MARCO VOLPI RIAMMESSO ALLE GARE: L’OPINIONE DI LELE TUBERTINI

E’ di alcuni giorni fa la notizia che la Federazione ha consentito a Marco Volpi di disputare il Club Azzurro di Canna da Natante, nonostante la squalifica per un mese comminata al pluricampione in seguito alla nota intervista rilasciata al sottoscritto alcuni mesi orsono e nella quale l’atleta della Lenza Emiliana Tubertini, forte di una esperienza pluridecennale, si era espresso in relazione all’operato dei Responsabili federali della specialità.

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Su questo argomento, che ha tenuto vivo l’interesse di agonisti e pescasportivi per settimane e sulla quale sono apparsi commenti sui vari forum ed anche articoli sulla stampa nazionale, oggi si è voluto esprimere anche Lele Tubertini, patron dell’omonima Azienda di cui Volpi é collaboratore professionale oltre che agonista della Lenza Emiliana.

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Lele, sulla vicenda Volpi c’è stata una importante svolta, ossia la decisione della Federazione si lasciargli svolgere il Club Azzurro di Canna da Natante. Cosa ne pensi?

“Innanzi tutto voglio precisare che non si é trattato di una sospensione della pena ma gli é stato consentito di disputare il Club Azzurro, altrimenti avrebbe perso ben tre anni di attività perché sarebbe retrocesso ai Campionati provinciali e avrebbe dovuto ripercorrere tutta la trafila per arrivare nuovamente al C.A. Già la sentenza gli aveva impedito di disputare il Campionato italiano individuale.

A scanso di equivoci, voglio ricordare che la sanzione non è stata la conseguenza di illecito sportivo o da scorrettezze nell’ambito agonistico ma dalla valutazione di affermazioni rilasciate a te durante una intervista, affermazioni sull’operato di alcuni Dirigenti federali. Non sta a me valutare la gravità di queste affermazioni, per questo ci sono la Procura Federale ed il Giudice Sportivo che hanno considerato alcune affermazioni contenute nell’intervista contrarie agli articoli 3.1 e 3.2 del R.G.S. Su questo nulla da eccepire. Ma una considerazione mi viene spontanea: se queste affermazioni fossero state fatte in qualsiasi altro contesto al di fuori dello sport, non avrebbero sortito nessun procedimento da parte della Giustizia Ordinaria, poiché i termini “incompetenza” e similari non costituiscono fonte di reato; ma la Giustizia Sportiva ha le sue regole e quindi va bene così…

Sottolineo questo perché da qualche parte sono sorte illazioni o commenti errati o, peggio, in malafede: Marco Volpi non ha commesso nessun illecito sportivo! L’unico suo difetto é stato quello di esprimere, forse ingenuamente e a voce alta, delle proprie considerazioni. Da parte mia è come se non fosse successo nulla: Marco resta un mio validissimo collaboratore, un ottimo tecnico ed un agonista di altissimo livello, il migliore. E vorrei che questo fosse chiaro. Sono orgoglioso di avvalermi della sua esperienza e di vantare la sua amicizia.

Un Campionato italiano in più o in meno sono una cosa non importantissima per chi ne ha già vinti tanti; sull’operato della Procura e del Giudice Sportivo non ho nessuna considerazione da fare: hanno lavorato come dovevano, secondo i propri ruoli e competenze, applicando le norme in vigore.”

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Quindi, la pena di un mese di astensione dalle competizioni é comunque scontata, essendo decorso il termine del 13 luglio, come disposto dalla Giustizia Sportiva…

“Esatto. La pena è esaurita e Marco potrà riprendere la sua attività, nazionale ed internazionale. Infatti il prossimo appuntamento é il Mondiale per Club che vedrà la Lenza Emiliana, vincitrice dello Scudetto 2015, impegnata in Spagna, a S. Sebastian, ad ottobre.”

Vogliamo scrivere la parola “fine” su questa vicenda, Lele?

“Mettiamocela. Vorrei concludere con la considerazione che Volpi agonisticamente é indiscutibile; a volte é impulsivo, é il suo carattere, e magari si lascia andare ad affermazioni che hanno un certo peso. Se la Federazione, in qualche suo settore, ha delle imperfezioni, e le ha perché la perfezione non é di nessuno, si dovrebbe discutere di questo al suo interno, magari senza polemiche pubbliche. Speriamo che la lezione sia servita a tutti.”

Prima di mettere la parola “fine”, speriamo, a questa vicenda vorrei dire qualcosa anch’io. Di questa vicenda, naturalmente, anche il sottoscritto ha sentito le conseguenze, con tanti attestati di stima per quanto scritto e come, e qualche inevitabile critica per il fatto di averle scritte, appunto.

Credo che il farlo, oltre che giusto per quella che é la responsabilità di chi ha l’onore e l’onere di scrivere, sia stato segno di rispetto non solo per un campione come Volpi ma anche un’opportunità per la Federazione di capire e di farsi capire. Saranno i lettori a giudicare se questo sia avvenuto.

Hai ragione Lele, ancora una volta: questa vicenda e gli sviluppi che ha innescato dovrebbero far riflettere veramente tutti: cronisti, atleti e Federazione…

Ad majora.

 

Angelo Borgatti

 

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