FLOATING FEEDER CON IL PANE…..ADRENALINA PURA!

Il floating feeder è una tecnica molto divertente che trova la sua applicazione, come già scritto in passato, in vari ambienti di pesca e per numerose specie ittiche. Questa volta vi proporremo una variante che prevede l’innesco di pezzi di pane raffermo o pancarrè davvero emozionante e appassionante, poiché le abboccate del pesce, le avvertiremo a vista attraverso il vortice d’acqua che il pesce crea nell’intento di inghiottire l’esca.

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Questa tecnica è destinata a pesci che si nutrono anche in superficie, capaci di inghiottire un pezzo di pane di discrete dimensioni e quindi carpe e amur, anche se con inneschi meno voluminosi si possono insidiare scardole e cavedani.

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Per questa sessione di floating con il pane abbiamo scelto uno spettacolare e incantevole specchio d’acqua il Lago Poggio dei Pini, sito nell’omonima frazione del Comune di Capoterra, una ridente cittadina in provincia di Cagliari, capoluogo di regione di un’isola semplicemente fantastica la Sardegna. In questo vero angolo di paradiso, ridimensionato purtroppo dall’alluvione del 2008, i bellissimi esemplari di carpa regina sono già abituati ad alimentarsi con pezzettini di pane che devono dividersi con gli uccelli acquatici presenti, entrambi alimentati dai tanti visitatori che scelgono questo invaso per una rilassante e benefica passeggiata. Sarà con noi Nicola Floris del Nautilus Club Tubertini di Nuoro, che abitando a poche centinaia di metri è un profondo conoscitore di questo lago.

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TECNICA DI PESCA E ATTREZZATURE

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L’azione di pesca prevede una montatura running rig oppure più semplicemente una lenza bloccata, ottenuta inserendo tra due stopperini la girella con moschettone al quale collegheremo il Chummers, un floating feeder a gabbietta di Nisa, distribuito da Tubertini. A seguire un terminale di circa un metro di lunghezza, direttamente proporzionale al peso dei pesci che intendiamo insidiare, al quale collegheremo un amo semplice oppure montato hair rig su una maggot clip, che ben si presta all’innesco del pane. Essendo le partenze dirette e veementi consigliamo una canna ad azione light oppure medium-light che consenta al pesce di ingoiare l’esca senza avvertire un’eccessiva resistenza. Riempiremo il chummers con pastura ricca o comunque a base di pane come la Fondo Pro o Big alla quale aggiungeremo dei piccoli tocchi di pane raffermo.

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AZIONE DI PESCA

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Appena arrivati al lago con Nicola lanciamo in acqua dei pezzetti di pane che richiamano per primo anatre e oche presenti lungo le sponde, ed il loro frenetico contendersi il pane in teoria dovrebbe richiamare anche le carpe, di fatti poco dopo, segnalate da veri e propri vortici in superficie, arrivane le splendide carpe del Lago Poggio dei Pini, non ci resta che caricare i nostri pasturatori, innescare voluminosi pezzi di pane ed attendere di vederli sparire letteralmente inghiottiti ed udire il meraviglioso canto della frizione, appositamente lasciata aperta. L’attesa dura veramente poco ed è la mia Concept Tb a piegarsi prepotentemente. Il pesce che inizialmente guadagna il largo, molto sapientemente subito dopo cerca riparo tra la fitta vegetazione che ricopre gran parte delle sponde. In questa fase è necessario molto sangue freddo, serrare la frizione e cercare di impedire al pinnuto di guadagnare la libertà tra i canneti e arbusti. Mentre sono intento nel faticoso recupero, alle mie spalle sento cantare anche la frizione di Nicola, anche lui è in cattura, e il suo pesce si dirige pericolosamente verso il mio, saranno necessari numerosi passaggi di canne tra me e lui per riuscire a districare l’intreccio dei nostri monofili. Dopo alcuni minuti di panico finalmente abbiamo il pesce avanti a noi a pochi metri dal guadino, essendo in vantaggio rispetto a Nicola, come al solito lancio una delle mie sfide della serie “a me piace vincere facile”, questa volta vincerà chi guadinerà per primo la carpa, cosa che farò di li a breve, sotto lo sguardo esterrefatto di Nicola, che non ha ancora avuto modo di conoscermi sotto questo punto di vista….ahahahahahha. A parte gli scherzi riusciamo entrambi a terminare il combattimento con due splendidi esemplari di carpa regina dalla livrea esuberante ed immacolata.

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Avendo vinto la sfida per chi pagherà la birra, possiamo continuare con molto calma questa bellissima giornata di floating feeder con il pane, che ci regalerà altre emozionanti partenze.

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Prima di salutarvi e ringraziare di vero cuore Nicola compagno di quest’avventura, v’invito a provare di persona questa piacevole e divertentissima tecnica e per qualsiasi altro approfondimento a contattarci sul portale www.tubertinifeeder.it.

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