MAURIZIO NATUCCI CI PARLA DEL FEEDER E DEI PROGRAMMI FUTURI

Alla gara finale del Campionato italiano individuale feeder a Corbara ha partecipato in veste istituzionale anche il Presidente del Comitato di settore Acque Interne Maurizio Natucci.

Dopo le premiazioni che hanno interessato i tre del podio 2016 Andrea Canaccini che riceve il testimone da Mario casale quando un anno fa lo vinceva sul Mincio a Peschiera, Angelo de Pascalis e terzo la sorpresa di casa Tubertini Alessio Casilli un agonista del centro Italia a dimostrazione come in questa area del paese sia sviluppata la tecnica del feeder.

Allora Maurizio ben trovato e ti ringrazio per avere accettato di essere intervistato.

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Hai seguito da vicino le fasi finali della quarta prova e sei stato per buona parte del tempo ad osservare un certo Andrea Canaccini il neo Campione Italiano individuale. Andrea è un pescatore eclettico, sa fare tutte le pesche e in qualsiasi situazione ne viene sempre fuori, ha vinto il migliore?

Ma è sempre così, vince sempre il migliore, hai detto bene, è stato un bellissimo campionato entusiasmante che ha determinato vinti e vincitori praticamente al fotofinish nell’ultima ora di gara perché c’era Pizzi che poteva giocarsi le sue carte e purtroppo ancora una volta non ce l’ha fatta a salire sul podio nonostante sia uno tra i più bravi in circolazione ed arrivava alla finale con tre primi.
Pizzi aveva uno scontro diretto nel settore con Domenico Salvatori di Riccione che ha un curriculum sportivo di grande rilievo con tanti mondiali fatti e vinti nella canna da natante ma poi si è distinto anche nella pesca al colpo, nella pesca alla carpa dove ha vinto un titolo italiano qualche anno fa, nella pesca canna da riva in mare e nella pesca in fiume dove risulta sempre tra i migliori. Insomma un altro eclettico un po’ come Canaccini anche lui passato da una specialità ad un’altra.
Andrea Canaccini è uno tra i più forti in questo momento con una buona prospettiva e sicuramente sarà un punto di fermo per la nazionale di feeder.
Poi abbiamo Angelo de Pascalis che si riconferma tra i migliori e dopo avere vinto due titoli italiani individuali ancora lo troviamo su un podio come vice campione d’Italia. Anche lui è certamente un punto fermo per l’agonismo nazionale del feeder.
E poi ci sono dei giovani che crescono e che fanno ben sperare per il futuro come questo ragazzo del centro Italia di nome Alessio Casilli che si piazza terzo sul podio.
Questo Casilli è la conferma del buon movimento di feederisti che sta crescendo nel centro Italia ed in particolare nel Lazio.

E del campo gara cosa mi dici?

Ah guarda sono rimasto impressionato, è un posto meraviglioso e poi ci sono dei bravi dirigenti che si danno sempre un gran da fare per far andare sempre tutto bene. Ringrazio Valentino Maggi, un personaggio pittoresco ma molto serio e importante per questa federazione sul quale ci si può sempre contare.

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Ripercorriamo un attimo il percorso di questo campionato italiano, i campi di gara sono stati la Fiuma, lo Scolmatore e poi il gran finale a Corbara, ho sentito qualche giudizio critico sullo Scolmatore non ritenuto adeguato per una gara del campionato italiano perché ritenuto troppo da “colpo di fortuna”, la Fiuma si è confermata quel bellissimo campo gara che è sempre stato al di la degli alti e bassi della pescosità. Pensi che ci saranno delle rivisitazioni ai campi di gara il prossimo anno ?

Ma guarda la nostra intenzione è quella di girare i campi gara , ad esempio l’anno scorso la finale l’abbiamo fatta a peschiera e quest’anno a Corbara, il prossimo anno vedremo.
Al centro per forza bisogna fare una prova ma non la prima quando a partecipare sono in tanti, a Corbara ad esempio si può organizzare una prova di finale. Vedremo..

Comunque Corbara promosso a pieni voti …

Corbara promosso al cento per cento, così come la Fiuma e io dico anche lo Scolmatore perché ci dobbiamo mettere in testa che le gare sono tutte a fare venti chili ma anche fatte per prendere quattro pesci. Abbiamo fatto un mondiale due anni fa in Olanda dove abbiamo dovuto vedere quattro mangiate in cinque ore quindi dobbiamo entrare in una ottica diversa, forse ci siamo abituati troppo bene. Dobbiamo imparare a soffrire.

I campi gara vanno alternati ma la nostra intenzione è quella di avere un campo pescoso, uniforme , comodo ma anche difficile e tecnico e che se c’è da soffrire non deve essere visto come una negatività.

Io non sono d’accordo di bocciare lo Scolmatore, anche se diversi big sono stati eliminati ma questo può succedere sempre mica sta scritto nel regolamento che tutti i big debbano sempre andare avanti, ci sta.

Comunque un bel canale che va interpretato alla sua maniera e se si fanno le cose giuste se ne può anche venire fuori.

Per il futuro della nazionale abbiamo certamente alcuni punti fermi come Canaccini ma abbiamo un movimento feeder che in generale sta crescendo, come ad esempio nel centro Italia, tutto sommato un giudizio positivo su come sta crescendo questa specialità in Italia, giusto?

Ma guarda se penso che nel 2008 al primo campionato italiano eravamo in quaranta e oggi facciamo tre gironi di qualificazione, con circa 400 unità , questo vuol dire che comunque abbiamo lavorato bene, che i numeri ci danno ragione.

Non spetta a me entrare nel merito delle scelte tecniche per questo c’è un Commissario tecnico che si chiama setti e sarà lui a valutare su quali uomini puntare. Oggi ho visto tantissimi giovani che potrebbero dire la sua in proiezione nazionale come ad esempio Mario Casale, Casilli, Batignani, Salvatori che è due anni che pesca a feeder è ed è già qua tra i big, insomma il materiale umano non manca di certo sia nel nord Italia che nel centro.

Sarebbe ora però che a livello internazionale si cominciasse a raccogliere qualche risultato, cosa serve per avere qualche soddisfazione?

Ma guarda ne abbiamo già parlato in un’altra intervista e non ci vorrei più tornare sopra, ma pensavo che creando uno zoccolo duro formato da veterani integrato da gruppo di giovani fosse la cosa giusta ma così non è stato , le prestazioni sono state insufficienti e i risultati non sono venuti.
Ora come ora non saprei cosa dirti, perché presi individualmente i nostri non sono certo più scarsi di tanti altri stranieri ma forse è l’approccio alla gara che lascia a desiderare, forse non riusciamo a fare gruppo e squadra, non so , dobbiamo ancora capire qual’è il nostro punto debole.

Siamo fermi al terzo individuale in Belgio, il quinto posto in Belgio e al settimo posto in Irlanda e poi è stata una discesa continua.
Vedremo di trovare la strada per invertire la rotta.

Tra due mesi ci sono le elezioni per il rinnovo delle cariche federali, il Maurizio Natucci c’è?

Come sai ci sarà la fusione dei due settori mare e acque interne in uno unico che si chiamerà pesca di superficie , io mi candido per la carica di Presidente di Acque di superficie e poi vedremo se verrò eletto perché una cosa è candidarsi e un’altra è essere eletto.

Io ho una ottima squadra a supporto nelle acque interne con Busacchini e Fusconi, Breda e Landonio e qualche innesto nuovo che certamente non mancherà. Nel mare ancora non conosco nessuno quindi avrò l’opportunità quanto prima di fare la loro conoscenza e poi vedremo se saremo eletti.

Dunque se sarai eletto a capo del settore unico ti aspetta un quadriennio di impegni lavorativi per la federazione…

Si certamente le cose che non mancheranno saranno le critiche che arriveranno puntuali come sempre, e per questo voglio utilizzare questa intervista per ricordare a tutti che chi ricopre incarichi in seno alla federazione lo fa a titolo gratuito e solo per passione. Io nella vita faccio l’agente di commercio nel settore calzature e il mio stipendio arriva solo da quella fonte. Dalla Federazione, e lo voglio chiarire una volta per tutte, ricevo solo un rimborso kilometrico per i km che faccio con la mia auto durante l’anno per seguire i vari eventi.

E chi si vuol fare avanti c’è posto per tutti.

Bene Maurizio , allora un grande in bocca al lupo per i prossimi impegni Istituzionali con la federazione e buon lavoro perchè le cose da fare non sono certo poche.

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