C.I.S. COLPO: UN TITOLO CHE VALE DOPPIO…

Onestamente non ricordo quanti anni sono trascorsi dall’ultimo Scudetto del Colpo appeso nella “hall of fame” Tubertini ma questo vinto oggi ad Ostellato dalla Lenza Emiliana Tubertini é un titolo per Società che vale almeno doppio. E forse qualcosa di più…

Innanzitutto ha il valore, altissimo, del massimo Titolo nella specialità “regina” (non me ne vogliano tutti i praticanti delle altre…) della agonismo della Pesca Sportiva, quella Pesca al Colpo da cui originano tutte le altre tecniche e sicuramente la più praticata;

ha il valore, enorme, per l’Azienda, anzi per la famiglia Tubertini, che attorno a questo sport ha costruito tanto e in questo sport ha investito, emotivamente ed economicamente, almeno altrettanto;

ha il valore sportivo di altissimo livello di cui, da oggi, si fregiano grandi Campioni come Ferruccio Gabba, Umberto Ballabeni, Giuliano Prandi e Moreno Ravaglia, autori in primis di questa splendida cavalcata durata 8 tiratissime gare nell’arco di sei mesi;

ha un valore altrettanto importante per gli altri atleti della Lenza Emiliana, non solo del Colpo ma anche del Feeder, della Canna da Natante e per le legioni di tifosi Tubertini sparsi nella Penisola che, ne sono certo, domenica 12 ottobre, alle 16.30, hanno esultato con i loro beniamini mentre la Lenza Emiliana Tubertini veniva proclamata Società Campioni d’Italia 2014 di Pesca al Colpo.

PODIO RIDOTTO

Ci sono, poi, tanti altri motivi, meno tangibili ma non meno importati, che rendono questo Titolo “più grande” dei tanti altri che fanno bella mostra di se nella bacheca sterminata della Lenza Emiliana:

uno é legato allo sfatare una sorta di maledizione del “secondo posto”, tanti sono quelli collezionati negli ultimi dieci/dodici anni da questa squadra di grandi campioni, che tante, troppe volte, hanno lasciato sul filo di lana, un pezzo di gloria sportiva;

un’altro ancora credo sia legato a “Ferro”, Ferruccio Gabba, Mister Rendimento per 10, 11, 12,…. volte che ormai non lo ricorda più nemmeno lui, che questo Titolo lo ha voluto ancora più degli altri, se mai fosse possibile, proprio perché tante, troppe volte se lo é visto staccare di dosso quando ormai sembrava cucito sulle maglie della Lenza;

questo é un Titolo che premia anche la carriera “infinita” di un campione assoluto come Umberto Ballabeni, che forse inizierà proprio da qui a riciclarsi anche in un altra veste… e di un campione tremendamente attuale come Giuliano Prandi, il reggiano silenzioso che sa solo vincere!

Questo Titolo é sicuramente speciale per Moreno “Morello” Ravaglia, perché é il suo primo per Società, da affiancare al Titolo Italiano individuale e a quello iridato del 2011 e, soprattutto, perché ha saputo reggere meravigliosamente la pressione di essere stato chiamato di punto in bianco a sostituire un mito come Simone Carraro;

già, Simone…

l’ultimo di questi motivi che rendono “speciale” questo Scudetto per la Lenza ma certamente il primo nei cuori di tutti quelli sul podio e di quelli, tantissimi, sotto, era negli occhi rossi di pianto, di commozione e di ricordo di Mamma Wanda, la mamma di Simone, che per tutta la stagione fino all’epilogo di oggi, ha voluto esserci, con la squadra, con la Lenza, come faceva sino a pochi mesi fa, quando Simone era con noi. I ragazzi della squadra e Glauco l’hanno voluta sul podio, con loro, come avrebbero fatto con Simone, le hanno fatto indossare una maglia da Campione d’Italia e l’hanno stretta tra loro come se fosse anche un po’ la mamma di tutti quanti…

Oggi, come in tutti questi mesi, Simone era lì, assieme a Mamma Wanda, su quel podio che ha calcato tante volte ma sicuramente qualcuna di meno di quelle che avrebbe meritato.

Questo Scudetto, innanzi tutto, é dedicato proprio a lui…

Angelo Borgatti

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