LA PESCA ALLE OLIMPIADI: LE PRECISAZIONI DEL PRESIDENTE CLAUDIO MATTEOLI

La notizia che era apparsa nei giorni scorsi sul sito web della BBC inglese e noi di match fishing avevamo intercettato la notizia e l’avevamo riportata integralmente come l’avevamo ricevuta.

Siccome la notizia non era stata riportata correttamente, il CIPS, tramite la sua pagina facebook, ha diramato un comunicato al fine di fare immediata chiarezza.

Di conseguenza abbiamo intervistato il Presidente Claudio Matteoli il quale ci ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Intervista di Alessandro Scarponi

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Buongiorno Presidente allora ci vuole spiegare meglio come stanno le cose in ordine alla divulgazione della notizia da parte della BBC che annunciava la pesca sportiva candidata alla partecipazione alle prossime Olimpiadi del 2020?

Certo Alessandro, ti ringrazio per questa intervista che spero possa fare chiareezza.  Noi abbiamo presentato questa estate una richiesta come CIPS di poter far parte del CIO. Senza questo primo passo non c’è la minima possibilità di poter andare un giorno alle Olimpiadi.

Quindi se non si entra nell’elenco delle federazioni olimpiche è impossibile essere tenuti in considerazione per poter andare alle Olimpiadi.

Scusi Presidente ma come vengono scelte le Federazioni?

Tutti coloro che vano alle Olimpiadi sono scelti in un raggruppamento di 60/70 Federazioni internazionali riconosciute dal CIO e fra quelle ne prendono qualcuna che compongono il programma olimpico.

Ad esempio, il baseball è nel CIO da sempre, e per un bel pò è andato alle Olimpiadi, poi nelle ultime due o tre edizioni non ne ha fatto parte ma non era mai uscito dal CIO.

La Commissione del CIO l’aveva di fatto escluso dal programma olimpico.

Dopo di che quest’anno hanno pensato che fosse arrivato il momento di riammetterlo nel programma olimpico nel 2020 o nel 2024.

Ci sono alcune Federazioni che a Tokyo saranno presenti come federazioni dimostrative perchè Tokyo la Commissioni le ha richieste, e qualcuna di queste è anche molto strana come l’arrampicata, il surf o il karate, e queste erano tutte erano già nel CIO.

Quindi tutto passa attraverso la decisione di questa fantomatica Commissione, giusto?

Si, certo, c’è una commissione del CIO che decide per l’eventuale inserimento di nuove discipline pescandole tra quelle presenti nel CIO.

Allora le carte in tavola cambiano anche di parecchio…

Esatto, prima di sperare che un giorno questa Commissione possa decidere di inserire la pesca sportiva nel programma olimpico è necessario quindi entrare a far parte del CIO e per questo abbiamo presentato richiesta questa estate.

Sulla carta sembra tutto semplice, non trova?

Si ma ci sono tante incombenze burocratiche da assolvere e una di queste condizioni per poter un giorno entrare a far parte del CIO, è quella di avere come CIPS una Commissione atleti che ad oggi la CIPS non ha.

Quindi abbiamo dovuto correre ai ripari, prima di inviare il questionario al CIO, facendo una variazione allo Statuto e nelle elezioni che si faranno a maggio 2017 la CIPS ufficializzerà la Commissione atleti per andare dietro alle richieste del CIO.

E questa è sola una delle richieste, ma ce ne sono tante altre come quella che prevede di far parte dell’antidoping internazionale e fare i controlli agli atleti e quelli li facciamo già.

Poi occorre avere una attività internazionale ben strutturata e in questo senso siamo tranquilli.

Un problema che invece abbiamo e non di poco conto è la scarsa “mediatizzazione” perchè infatti come CIPS a parte la pagina facebook che abbiamo aperto da poco e che non avevamo, non è che abbiamo gran chè.

Abbiamo una marea di riviste di settore e anche di televisioni dedicate però non abbiamo un grande riscontro sulle televisioni generaliste o sui giornali.

Scusi Presidente ma il questionario che dovete consegnare al CIO ma poi quando sarà esaminato?

A novembre dovrebbero iniziare a prendere in mano il nostro questionario  e a dicembre lo dovrebbero discutere.

Poi abbiamo un altro problema, che però non possiamo risolvere, e cioè che la pesca a che fare con pesci da allamare e questo crea un impatto negativo sull’opinione pubblica che non aiuta.

Io credo che se in futuro avremmo una chance magari l’avremo con il long casting, cioè discipline che non hanno un impatto “violento” sulla fauna ittica.

Nel questionario abbiamo messo in risalto l’aspetto del Catch & Realise, spiegando che le nostre discipline attuano la regola del catch & Realise e che tutte prevedono la salvaguardia del pesce, la sua tutela, attraverso il mantenimento in vivo dello stesso.

Io sarei contento se a dicembre la Commissione del CIO approvasse il nostro questionario, sarebbe un primo storico passo decisivo.

Ma se non ricordo male nel CIO ci siamo già con il CMAS, giusto?

Si è giusto, nel CIO ci siamo con il CMAS che è la federazione internazionale delle attività subacquee, della quale siamo fondatori, ma il CIPS è un’altra cosa e oggi non è ancora nel CIO.

Ci siamo come nuoto pinnato ma non come pesca subacquea perchè l’idea di andare a sparare ai pesci il CIO proprio non lo accetta.

Il CMAS avrebbe molte più possibilità di andare alle Olimpiadi sia come nuoto pinnato sia con l’Apnea visto i record mondiali che ci hanno caratterizzato. Abbiamo Alessia Zecchini che detiene il record mondiale.

Ecco questo è quanto, spero si possa servire per fare chiarezza visto che anche oggi mi hanno scritto dalla Russia chiedendomi con quale specialità si va alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020. Incredibile……

Bene Presidente Matteoli noi di match fishing ti ringraziamo per le precisazioni e ti auguriamo un grasso in bocca al lupo per l’esame di dicembre.

Grazie a voi e un saluto a tutti i lettori di match fishing.

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