Ad armi pari

Confrontarsi con uno storione, il più pesce più antico delle nostre acque, è sempre un’emozione fortissima. Lo è ancor di più quando lo si affronta senza utilizzare attrezzi sovradimensionati né tantomeno il mulinello.

La pesca sportiva ci impone questo: il confronto diretto con la preda dove la cattura non è determinata dalla potenza dell’attrezzatura, bensì dalla bravura del pescatore!

Questo è il presupposto di base quindi, se lo storione è un pesce meraviglioso e un combattente poderoso non ci resta che togliere il mulinello dalla borsa degli attrezzi per giocarcela con lui ad armi pari.

Va bene, ma senza mulinello come si fa a pescare uno storione? Noi lo abbiamo fatto con la roubaisienne!

La canna e la punta

La scelta ricade sulla Roubaisienne Milo extreme F10 Universal, decisione non casuale perché è la undici metri con il miglior rapporto peso potenza disponibile sul mercato… ma non basta!

L’abbiamo equipaggiata con un Monster Kit Redvolution Carp da 2,72 metri, sviluppato appositamente per la pesca di “mostri” nei laghetti d’Oltralpe.

Per capirci, il kit ha un foro d’uscita da 21,3 mm e una struttura rinforzata da avvolgimenti a spirale su tutta la linea. Questo Kit è in grado di “trainare” carpe e staccare lo storione dal fondo.

Il Monster kit si basa sul sistema di recupero “strippa” che consente di controllare la tensione dell’elastico in base alle sfuriate del pesce. In sostanza non avendo il mulinello e la relativa frizione, utilizzeremo un elastico che ammortizzerà la fuga dello storione e, là dove non fosse sufficiente, con lo strippa kit potremmo ulteriormente concedere o ridurre manualmente la tensione dell’elastico in fase di combattimento. L’elastico? Un 4mm bello teso!

La lenza

Filo diretto: un buon fluorocarbon dello 0,40 di fattura giapponese! Il Milo Fortress dello 0,40 in acqua sparisce, ma soprattutto è tenace e non teme sfilacciamenti causati da ostacoli sommersi.

Con uno storione dall’altra parte il filo conta molto e bisogna sceglierne uno veramente di qualità e il Fortress va bene. Montiamo un galleggiantino Milo GRX5 Carpodrome da mezzo grammo, con filo passante per evitare che il corpo si tagli sotto la trazione del pesce e quattro pallini a tarare il galleggiante… niente di sofisticato e poi un solido nodo ad un amo numero 4.

La scelta dell’amo ricade sulla serie S164 color oro: efficiente, perforante, robusto. Il problema infatti è quello di avere un modello che al contempo perfori bene la bocca dello storione e che successivamente non si apra e non molli la presa. Quindi anche qui, amo giapponese in carbonio C110.

Esca e Pastura

La parola d’ordine è pellet e rigorosamente alla farina di pesce. I pellet Halibut Marine di Bait Tech hanno un odore pregnate, intenso e riescono a richiamare pesci da notevole distanza da riva… soprattutto quelli grossi che cercano prodotti grassi, nutrienti e dal forte sapore acido.

Pasturiamo con pellet da 6 mm e inneschiamo i 10 mm appoggiando l’esca sul fondo con almeno 10 cm di filo. La mangiata è lenta ma inesorabile.

Lo storione aspira l’esca e quando arriva la ferrata esita prima di partire… ma quando parte è una locomotiva. Ora la sfida è aperta, le forze sono bilanciate e le capacità del pescatore si scontrano con la forza del dinosauro di fiume.

Uno contro uno, senza mulinello che sfriziona, senza la canna che “pompa”, solo il silenzioso scorrere dell’elastico aiutato dallo strippa e ogni tanto da qualche corsetta su e giù per la sponda.

Tutto qui, ………una esperienza da provare!.

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