PESCA……E’ CONTATTO CON LA NATURA

Uno degli aspetti più belli ed emozionanti della pesca è sicuramente il contatto con la natura , una vera è propria medicina che fa bene sia al corpo sia allo spirito, ed è difficile spiegare perché tale contatto abbia un effetto tanto profondo su di noi. Queste emozioni sono ancor più forti quando si affronta per la prima volta un nuovo ambiente, quando per la prima volta si lancia la propria lenza in uno specchio d’acqua, del quale conosciamo poco, soprattutto dei suoi abitanti, e questo ci da la possibilità di fantasticare, aumentando l’effetto benefico di questa grande passione.

E’ passato quasi un anno dal giorno in cui all’amico Franco avevo chiesto la possibilità di pescare in un bel laghetto con acqua cristallina e profondità importanti, gestito esclusivamente come capanno da caccia, inaspettatamente l’altro giorno ricevo l’ok per una giornata di pesca, l’occasione è troppo ghiotta, e cosi dopo qualche giro di telefonate mi accompagnerà in quest’ avventura Luca, che ci segue sul nostro portale Tubertini Feeder, e al quale avevo promesso un’uscita di pesca insieme.
Arriviamo di mattina presto, quando i primi raggi di sole fanno capolino, scoprendo lentamente al nostro sguardo questo stupendo angolo di paradiso..

alba

Franco ci sta già aspettando all’interno della casetta di legno super attrezzata, e oltre a regalarci questa giornata di pesca, ci stupisce facendoci trovare del buon caffè in abbinamento a dei cornetti ancora fumanti, appena sfornati, che dire è proprio vero la vita del pescatore è molto dura!!!
Dopo l’ottima colazione insieme con Luca facciamo il giro del lago, che nonostante sia ben tenuto, ma non essendo la pesca la sua destinazione naturale, ha pochissimi tratti di sponda libera dalla vegetazione, troviamo comunque uno spazio dove sistemare le nostre postazioni.

lago fano

L’acqua è stupenda con colorazioni che vanno dal verde smeraldo al blu cobalto, segnale inconfutabile di profondità superiore ai dieci metri, infatti, al primo lancio per sondare la profondità e la natura dell fondale, la conta dei secondi sembra non terminare mai, come avevamo previsto siamo oltre i dieci metri a venti di metri dalla sponda, e non osiamo sondare oltre.
Sicuramente con un acqua cosi trasparente e profonda, e con un pesce non abituato ad alimentarsi con le nostre pasture o esche, non sarà una pescata facile, ma esserci in questo angolo di paradiso vale già la sessione di pesca, certo la cattura di qualche bel pesce sarebbe la ciliegina sulla torta.

Con Luca decidiamo di affrontare questo lago con due approcci differenti, io mi affiderò alle stracollaudate Pellet allo strawberry self made, che non hanno mai tradito le attese, abbinate a della pastura Fondo Big di Tubertini, mentre il mio compagno di pesca partirà a pellet feeder con bigattini.
Il fatto che questi pesci non sono abituati alla pastura ci fa propendere per una pasturazione light.

Bene siamo finalmente in pesca, ecco uno dei momenti magici di questa tecnica, l’attesa e lo sguardo fisso verso quel cimino fermo e immobile, a volte anche troppo.
Nel frattempo con Luca programmiamo future uscite su un fiume a me caro, il Metauro, in primis perché in questo corso d’acqua ho catturato il mio primo barbo over chilo, e poi perché circa un anno fa proprio nel tratto sito all’interno della ridente cittadina di Fossombrone, noto come “Le Canoe” è iniziata la mia avventura con “Tubertini Feeder in Tour”, serie televisiva nata proprio dalla voglia di esplorare e conoscere nuovi suggestivi itinerari, e i numeri riscontrati fin’ora sono la testimonianza dell’apprezzamento da parte degli amici feederisti e non solo.

Come succede quando si parla di pesca, il tempo trascorre velocemente, ed è passata quasi un’ora, all’improvviso uno scossone sulla mia canna ci fa tornare in mente il motivo per il quale siamo immersi in questa incontaminata natura: fare la conoscenza con gli abitanti presenti in questo specchio d’acqua, e quasi in contemporanea anche la canna di Luca ha un sussulto, iniziamo il recupero con la bramosia di scoprire che pesci sono, e cosi poco dopo scopriamo che sono due splendidi esemplari di scardola dalla livrea perfetta, che rasentano il chilogrammo di peso.

peppe scardola

luca con scardola

rilascio

L’euforia della doppia cattura in contemporanea, purtroppo è smorzata da due ore di assoluta assenza di tocche degne di nota, come avevamo previsto, non è uno spot facile, e con la speranza che l’amico Franco ci offra un’altra possibilità di pescare in questo splendido angolo di paradiso, riponiamo tutta l’attrezzatura in auto, avendo ancora nella mente le immagini che madre natura ci ha regalato anche oggi: una splendida alba, la bellezza di un paesaggio dalle mille tinte e infine due meravigliosi esemplari di Scardinius Erythrophthalmus.

lago calcina

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