Profili e Personaggi: sotto la lente di Natascia Baroni, …..SIMONA POLLASTRI

Visto che in questi giorni la nostra nazionale femminile di pesca al colpo è impegnata in Portogallo a Coruche, per il 21° Campionato del mondo, noi di Match Fishing vi proponiamo l’intervista uscita qualche mese fa’ sulla rivista Pesca In  a Simona Pollastri, con l’auspicio che le nostre azzurre possano ritornare a casa con una medaglia.

FORZA ITALIA!!! FORZA RAGAZZE!!!

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SIMONA POLLASTRI

Ha iniziato a pescare grazie al padre e la sua prima cattura è stata una bella carpa in un laghetto.  Da quando è stata “scoperta” da Glauco Tubertini, è rimasta sempre con la Lenza Emiliana e da li’ è iniziata la sua passione che va avanti da 20 anni ,sempre con la stessa determinazione di quando era ragazzina .  Solare e con tantissima grinta, si è fregiata del titolo di campionessa mondiale individuale per ben due volte ed è la colonna portante della nazionale italiana di pesca al colpo donne . Proprio qualche mese fa’ è ritornata con due bronzi, individuale ed a squadre, dal mondiale tenutosi in Slovenia. E’ la donna piu’ titolata al mondo, ha vinto tutto quello che un’ atleta agonista puo’ sognare: è la nostra “Super Simo”.

Simona che lavoro svolgi? Compongo mosaici , ma lavoro anche per Tubertini: rifinisco i loro galleggianti.

Ti piacciono gli animali? Si tanto, ho un pastore tedesco di nome Kira, la presi che aveva 34 giorni ed ora ha 13 anni . E’ la mia bambina, dopo la mia famiglia ed il mio compagno c’è lei, è  la mia ombra e guai chi me la tocca sono gelossissima!! Mi dispiace non poterla portare nei campi di gara. Ma quando faccio le lenze, preparo le pasture ecc.. lei è sempre al mio fianco.

Com’è iniziata questa passione per la pesca? Subito l’avevo presa come scherzo, poi dopo qualche mese che pescavo, mi ha visto Glauco Tubertini e mi ha chiesto di far parte della Lenza Emiliana, sono usciti subito i risultati e sono 20 anni che faccio parte della nazionale femminile di pesca al colpo.

Ti ricordi la prima volta che sei andata a pescare e chi ti ha portato? Ero andata a guardare  mio padre che pescava in un laghetto, precisamente in carpodromo, mi ha fatto provare a prendere una carpa e questa che ho preso ,mi ha fatto tremare il cuore a mille.  Lui pratica anche la pesca alla trota al tocco, nei torrenti senza galleggianti. Da piccola ho provato anche io,  poi quando d’inverno andava nei laghetti, io non vedevo l’ora che lui ritornasse con queste trote enormi che difficilmente si prendevano nel fiume.  Semplicemente perche’ l’aveva pescata il mio babbo ,lui è la persona piu’ importante della mia vita .

E la prima gara di pesca che hai visto? La prima gara che ho visto era  nel mese di maggio in un carpodromo, guardavo lui  e vedendo la sua emozione, mi sembrava una cosa molto strana. Finita la gara mi pasturava  con i chicchini di mais sul fondo e fatalita’ ho agganciato una carpa, non sapevo come comportarmi e cercavo di imitare le mosse che faceva lui. Quando l’ho guadinata  è stata un’emozione forte e cosi’ ho voluto provare a fare le gare. Per un periodo sono andata con lui nei laghetti usando la sua roba, poi quando ho iniziato a fare le gare ho vinto subito e da li’ ho iniziato.

Ed il  pesce piu’ grosso che hai preso? Il pesce piu’ grosso l’ho catturato durante gli stage della nazionale in Croazia,con la canna all’inglese ho preso degli amur dai 6-7 kg. ed a Firenze, una carpa di circa 12-13 kg. Per due giorni non sono riuscita a muovere le braccia!! Un’emozione meravigliosa! Poi anche  in Sud Africa, ho catturato  delle carpe di  4-5 kg.

La gara piu’ bella che hai fatto? La gara piu’ bella che ho fatto in questi anni fu’ nel  ’98: le superselezioni per il mondiale a Calcinaia , a Pisa , dove per mia testardaggine, nell’ultima gara, rischiavo di rimanere fuori dalla nazionale. Il mio compagno di vita, che è anche un po’ il mio maestro di pesca, mi consiglio’ una pescata a bolognese, io non sapevo cosa era, e feci una gara indimenticabile:  19 kg. di carassi fuori, con 15 gr.a bolognese, mentre le mie compagne pescavano tutte a roubasienne e non erano pronte a questa pescata, cosi’ feci l’assoluto e restai in nazionale. L’anno dopo vinsi il mondiale a squadre e l’individuale. Questa è la gara che mi rimarra’ nel cuore finche’ vivro’.

Quale  campo di gara ami di piu’? Ho visto un’esagerazione di posti belli: Peschiera del Garda, è un campo di gara meraviglioso, purtroppo  ultimamente sono usciti pesci grossi  e la gara non è tanto equa. Per me la competizione è quando ci sono pesci di media taglia e  si  combatte ad armi pare. Un altro campo di gara molto bello, è stato quello in Sud Africa , dove abbiamo avuto un incidente  grosso con le ragazze. Laggiu’ avevano messo delle pedane a 6-7 mt. dalla riva, in mezzo a questo lago dove noi pescavamo sopra e per me è il campo gara piu’ bello in assoluto. In Italia abbiamo Ostellato, la Fiuma, il Cavo Lama, sei proprio in mezzo al verde, alla natura e per me sono posti speciali.

Come ti alleni ? I miei allenamenti si basano sulle date dei campionati italiani,v soprattutto  in primavera dove abbiamo 5-6 gare da svolgere prima dei mondiali. Vado spesso a pescare, due- tre settimane prima della gara vado 1-2 giorni a provare e faccio le lenze, anche perche’ spesso nei giorni prima della gara, cambiano le cose. Nella pesca ci sono delle basi da seguire ma non  delle regole fisse. Pero’ gli allenamenti li’ faccio abbastanza spesso. Quando si svolgono i campionati del sabato /domenica, Il giovedi’ o venerdi’ sono sul campo gara. Da sola cerco di capire la pescata a volte ci prendo, a volte dopo due ore di gara bisogna cambiare ed adattarsi. Invece quando si parte per i mondiali, si va’ via il lunedi’ e si pesca per cinque giorni.

Che cosa rappresenta la pesca per te? La pesca per me è un grandissimo sport, una grandissima passione e secondo me non è un hobby solo maschile, è un fattore di  testa, perche’ di segreti piccoli ce ne sono tantissimi che messi insieme fanno la differenza, poi fondamentale è il contatto con la natura e l’aria aperta. Da’ tantissime soddisfazioni: io in 20 anni ho vinto tutto quello che c’era da vincere. Per me pescare è godermi la vita!!!

Ma quanto ha vinto la Pollastri campionessa ? Ho vinto  12 campionati italiani, sono stata giu’ solo due volte dal podio, poi  tanti argenti e bronzi.   Nei mondiali ne ho vinti 7 a squadre e 2 individuali, 3 argenti individuali e 4 bronzi, sono la piu’ titolata al mondo e ringrazio la ditta Tubertini che mi da’ la possibilita’ di andare a pescare e di vincere..

Qualche mese fa’ sei tornata dal tuo ventesimo mondiale ,che si è tenuto in  Slovenia, con una medaglia di bronzo a squadre ed individuale, cosa ci racconti di questa esperienza?  Ti dico subito che speravo di festeggiarlo con una medaglia  a squadre,  perché è la prima cosa che conta, poi quando vai bene ed arriva anche l’individuale i festeggiamenti sono il massimo. Si poteva fare anche di meglio , quando parto da casa vado per vincere come in tutte le gare. Dopo tanti anni gareggio sempre per vincere, anche se prendo quello che viene, ma non mi sentirai mai dire che io vado per divertirmi e partecipare.  No! Io vado sempre per vincere!!

Com’era la pescata? Bisognava appoggiare poco per i “ nasi” ed un po’ di più per i barbi , visto che il fondo era abbastanza scosceso, tipo il nostro terrapieno, se pasturavi lungo i pesci andavano giù e poi non li trovavi più. Dovevamo pasturare leggermente più corto, mentre con i bigattini più vicini al galleggiante, bastava tirare indietro la canna di mezzo metro ed appoggiavi un po’ di più. Non c’era da andare avanti e indietro con la canna, una punta più lunga, la pesca secondo me l’avevamo azzeccata al 100%. Senza peccare di presunzione devo dire che non abbiamo provato più di tanto, cioè, abbiamo provato con la terra, il ver de vase ed i casters, ma secondo me in quel campo gara ci vuole della terra di campo, che non perda assolutamente nulla, perché c’era tanto pesciolino.

Siete arrivate il lunedi’ sul campo di gara, tu in particolare come ti sei preparata? Appena arrivate ho iniziato a pescare in un modo e sono andata avanti con quello tutta la settimana, perché dopo aver visto il posto, ho fatto quello che sapevo fare ed ho catturato circa 10 kg. di pesce, pescando con poco appoggio in base al picchetto che avevo. Se ero nella zona bassa A10: c’erano 4 pezzi di canna; nella zona D – E: c’erano 9 metri di canna e poi nei primi tre settori avevi lo spazio dietro, la piazzola di cemento; mentre nei settori D – E: avevi la rampa per scendere giù e non avevi spazio per far scorrere la canna. Insomma si faceva molta fatica avevi il muro dietro, il panchetto lo appoggiavi benissimo perché avevi tutti sassi, ma con la canna da manovrare era molto faticoso, dovevi staccare la pompa agli 11 metri ed usarla come canna fissa. Montare le lenze e le punte, non era semplice, bisognava mettere la canna in acqua e quando dovevi togliere la pompa, sempre con la canna in acqua, si recuperava il pesce allamato, molto molto difficile. Il sabato siamo arrivate a dare tanta roba: tipo 17 litri di pastura ed il resto bigatto in colla, circa 2,5 litri di esche. Mezzo quartino di ver de vase, vermi da innesco e mais. Cose semplici, perchè alla fine sono queste che pagano ! Poi la pastura buttata con il “botto” tipo Pisa e poco appoggio, perché i “nasi” si pescano così e più appoggio per prendere i barbi. Bisognava buttare due tre palle di pastura che non perdessero niente nella discesa e bigatti in colla.

Ci racconti la gara del sabato e della domenica? Il sabato sono capitata nel picchetto A3 e mi batte la prima di gara: la spagnola che fa oltre 17 chili, io faccio quasi 15 chili e secondo me ho fatto una bellissima pescata con 4 pezzi di canna. La domenica sono capitata nel picchetto C 16 ,dove avevo 4,5 pezzi di canna. Il sabato pioveva all’inizio quando siamo arrivare sul campo di gara, poi ha smesso ed è andata benissimo , è uscito il sole e l’acqua del fiume non si era sporcata. Invece la domenica ha iniziato a piovere un quarto d’ora prima della gara ,per fortuna avevo l’attrezzatura già tutta montata, ma per oltre due ore la pioggia ha picchiato bella tosta e l’acqua della Sava era leggermente più velata ,poi ha smesso ed è venuto il sole e è andata da lusso.

Che tipo di lenze hai usato per questo mondiale? Le lenze erano sui 40 o 50 cm., a partire dall’asolina ad andare in su: tre pallini ed un bulk, oppure due pallini e la sferetta. Andavano da 3 a 5 grammi, poi nella zona alta partivi dai 2 ai 10 grammi, per via della maggiore profondità e se l’acqua muoveva un po’ di più. Poi devo dire che per evitare il pesce piccolo, ho messo la lenza da 1,5 grammi, con il chicco di mais e sono riuscita a fare 6 pesci che mi hanno messo in carreggiata, perché avevo perso un po’ la pescosità a causa del pesci piccolo che disturbava.

Questo campo di gara ti è piaciuto? ll fiume è meraviglioso, con la montagna davanti che ti faceva ombra e vedevi il galleggiante nello scuro dell’acqua in modo uguale dappertutto. Un’ acqua chiarissima, stupendo!!

Un parere invece sul mondiale dello scorso anno in Olanda? E’ stato un mondiale da dimenticare perché non si può disputare in un canale dove passano di continuo le bettoline. E’ vero che tutte eravamo alla pari anche le altre nazioni ,però non abbiamo avuto possibilità di provare al meglio , le bettoline hanno rovinato tutto nonostante il posto fosse meraviglioso. Il pesce sparisce non può stare sulla roba con il via vai di chiatte che ad ogni passaggio ti distruggevano il fondo.

Sei un punto fermo per tutta la nazionale, una bella soddisfazione? Guarda una soddisfazione immensa, sembra che in squadra ci sia solo la Pollastri. Tutti cercano Simona, anche se quando pesco sono antipatica ,perché sto concentrata e faccio le cose sul serio senza badare a nessuno. A volte mi incavolo perché gli accompagnatori dietro si mettono a fare baldoria e questo mi infastidisce. Hai poco tempo per provare, i giorni volano e non si ha tempo per le smancerie. In questi 20 anni tutti mi salutano perché mi vedono ormai da una vita sui campi di gara , dai capitani ai giurini , la Simona ha un sorriso per tutti!

Qual’ è ricordo che porti con piu’ affetto nel cuore? Il ricordo più bello secondo me è stato il primo mondiale che mi ha portato sul podio come seconda individuale ed oro a squadre , credo che non capiti a tutti un esordio exploit di questa portata. Ma anche quando ho vinto il primo mondiale individuale ,senza una sponda dietro, perché in Italia ero abituata sempre ad avere qualcuno che mi aiutava. Ero sola e sono sempre stata sola e così in Ungheria nel 1996 vinsi la mia prima medaglia d’oro!

E nel 2011 a Firenze quel mondiale al cardio-palma? Ah, me l’ero vista brutta, perché dopo 2 ore e 45 minuti di cappotto in un mondiale, sapendo che le altre ragazze andavano abbastanza bene, ero capitata nel picchetto della “fogna della piscina”, non avevo acqua, avevo solo dei gran rottami al terrapieno ed a roubaisienne non riuscivo a pescare. Avevo dei fili di ferro, delle pietre rotte, degli scocci. Il mercoledì avevo provato con l’inglese a mezz’acqua, come si pescava anni fa’, perché all’epoca era la pesca vincente. Cosi’ ho preso delle carpe e delle scardole mega, che non avevo mai visto in quel campo di gara e la domenica della gara del mondiale ho constatato che l’unico modo per prendere un pesce era quello con l’inglese a mezz’acqua. Ad un quarto d’ora dal fine gara,ho attaccato una carpa e tre minuti prima della fine l’ho guadinata e con quella abbiamo vinto il mondiale. Fino a quel momento avevo solo due carpine da 30 grammi l’una… cioè nulla. Quando l’ho agganciata ed ho sentito che era una carpa, ma non sapevo che fosse di circa cinque chili , sentivo solo che era un bel pesce. Subito sono rimasta fredda, forse qualcuno dall’alto mi ha fatto restare molto ,molto calma. Il brutto è stato quando l’ho dovuta mettere nella nassa , li’ ho iniziato a tremare e mi sono messa a piangere di soddisfazione con il cuore che andava a tremila all’ora.

Nel 2014 il mondiale di pesca al colpo donne si terra’ in Portogallo? Si, ci sono stata nel 1997 e mi sono trovata in difficoltà con una pesca strana molto fine.

Ti senti un po’ il “capitano” della squadra,dopo tutti questi anni? Ti dirò che per me la parola capitano è una parolona, con le ragazze ci parlo, abbiamo un bellissimo dialogo, il gruppo c’è alla grande. Ci alziamo alle sei della mattina e poi fino alle 23 di sera non andiamo mai a dormire e quando siamo in pesca ,si parla di come ho pescato io, come hanno pescato le altre, si prova,ecc.. Se mentre proviamo vedo che qualcuna è in difficoltà ,se ha bisogno di una mano, mi alzo dal paniere e prendo la sua canna , vado a dargli un consiglio, perché a volte conta la mossa, l’alzatina del galleggiante, la pasturazione, il” botto” che bisognava fare con la pastura in acqua, il ciocco bello duro che non perdesse niente nella discesa, tipo Pisa.

Cosa ne pensi della giovanissima Anna Sgobbo, che quest’anno ha vinto il campionato italiano individuale e delle altre giovani che stanno emergendo, dando nuova linfa alla squadra azzurra? Guarda, queste ragazzine :la Sgobbo e la Brilli, sono state con noi a Firenze nei giochi Olimpici e ci hanno assistito, ci hanno aiutato a portare su e giù la roba, ci hanno guardato ,si sono gustate la pescata e per me hanno incamerato tanto, perché chi viene a vedere queste gare impara se ha voglia di imparare. In Slovenia facevano parte della squadra e pescavano un giorno una ed un giorno l’altra . Io le ho viste molto bene, tra l’altro in alcune gare del campionato italiano ho avuto l’Anna Sgobbo a fianco e devo dire che va forte come la Brilli e secondo me sono il futuro . Purtroppo ce ne sono poche di donne pescatrici con questa dedizione, con la grinta e la cattiveria agonistica di loro due. Guardare l’Anna Sgobbo in pesca, sembra di vedere me 20 anni fa quando ho iniziato con tanta grinta e tanto entusiasmo . Dopo avere vinto tanto, un po’ ti cala e tutto prima o poi va a finire. Però poi quando arrivano queste soddisfazioni, il bronzo individuale e il bronzo a squadre, la voglia ti ritorna e ti ricarichi un pochino…

Quando la stagione agonistica finisce, vai ugualmente a pescare? D’inverno si va’ un pochino in letargo, vado nei carpodromi ed ogni tanto a pescare a Pozzuolo, con la canna a mulinello, un bellissimo allenamento con questo attrezzo che si usa poco:la maggior parte delle gare si svolge a roubasienne o all’ inglese. La bolognese è una bellissima pescata anche se abbiamo pochi fiumi e poche gare per utilizzarla.

Conta di piu’ l’esperienza o la tecnica? L’esperienza e la tecnica vanno alla pari, ci vogliono entrambe ,l’esperienza è un bagaglio che bisogna avere e cresce ogni volta che si va a pescare e per la tecnica è uguale.

Sei molto famosa anche fuori dall’Italia, cosa colpisce di te ? Si, sono famosa ,ho fatto anche abbastanza presto . All’estero sono conosciutissima perche’ ho vinto subito dai primi anni e perche’ ho un carattere molto espansivo , do’ confidenza, sono molto solare. Posso non essere simpatica a tutti pero’ per la maggior parte è cosi’. Quando vado a provare i campi di gara faccio le cose seriamente, poi quando ho finito scherzo con tutti. Ma quando pesco mi piace vincere e vado per vincere!!

Si puo’ vivere di sola pesca? Non ci si vive di pesca, ammenoche’ uno non sia un uomo immagine ,lavori nell’azienda . Io mi ritengo fortunata sono sponsorizzata da Tubertini e loro mi aiutano ad andare a pescare: non è il mio lavoro, ma il mio hobby.

Come riesci a far coincidere il lavoro con le gare? Lavoro anche 10 ore al giorno per avere qualche giorno per allenarmi.

Consiglieresti questo sport? Io lo consiglierei ai bambini sarei disposta ad andare nelle scuole a dare una base, con poco si vede subito se uno ha la passione di fare questo sport o no. Anche alle ragazze lo consiglio, perche’ conosci tante persone,passi delle giornate meravigliose ed è un hobby sano: devi arrivare con le tue forze non ci sono cose strane che ti possono aiutare.

Cosa devono fare i giovani per avvicinarsi a questo splendido hobby? Consiglio ai ragazzi ed alle ragazze di andare a vedere alcune garettine di pesca,anche nei laghetti a pagamento oppure solo qualche ora per provare, poi se ti da quella sensazione meravigliosa che ha dato a me ci provi senno’ pazienza.È adatto anche per le donne, lo consiglio alle mogli per accompagnare i mariti, andate a pescare!!

Grazie mille per la tua disponibilita’ e’ stato un vero piacere per me,finalmente, intervistare una donna, ma soprattutto una grandissima campionessa.

PALMARES:

•11 volte campionessa italiana individuale

Campionato del mondo individuale:
•1994 Bulgaria ARGENTO
•1995 Francia BRONZO
•1996 Ungheria ORO
•1997 Portogallo 8° posto
•1998 Italia ORO
•2000 Firenze ARGENTO
•2004 Portogallo 10° posto
•2007 Spagna ARGENTO
•2013 Slovenia BRONZO

Campionato del mondo a squadre:
•1994 Bulgaria ORO
•1995 Francia 5° posto
•1996 Francia ORO
•1997 Portogallo BRONZO
•1998 Italia ORO
•1999 Romania BRONZO
•2000 Italia ORO
•2001 Croazia ORO
•2002 Slovenia ARGENTO
•2003 Inghilterra BRONZO
•2004 Portogallo ARGENTO
•2005 Croazia ARGENTO
•2006 Portogallo BRONZO
•2007 Spagna ORO
•2008 Ungheria ARGENTO
•2010 Sud Africa BRONZO
•2011 Italia ORO
•2013 Slovenia BRONZO

Il Coni e la Fipsas hanno assegnato a Simona 4 medaglie d’oro al valore atletico.

intervista realizzata da Natascia Baroni di match fishing
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