MUZZA E TICINO OVVERO BARBI E CAVEDANI

Il “Barbus Barbus” e lo “Squalius cephalus sono sicuramente le due specie ittiche con un più alto numero di estimatori tra i pesca sportivi italiani ma non solo, il primo per la potenza che riesce ad esprimere durante le fasi del combattimento, il secondo per la sua proverbiale diffidenza. Bene noi li abbiamo cercati ed insidiati in due spettacolari corsi d’acqua dolce: il canale Muzza a Truccazzano e il fiume Ticino ad Oleggio.

Partiamo dal Il canale della Muzza, impropriamente detto fiume Muzza, è una diramazione del fiume Adda. Nasce a Cassano d’Adda, sotto il castello, termina sempre nell’Adda a Castiglione. La Muzza è uno dei primi canali artificiali costruiti nel nord Italia.
Dopo il primo scolmatore la Muzza entra nel comune di Truccazzano, passando sotto al ponte seicentesco di Albignano d’Adda, e successivamente a quello stradale della Rivoltana, tratto di canale che sarà oggetto di questo reportage.
Per quanto concerne il Ticino, noto anche come Fiume Azzurro, siamo ritornati nel tratto subito a valle del ponte di Oleggio, un ponte in ferro con strutture a travate metalliche posizionate su piedritti in muratura, per un doppio transito: via carreggiabile al piano inferiore, via ferroviaria al piano superiore, quest’ultima mai realizzata. La scorsa volta insieme all’amico Mario Casale, componente della Lenza Emiliana Tubertini Feeder, avevamo catturato due splendidi esemplari di Barbo ed una scardolona, ed erano mancati all’appello i cavedanosauri. Due ambienti di pesca di straordinaria bellezza paesaggistica-ambientale.

In entrambi i casi faremo ricorso alla tecnica del feeder fishing classico, quindi montatura running rig, cambierà solo l’assetto pescante: all’insegna della leggerezza sul Ticino, con pasturatori blockend da 30-40 grammi e terminali non superiori allo 0,14, assetto strong sulla Muzza, dove per contrastare la corrente sostenuta dovremmo ricorrere a pasturatori Maggot Feeder da 80-120 grammi per stare fermi sul fondo, di peso leggermente inferiore intorno ai 40-60 grammi per una pesca a scarroccio, che in questo tratto da sempre ottimi risultati. Come attrezzatura nel primo caso adopereremo la Concept Tb da 13″ ad azione Medium, nel secondo la Next Generation Strong River 14″, che con un casting da 200 grammi rappresenta la corazzata delle canne da feeder ad azione Strong di casa Tubertini. Per quanto riguarda le esche ci affideremo all’universale bigattino ed alla pastura rossa Cavedano-Barbo-Savetta di Tubertini.

1- Montatura realizzata inserendo in sulla lenza madre una girella con moschettone, a seguire uno stopperino paracolpi, a chiudere una treccia di circa 15 cm con in mezzo uno sgancio rapido dove collegheremo il terminale lungo da 50 a 1,50 centimetri

2- Il Maggot Feeder va riempito a strati iniziando inserendo della pastura sul fondo, poi degli strati di bigattini alternati a pastura fino al riempimento totale del pasturatore

3- Quando ci troviamo di fronte un corso d’acqua con corrente sostenuta la canna va posizionata sul feeder arm quasi in posizione verticale, in questo modo diminuisce la quantità di monofilo a contatto con la corrente del fiume

Il nostro arrivo a Truccazzano, dove ad attenderci c’è il nostro rappresentante di zona Adelio Pivetta, non inizia all’insegna del buon auspicio, infatti, un temporale nella nottata ha praticamente sporcato il canale, rendendolo quasi impescabile. Per fortuna Massimo Riva, titolare del negozio “Tutto per la Pesca” ci rassicura che il giorno seguente la Muzza si farà trovare in ottima forma.
Mai previsione fu cosi azzeccata, accompagnati dall’amico Moreno, profondo conoscitore di questo canale e dagli amici dell’Asd Tritium Tubertini, la mattina seguente ci troviamo di fronte un’acqua verde smeraldo che lascia ben sperare per l’incontro con i super barbi della Muzza.

Barbi che ci faranno penare all’inizio, infatti, dopo quattro partenze non riusciamo nemmeno a scorgere la loro livrea, ma poi dopo gli opportuni aggiustamenti, finalmente riusciamo a guadinare alcuni splendidi esemplari di barbo. Dopo quattro estenuanti ed avvincenti combattimenti ci possiamo ritenere soddisfatti di questo primo incontro con la Muzza, e dopo aver salutato tutti gli amici che ci hanno accompagnato in questa sessione di pesca, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Lonate Pozzolo dove ad attenderci c’è l’amico Roberto Tumeo e family, che ci delizierà con una cena da 100 e lode.

Di mattina presto, dove aver ritirato i permessi necessari per pescare nel tratto del Ticino ad Oleggio presso il negozio “Il Granaio” di Nazario Rossi, ed aver fatto rifornimento di bigattini, con Roberto raggiungiamo il tratto di fiume subito a valle del ponte di Oleggio.

Le prime catture sono ad appannaggio di Roberto, che ha la sfortuna di ingaggiare dei combattimenti con dei over barbi con terminali veramente light, necessari con la tecnica della bolognese per vincere la diffidenza dei pinnuti in un’acqua cristallina e limpida, tutti conclusi con la rottura dell’esile monofilo, eventi sfortunati che forse lo convinceranno a provare la tecnica del feeder fishing…ahahahahah.
Finalmente è arrivato il nostro turno, per nostra fortuna da come si muove a fondo lenza, non è un barbo, comunque è un over size. Dopo un avvincente recupero, finalmente riusciamo a guadinare un superbo esemplare di cavedanosauro, che conclude degnamente questa due giorni di pesca nella Muzza e sul Ticino.

Prima di rimandarvi alla prossima avventura di Tubertini Feeder un doveroso e caloroso ringranziamento a tutti gli amici sopra menzionati che hanno reso indimenticabile i momenti trascorsi lungo questi due splendidi corsi d’acqua.

Per Match Fishing Giuseppe Trani

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