A PESCA DI TROTE CON MAURIZIO TEODORO

Arriva l’inverno, il freddo si fa pungente ed i nostri amici ciprinidi sembrano essere andati in letargo.

Ma noi malati di pesca non possiamo stare troppo tempo lontani dall’acqua, per noi l’acqua è elemento vitale non solo da bere, noi abbiamo “sete di pesca”.

Fortunatamente il freddo non è nemico dei salmonidi, ed in questo periodo ci possiamo tranquillamente avventurare in qualche laghetto, magari vicino casa, e magari per una volta tanto tornare a casa con qualcosa da mangiare, così questa volta la moglie non potrà dirci “tutta quella fatica per poi lasciarli andare?”.

Per l’occasione noi di Match Fishing siamo andati a trovare il nostro amico Maurizio Teodoro (lo ricordate? Il CT dell’under 14) e con la scusa di passare qualche ora all’aria aperta ci siamo fatti una chiaccherata per quanto riguarda la pesca delle trote.

Teatro dell’incontro è stato il Lago Azzurro a Mozzanica (BG) in località Ponte Serio.

Appena entrato nel laghetto ho subito notato una gran presenza di trote nel sottoriva.

Arrivato da Maurizio ho però notato con mio grande stupore che pescava nel centro del lago con una bombarda da 35 gr. La domanda è scattata spontanea:

Maurizio, ma con tutte queste trote nel sottoriva perchè te ne stai là verso il centro del lago?
Perchè è una pesca che mi regala grandi soddisfazioni. Personalmente adoro quando una trota mangia a 70/80 metri da riva. Inoltre la strisciata è più lunga, dura più tempo e a me dà più soddisfazione. E poi di solito in questo lago in questo periodo le trote più grosse, quelle più vecchie, tendono a starsene tranquille là nel centro. Sicuramente facendo una pesca leggero nel sottoriva catturerei molti più pesci ma sono alla ricerca di emozioni, non del cestino pieno.

Per lanciare così lontano usi lo shock leader?
Sì, utilizzo un tratto di multifibre che mi permette di lanciare senza paura di stressare il nylon. Il tratto di filo deve essere di una lunghezza di circa 2,5/3 volte la misura della canna, così facendo quando lanciamo o quando recuperiamo il pesce siamo sicuri che lavoreremo sul multifibre e non sul nodo.

Ho notato che peschi con una “coda” molto lunga, direi circa 4 metri, come mai?
In alcuni casi pescando con la coda lunga riusciamo a vedere qualche mangiata in più soprattutto con le trote più grosse e sospettose che stazionano verso il centro del lago. A volte questi pesci vedono la bombarda e scappano, con la coda lunga invece riusciamo a far sì che la bombarda non le infastidisca. Nei casi di giornate particolarmente ricche di mangiate è bene invece accorciarla perchè in questi casi la coda corta è più rapida e gestisci meglio la mangiata, sei più a presa diretta col pesce.

Peschi con una bombarda galleggiante?
Non proprio galleggiante, direi molto poco affondante. Le bombarde galleggianti le utilizzo solo quando fa molto molto freddo e le trote magari stanno appena sotto il pelo dell’acqua. In quei casi utilizzo spesso i falcetti in gomma facendo una strisciata molto molto lenta. Le trote mangiano il falcetto anche se è di gomma perchè la vibrazione della codina le eccita parecchio. Quando peschiamo coi falcetti la strisciata deve essere lenta, mentre pescando con lo spaghetto dovremo effettuare una strisciata più veloce.

E peschi anche con un’esca in gomma…
Si’, io utilizzo solo esche in gomma. Le esche naturali non le uso quasi mai. Non perchè non vadano bene, anzi, sono altamente catturanti, ma io preferisco usare vermi o spaghetti di silicone utilizzati “interi” per selezionare la taglia. Inoltre lo spaghetto intero fa una particolare vibrazione che tende ad essere altamente catturante. Nella mia esperienza ho notato anche che nei giorni di buona luce i gommini semi-trasparenti con i brillantini sono molto catturanti, invece nei giorni di scarsa luce rende meglio un gommino di colore chiaro. Con le trote appena buttate invece è formidabile il falcetto bianco. Le trote più “anziane” indipendentemente dalla luminosità adorano i colori più scuri, tipo verme, verdone o addirittura grigio/nero.

Le teorie di Maurizio sembrano funzionare e nonostante una giornata non particolarmente ricca di catture per i pescatori circostanti riusciamo ad effettuare un discreto numero di catture.

Verso fine giornata rubo la canna a Maurizio e provo a sperimentare una mia teoria.

Monto un falcetto di colore rosso e alla prima passata catturo subito una trota, non grandissima ma agli occhi del “maestro” faccio comunque una bella figura.

Forse Maurizio avrà pensato che sapessi un particolare segreto, la realtà è che è stata solo fortuna perchè la teoria che ho applicato, da buon lombardo, non ha niente di scientifico ma si basa solo su un vecchio detto Brianzolo: “cinc ghei pusè, ma rus” (cinque lire in più, ma rosso).

Da Mozzanica (BG) per Match Fishing Italia, Luca Caslini.

Le trote del sottoriva

Il corretto innesco dello spaghetto

I gommini usati da Maurizio Teodoro

Questi sono i fili di Teodoro

Il multifibre, essenziale quando si pesca a lunga distanza

Gli ami di Maurizio

Le bombarde

Ad ogni colore corrisponde un diverso grado di affondabilità

Uno spettacolare tramonto conclude la giornata

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