Profili e Personaggi: i campioni della pesca al colpo sotto la lente di Natascia Baroni……… GIANCARLO ARMIRAGLIO.

Cinquantenne di Busto Arsizio, Giancarlo, ha iniziato a pescare a l’eta’ di 10 anni grazie allo zio che lo porto’ ad alborelle sul fiume Ticino. Sono 15 anni che  insieme ai suoi soci Scarioni e Vanoli, gestiscono  la ditta “Hydra Pesca”, una delle piu’ importanti ed all’avanguardia in Italia.

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Stimato da tantissime persone,in tutti questi anni si è tolto diverse soddisfazioni a livello agonistico: prima tra tutte la vittoria agli italiani individuali seniores nel 2004, che lo ha portato l’anno successivo a partecipare all’Europeo di pesca al colpo dove si classifica secondo assoluto individuale. Altro bellissimo ricordo è stata la conquista del Campionato Italiano a squadre insieme alla CastelMaggiore nel 2010. Oggi , dopo 15 anni ritorna a gareggiare con la sua prima societa’ la “Sommese”, con la quale sogna di vincere un altro titolo per club.

 

Di Natascia Baroni-Foto da Match Fishing Italia
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Giancarlo quanti anni hai e di dove sei ?

Ho 51 anni e sono di  Busto Arsizio, in provincia di Varese.

Sei sposato ed ai figli?

Sono separato, ho un figlio ed una nuova compagna.

Che lavoro svolgi?

Sono titolare con Stefano Scarioni e Fulvio Vanoli , della ditta Hydra Pesca.

Un tuo pregio ed un tuo difetto?

Non ho mezze misure o tutto o niente!

Ami lo sport in generale oppure per te esiste solo la pesca ?

In genere tutto quello che è sfida mi affascina.

C’è un personaggio nel mondo sportivo italiano che stimi  in modo particolare e perche’?

Lo sportivo che ammiro maggiormente è Alex Zanardi. Penso che sia un esempio per tutti.

Ha quanti anni hai preso in mano la tua prima canna da pesca, ti ricordi dove e con chi eri?

Penso di avere avuto 10/ 11 anni, ero sul fiume Ticino, accompagnato da mio zio.

Quali catture avevi fatto in questa tua prima uscita piscatoria?

Solo qualche alborella.

Che attrezzatura possedevi nei primi periodi che praticavi questo hobby?

Avevo delle corte canne fisse.

Ti ricordi la tua prima gara ufficiale, quanti anni avevi e come ando’ a finire?

La mia prima competizione fu’ una gara alle trote in laghetto, dove feci il primo assoluto.

Con quali societa’ sei stato tesserato fino ad oggi?

Le mie società sono state  tre: Sommese, Piacentini e Castel Maggiore. Dopo 15 anni sono tornato alla Sommese, con immensa gioia.

C’è un compagno di squadra con cui hai legato di piu’ in tutti questi anni?

Sicuramente Franco Zucchi (anche se mi tira matto!).

Il campo di gara piu’ bello in Italia ed all’estero?

Sicuramente Peschiera del Garda. Penso sia il piu’ bel campo di gara al mondo.

La cattura piu’ importante che hai fatto?

I pesci che ricordo con piu’ trasporto sono due barbi uno 2 kg., preso a Peschiera con il filo dello 0’8 ed un amo del 24. Questa cattura poi contribui’ alla vittoria nel Campionato Italiano a squadre. L’altro in Republica Ceca, di 3 kg., che mi permise di arrivare secondo assoluto all’ Europeo.

Una gara che ti  è rimasta particolarmente nel cuore?

Il Campionato Italiano vinto ad Umbertide all’ ultimo minuto di gara.

E quella che invece ti ha deluso tantissimo?

Lo scorso anno in Fiuma. Slamai una carpa che mi avrebbe fatto vincere  il titolo italiano per la terza volta.

Sei molto meticoloso nella preparazione di una gara di campionato?

No, purtroppo è un mio limite, molte volte faccio le lenze solo prima dell’ inizio della gara.

Conta di piu’ l’esperienza o l’istinto?

Servono tutte e due , anche se io mi faccio trasportare moltissimo dall’ istinto.

Cosa ti spinge ancora a non mollare mai ed a rimetterti sempre in discussione in ogni competizione?   

L’odore della vittoria.

Sei piu’ un pescatore da roubaisienne, inglese o bolognese?

Non ho preferenze.

Nonostante gli impegni lavorativi, quante volte riesci ad allenarti durante la settimana?

Mai, cerco di prendermi un giorno prima di una competizione importante.

Quanto conta la fortuna nella pesca sportiva?

Per me poco.

La dote che non deve mai mancare ad un garista?

La differenza tra un buon garista ed uno normale, sta nel sapere gestire la gara e non farsi soppraffare dagli eventi.

Chi consideri al momento il piu’ forte agonista italiano?

Attualmente Giuliano Prandi.

Nel 2004 ti laurei Campione Italiano di pesca al colpo, un sogno realizzato! Cosa ricordi di quel giorno?

Il cavedano preso a pochi minuti dalla fine.

Avresti mai immaginato di riuscire a conquistare lo scudetto tricolore?

Immaginato …..molte volte!

La piu’ bella sfida che hai vissuto “fianco a fianco” con un garista?

Ad Umbertide,  ero in mezzo a tre campioni: Bruni, Premoli e Prandi. In questa occasione vinsi io, ma tutti e tre a turno si rifecero ….con gli interessi .

La tua azienda,la Hydra è ormai famosa i n tutta Italia, ma come è nata l’idea di aprirla e perche’ questo nome?

Era un sogno lavorare per la mia passione. Hydra è il nome di una stella che ci piaveva.

Quanti anni sono che siete sul mercato italiano?

Ormai sono 15 anni.

Come si riesce a restare al passo con i tempi, con tutta la concorrenza che c’è in questo settore?

Con tanta voglia di fare .

 Ti occupi anche della progettazione dei materiali?

Si, se uno di noi ha un’ idea la discutiamo insieme. Da un paio di anni abbiamo anche una “squadra” di giovani e vi posso garantire che sono una “fucina” di idee.

Quanto tempo passa dall’idea di creare una canna alla sua realizzazione?

Le canne vengono testate per sei mesi, per poi passare al definitivo sviluppo.

In questo momento molto critico economicamente in Italia ed anche all’estero, la Hydra come cerca di muoversi sul mercato?

Cerchiamo sempre di fare dei prodotti al top, contenendo il prezzo il piu’ possibile , ultimamente abbiamo anche riscoperto dei produttori italiani che a mio avviso sono il massimo.

E quali obiettivi punta a raggiungere nei prossimi anni?

Cercheremo di crescere nei numeri come abbiamo fatto sino ad ora, senza perdere di vista la qualitá del prodotto.

Quale media utilizzate di piu’ per  farvi pubblicita’?

Internet, facebook e  tutto quello che è in rete.

Il prodotto in assoluto, che ti ha dato maggiori soddisfazioni in tutti questi anni di lavoro?

Senza ombra di dubbio le nostre roubaisienne.

Ed ora vorrei passare ad un altro  argomento, ovvero la crescita di questo sport nel nostro Paese: perche’ non si riesce ad avvicinare piu’ giovani a questo hobby ?

Primo per i costi elevati e per secondo la mancanza di pesci. Quando ho incominciato io, bastava andare su un qualsiasi corso d’ acqua per prendere qualche pesce, adesso si puo’ prendere qualche cormorano.

In tanti cominciano anche  a praticarlo agonisticamente, ma poi si perdono per “strada”, una delle cause principali è dovuta al fatto che questo hobby purtroppo è costoso, sia a livello di attrezzature sia quando si effettuano  lunghe trasferte.  Tu come ovvieresti a questo problema? 

Io ritengo che hanno tolto alle squadre chiamiamole minori (LA VOGLIA DI CREDERE DI POTER VINCERE ) bisogna ritornare a delle traferte umane a non più di 200 km. da casa, ricostituire dei macro zonali, e ritornate alle finali in uno o due weekend al massimo, dove chi si è qualificato troverà tutta la forza per poter provare a vincere. Forse capiterà che non vinceranno i soliti noti, ma a mio avviso ne beneficierà tutto il movimento. Questa non vuole essere una polemica ma una proposta, questo mio modo di pensare è scaturito quest’ anno, quando dopo 20 anni sono tornato a fare il Trofeo di A/1,  e vi posso assicurare che la maggior parte degli agonisti non si chiede come potrebbe essere partecipare al C.I.S., in quanto sanno di non poterselo permettere, ne in termini di costi ne di tempo.

Tu che pratichi l’agonismo da tantissimi anni, cosa ne pensi della regolarizzazione  dei campi di gara visto che in pochi possono permettersi di partire gia’ a meta’ settimana per provare?

Ripeto per me i costi maggiori sono le trasferte, se i campi fossero vicini uno potrebbe anche frequentarli maggiormente

Sarebbe questo un modo per venire incontro soprattutto agli agonisti del Sud Italia, che si trovano di fronte ad un abisso insormontabile gareggiando contro quelli del Nord?

L’ unico modo per poterli aiutare, è quello di farli gareggiare vicino al loro ambito, guardate il C.I.S. 2015: andremo una volta sotto Roma e 7 gare al di sopra di Bologna. Ma quante squadre possono permettersi un lusso del genere?

Sei favorevole o no, all’utilizzo del fouilles o ver de vase in gara?

Il costo del fouilles in una gara ( dove serve ) non è una spesa influente .

Per te la pesca rappresenta……….?

Dopo mio figlio e la mia famiglia, tutto!

Cosa sogni ancora?

Mi piacerebbe rivincere l’ italiano a squadre .

Ultima domanda di rito: vorresti ringraziare qualcuno in particolare?

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno provato un nostro prodotto.

Ti ringrazio per la tua immensa disponibilita’ ed in bocca al lupo per il nuovo anno agonistico.

Grazie Natascia per la disponibilità e colgo l occasione per salutare tutti i lettori.

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Palmares:

Ha vinto due volte  il “Trofeo 6 Nazioni” a Lugano ed in  Lussemburgo

2004 Campione Italiano  Seniores Individuale

2005 2° class. Campionato Europeo Individuale

2005 3° class. Campionato Europeo a squadre

2008 1° class. Coppa Italia con la CastelMaggiore Hydra insieme a  Vanoli, Zucchi e Chiarini

2010 1° Campionato Italiano a Squadre con la Castelmaggiore Hydra   

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