A MEDELANA ANNO NUOVO, CARPE VECCHIE!

Anche la stagione più proibitiva dell’anno, quella del gelo e del freddo se affrontata per il suo giusto verso, può regalare qualche soddisfazione.
I laghi commerciali sono una garanzia, qualche pesce, carpa o carassio, lo assicurano sempre, ma sono pesci “facili” da insidiare e da prendere.

I fiumi e i canali sono fermi, non piove e l’acqua oltre ad essere più trasparente è anche bassa di livello rendendo quasi impossibili le catture .

Si salvano solo i grandi fiumi come il Po dove anche nel periodo invernale , lanciando nella corrente a debita distanza, qualche barbo e brema si riesce a catturare.

Ci sono alcuni canali però che riescono sempre a stupire, anche in questi periodi di basse temperature e uno di questi è il Po di Volano a Medelana, che tutti conoscete per essere stato uno dei campi gara nazionali più in voga negli anni passati.

La buona profondità e la leggera corrente che anche nel periodo invernale lo contraddistingue, sono elementi indispensabili per assicurare una minima pescosità anche con temperature vicine allo zero.

Non è un caso se non tanti anni fa in questo campo gara venivano organizzate competizioni anche nei mesi invernali con le breme a finire nelle nasse dei pescatori.

Siamo al 2 di gennaio 2019, l’allegria del capodanno è ancora in circolo e la voglia di sentire ancora qualche botto di inizio anno è tanta.

A far scoppiare qualche petardo piscatorio abbiamo chiamato uno che di botti se ne intende, Giancarlo Fusini di San Marino, visto che da diversi anni gestisce un negozio di pesca Fishline-Equus, di prodotti per l’equitazione e i fuochi d’artificio.

Giancarlo non si è fatto pregare e ha puntato il suo navigatore proprio in direzione di Medelana.

Con lui un altro Sammarinese di nome Andrea Morri che ha deciso di affrontare la pescata con la classica roubaisienne.

Entrambi sono in forza con la società Cannisti Dogana Colmic, un sodalizio storico della repubblica più volte campione nazionale e tanti anni fa anche campione del mondo per club.

L’arrivo di prima mattina sul canale è proibitivo , la nebbia e una leggera brezza sembrano entrare nelle ossa facendo aumentare la percezione del freddo.

Fusini apre due canne da feeder e le mette in pesca entrambe ma a distanze diverse; la prima a centro canale, la seconda a pochi metri dalla vegetazione sulla sponda opposta.

Il colore trasparente dell’acqua fa propendere per un approccio cauto, quindi filo sottile dello 0,117 e amo del 20 serie match. Innesco due bigattini rossi e per pasturatore un cage da 20 grammi tipo small.

Giancarlo ha preparato un mix di pasture a marchio Sensas che alla bagnatura rimane di un colore marrone scuro. Il profumo di questi sfarinati è delizioso e chissà che anche il pesce non lo trovi di suo gradimento.

Dunque si profila una sfida tutta Sammarinese tra la RBS e il Feeder, chissà chi la spunterà…

La nebbia che da queste parti potrebbero venderla a pacchi non vuole saperne di alzarsi impedendo al sole di sbucare, peccato perché nelle ore centrali della giornata con un po’ di sole qualche pesce solitamente si fa vedere in attività.

Ma alle nebbie del basso ferrarese ci si abitua per forza se si è residenti da quelle parti e così anche il pesce.

Infatti dopo appena dieci minuti di pesca la canna che pesca fuori accenna a qualche toccata che non sfugge agli occhi attenti di Giancarlo che prontamente ferra e con grande stupore vede la sua canna inarcarsi di brutto.

Il pensiero che sia stato agganciato il fondo svanisce subito quando la canna inizia a sussultare per la trazione che sta subendo.

E’ chiaro dunque che si tratta di un grosso pesce e non del fondale.

Giancarlo sulla canna ha montato un attacco per pescare le breme e con questo pesce che tira a tutta forza ci va molto cauto facendo lavorare molto anche il mulinello sia con la frizione che con l’antiritorno.

Sul fondale sono presenti diverse pietre e quindi basta un attimo per far saltare tutto a causa di uno sfregamento della lenza su uno di questi sassi.
L’esperienza di Giancarlo però è notevole, altre volte su questo campo gara ha dovuto fare i conti con prede di grosse dimensioni quindi sa procedere nel modo migliore per avere ragione di questo spettacolare pesce.

La lotta dura 20 minuti buoni e finalmente da sotto la superficie dell’acqua esce il pasturatore e poco dopo si intravvede la sagoma dorata del pesce che fa capire essere di dimensioni generose.

Il guadino non basta per un pesce di quella taglia ma la caparbietà del sammarinese è tanta e finalmente mezzo pesce dalla parte della testa entra nella testa del guadino per essere salpato a peso .

L’esemplare di carpa regina viene stimato di peso superiore ai dieci chili e dopo le foto e il video di rito viene prontamente rilasciato in acqua.
Incredibile cattura e per essere di prima mattina è tanta roba, ma la pesca continua con lo stesso approccio di lenza perché come diceva qualcuno “squadra che vince non si cambia” dunque si ritorna in pesca con filo dello 0,117 e amo del 20.

Passa parecchio tempo senza vedere più nessuna mangiata, Giancarlo pesca che quello sia stato un episodio , magari ha mangiato l’esca perché gli stata fatta cadere davanti la bocca e questo fa pensare che forse sarebbe meglio smontare tornare in direzione Romagna.

Ma la pesca non è mai stata una scienza esatta, e infatti quando meno te lo aspetti ecco un’altra mangiata, questa volta più decisa della prima, la ferrata è da vero cecchino, e la canna inizia una seconda battaglia.

Dopo la stessa lotta il pesce arriva a guadino e ancora una volta è una carpa a giustificare il prezzo del biglietto.
Dopo la 10.000 iniziale arriva anche una 6.000, non male.

Il sole intanto pare abbia voglia di spuntare da in mezzo la nebbia e anche l’aria verso mezzogiorno sembra finalmente più calda.
A questo punto la voglia di smontare viene accantonata , si decide di resistere un’altra oretta.

Infatti Giancarlo, che oggi pare baciato dalla Dea Carpa, aveva fiutato la giornata di gloria e la canna dopo pochi minuti parte, questa volta del tipo “sradicami la canna dal feeder arm” e purtroppo la lenza dopo una partenza del pesce verso monte viene strappata.

Chissà forse più che un pesce questo sembrava essere un a locomotiva a carbone.

Si rimettono a posto le cose con terminale che a questo punto passa dallo 0,117 allo 0,125, e si riparte.
Ancora una volta la cima trasmette una mangiata impercettibile, che però non sfugge agli occhi attenti di Fusini, ferrata decisa e ancora inizia una battaglia con un altro grosso pesce.

Incredibile ma vero un’altra carpa sta lottando per liberarsi ma ahimè alla fine dovrà soccombere finendo nel guadino di Giancarlo.
Questo picchetto lo voglio ricordare per altre pescate in solitaria che non mancherò di fare nei prossimi giorni.

Alle 14 si decide di alzare bandiera bianca, la giornata di pesca si è chiusa nel migliore dei modi e l’anno nuovo è stato inaugurato come meglio non si poteva.

Giancarlo Fusini può ritenersi soddisfatto di questo 2 gennaio a Medelana e chi ben comincia è a metà dell’opera.

E le breme? solo una, bella! catturata da Andrea Morri, ma anche lui con la tecnica del feeder.

Se ne volete sapere di più andate a San Marino nel suo negozio di pesca, ben assortito per l’agonismo, e chiedete a lui le giuste coordinate per fare la vostra pescata vincente.

Saluti a tutti, Alessandro Scarponi.

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