Profili e Personaggi: i campioni della pesca al colpo sotto la lente di Natascia Baroni….. SIMONE PABI

Fiorentino DOC, inizia a pescare grazie ai genitori e fin da subito vince molte gare. E’ stato tesserato venti anni con l’Apo Fly ed oggi gareggia con una delle societa’ piu’ blasonate d’Italia: l’Oltrarno Colmic.

Conosce perfettamente le sponde del fiume Arno a Firenze, ed ha vissuto il periodo piu’ bello di questo campo di gara, quando negli anni passati si facevano delle meravigliose pescate di cavedani, carpe e carassi.

Nel 1992 vince le “Superselezioni”, scontrandosi con i grandi campioni di quel periodo e conquistando la maglia azzurra, con la quale partecipa l’anno successivo al mondiale in Portogallo, dove vince una medaglia d’oro a squadre, pur non pescando.

E poi,l’anno successivo, ancora una medaglia ma questa volta di bronzo, sempre a squadre in Inghilterra, ma purtroppo anche questa volta viene lasciato in “panchina”. Si è tolto anche la soddisfazione di vincere il Pasinetti nel 1994.

Ammirava tantissimo Giampiero Barbetta ed oggi per lui, il pescatore piu’ forte in Italia è il pluri campione Jacopo Falsini, con cui è molto amico. Dopo tanti anni ancora nutre una forte passione per questo sport, che ama profondamente.

di Natascia Baroni

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SIMONE PABI

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Simone, la tua carta d’identita’?

Simone Pabi, nato a Firenze il 24/5/1964.

Sei sposato ed hai figli?

Sono divorziato ed ho un figlio che si chiama Alessio.

Che lavoro svolgi?

Sono un fabbro artigiano.

Un fiorentino DOC come te per quale squadra di calcio tifa?

Tifo Fiorentina da impazzire!

Per te esiste solo la pesca oppure ti dedichi anche a qualche altro sport?

No, per me esiste solo la pesca.

Come sei caratterialmente?

Sono una persona molto estroversa.

Un piatto toscano che adori?

Il piatto toscano che mi piace di piu’ è il “lampredotto”, tipicamente fiorentino.

Hai iniziato giovanissimo a praticare questo hobby: ci racconti la tua prima uscita piscatoria,con chi eri e dove?

Ho iniziato a pescare quando avevo 5 anni insieme a mia madre e mio padre, entrambi facevano gare di pesca e fin da subito questo sport mi è piaciuto da morire.

Che pesci avevi catturato in questa occasione e con quali attrezzature?

Pescavo le alborelle con le cannine corte.

Quale sensazione provasti in questa tua prima esperienza?

Una sensazione bellissima e spettacolare. Poi all’eta’ di 6 anni,partecipai alla mia prima gara provinciale dei “pierini pescatori” e la vinsi. Come premio mi diedero una medaglia d’oro ed una macchina telecomandata…una Lamborghini.

Di solito dove andavi a pescare i primi anni che muovevi i passi in questo sport?

Andavo a pescare sull’ Arno, il fiume piu bello! Ma anche sul Merse, sull’Elsa, sull’Ombrone, sul Sieve Paglia, sul Lamone Senio e tanti altri.

Con quali societa’ sei stato tesserato fino ad oggi?

Sono stato tesserato per 20 anni con l’Apo Fly di Firenze ed ora faccio parte dell’Oltrarno Colmic.

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C’era un pescatore che ammiravi in modo particolare quando eri agli inizi?

In questi primi anni ammiravo molto Giampiero Barbetta e Francesco Casini.

Ti piace anche pescare in acqua salata?

Si,mi piace molto pescare anche in mare.

Il pesce piu’ grande che hai pescato sia in acqua salata che dolce, quanto pesava?

In fiume ho pescato una carpa sui 10/15 kg. ed in mare un dentice sui 13/15 kg.

Il campo di gara piu’ bello in Italia?

Secondo me, i campi di gara piu’ belli che abbiamo in Italia sono: il fiume Arno, il canale di Ostellato ed il fiume Mincio a Peschiera.

Sei piu’ un pescatore da roubaisienne,bolognese od inglese?

Pratico indistintamente tutte le tecniche, pero’ amo da morire la pesca all’inglese.

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E con le canne da alborelle come te la cavi?

Credo di pescarci molto bene!

Ti preparavi le pasture a casa?

Mio padre faceva le pasture, aveva una ditta di Firenze,insieme ad un suo socio. All’epoca era molto conosciuta si chiamava PA FI.

Quante volte riuscivi ad andare a pescare durante la settimana?

Quando potevo andavo a pescare 2/3 volte alla settimana.

L’ Arno a Firenze che sicuramente conosci come le tue tasche,tanti anni fa’ era un campo di gara estremamente competitivo. Purtroppo in questi ultimi anni è sparito dai calendari delle competizioni nazionali piu’ importanti. Vuoi raccontare a chi come me non lo conosce bene,che pescate si facevano nel periodo del suo massimo “splendore”?

L’ Arno e’ un fiume bellissimo, si facevano delle pescate meravigliose di cavedani, carassi e carpe. Era il campo di gara piu’ bello d’ Italia. Ci hanno fatto quattro mondiali, poi quando costruirono “la diga di Bilancino”, e’ cambiato qualcosa.

Qual’ era il tratto di fiume dove ci si divertiva di piu’?

Direi che i tratti del fiume erano tutti belli, ci si divertiva da tutte le parti, ma le zone piu’ belle erano: il “terrapieno fonderia” e “ rovezzano”.

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La gara piu’ bella che hai fatto in questo fiume?

Per la verita’,furono due, le gare piu’ belle che feci in questo fiume in tutta la mia vita: la prima in un club azzurro al “frenista”,feci due primi e presi 14 kg. di cavedani, pescando all’ inglese; e la seconda fù una gara di Eccelenza Nord al “terrapieno”, dove feci 31 kg. di carassi con la roubaisienne e vinsi entrambe le due prove.

I pro ed i contro di questo spettacolare fiume?

Era meraviglioso pescare in Arno, perche’ passa dentro la citta di Firenze,ma se pioveva tanto, poteva venire la piena e questo rappresentava un problema.

Cosa proponi per far ritornare ai massimi livelli questo campo di gara?

Per far ritornare ai massimi livelli l’Arno, bisogna ripopolarlo con tanti pesci: le bremes per me sarebbero la specie giusta, ma anche i carassi, i cavedani ecc…

Ed ora vorrei passare al Pabi agonista: hai iniziato a fare gare di altissimo livello fin da giovane, gia’ nella categoria juniores, ci racconti la tua prima gara e come ando’ a finire?

Non ricordo bene, pero’ da ragazzo ho fatto tante gare ed ho vinto spesso.

Nel ’92 vinci le “superselezioni”, cosi’ si chiamavano allora, scontrandoti con tantissimi campioni. Ci racconti questa bellissima esperienza?

Nel ‘91 entrai nel club azzurro ed arrivai terzo assoluto. I primi cinque facevano la “superselezione”. Nel ‘92 partecipai a questa competizione e vinsi, gareggiando contro tutti quei campioni. Fu’ una soddisfazione meravigliosa ed indimenticabile, che mi ricordero’ per tutta la vita!

E da qui è iniziato il tuo sogno con la maglia azzurra, vincendo l’anno successivo il mondiale a squadre insieme a Ballabeni, Barbetta, Sorti e Trabucco a Coruche in Portogallo?

Non pescai in questa occasione,feci la riserva e rimasi molto deluso. Ma alla fine non importava, facevo comunque parte della squadra che vinse il mondiale e fu’ una soddisfazione immensa.

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L’anno successivo nel 1994,nel mondiale che si tenne in Inghilterra, con la maglia azzurra conquisti un bronzo a squadre. Come avevi trovato il campo di gara di Nottingham?

Era uno stupendo campo di gara, molto difficile dove si prendevano pochi persici reali. La pescata era prevalentemente all’inglese. Anche in questa occasione purtroppo non pescai . Ma fu’ un mondiale ed un’esperienza bellissima.

Come vi allenavate una volta per le manifestazioni cosi’ importanti?

Di solito quando si partecipava ad un mondiale, si partiva una settimana o dieci giorni prima.

Sempre in questo anno vinci una delle competizioni piu’ ambite a livello nazionale: il “Trofeo Pasinetti”, che si tenne a Parma. Qual’ è il ricordo piu’ bello che hai di questa gara?

Questa fu’ una gara bellissima! Feci il primo assoluto con 11.700 kg.. e vinsi il “Pasinetti”, una gara molto importante nell ‘agonismo. Pescai a roubaisienne e fu’ una soddisfazione grandissima per me! E poi al “Parco Ducale” di Parma la premiazione fu’ stupenda!

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Chi era in questi anni il pescatore piu’ forte in assoluto?

Secondo me il pescatore piu’ forte era Giampiero Barbetta.

E quello di oggi?

Jacopo Falsini, il piu’ forte in tutte le tecniche. Ma non lo dico perche’ siamo grandi, ma grandi amici, semplicemente e’ il piu’ forte di tutti!!!

Attualmente che campionato svolgi con l’Oltrarno?

Gli anni sono passati, attualmente faccio la serie A/3 e mi diverto ancora molto. In piu’ anche qualche gara regionale.

Hai vissuto i vari cambiamenti dei regolamenti in tutti questi anni,ma c’è una regola in particolare che disapprovi?

Per me la cosa piu’ giusta da fare, sarebbe quella di tornare a fare il campionato di Eccellenza, tutti insieme come una volta.

Secondo te, perche’ oggi sono pochissimi i giovani che si avvicinano a questo sport?

I giovani non si avvicinano perche’ la pesca e’ uno sport molto caro e ci sono anche delle cose, in questo ambito, che non vanno bene, secondo il mio parere. Bisogna dare loro la possibilita’ di gareggiare contro i campioni e poi eventualmente entrare in nazionale, come succede per gli altri sport.

Un consiglio che daresti loro?

Se un giovane ha tanta passione, allora deve continuare a fare questo sport che e’ bellissimo!

Cosa ha perso la pesca sportiva italiana negli anni?

La pesca ha perso i giovani, quello che serve per avere il ricambio generazionale.

Non mi rimane che ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato ed in bocca al lupo per tutto.

Grazie Natascia, per avere scambiato due “chiacchiere” con me.

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PALMARES:

1992 vince le Superselezioni

1993 ORO a squadre Campionato del Mondo – Coruche – Portogallo insieme a Ballabeni, Barbetta, Sorti e Trabucco.

1994 ORO a squadre Campionato del Mondo – Nottingham – Inghilterrra insieme a Ballabeni, Barbetta, Sorti e Forni.

1994 vince il TROFEO PASINETTI – Parma

Resta nel club azzurro fino al 1997

Ha vinto un Campionato Italiano a Box con l’Oltrarno Colmic

5 volte Campione Provinciale di Firenze

Una volta 3° ass. al Campionato Toscano

Ha vinto 3 volte il Campionato Toscano a squadre

Il CONI e la FIPSAS hanno conferito a Simone Pabi,una medaglia d’ORO al Valore Atletico.

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