Giornate di pesca di un feederboy toscano

Con questo articolo iniziamo la pubblicazione di storie di pesca vissute da un pescatore a tutto tondo che non lascia mai nulla al caso.

Ce lo ha dimostrato in passato in varie discipline ed in particolare nel settore mare dove è riuscito a togliersi delle soddisfazioni che altri si sognano.

L’ho incontrato diverse volte nel corso del 2013, in occasione di gare a feeder, e anche per una sola gara di prova da solo ha attraversato mezza Italia.

L’ho avuto anche nel settore in alcune gare e tenace com’è l’ho visto lottare pesce su pesce fino all’ultimo minuto.

Un combattente della pesca che ci regala con questa storia, come altre che non ci farà mancare, momenti di pesca vissuti in prima persona.

In bocca al lupo Andrea e complimenti per il racconto.

Alessandro.

“E’ da poco meno di un anno ormai che ho deciso di iniziare una nuova avventura nel mondo della pesca, dopo aver fatto per circa 15 anni ogni tipo di pesca in mare ed essere riuscito come agonista a conquistare con la Nazionale tre medaglie d’Oro e una di Bronzo nel Campionato del Mondo di Canna da Riva, dopo più di 10 anni di pesca al colpo dove ho vinto un trofeo di A3 ed un Campionato Italiano di Pesca alla Carpa, ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla pratica del feeder sia come agonista che come amatore, voglio provare questa tecnica in ogni luogo che mi capiti, dal lago al fiume al mare…

Sabato 21 Dicembre decido di iniziare questo diario di pesca e come accade già da un pò mi rendo subito conto che sarò da solo…qui in Toscana e soprattutto nelle zone vicine a casa mia (Livorno e Pisa) il feeder è visto ancora come una disciplina che si basa essenzialmente sulla casualità e sulla fortuna….tento di spiegare che non è cosi….ma sono solo…non mollo però, vederete che vi convincerò….

Il tempo non è male, la temperatura gradevole, è un po che non piove…vado in Arno, vado a Calcinaia storico campo di gara ormai trascurato perchè nella pesca al colpo ormai c’è talmente tanta attrezzatura da portare che anche percorrere a piedi i 500 metri dal parcheggio al campo di gara è impossibile.

Ma con il feeder….è uno spettacolo, mezzo chilo di bigattini e mezzo chilo di pastura, un borsa con i pasturatori e altri “ciottolini” come si dice da noi, il panchetto e due canne…una passeggiata di salute.

Subito sotto le scale che scendono dal parcheggio al fiume però si sta schierando una gara sociale di pesca al colpo, una decina di persone…è il posto migliore, tutti vanno li a pescare e la corrente, che più a monte è deviata dal primo pilone del ponte sull’Arno e devia verso il centro del fiume, li torna a raddrizzarsi ma non con tanta forza, insomma il top di tutto il campo.

Mi allontano di 20 metri da loro, per non rompere troppo, in direzione del ponte verso monte, non è un granchè, corrente che torna indietro proprio per la presenza del pilone…
Via si parte, io in una mezz’ora ho montato una Preston Competion da 13 piedi azione Medium-Heavy, un buon 0,25 nel mulinello, come montatura un Running-Rig con una treccia fatta con dello 0,40 incollato con l’Attak e finale dello 0,22, amo del 10 robusto…..

incollo il mio mezzo chilo di bigatti e bagno la pastura…sono pronto…anzi no devo scegliere il pasturatore, opto per dei bullett sia scoperti che rivestiti da del termorestringente, questi ultimi per i bigattini incollati secondo me sono migliori poichè non fanno disgregare la palla di bigatti prima che tocchi il fondo….grandezza large da 30 e 40 grammi poichè come detto la corrente qui non è un granchè, si inizia, una mezz’ora di lanci veloci con i bigatti lasciando passare tra un lancio ed il successivo solo 2/3 minuti, il tempo necessario a lasciare sul fondo i bigatti, distanza 25 metri, dopo monto la taglia medium del bullet e inizio a lasciare la lenza in acqua ogni volta almeno 10/15 minuti, intervallo anche dei lanci con la pastura…niente da fare dopo un’ora di pesca siamo tutti a 0, anche i colpisti non bollano…

poi una leggera vibrazione della vetta da 2 once, sarà un disturbo…ma no!!! la vetta si piega improvvisamente, ferro e la canna si sposta di un metro forse di più…però la vetta rimane dov’era!!!!…un pesce molto pesante ha abboccato ai 3 bigatti innescati, bianco sul gambo dell’amo e due rossi in punta…dopo un bel combattimento si fa guadinare…non ci credo!!!…un carassio o meglio un ibrido da almeno 2-2,5 kg…da li in poi un divertimento incredibile, le mangiate non sono immediate passano anche 20 minuti tra l’una e l’altra ma i pesci allamati sono spettacolari…carpe bellissime e carassi maestosi compreso uno stupendo pesce rosso….

E’ l’ora di andare…3 ore e mezzo di pesca…direi l’ultimo pesce, squilla il telefono rispondo, dopo un attimo la mangiata che aspettavo per andare a pranzo!!
La canna parte a razzo, io ho il telefono in mano e non riesco a togliere il fermo ma caspita ho montato uno 0,22 e siamo a Dicembre, tiro per girare il pesce ma…il pesce gira il mio polso e addirizza la canna rompendo il filo come fosse un 0,12….basta dai.

Finisco con 7 carpe e 5 carassi per circa 15 kg di pescato, sono mancati cavedani e breme che qui abbondano….non so dire perchè, riproverò….
Mi sono divertito tantissimo e spero che in futuro saremo sempre di più a pescare a feeder in questa bellissima Toscana.
Alla prossima avventura”.

Andrea Canaccini

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