TROFEO SERIE A5: IL P.C. TERAMO CONCEDE IL BIS

Domenica 30 giugno i fiumi Liri e Sacco hanno nuovamente fatto da scenario al secondo atto del campionato di serie A5. Stavola viene ridimensionata Falvaterra, dopo il riscontro francamente deludente della prima prova, a favore di Ceprano dove viene picchettata zona 1, mentre rimane allestita anche la zona di Pontecorvo.

Sicuramente il frazionamento delle zone rende difficile il gioco di squadra, l’omogeneità del risultato dettata dalle scelte tecniche condivise salta, lasciando il campo agli specialisti della tecnica come a Pontecorvo.

Purtroppo, a mio avviso, questa è la realtà dei fatti e ce ne dobbiamo fare una ragione puntando l’attenzione, però, ai tratti più pescosi e cercando di evitare se possibile le mezze “purghe” annunciate “Falavaterra’ style”.

Tengo a precisare che queste personali considerazioni, prescindono dall’ammirazione che ho per chi si prodiga con fatica per far si, per esempio, che Falvaterra diventi un campo gara con i controfiocchi.

Veniamo alla cronaca iniziando dalla prima zona, Ceprano, dove nel settore B è andato in scena un fantastico duello a suon di cavedani tra il giovane Leoni e il mio compagno di squadra Carrus, che ai noi ha visto prevalere il primo per soli 5 grammi.

Il settore A ha visto Campagnaro imporsi su Pochi grazie ad una bella carpa, uno dei pochi pesci diversi dai cavedani usciti in gara, riscattando così la brutta prestazione della prima prova.

Pontecorvo ancora una volta è stata una sorta di  Tombstone dove al posto di Wyatt Earp e Doc Holliday c’erano agonisti di vecchia scuola pronti a sfidarsi all’ultima alborella.

Difficile appellarsi alla sfortuna anche quando si chiude in 5-6 nel giro di pochi etti, la pesca degli argentei pesciolini con le sue mille sfaccettature lascia pochi dubbi sulle sentenze finali.

Veniamo alle 2 zone sistemate a Falvaterra, un gioiello dal punto di vista paesaggistico con la suggestione dell’ingresso verso il campo gara dall’alto di una collina, purtroppo non c’è stato modo di testarlo sotto pressione prima di inserirlo in calendario e il risultato finale in termini di pescato, se possibile, è stato anche peggio della prima gara.

La pesca all’inglese, valida alternativa nella prima prova, è calata drasticamente, i cavedani pescati fuori punta con l’aumento delle temperature si sono rarefatti dappertutto e le alborelle, altra jolly importante in una pesca povera, a macchia d’olio e discontinue.

Per cui chi aveva sotto gli spillini o chi è stato fortunato beccando il “bonus fish”, come dicono i colleghi d’oltre manica, tra i piccoli pesci gatto e rare carpette ha risolto la gara, per gli altri poche armi di difesa.

La prova se l’aggiudica il PC Teramo Milo A, con 12 penalità, forse la squadra con i solisti più forti a conferma di quanto scritto sopra sulla possibilità di preparare le gare di squadra.

In pratica un bis della prima prova che lancia la forte compagine abruzzese saldamente in testa alla classifica.

Dietro di lei con 14 penalità l’ASPES A, a seguire le altre con una classifica di giornata molto corta dove l’ultima chiude a 29, evidenziando le insidie delle campo gara.

 

Un saluto a tutti i lettori di Macthfishing,

Andrea Romanelli

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