DRENNAN E MILO VINCENTI SUL CANALBIANCO

Arriva così anche l’appuntamento con Milo e Alan al bar dell’autodromo di Adria.
E’ sabato 18 maggio e sono le 8,15 del mattino e come un orologio Svizzero arriva il mercedes di Milo seguito dall’Espace di Alan con all’interno di tutto e di più in fatto di attrezzatura da pesca.
Anche Gianluca il cameramen di Italian Fishing TV è già in pista pronto a riprendere la giornata di pesca sulle acque correnti del canalbianco.
Infatti come arriviamo sull’argine del canale troviamo una panoramica al limite del preoccupante con acqua scura e molto corrente causata dalle forti precipitazioni dei giorni scorsi sul triveneto.
Tutti avevano previsto una mattinata di estrema difficoltà ma il sole e la giornata gradevole resa ancora più piacevole dalla presenza di Milo e tanti amici hanno fatto passare in secondo piano questi pensieri.
Alan è venuto in Italia per testare i prodotti Drennan nelle nostre acque e non poteva certamente ritornare in U.K. senza averci provato.

Alan ha l’auto stracarica ma ordinata e inizia a scaricare l’occorrente per una bella pescata a feeder

Posiziona il paniere della Rivè sull’argine sassoso e con cura lo mette a bolla in una postazione di pesca che aveva scelto dopo avere osservato il tratto di campo gara.

 

Alan ha scelto un angolo vicino ad un albero e la prima operazione è stata quella di mettere un piombo da 30 grammi e inizia a passare dove un attimo dopo avrebbe fatto pescare il suo feeder. Constatato che nessun incaglio era presente sul fondo procede con le varie operazioni per poter pescare un paio di ore.

Sicuramente se avesse trovato degli ostacoli sommersi avrebbe spostato la sua postazione di pesca.

Infatti Alan ha preferito pescare in mattinata per poi ripartire per l’Inghilterra nel primo pomeriggio via Francia.

Dalle borse Drennan stracolme di prodotti inizia a selezionare gli articoli che ritiene più adatti per pescare in quelle acque correnti.

La velocità dell’acqua è talmente forte che un vela da 50 grammi sarebbe stato insufficiente.

Penso che per stare fermo sul fondo serve un feeder pesante non meno di 60/70 grammi ma Alan seleziona alcuni feeder tra i 30 e i 40 grammi.

Deve montare praticamente tutte le canne e prima di farlo si accerta bene che tipo di condizioni si troverà davanti per pescare.

L’acqua è sporca e spinge e così sceglie di montare un terminale dello 0,14 e un amo del 16.

Da un porta quiver ne estrae alcuni che monterà sulla punta delle canne e dopo averli provati uno ad uno decide di partire con un cimino da due once ma poi durante la mattinata con l’acqua che ha rallentato è passato ad un oncia e mezzo.

 

Ogni cosa come dicevo è al suo posto, l’ordine in questo caso è fondamentale per sapere dove mettere le mani in caso di ricerca di qualcosa anche in gara in corso.

Inizia la legatura di un terminale.

Poi Alan si è dedicato alla cura maniacale delle esche. Dovete sapere che gli inglesi prima di ogni gara si accertano che le esche siano in perfetto stato. In questo caso Alan pulisce dalla terra superflua i vermi. Attenzione perché l’uso dei vermi nella pesca a feeder è fattore indispensabile e quindi vanno anche lavati per evitare che il liquido che fuoriesce dal verme tagliato si mescoli con la terra al punto da inacidire il trito e quindi rovinare l’effetto attrattivo che invece un verme pulito assicura.

Qui Alan lava i vermi con un setaccio da pastura.

 

Inizia l’operazione di tritura dei vermi

Poi è la volta dei caster, un’esca senza la quale Alan non potrebbe fare la stessa pescata. I caster stanno agli inglesi come i bigattini stato per gli italiani.

Tutte le esche sono state consegnate da Milo e soprattutto la qualità dei vermi sono rimasti impressi ad Alan tanto che alla fine li ha messi in macchina e se li è portati in Inghilterra.

E’ la volta dei bigattini e per prima cosa una bella setacciata  è obbligatoria soprattutto se dovremo incollarli.

Il momento della pastura è curato con molta attenzione e infatti Alan bagna il composto per ben tre volte fino a raggiungere l’umidità desiderata. Ho provato a “ravanare” con le mani nella pastura di Alan per capire come l’avesse fatta e la trovo farcita in modo abbondante di caster e raparini rossi e qualche bianco stirato.

 

Alan è pronto e parte. Decide di pescare corto non oltre i 15 metri dalla sponda per evitare la forte corrente al centro del canale. per la verità Alan sa che in queste condizioni estreme il pesce tende ad avvicinarsi a riva e quindi due sono le regole da rispettare: pescare cortissimo. Alan inizia a dare spettacolo catturando da subito una bella breme catturata con innesco il lombrico.

Per pescare così vicino a riva Alan sceglie di lanciare il pasturatore da sotto e vederlo sembra una cosa facile ma non sempre per noi comuni mortali è cosa fattibile.

 

La ferrata è decisa e dal fondo del canalbianco esce una bella breme.

il pesce è ormai in arrivo

E sull’argine abbiamo incontrato il nostro amico Marco Fantauzzi qui in versione match fishing

e nel picchetto vicino pesca Gianmario Lombardi

 

 

 

 

 

bello il picchetto di Lombardi e Milo gli dispensa consigli

Ecco quindi che il pesce inizia a rispondere alla pastura e ai prodotti . Se ci muoveremo con cautela qualche mangiata in più si vede sempre.

 

anche il nostro Giuseppe Trani in azione con la telecamera

ancora pesce

per pescate a feeder vincenti Milo ci presenta i suoi prodotti migliori. Trattasi di pasture particolari a base di farine di pesce, farine di Krill, farine di pesce e caster

 

Inizia la distribuzione gratuita di feeder della Drennan

e poi le firme sui cappellini

Ad Alan abbiamo chiesto tante cose e Milo ha riassunto e risposto .

finita la pescata Alan rilascia tutti il pesce in acqua, una mattinata trascorsa all’insegna del divertimento.

e prima di ripartire per l’Inghilterra un affettuoso saluto alle breme italiche

 

 

 

 

 

 

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