PER NON DIMENTICARE …..LAGO DI CACCAMO

La pesca sportiva oltre ad essere una passione è anche un’importante risorsa economica, spesso e volentieri sottovalutata e per questo motivo abbiamo deciso di proporvi alcuni itinerari di pesca immersi nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un parco nazionale che si estende a cavallo delle regioni Marche e Umbria, ricadendo nelle province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Perugia, tutte località colpite e ferite dai recenti movimenti sismici. L’intento di questo tour è quello di far conoscere ai tanti amici pescatori questi meravigliosi luoghi, invitandoli a trascorrere qualche giornata di pesca, sarà un modo per coniugare il dilettevole all’utile, contribuendo alla ricostruzione di questo straordinario territorio.

LA PRIMA TAPPA DEL TOUR


Inizieremo questo tour nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini partendo dal lago di Caccamo, compreso tra i territori comunali di Serrapetrona e Caldarola in provincia di Macerata lungo la superstrada che unisce Civitanova Marche a Foligno. E’ un invaso idroelettrico dell’ENEL lungo circa 3 km e la sua capienza è di 5 milioni di metri cubi di acqua. Si estende su di un’area di 66 ettari compresa lungo la valle del fiume Chienti. Questo lago oltre ad essere conosciuto da chi pratica la pesca, ospita gare di canoa e kayak. Tutte le domeniche in località Caccamo Sul Lago si svolge il mercato settimanale, dove è possibile acquistare i prodotti tipici locali, e tra questi la famosa Vernaccia di Serrapetrona. In questo bacino troviamo una fitta popolazione di Gardon, che sarà la specie ittica protagonista di questo primo reportage, oltre agli immancabili cavedani, carpe, tinche e alborelle giganti.

COMUNI DI CALDAROLA E SERRAPETRONA

Il lago di Caccamo ricade nei territori dei Comuni di Caldarola e Serrapetrona, questi due bellissimi paesi sono stati colpiti da gravi terremoti tra il 26 ottobre e l’8 novembre 2016, che hanno rovinato anche gran parte del patrimonio storico.
Terra d’arte e di castelli, Caldarola stupisce il visitatore con il sapore fiabesco del suo antico maniero dalle merlature guelfe, con il suo raffinato assetto urbano che ne fa un autentico gioiello di architettura e urbanistica cinquecentesca, con le sue importanti testimonianze romane e medievali che riempiono di storia gli affascinanti scenari naturali del territorio circostante.
In particolare a Caldarola ha colpito l’elemento peculiare della città, il Castello dei Conti Pallotta, che domina l’abitato dall’alto del Colle del Cuculo, creando un suggestivo panorama fiabesco. Di origini medievali, edificato intorno alla seconda metà del IX secolo, subì importanti rimaneggiamenti nel ‘500 quando fu trasformato in una splendida residenza in stile rinascimentale, testimoniando il prestigio della propria casata, dal Cardinale Evangelista Pallotta. Riaperto dopo anni di lavori eseguiti a causa delle lesioni dovute al terremoto del 1997, l’antico maniero conserva ancora intatte le mura, la merlatura guelfa, i cammini di ronda e il ponte levatoio. Purtroppo a causa del sisma del 2016, il castello risulta inagibile.
Per aiutare la cittadina di Caldarola a sostenere la popolazione colpita dal sisma, è possibile donare sul conto corrente della Nuova Banca delle Marche spa – Agenzia di Caldarola IBAN IT62D 06055 68820 000000002700. Per info collegatevi al portale www.comune.caldarola.mc.it oppure alla relativa pagina Facebook

Tranquillo borgo sulla destra del torrente Cesolone, Serrapetrona racchiude interessanti bellezze sia da un punto di vista artistico che storico e offre la possibilità di belle passeggiate lungo le rive e i pendii dei colli circostanti, mentre il lago di Caccamo si rivela luogo ideale per la pesca sportiva, il canottaggio e la canoa.
Se l’attento turista volesse trovare un luogo che contemporaneamente coniughi bellezze paesaggistiche a vestigia storiche e artistiche di notevole valenza, una tradizionale ospitalità e una gradevole e genuina cucina ad un ambiente tuffato nel verde e nel silenzio, di completo relax, non può non salire a Serrapetrona, nell’entroterra maceratese, percorrendo i sei km. che la collegano alla superstrada Civitanova-Foligno e alla frazione di Caccamo sull’omonimo lago. Se poi il turista alle bellezze naturali e artistiche volesse abbinare anche un’ottima enogastronomia non resta che scegliere tra le eccellenti trattorie presenti e l’ormai famosissima “Vernaccia di Serrapetrona d.o.c.g. ”, vino spumante, unico per qualità, caratteristiche e tradizione apprezzato nell’intero territorio nazionale e oltre. Un arrivederci a presto.
Abbiamo chiesto al Sindaco Silvia Pinzi come vi possiamo aiutare?
«Venendo a scoprire il nostro bellissimo territorio, i suoi colori, la sua storia e acquistando i nostri prodotti tipici dalle aziende che il Comune di Serrapetrona promuove attraverso una locandina che so divulgherete anche attraverso il vostro sito, un gesto di solidarietà di cui vi ringrazio fin d’ora perché per noi significa molto, anzi tutto. In ballo c’è il futuro della nostra piccola comunità. È dura, ma con l’aiuto di tutti sono sicura che ce la faremo».

Codice IBAN
Comune di Serrapetrona:IBAN IT71Z0605569180000000000672
Tesoreria Banca delle Marche Spa – Filiale di Serrapetrona (MC)
CONTO T.U. Comune di Serrapetrona (MC) Conto di Tesoreria Unica presso Banca d’Italia n. 0303826

TECNICA DI PESCA
Essendo il nostro target rappresentato dagli splendidi esemplari di Gardon del Lago di Caccamo, l’assetto pescante consigliato è il metodo classico in versione light, per questo motivo basterà realizzare una montatura running rig, con un terminale del diametro dello 0,10-0,12 lungo circa un metro al cui estremo legheremo un amo di dimensioni ridotte e quindi un numero 18-20, ideale per l’innesco singolo oppure doppio di bigattini bianchi e colorati.
Dovendo pescare sulla lunga distanza sono da preferire pasturatori long range, che riempiremo con una pastura dolce. Nella fruttuosa sessione di prova abbiamo utilizzato due differenti pasture la Turbo Classic di VDE e la Fondo Big nella colorazione gialla di Tubertini, risultando entrambe molto valide.

Lo spot prescelto per questa sessione ai gardon è la sponda opposta a quella che costeggia la superstrada, denominata zona “Campeggio”. Al nostro arrivo troviamo ad attenderci degli amici oramai di casa in questo lago, dei maestosi e alquanto affamati Cigni, per questo motivo i primi lanci di bigattini sono per loro.

La giornata è soleggiata e tutto lascia presagire che sarà una bella giornata di pesca, nonostante l’azione di disturbo tramite Whatsapp di due amici Matteo e Marco, che molto presto inviterò per una delle famose sfide della serie “a noi ci piace vincere facile”.
Prima di iniziare l’azione di pesca vera e propria è fondamentale un’abbondante azione di pasturazione preventiva, eseguita con estrema precisione dopo aver clippato il monofilo del mulinello a circa 50 metri, in questa fase alterneremo un mix di pastura, bigattini e micropellet all’halibut.

I continui abbassamenti e successivi innalzamenti del livello del lago effettuati nei giorni dell’intensa attività sismica che ha riguardato questo territorio, onde prevenire danni alla struttura della diga, hanno sicuramente influito in modo negativo sull’attività dei pesci, ma dopo un’attesa di circa mezz’ora avvertiamo le prime timide tocche. Le prime ad arrivare sono alcune alborelle giganti, seguite dai tanto attesi e divertentissimi gardon di questo specchio d’acqua, che in alcuni casi superano tranquillamente i due etti di peso.

Tra le varie problematiche rappresentate da alcuni amici feederisti, spicca l’improvvisa scomparsa di attività dei pesci dopo le prime catture, a questo proposito non dobbiamo mai dimenticare che la precisione e la concentrazione della pastura sono una delle prerogative essenziali del feeder fishing, specialmente quando s’insidiano pesci di branco come i gardon. Spesso si sottovaluta l’azione dispersiva delle particelle inserite nel pasturatore durante la ferrata del pesce, che può trasportare le stesse anche a diversi metri di distanza dalla zona in cui abbiamo concentrato i nostri lanci, per questo motivo è consigliabile dopo aver eseguito il lancio, dopo pochi secondi di attesa far arretrare lo stesso di una distanza pari alla lunghezza del terminale, in questo modo avremmo il doppio vantaggio di aver avvicinato l’amo innescato alla pastura e in caso di ferrata, disperderemo pochissime particelle.

La giornata nonostante gli uccelli del malaugurio (Marco e Matteo ahahahah) è stata fruttuosa e divertente, prima di salutarvi, fissandovi appuntamento al prossimo itinerario di questo tour nel Parco dei Monti Sibillini, vorremo invitare tutti gli amici pescasportivi a visitare questi stupendi luoghi, che oltre alla pesca offrono uno spettacolo naturalistico-ambientale di straordinaria bellezza, qui troverete l’accoglienza e il calore che questa straordinaria gente vi saprà regalare, e non dimenticatevi di fermarvi ad assaggiare i tanti piatti tipici della zona.

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