A pesca con la canapa insieme a Lee Wright
C’è una granaglia oleosa che piace tanto ai pesci, stiamo parlando dei semi di canapa i quali rientrano tra i cosiddetti alimenti proteici perchè contengono tutti gli aminoacidi essenziali.
Questo piccolo chicco scuro piace tanto ai pesci e molti pescatori dunque lo usano durante le lunghe sessioni di pesca per cercare le prede più importanti.
In Inghilterra non manca mai sui piatti delle esche ma attenzione a come usarla.
Per saperne di più abbiamo interpellato un grande pescatore inglese, Lee Wright , il quale ci ha inviato questo bellissimo articolo per spiegarci come avere successo con questo piccolo seme oleoso.
Seduto a pesca nella pacifica tranquillità della campagna, l’aria fresca riempie i polmoni ad ogni respiro, il cinguettio degli uccellini riempiono le orecchie e la mente leva i pensieri quotidiani del lavoro opprimente lasciato alle spalle.
Questo è il tipico pensiero di chi, non pescatore, pensa di noi, gente fanatica della pesca!
La verità, però, può essere ben diversa: infatti siamo sicuri che sovente il sangue preme in testa, le vene pompano ed ondate di rabbia mista a frustrazione ci attraversano il corpo.
L’attesa di una mangiata può diventare qualcosa di travolgente e opprimente, e come lo sappiamo?
Perchè le possibilità ad un certo punto sono quelle di provare la pesca con la canapa!
Da fuori la canapa può sembrare qualcosa di dolce ed innoquo, non si contorce, non scappa e non è maleodorante ma nella verità dei fatti questi semi scuri ed innocenti hanno mietuto più vittime di ogni altra esca e rig tutti insieme reperibili nei negozi da pesca! Ma perché?!
La ragione del perchè la pesca con l’ausilio della canapa può essere così frustrante è perchè tutti sappiamo bene quanti risultati positivi essa possa dare, sappiamo bene che riesce a selezionare la taglia dei più grossi gardon e carassi rispetto ad ogni altra esca, che in gara l’uso della canapa può catapultarci nelle primissime posizioni del settore, possibilmente nei primi posti assoluti, ed è proprio questa aspettativa che può essere il viatico di grossi mal di testa!
La speranza c’è sempre, ed in questo caso proviene da un gran garista inglese sponsorizzato Matrix, Lee Wright.
Lee è uno dei pochi ad avere decifrato il codice, riuscendo a far propria l’oscura arte della pesca tramite l’ausilio della canapa. Ed ora ce ne da l’esempio.
Lo abbiamo raggiunto sulle sponde dei Stainforth e Keadby Canal per cercare di capire come trasformare qualcosa di frustrante in una pesca semplice ed efficace.
Sono stato fortunato nel poter aggregarmi ad un gruppo di pescatori garisti negli anni passati che mi hanno insegnato trucchi e misteri sull’uso della canapa in pesca, seguendo il mio compagno di squadra “Higgy”, uno dei migliori in questa tecnica di tutta l’Inghilterra, che mi ha passato un sacco di informazioni a riguardo.
I due più grossi aspetti da tenere in considerazione sono la pasturazione e la presentazione dell’esca. Fai le cose per bene e sarai sicuro di portare a guadino qualche sorprendente gardon di rara taglia.
IL BASSO DI LENZA:
Il primo grosso aspetto riguarda la localizzazione del pesce. Personalmente cerco sempre di pescare il più lontano possible dalla mia postazione, a 13 o 16 metri, in quanto si sa che i più grossi gardon e carassi sono estremamente timidi e facilmente allarmabili.
Ragione per cui stimolarli lontano dal disturbo della sponda è la prima vera chiave del successo che da un vantaggio immediato.
Determinata la distanza di pesca, si passa alla scelta del basso di lenza. Ci sono molti pensieri a riguardo ed ognuno crede di essere depositario della verità assoluta (…siamo pescatori in fondo…); qualcuno preferisce dei leggerissimi 4×10 o 4×12, qualcun’altro soluzioni più strong.
Io sto al 100% verso soluzioni più strong, ma leggermente rivisitate da un punto di vista della piombatura.
Oggi ho montato per l’occasione un galleggiante 4×16, apportandogli delle modifiche tramite il taglio di una parte della deriva ed una parte dell’antenna.
Questo mi permette di far entrare più velocemente il galleggiante in pesca rispetto ad uno più lungo e di essere di conseguenza più efficace nella mangiata.
La lenza è stata costruita con 21 piombini spaccati del n° 11 tutti distanziati 2,5 cm l’uno dall’altro sopra il terminale.
Questo sistema mi da la possibilità di dare un movimento totalmente naturale all’esca che scende, avendo ugualmente un controllo efficace nella discesa come se stessi usando una lenza più leggera.
La lenza madre è costruita su nylon Matrix Power Micron dello 0.10, terminale Power Micron dello 0.08 ed un amo a filo ultra sottile nella misura del 16.
PASTURAZIONE:
La preparazione è tutto nella pesca con la canapa, è come un gioco di scacchi nel quale bisogna pensare alle prossime 10 mosse successive. Non provo mai la soluzione della canapa sull’amo almeno non prima di metà gara, ma è un gioco di pazienza e pasturazione costante della durata di 2 o 3 ore che mi permetteranno poi di andare sul sicuro innescando la canapa per allamare gardon e carassi.
Comincio sempre ogni gara facendo un fondo di canapa (circa 150ml) che permette al pesce di trovare un’area di sosta impregnate di olii e attrattori, senza doversi spostare per forza verso altri picchetti in cerca di cibo.
Fatto questo, per le prime due ore mi concentro su altri sistemi di pesca, come ad esempio la pesca con il pane, vermi, caster, pellet, ver de vase, pescando più corto,..l’importante è che lasci la necessaria tranquillità al pesce per avvicinarsi all’area pasturata, senza fare il grosso errore di pescarci sopra troppo presto.
Mentre si stanno provando altre porzioni del picchetto avuto in sorte, è di vitale importanza mai trascurare la postazione pasturata a canapa in precedenza. Continuare a pasturare poco e spesso la zona è la principale fondamenta per poi catturare nel proseguio della gara a canapa.
Nella prima ora difficilmente poso la mia fionda, in quanto penso, che come nella pesca col pellet, sia il rumore dei grani che impattano l’acqua ad attirare i gardon e per questa ragione mi piace doppiamente pasturare la zona canapa anche se non ci sto effettivamente pescando sopra.
Questo significa che lancio 10-12 grani di canapa e subito dopo altri 10-12 grani, così da duplicare il rumore e l’attrazione nei confronti del pesce.
Lo scopo del primo paio di ore è quello di attrarre il maggior quantitativo di pesce nella zona predetta con grosse quantità di pastura per metterlo in continua competizione alimentare.
Come ho detto precedentemente, fare le cose per bene è molto importante, per cui 10-15 minuti prima di calare l’esca nella zona pasturata a canapa, comincio a tranquillizzare il pesce facendolo scendere negli strati più profondi, attraverso una pasturazione più blanda e dai tempi di attesa più prolungati.
Decido quindi di montare la punta dedicata ed innescata a canapa. Sistemo il galleggiante in acqua ed aspetto due o tre secondi, mentre il galleggiante si stabilizza. Se comincio ad avvertire piccole tocche e non vere e proprie abboccate, lascio riposare la zona per altri circa 20-30 minuti prima di ritornarci sopra di nuovo con la stessa tattica.
Se invece comincio a registrare segnali positivi mi concentro sulla profondità a cui il pesce può sostare. La ragione per cui molti pescatori perdono un sacco di abboccate è perchè pescano generalmente in troppa profondità e cominciano a combattere per ottenere abboccate decenti.
Se sto percependo solo timidi tocchi comincio ad alzarmi di circa 8-10 cm per volta finchè non ottengo abboccate decise e trovo l’amo nel labbro superiore del pesce ben piantato.
Nel momento in cui le abboccate si fermano di nuovo, alzo ancora di più il galleggiante per pescare negli strati più superficiali dove i gardon sono più disposti a sostare. Il mio scopo è quello di creare un grosso tappeto di gardon e carassi per poi pescarli a galla posizionando l’esca sopra la loro testa.
Il tutto sembra semplice, ed effettivamente lo è! Le uniche due cose che possono realmente abbassare il tasso di catture e la presentazione e la pasturazione fatte nel modo errato.
LA SESSIONE:
Oggi ho cominciato innescando il pane ed ho cominciato a catturare qualche piccolo gardon, passando poi ad utilizzare caster catturando qualche piccolo skimmer e avole, ma ho costantemente tenuto sotto pasturazione una zona da dedicare alla pesca a 13mt con la canapa.
Dopo due ore e mezza ho cominciato a pescare sulla linea della canapa, catturando un paio di piccoli gardon ed avvertendo solo delle piccole tocche, dandomi l’impressione che il pesce non fosse ancora pronto.
Ho deciso di aspettare altri 20minuti, dopo di che è cominciata un’altra storia con abboccate decise e regolari. Avendo una lenza più pesante ed una bandiera un pò più lunga riuscivo ad arrivare un metro oltre la linea pasturata a canapa e questo mi ha permesso di catturare i pesci più grossi, che tendon a sostare appena fuori la pastura.
Ho continuato a catturare parecchio per più di mezz’ora, finchè qualche abboccata persa mi ha convinto ad abbassare il galleggiante per pescare più a galla a 50 cm dal fondo e riprendere la regolarità nelle catture. Ho cambiato anche punta passando da un elastico del 5 alla misura 6 per avere un ritmo più veloce.
Ho passato due belle ore ricche di catture, cambiando continuamente la profondità fino ad arrivare a pescare staccato 1 metro dal fondo e continuando a pasturare con 10 grani di canapa per volta ogni 2 minuti circa.
Dopo 5 ore di pesca la mia bilancia ha pesato circa 6800 gr di gardon nella nassa e se fossi stato in gara avrei sicuramente vinto portando a casa un po di soldi.
Per quanto dura possa essere questa tipologia di pesca, essa può anche dare delle grosse ricompense e, seguendo fiduciosamente questi pochi consigli, può aiutare a portare in nassa qualche pesce extra ed abbassare la pressione arteriosa, come suggerito dal Dottore.
INNESCARE LA CANAPA:
Il miglior modo per innescare la canapa in modo che poi non venga persa nel tragitto in acqua è quello di inserire la punta dell’amo nell’apertura create dal germoglio bianco, ruotando poi l’amo per poi far uscire la punta nel retro più duro del grano, nello stesso modo in cui si innesca il pellet. L’amo del 16 è ben nascosto ma con una buona porzione di punta esposta.
Questo è il mio approccio per la pesca con la canapa, un’esca alternativa ma decisamente vincente, che saprà stupirvi.
Provate e non ve ne pentirete, parola di Lee Wright
Lee Wright on Hemp…
Sat on the bank in the peaceful tranquillity of the countryside, the fresh air filling your lungs with every breath, the majestic sound of birds tweeting fills your ears and mind pushing aside the thoughts of the working week you’ve left behind, it’s obviously the image most non anglers have of us crazy fisher folk! The truth though can be very different, in fact for any natural water anglers out there we’re sure there have been times on the bank that have left your blood pressure soaring, the veins in your head pumping and a wave of anger running through your body as the stress of hooking a fish all becomes just a little overwhelming, and how do we know this? Because the chances are at some point you’ve tried to fish hemp!
On the outside hemp looks quite sweet and innocent, it doesn’t wriggle, it doesn’t escape all over the kitchen and chances are you even get away with cooking it in the house, but the fact is these small, dark seemingly innocent seeds have caused more bankside misery than all other baits and items of tackle put together! But why?
The reason hemp fishing can be so frustrating is because we all know just how good it can be, we know catching on hemp will produce bigger roach than on any other bait, if it’s a match we know catching on hemp will catapult us up our sections and possibly into the main frame and it’s this expectation that can be the catalyst for the ultimate headache!
There is hope though, it comes in the shape of UK Matrix backed angler Lee Wright and he’s one of the rare breed who have managed to crack the code, understand the dark art and actually manage to hit a few bites on the stuff. We joined him on the Stainforth and Keadby canal to find out just how he makes something so frustrating, so simple.
I’ve been lucky to have been involved with a great bunch of anglers over the years who’ve taught me a lot about hemp fishing, fellow team mate “Higgy” is possibly one of the best hemp anglers in the country and taught me a huge amount about fishing hemp, the biggest two aspects to understanding hemp fishing are feeding and presentation, get these two right and you’ll be well on your way to some huge catches of roach.
The rig:
The first big choice when it comes to presentation is where you fish your hemp swim, I’ll always fish it as long as I can, so today that’s 16m, big roach are notoriously shy and easily spooked so by feeding your hemp swim well away from bankside disturbance you give yourself an immediate advantage. With swim choice decided on its then down to rig choice, now rig choice for hemp fishing is a massively debated topic and everyone has their own opinion, some favour really light 4×10 and 4×12 rigs while others favour a heavier slightly more positive rig. I’m 100% in the heavier rig camp but with a slightly more delicate shotting pattern that most. Today I’ve set up a 4×16 float that I’ve doctored slightly by cutting down the stem and the tip which helps it to settle and fish quicker than a longer float, it’s the shotting though that makes this rig so effective, I shot the rig with 21 number 11’s all set at a measured 1 ½ inch spacing above my hooklength. This then gives my bait a very controlled and natural fall in much the same way as a lighter rig would but gives me much more control and enables me to always be in control of the rig, something we’ll come onto later. My mainline for this rig is 0.10 Matrix Power Micron to a 0.08 hooklength and a fine wire size 16 hook finishes off the rig.
Feeding:
Catching on hemp is all about preparation, it’s like a game of chess in that you need to be thinking 10 moves ahead, I never try fishing my hemp swim until at least half way through a match but it’s the 2-3 hours of careful feeding that’ll put you in a position where you can hopefully drop on it and catch straight away. I always put a bed of hemp down at the start, (around 150ml,) as I feel this then gives the fish an area to settle over and a main catching area. The hemp I feed is the Dynamite Baits tinned variety and I really don’t think it can be bettered due to the amount of oil and attractants that it gives off. I do however always cook my own for hooking to ensure it’s perfect for the hook.
With the hemp fed I will always then move onto my other swims for the next couple of hours, this could be bread, worm, caster or bloodworm but it’s always important to have somewhere else to fish to stop you making one of the biggest mistakes in hemp fishing, going onto it too soon.
While fishing these other swims It’s vitally important that you NEVER neglect your hemp swim, it’s the commitment to feeding it for the first couple of hours that will lay the foundation to catch on it later, for the first hour I will hardly put the catapult down, I think that in much the same way as pellet fishing, it’s the noise that attracts the roach and for this reason I like to double feed while I’m not actually fishing the swim, by this I mean I’ll feed 8-12 grains of hemp then straight away feed the same again, twice the noise, twice the attraction.
What you’re trying to achieve those first couple of hours is to attract as many roach as possible into your swim, you want a lot of feed to attract a lot of fish and draw them in from those around you who aren’t feeding as regularly, this does create a problem though, lots of fish competing and darting around all over trying to grab the falling hemp. As I said getting the feeding right is really important so for 10-15 minutes before I go on the hemp for the first time I’ll start to cut my feed back, I’ll feed just once and slightly less hemp, this is my way of calming the fish down and hopefully making them less erratic.
The first time I drop my rig in the swim I’m looking for it to settle, wait a second or two and the float just slip away and I’m into a fish, if I’m getting little touches and no proper bites the chances are the fish aren’t quite ready and it’s always best to leave it another 20-30 minutes before you go on it again to give the fish time to settle.
Going shallow:
When you do finally start to get a few positive bites it’s important to catch them at the right depth, the biggest reason most anglers miss so many bites is that they’re fishing too deep, I can only liken it to fishing shallow for carp, fish too deep and you’ll struggle to catch properly, get it right and you’ll get one a put, hemp fishing is no different. If I’m missing bites I’ll keep shallowing up 3-4 inches at a time until I’m hitting bites and hooking the fish neatly in the top lip, if you stop getting bites you’ve come too shallow and the roach just aren’t willing to come that high. What I’m lo
oking for is a big shoal of roach sat just off the bottom and my hook bait just above them, that way the confident feeding fish will come up and take my bait giving a positive and hittable bite.
It sounds simple and it really is, the only two things that can affect your catch rate is the feeding and the presentation, all the work with the feeding is done before you go on the swim so all you have to worry about is getting the presentation right.
The session:
Today I’ve started on bread and caught a few small roach and a switch to caster has brought a couple of small skimmers and a few rudd but I’ve been constantly feeding the hemp line and after 2 and a half hours I’ve started to cut my feed right back in preparation of going on it, the first look produces 3 small roach but also a couple of missed bites which gives me the impression the fish aren’t quite ready. Twenty minutes later thought and it’s a different story, the float is settling nicely and slipping away giving a confident bite and I’m missing very few. After every few fish on my main feed I’m flicking my rig well past this area and fishing what is effect 17m, this is the benefit of having the heavier rig with a long line above the float as I’d struggle to do this with a lighter set up, it’s the bigger fish that often hang back away from the main feeding area and as long as you don’t try this trick too often it nearly always produces a net fish.
I manage a great run for 30 minutes before a few missed bites signal me to shallow up, I’m now fishing 18 inches off the bottom and getting positive bites again and my catch rate soars, so much so that I switch from a number 5 to a number 6 elastic enabling me to swing more fish and really catch quicker.
I have a brilliant couple of hours catching a lot of roach and by constantly altering my depth, sometimes being as much as nearly 3ft off the bottom, I continue to catch and miss very few bites, I’ve kept my feeding regular at around 10 grains every couple of minutes and just altered the depth to keep in touch with the fish
In 5 hours I’ve manages to put over 15lb of roach in the net and had this been a match I’m sure that a catch like that would’ve won me a bit of money today.
As frustrating as hemp fishing can be the rewards really can be brilliant and hopefully by following some of the advice in this feature you can not only put a few extra fish in your net, but also lower your blood pressure, just what the Dr ordered.
Hooking hemp (To go with the sequence):
The best way to hook the hemp and be confident that it won’t fall off is to insert the hook into the slit and then roll the hemp onto the hook so the hook points pops back out, in much the same way you’d hook a pellet, the size 16 hook is well hidden but still with plenty of hook point showing.
Lee Wright, 31, Nottingham, Matrix, Floor fitter.