, almeno fino ad un certo punto, poi é inevitabile che la differente finalità delle due entità porti a scelte in certi casi differenti: noi siamo Federazione, con certi indirizzi, loro sono imprenditori e ne hanno logicamente altri. Ma non vedo, oggi, potenziali pericoli ma solo eventuali vantaggi per tutti se le azioni che si andranno ad intraprendere saranno quelle giuste. Come ha detto il Presidente Matteoli al CarpItaly di quest’anno, dobbiamo imparare a fare ‘lobby’, a finalizzare gli sforzi di tutti ad un fine comune. Ci sono settori molto meno numerosi e che muovono interessi economici molto inferiori che sanno farsi rispettare ed ottengono molto di più di quello che contiamo ed otteniamo noi, che siamo centinaia di migliaia e muoviamo un segmento di economia tutt’altro che modesto.”

Ma quello che farà questa Associazione, non lo potrebbe fare la Federazione?

“Non é un discorso così semplice. Ci sono ambiti, prettamente politici, che vanno al di là della capacità o possibilità di movimento della Federazione. Per talune situazioni é necessario che ci siano professionisti dedicati, preparati, che sappiano muoversi ad un certo livello. Non è tanto il discorso se la Federazione potrebbe o meno fare quello che si propone di fare questa nuova Associazione, é che a livello federale siamo, comunque, tutti volontari, con dei limiti di movimento inevitabili, con altre attività da portare avanti ecc. In questo caso dovrebbero esserci dei professionisti che, per la prima volta, si dovrebbero dedicare anche a tessere una rete di rapporti con soggetti amministrativi e politici delle Istituzioni per porre in evidenza l’importanza di un settore sportivo ed economico estremamente importante come quello della Pesca Sportiva. In questo senso non vedo assolutamente nessun pericolo di sovrapposizione o sostituzione alla FIPSAS ma solo la possibilità di una sinergia fondamentale tra due soggetti, Federazione ed Aziende, che hanno l’interesse a promuovere il nostro sport, anche se con finalità differenti ma non contrastanti tra loro.”

Come la concludiamo questa chiacchierata, Maurizio?

“Semplicemente con un saluto. Ringrazio te e la redazione di MF per questa opportunità; spero di aver fatto un po’ di chiarezza su alcuni aspetti e spiegato alcune cose. Voglio invitare i tesserati, tramite i loro Delegati, a votare massicciamente alle prossime elezioni del 4 dicembre a Pisa. O magari ci rivedremo sui campi gara!”

 

 

Ringrazio il Presidente Natucci per la disponibilità a sottoporsi alle mie domande, molte delle quali credo, spero, potessero essere anche quelle di tanti tesserati. Certamente molte altre se ne potevano fare ed invito tutti coloro che lo volessero ad inoltrarle alla Redazione o al sottoscritto; potranno esser parte di un’altra, prossima intervista a Natucci o ad altri Dirigenti federali.

In relazione alla Associazione creata di recente da alcune Aziende  ed altri soggetti economici del settore, anticipo sin da ora che a breve, su questo sito, potrete leggere una intervista in merito rilasciatami da Lele Tubertini. A rileggerci!

 

Angelo Borgatti

 

 

 

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