MAGIC MAGGOT: IL CARPFISHING ULTRA LIGHT E’ IN PIENA ESCALATION

Il carpfishing ultra-light è piena escalation. Per attuare con efficacia questa variabile della nostra tecnica preferita, occorre “gettare sul campo” parecchia dedizione, e una certa predisposizione ad uscire dai soliti schemi di pesca nonché far ricorso eventualmente ad intuizioni estrose.

Noi fondamentalmente siamo cacciatori di carpe, l’obbiettivo è arrivare a catturarle, naturalmente sempre con metodi sportivi e rispettando l’etica, quindi perché non sfruttare tutte le nostre armi a disposizione.

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Ai puristi magari, potrà far storcere il naso l’uso di certe esche in particolare quelle più fragili e meno resistenti agli attacchi dei pesci indesiderati. Tuttavia cosa c’è di più adescante di un’esca naturale…come ad esempio il bigattino che in acqua esercita dinamiche di richiamo semplicemente irresistibili anche nei confronti dei pesci più grossi.

Una delle esche più apprezzate in assoluto dai ciprinidi è il bigattino, che invece noi carpisti prendiamo poco in considerazione, se non nel periodo invernale.

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Sicuramente è tanto attrattiva quanto poco selettiva, ma con qualche piccolo accorgimento e se le condizioni sono favorevoli (scarsa presenza di pesciolame) possiamo adoperarla con fiducia e continuità e non relegandola ad un solo periodo specifico.

Uno dei sistemi più funzionali per l’innesco delle larve di mosca è la “maggot clip”, un piccolo accessorio su cui infilare in serie i bigatti collegandolo all’hair-rig.

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È chiaro che si tratta di un’esca piuttosto fragile per cui sarà nostra cura controllarne l’integrità con una certa frequenza. Per assicurarci che comunque abbiamo sempre qualcosa innescato potremo intervallare, ai maggot veri, un paio di imitazioni sintetiche, opportunamente ammollate.

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Altrimenti si ottiene il classico rig Medusa utilizzando una pallina di sughero sulla quale si incollerà ad uno a uno i bigattini; i quali, vanno fissati uno alla volta, con un punto di colla, dalla parte della coda.

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Risulta una soluzione di successo combinare una piccola dumbell 6/8 mm con un bigattino; nel caso specifico il piccolo cilindretto (infilato alla lunga sul capello) munito di tentacolo, di certo, permetterà di ridurre i tempi di attesa.

Un invito, di questo genere, diventa ancora più irresistibile abbinando all’esca viva una piccola ready made morbida: Soft Boilie versione Cookie della Milo.

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PASTURA VIVA

La combinazione method più bigattini, è una variabile di sicuro effetto seduttivo; anzi, costituisce il non plus ultra quando la temperatura dell’acqua si attesta su livelli medio – bassi.

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Bisogna aver l’accortezza però di aggiungere una modica quantità di maggots, altrimenti diventerà proibitivo compattare la pastura. Inoltre, si ottengono stick irresistibili andando a pressare oltre le larve di mosca carnaria della pastura morbida, come l’ultimo ritrovato pellets tenero Cookie (linea esche MClass).

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Con l’esplosione della retina si determinerà una condizione estremamente favorevole di pesca, anche grazie, alle vibrazioni (movimento frenetico) che producono gli stessi bigattini.

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Non si scopre l’acqua calda, nel sottolineare che le tanto decantate esche “naturali” si dimostrano in acqua poco longeve; per questo trovano una logica di utilizzo quando si effettuano pescate blitz o veloci.

Il più delle volte per uscire da una situazione di empasse, (cosa di ordinaria amministrazione nelle acque dove le carpe hanno imparato a leggere e scrivere), sta proprio nel sperimentare, nel mettere a punto intuizioni fantasiose e soprattutto, nel proporsi con convinzione; in pratica, dinanzi a difficoltà bisogna comunque osare.

I vermetti in questione costituiscono per i pesci un bel concentrato di proteine e, dinanzi a difficoltà oggettive e in determinati contesti si rivelano davvero “miracolosi”. Avanti Tutta!!!

 

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