15° Mondiale di pesca-predatori con esche artificiali da riva: in Val di Sole il trionfo azzurro

Autentico trionfo azzurro al 15° Campionato Mondiale Predatori con esche artificiali da riva svoltosi in Val di Sole Trentino: dopo ben 8 emozionanti sessioni di pesca svoltesi in due giorni sul fiume Noce a Fucine di Ossana e sul torrente Vermigliana a Velon di Vermiglio, gli atleti italiani guidati dal neo ct trevisano Marino Poloniato hanno infatti conquistato sia la prestigiosa classifica per Nazioni sia l’importante successo individuale, grazie all’esperto piemontese della Val Vigezzo Massimiliano Max Ghibaudo (clicca sulle immagini per ingrandire foto e classifiche).

Per quanto riguarda l’ambita graduatoria per Nazioni, la collaudata squadra italiana composta dagli esperti Andrea Ferro, Massimiliano Ghibaudo, Alberto Giolo  e Arno Herrmann, ha catturato (e poi subito rilasciato in acqua), al termine di 8 agguerrite manches, ben 527 trote, totalizzando solo 11 penalità; importante secondo posto per l’Ucraina (376 catture e 36 penalità), che in extremis è riuscita a precedere di un soffio la Slovacchia (389 catture ma 38 penalità), riuscita comunque a risalire diverse posizioni dopo il sesto posto provvisorio della prima giornata, agguantando alla fine quindi l’ottima medaglia di bronzo dopo il trionfo dell’anno scorso ai Mondiali svoltisi proprio in Slovacchia sul fiume Poprad.

A seguire le sempre temibilissime Russia e Polonia.

La squadra italiana è stata trascinata in particolare dal piemontese di Santa Maria Maggiore (provincia di Verbania Cusio Ossola) Massimiliano Max Ghibaudo, detto Ghiba, nonché dal trevisano di Vidor Alberto Giolo.

Ottime e decisamente fondamentali per il risultato di squadra anche le performances in Val di Sole del giovane bolzanino Arno Hermann e del navigato atleta trentino Andrea Ferro, lo sportivo azzurro più titolato in assoluto nella categoria pesca a spinning, per la terza volta campione mondiale a squadre dopo i successi in Portogallo nel 2006 e ad Andorra nel 2009, oltre che pluri medagliato in numerose rassegna iridate e gare di Coppa del Mondo.

Assoluto il dominio delle lenze azzurre anche nella classifica individuale, con il memorabile poker di quattro Italiani ai primi quattro posti: l’ossolano Max Ghibaudo, seguito in Val di Sole anche da un colorito fans club, ha infatti preceduto i tre compagni di squadra Alberto Giolo, Arno Hermann e Andrea Ferro.

La grande manifestazione internazionale, la settima rassegna mondiale di sempre organizzata in Val di Sole, dopo i Mondiali di canoa del 1993 e 2005, di snowboard del 1999, di bocce femminili del 2001 e di mtb del 2008 e 2016, è stata organizzata dal Comitato Provinciale FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquea) di Trento guidato da Stefano Trenti e dalla sede centrale italiana affiliata alla FIPSed (Federazione Internazionale di Pesca Sportiva in acqua dolce), con la fondamentale collaborazione tecnico-logistica dell’Azienda Turismo Val di Sole e dell’Associazione Sportiva Pescatori Solandri, presieduta da Alberto Zanella; ben 16 le nazioni iscritte per un totale di 130 atleti.

La tecnica di pesca utilizzata ai Mondiali in Val di Sole – da riva (lo “spinning”) – è stata di tipo no kill, rispettosa dell’ambiente e dei pesci, mirata alla cattura con una tecnica che sfrutta esche artificiali in metallo, legno o plastica e con ami senza ardiglione.

Obiettivo, le splendide trote della Val di Sole, da prendere e poi rilasciare nuovamente in acqua una volta convalidata la cattura da parte dei giudici di gara.

Trattandosi di un Campionato del Mondo la competizione è stata riservata a squadre nazionali, designate dalle rispettive Federazioni della pesca sportiva e formate da quattro concorrenti per nazione più una riserva. Durante la gara i concorrenti non hanno mai potuto entrare in acqua, dovendo pescare rigorosamente dalla sponda. Inoltre non hanno potuto ricevere aiuti esterni da alcuno.

La canna utilizzata è stata una canna da spinning lunga al massimo 2,50 m; durante la competizione i concorrenti ne possono armare diverse, ma ne possono usare una sola alla volta. In gara si utilizzano esclusivamente esche artificiali classiche: cucchiaini rotanti, tandem (spinning) oppure ondulanti, armate di amo singolo o ancorette fino ad un massimo di tre ami purché prive di ardiglione, nonché minnow a forma di pesciolino e esche siliconiche.

Per il recupero del pesce deve essere utilizzato esclusivamente il guadino e la preda deve essere sempre tenuta in acqua, anche durante le verifiche dei Commissari, fino al successivo rilascio.

Quando viene catturato un pesce il Commissario di gara verifica se è agganciato per l’apparato boccale per ritenere valida la cattura; quindi il concorrente sgancia l’amo e lo libera subito in acqua. Se non è stato agganciato correttamente la cattura non è considerata valida. Ai fini della classifica conta il numero di catture convalidate dai giudici effettuate nell’arco di durata della gara, generalmente tre ore.

Il campionato del mondo del giugno 2017, l’appuntamento internazionale senza dubbio più importante per la specialità “esche artificiali da riva”, può essere l’occasione per scoprire un vero e proprio paradiso della pesca: la Val di Sole si distingue infatti tra le valli trentine proprio per l’abbondante presenza di acqua e l’interessante varietà di ambienti naturali selvaggi in cui lanciare la lenza.

Il fondovalle è interamente attraversato dall’effervescente fiume Noce, uno degli ambienti preferiti da chi pratica sport fluviali, tanto da esser classificato al nono posto mondiale per tali attività dalla prestigiosa rivista internazionale National Geographic.

Molti piccoli torrenti affluiscono dalle vallate laterali, formando cascate spumeggianti. Un centinaio di laghi, di piccole dimensioni, sono disseminati lungo il territorio; alcuni sono artificiali, come il bacino di Pian Palù e il lago di Fazzòn (Lago dei Caprioli), una dozzina sono di origine glaciale, si trovano in quota e sono meta di appassionanti escursioni: ad esempio, il lago Rotondo, il lago Corvo, il lago delle Marmotte.

Ad alimentarli sono le nevi perenni delle montagne, che danno vita a piccoli e affascinanti specchi d’acqua che, secondo quota e clima, sono ricchi di vita e spesso ospitano bellissimi pesci: colorate fario, splendide marmorate, luccicanti iridee, pregiati salmerini alpini e sanguinerole.

(fonte Gazzetta delle Valli)

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