APERTURA ALLA TROTA 2010: IL 28 FEBBRAIO SI AVVICINA!

La Regina dei torrenti ha le ore contate perchè tra pochi giorni entreremo in pieno clima apertura di pesca alla trota.

Prima di tutto ricordatevi che l’apertura della pesca alla trota è differenziata da Regione e Regione: nelle Marche e in Toscana è fissata per l’ultima domenica di febbraio mentre in Emilia Romagna il giù le canne si potrà esercitare solo a partire da domenica 28 marzo 2010.

La prima cosa da fare quindi è farsi trovare preparati iniziando dall’attrezzatura necessaria la quale dovrà essere visionata e adeguatamente preparata per la pesca che dovrete praticare sui torrentelli di montagna.

Una raccomandazione: l’apertura alla trota vi costringe a lunghe camminate su rocce e terreni impervi per questo è bene avere dimestichezza con la montagna per evitare rischi inutili.
Ancora meglio sarebbe andarci in compagnia di un amico per ricevere un aiuto in caso di bisogno oltretutto i cellulari non sempre hanno il segnale di ricezione.
Lo dico perché durante una apertura, che feci molti anni fa nelle Marche, ebbi la sfortuna di scivolare su un costone di roccia coperto da neve finendo diritto dentro una buca d’acqua gelida.
Erano le 7,30 del mattino e la temperatura era sotto lo zero termico.
Un amico mi aiutò ad uscire dall’acqua ma ero talmente bagnato e infreddolito che dovetti stare in auto con il riscaldamento acceso per un’ora. Per fortuna avevo con me un provvidenziale cambio di abiti e così verso le nove tornai a pescare, ma con scarso successo, perché le buche migliori nel frattempo erano già state tutte visitate da altri pescatori.
Comunque quel giorno, nonostante tutto, ebbi la fortuna di catturare tre belle trote Fario ai piedi di una cascatella pescando al tocco e innescando sull’amo un bel verme di terra.

Per l’apertura di quest’anno sarà opportuno decidere il posto dove lanciare l’esca e magari un accurato sopralluogo anticipato aiuterebbe a capire meglio come muoversi.
Vi consiglio di scegliere un posto preciso e di presidiarlo fin dalla mattina presto ancora prima dell’alba per evitare che altri pescatori se ne impossessino.
Alcuni amici di Perugia addirittura si posizionano sul torrente già dalla sera prima con tende per ripararsi dal freddo e, come di solito si usa fare in queste occasioni, festeggiare con una bella grigliata di salsicce cotte sul posto.
Per l’apertura dell’ultima domenica di febbraio vi consiglio di indirizzarvi verso alcuni posti facili da raggiungere.
Ci troviamo nella Regione Marche precisamente ad Abbazia di Naro nei pressi di Acqualagna; per pescare in questo posto preparerete una canna lunga cinque o sei metri e una lunga circa due metri con mulinello carico imbobinato con filo dello 0,20 / 0,18, stivali alti, marsupio a tasche con l’attrezzatura necessaria all’interno e due scatole di camole più una di vermi di terra.
Per andare ad Abbazia di Naro, chi si sposta dalla Romagna, dovrà prendere l’autostrada A14 direzione sud ed uscire a Fano. Proseguire lungo la super strada che porta alla gola del Furlo e subito dopo arriverete nei pressi di Acqualagna.
Poco distante troverete Abbazia di Naro. Di li inizierà il vostro itinerario che vi porterà ad avventurarvi a piedi, con lunghe camminate, verso i piccoli torrentelli.
Uno su tutti: consiglio di “battere” l’affluente del fiume Biscubio perché è pieno di trote.

Un altro posto molto bello, sempre nei paraggi, ma occorre andarci in auto, è il torrente Bosso, nei pressi di Cagli e anche li stessa storia.
Il tratto dell’alto Marecchia e affluenti, che fino a poco tempo fa era in territorio marchigiano, è da considerarsi interamente nel territorio riminese (Emilia Romagna). Quindi l’apertura è fissata per il 28 marzo 2010.

Approfittando della bellezza dei posti di montagna vi consiglio di prendere con voi la macchina fotografica perché quei momenti, vissuti tra pesca e avventura, vanno sempre immortalati.
Le trote di montagna una volta pescate non si possono liberare in acqua perché andrebbero incontro a morte certa per cui vi consiglio vivamente di portarle a casa e cucinarle.
Credete a me …. le trote sono sempre ottime!

trota fario apertura 2007

ALCUNI CONSIGLI PER LA PESCA AL TOCCO

Se siete in possesso di una bolognese tosta (con azione di punta), sui 5 metri (meglio 6 col blocco a 5), oppure una classica 3,60 in fibra (più tecnica ma divertentissima), potete praticare la pesca al “tocco”.

La tecnica e le montature in sè sono molto semplici, ovvero:
-Montatura: lenza madre dello 0.20 (0.18 se lo spot non è troppo infrascato), sulla quale monteremo, a seconda dei casi, o una serie di 2-3 spaccatine da montagna (quelle da 3.5 mm), o una sfera di piombo il cui peso può andare dai 2 agli 8 grammi, o (il mio preferito) un piombo intercambiabile (sempre dai 2 agli 8 grammi, poi una girellina e un finale dello 0.18-0.16 lungo dai 25 ai 40 cm.

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Come si pesca – Tecnica:
E’ piuttosto semplice. Si fa lavorare la lenza SEMPRE in tensione nelle correntine, buche e ovunque si pensi possa esserci la trota.

La mangiata è avvertibile attraverso tocchi molto netti e distinti sul vettino.

Se mangia, si aspettano 2-3 secondi poi si ferra con forza.

Se l’acqua che scorre nel torrente è abbondante preparerete una montatura con piombo da fondo, il finale dello 0,16 e un amo del n° 12, su cui innescherete delle camole.
Lanciate nella gorga ai piedi della cascata, dove le trote di solito stazionano per aspettare il cibo che la corrente gli trasporta da monte verso valle.
Negli spostamenti da una gorga ad un’altra cercate di avere cautela facendo molto silenzio per evitare di farvi sentire dalle trote che sono molto sospettose.
Cercate sempre di risalire da valle verso monte il torrente perchè la trota ha lo sguardo sempre rivolto verso monte per aggredire ogni forma di cibo che gli si presenta nella corrente.

Arrivati sul posto dovrete scegliere un riparo per non farvi vedere dalle trote, innescherete le camole per poi lanciare l’esca in acqua.
Se non ci sono grossi sassi o alberi adatti per nascondere la vostra presenza arriverete vicino al ruscello anche strisciando per terra un pò come fanno i marines americani in guerra.
La trota che si trova nei paraggi, se non vi avrà visto, attaccherà subito l’esca e darà dei forti strattoni alla lenza da farvi provare emozioni uniche.

Buona apertura 2010 a tutti.
Alessandro Scarponi

APPROVATO IL CALENDARIO REGIONALE MARCHE DI PESCA PER IL 2010.

Approvato dalla giunta regionale MARCHE, su iniziativa del vicepresidente e assessore alla Pesca sportiva, Paolo Petrini, il calendario regionale di pesca per le acque interne per il 2010. ‘Questo strumento ‘ ha dichiarato Petrini ‘ consente ai pescatori di poter pescare nel rispetto delle norme a tutela della fauna ittica del nostro territorio. Per i fini della salvaguardia ambientale il calendario disciplina le specie ittiche catturabili, periodi e modalita` di pesca, divieti e limitazioni’. Il calendario viene adottato, sentite Province e associazioni e distingue le acque interne in tre categorie: A, B, C. In particolare le prime due risultano essere molto preziose dal punto di vista ittiofaunistico e per questo sottoposte a regime di pesca controllata. Nelle sole acque di categoria A e` istituito il riposo biologico nei giorni di martedi` e venerdi` per l“intera stagione. I pesci che si possono pescare nelle acque interne della nostra regione sono: la trota oltre i 22 cm., la trota lacustre, il coregone, l’anguilla e la tinca oltre i 30 cm., il barbo e il cefalo oltre i 20 cm., il cavedano e il persico reale oltre i 18 cm., la chieppa e il persico trota oltre i 25 cm. e il luccio e la carpa oltre i 40 cm. La pesca alla trota di tutte le varieta` e` consentita a partire dal 28 febbraio al 3 ottobre 2010. E“ vietata la pesca del coregone dal 15 dicembre 2010 al 15 gennaio 2011, del luccio dal 15 febbraio al 15 marzo 2010, della carpa e della tinca dal primo al 30 giugno, del persico trota dal primo maggio al 15 giugno , del persico reale dal primo marzo al 30 aprile e della cheppia dal 15 maggio al 15 giugno. In tutte le acque della regione l“esercizio della pesca e` consentito da un“ora prima della levata del sole a un“ora dopo il tramonto, per un massimo di cinque capi di salmonidi catturabili giornalmente. Nelle acque di categoria A e` vietata ogni forma di pesca di qualsiasi specie ittica dopo la chiusura della pesca alla trota, mentre in quelle di categoria B, dopo la chiusura alla trota, e` consentito pescare altre specie ittiche fino al 21 novembre 2010. Coloro che esercitano l“attivita` piscatoria nelle acque di categoria A e B, oltre alla licenza, devono essere in possesso del tesserino, valido per l“intero territorio regionale, rilasciato dalle Province. La delibera di giunta regionale che ha approvato il calendario regionale, indica inoltre, quali attrezzi da utilizzare per la pesca e specifica le disposizioni dei calendari piscatori delle Province. (a.f.) .

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