A CARRARA, DAL BIANCO DEL MARMO AL TRICOLORE DI MICHELE CAPOCCIA

Il Campione Italiano di pesca Feeder a squadre Michele Capoccia, è venuto in visita alla cave di Marmo di Carrara. Mentre lo guardavo passeggiare dove il candore impera ho cominciato a vederlo attraverso l’obiettivo fotografico.
Non so se è arrivata prima l’idea o l’immagine fotografica, ma mentre scattavo foto mi sono trovata a sentire e vedere la pesca dentro al manto grigio bianco delle cave.
Ho così chiesto a Michele se avesse con sé attrezzatura Tubertini e quasi per gioco abbiamo allestito un picchetto sopra un blocco di marmo.
In effetti non è proprio così difficile trovare analogie tra la pietra dura del marmo a me tanto cara e le attrezzature da pesca utilizzate dal nostro campione.
Entrambe hanno fascino, eleganza, prestigio, sono esteticamente piacevoli ma anche resistenti.
Da lì l’idea di queste foto e come non approfittare per un’intervista a Michele Capoccia?
Buona lettura.

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Quanti anni hai? 43

Sei sposato? No

Hai figli? No

Il tuo film preferito? Le pagine della nostra vita

Colore preferito? Giallo nero (ndr scontato!)

Nome di donna preferito? Andrea

Sport preferito? Pesca (ndr ancora scontato!)

Ma guardi anche il calcio? Poco, ma da piccolo ci giocavo ed ero anche bravino. Ho anche un ritaglio di giornale che parla di me.

Da quanti anni pratichi la pesca? Pesco fin da piccolo, ma sono diventato un agonista da pochi anni.

Ricordi il tuo primo pesce? Abitavo di fronte al fiume Tiepido, mio padre mi aveva regalato una canna da pesca e la mia nonnina cominciò a portarmi sul fiume per farmi giocare. Ero piccolo piccolo presi un pesciolino e la nonna me lo cucinò. Dopo il lauto pasto ricordo che andai a fare una penichella con mio padre. E’ un ricordo a me caro.

Quindi mi pare di capire che sei cresciuto con nonna!? Si, io e mio fratello siamo cresciuti con nonna.

Tuo fratello pesca? No

Militi in Lenza Emiliana da quanto tempo? Ho pescato per poco tempo al Lago Azzurro Damo Fish e poi Manuel Marchese mi ha chiesto di pescare con lui in Lenza Emiliana. E così io, Manuel Marchese, Stefano Mariotti e Marco Scartabellati abbiamo iniziato questo percorso insieme.

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La gara che più ti è rimasta nel cuore? A parte l’ultima che ci ha incoronati Campioni Italiani a squadre direi la gara dove ho vinto il Trofeo LBF RE in Fiuma.

Ero presente alla vostra incoronazione a Peschiera per questo primo campionato a feeder per club. Cosa mi vuoi dire di quel giorno che ancora non hai detto? La cosa che mi è rimasta nel cuore è stato il clima che si respirava. Questo campionato mi ha unito molto ai miei compagni di squadra, ci ha fatto conoscere l’un l’altro come uomini oltre che come pescatori e ci siamo apprezzati ancora di più. Questo titolo lo volevamo, era una vittoria che volevamo tutti e quando si rema insieme per uno stesso obbiettivo è tutto un altro navigare. Questa vittoria è stata una bella iniezione di ottimismo e voglia di propositività per il prossimo anno.

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Partirai agguerritissimo immagino! Certo. Anzi sicuramente, con più impegno di prima se possibile. Il podio non è stato una meta ma una partenza.
Parlami dei prodotti e delle attrezzature che hai usato per il campionato appena vinto. Non ti nascondo che avere a disposizione delle canne come le Concept Feeder mi ha solo che aiutato. Così come i mulinelli Toda e Slam o ancora l’amo 27 che è un amo molto forte e che difficilmente si apre. Insomma ho avuto a disposizione il meglio del meglio.

Se tu potessi tornare indietro, cambieresti qualcosa di queste gare disputate? Ostellato è stata una gara difficile per tutti e una componente importante è stata la fortuna. Pur potendola ripetere non so cosa si potrebbe cambiare. Per Peschiera rifarei tutto così come è stato fatto. Ci siamo preparati talmente tanto ed eravamo talmente sicuri che non cambierei nulla. La preparazione è stata fatta da tutti i componenti delle tre squadre, uniti, e concordata in modo univoco.

In molti pensano/dicono che questa del feeder sia una nuova disciplina. In realtà non è così! Fatto sta che negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento; tu che ne pensi? Fondamentalmente è un tipo di pesca che si pratica da molti anni. Io stesso da piccolino andavo in Po’ nel mantovano con il pasturatore e pescavo i barbi. Diciamo che allora non c’era chi organizzava le competizioni. Oggi ci sono vari trofei e campionati, aggiungiamo che è un tipo di pesca molto catturante ………… la risultante è facile da trovare. Alla fine noi guardiamo il nostro cimino, è quello il nostro galleggiante.

La Lenza Emiliana è la società che rappresenta direttamente l’azienda Tubertini, che ha alla sua guida Glauco Tubertini. Vuoi dirci qualcosa del “dietro le quinte”? Glauco è una persona disponibilissima. Ha sempre creduto nel feeder e ci ha fatto sentire parte della famiglia supportandoci e sopportandoci. Come hai potuto vedere tu stessa è stato partecipe e attivo anche durante lo svolgimento della gara. Io ho avuto l’onore di averlo come sponda e il suo incitamento è stato fondamentale dal punto di vista psicologico. La sua presenza ha rafforzato tutti i componenti della Lenza Emiliana.

Ogni anno escono nuovi prodotti. Le tecniche si evolvono e con loro i materiali. Che cosa pensi del nuovo mulinello Concept? Ho avuto modo di testarlo proprio in questi giorni in occasione della preparazione della prossima gara ad Ostellato. Posso dire che hanno avuto un’idea geniale ed è solo la conferma di quanto l’azienda Tubertini sia all’avanguardia nella ricerca tecnologica. E’ un mulinello che facilita e favorisce la nostra azione di pesca ed ha definitivamente scongiurato il pericolo che il filo possa finire sotto la bobina. Uno spettacolo!

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Che cosa prevede il tuo 2015? In che senso?

Nel senso che vuoi tu! Dimmi cosa vorresti per te!? Intanto mi impegnerò a dare il massimo per la mia società e per l’azienda che mi sponsorizza. C’è un club azzurro che mi aspetta dove spero di riuscire a fare bene. Ci sarà ancora un campionato a squadre probabilmente con un maggior numero di partecipanti e quindi ancora più difficile e impegnativo. Ormai molti pescatori praticano questa pesca e si sono affacciati al mondo agonistico.
Ricordo che il primo campionato individuale di feeder contava circa 40 iscritti. Oggi parliamo di circa 300 persone iscritte alle selezioni. E pensa che dal punto di vista
tecnico c’è ancora molto da fare.

Mi fai venire voglia di provare. Mi insegneresti? Certo. Ma non solo a te, ma a chiunque avesse voglia di approcciarsi a questa tecnica. Mi succede spesso di essere avvicinato dai pescatori sul campo gara o al laghetto che frequento solitamente nel periodo invernale in cerca di informazioni. Convidire le mie esperienze è sempre una gioia!

Ma possibile che tu non abbia da raccontarmi un aneddoto divertente?Beh potrei raccontarti di quando Paolo Zaffani, durante una giornata di prove a Peschiera, è finito in acqua.

Lo avete almeno fotografato? No. (ndr Paolo Zaffani ti è andata di lusso, lo sai vero che ti ritrovavi in prima pagina?) Ma c’è una cosa che è ancor più
divertente. In ogni giornata di pesca a Peschiera abbiamo fatto una piccola scommessa: gli ultimi due dovevano offrire la birra. Non so bene come mai, ma ha
sempre pagato Manuel Marchese e come prova schiacciante ho la documentazione fotografica di ogni singolo pagamento. Insomma di piccoli episodi ce ne sarebbero
tanti, ad esempio come il mio ritardo nel presentarmi al podio … ma sai l’emozione è stata davvero tanta.

A chi dedichi questo titolo? Alla mia nonnina. Mando un abbraccio caloroso a Manuel, Paolo e Stefano, a tutti i componenti della Lenza Emiliana, alla famiglia
Tubertini e ai collaboratori aziendali tutti. E’ bello avere compagni come loro.

Grazie Michele.

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Questo articolo è stato realizzato da Rosa Micheli di Carrara

MICHELI

 

MULINELLO CONCEPT: PER SAPERNE DI PIU’
Questo mulinello ha un sistema brevettato composto da due archetti: oltre a quello classico, l’innovazione consiste in un secondo archetto fisso, posto più in basso rispetto all’archetto classico, progettato per evitare che il monofilo o il trecciato si infilino tra il rotore e la bobina, scongiurando il fastidioso attorcigliamento della lenza sull’albero del mulinello.
Anche il Concept D ha un corpo ridotto e rotore sovradimensionato costruito in policarbonato e magnesio, per incrementarne rigidità e leggerezza. I 7+1 cuscinetti presenti al suo interno consento recuperi veloci e scorrevoli in qualsiasi situazione, sia pescando con la bolognese, all’inglese, a feeder, a spinning, sia leggero che pesante, oltre che per la trota lago, tecnica nella quale sarà sicuramente molto apprezzato.

CANNE CONCEPT: PER SAPERNE DI PIU’
La serie di canne Concept Feeder è composta da sei diversi modelli dalle diverse doti di azione e potenza; caratteristica comune a tutti è la sottigliezza delle stamperie impiegate, infatti le Concept risultano essere tra le canne più sottili sul mercato.
Tutta le serie impiega fibre di carbonio a medio-alto modulo e le sezioni sono rinforzate radialmente con doppio strato di carbonio ultra Light; questa particolarità costruttiva e la sottigliezza delle sezioni, conferiscono alle canne una reattività e resistenza eccellenti, facilmente riscontrabile fin dalle prime fasi dell’azione di pesca.
Gli anelli impiegati sono SiC e la loro distribuzione lungo la canna è studiata in modo da assecondare la curva sotto sforzo, che risulta armonica ed uniforme.
Il portamulinello è modello VSS ergonomico e l sua posizione varia a seconda della lunghezza della canna; l’impugnatura è in sughero naturale di alta qualità con inserti in agglomerato per un impugnatura stabile e confortevole. Tutte le canne sono dotate di tre vettini in carbonio pieno di diversa potenza e gli anelli sono montati seguendo la curva naturale della cima.

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