BOLENTINO AUTUNNALE PER INSIDIARE LE GRANDI ORATE

Come nasce una canna da pesca? Beh, alla Reglass, l’azienda bolognese produttrice del carbonio Maver, lo sanno bene: progettazione, produzione del materiale, assemblaggio, stampa … sono solo alcune delle innumerevoli fasi tecniche con cui nasce una canna da pesca.

Non bisogna dimenticare tuttavia uno dei più importanti step con il quale le idee diventano progetto, fibra di carbonio e resina, i test in pesca, dove ingegneri e tecnici lasciano momentaneamente il posto ai pescatori sportivi.

In questa uscita di pesca abbiamo appunto voluto documentare uno degli ultimi test effettuati con la serie di canne da barca Elite boat, che l’anno prossimo si arricchirà della versione Heavy 5m, disponibile sul mercato a breve, nei primi mesi del 2018.

Le “elite boat heavy” rappresentano infatti una serie di canne da barca totalmente made in Italy nate e studiate appositamente dalla Reglass per il bolentino pesante, come suggerisce l’acronimo “Heavy”, ma anche, e soprattutto, per il settore agonistico, dove spesso non la mole dei pesci catturati, ma le sollecitazioni che l’agonista imprime all’attrezzo durante la fase dello “sbilancio”, mettono ancora di più a dura prova la canna da pesca.

Siamo in Autunno – Secche di Vada – partenza all’alba – target ambizioso: riuscire ad agganciare un gran bel pesce per mettere a dura prova i nostri prototipi, di fronte alla telecamera.

Come sapete voi pescatori sportivi d’acqua salata, pescare in mare è molto diverso che pescare in un lago artificiale: la miriade di fattori, quali luce del sole, clima, temperatura, corrente, ecc… che in un fiume o in un laghetto possono influenzare la nostra pescata, in mare si moltiplicano esponenzialmente, a causa della vastità dell’ambiente e di correnti e venti spesso imprevisti o sfavorevoli, rendendo ogni singola uscita differente dalla precedente e più difficoltosa.

Il mare può riservare molto spesso grandi sorprese, incontri inaspettati, ma anche di tanto in tanto uscite a vuoto, delusioni: la bravura del pescatore sta proprio nel farsi trovare sempre preparato e pronto ad affrontare eterogenee situazioni di pesca, variabili di giorno in giorno.

Un altro fattore che influenza la battuta di pesca è la presenza della telecamera, che spesso e volentieri fa letteralmente fuggire i nostri amici pesci.

Fortunatamente non è stato il caso di oggi: alcuni bellissimi esemplari di orata hanno permesso di mettere alla prova le nostre Elite boat, che hanno saputo dare il meglio di se e rispondere nel migliore dei modi.

Grazie ai cimini intercambiabili che la serie Elite boat ha in dotazione siamo riusciti a adattarci al meglio alla forte corrente che era presente quest’oggi, potendo così cambiarli sul momento, per pescare con un piombo più grande e rimanere più fermi sul fondo, dove andava a finire la nostra pastura.

Le mangiate non si sono fatte attendere molto: dopo alcune tanute di piccola taglia e saraghetti sono arrivate a ripetizione le 3 grandi catture che vi mostreremo nel filmato.

Orate di grandi dimensioni, pesci stupendi, molto difficili da catturare per la loro caratteristica di grufolatori, cioè esemplari che mangiano la nostra esca (sarda, granchio, calamaro a strice…) “brucando” sul fondo, a piccoli morsetti, spesso risputandola e rimangiandola successivamente.

La toccata che il pescasportivo percepisce sulla vetta della canna è impercettibile (il gioco di parole rende bene l’idea) e la conseguente ferrata deve essere eseguita nel momento giusto, senza né togliere di bocca l’esca al pesce mentre la sta mangiando, né aspettando troppo tempo, quando l’orata si sarà sicuramente accorta della nostra insidia e avrà sputato il nostro amo.

Non c’è bisogno di sottolineare l’importanza del fluorocarbon, invisibile ma al tempo stesso molto resistente all’abrasione,

e la qualità degli ami, affilatissimi e resistenti, che è necessario impiegare quando vogliamo cercare di insidiare pesci diffidenti e sospettosi come le grandi orate autunnali.

Un ultimo suggerimento che tengo a dare al pescatore sportivo che pesca in mare dalla barca: come specificato in precedenza nell’articolo, il mare riserva spesso situazioni di pesca imprevedibili e incontri con pesci inaspettati, spesso di notevoli dimensioni, come grossi dentici, cernie, ricciole, che metteranno sicuramente a dura prova tutto il vostro sistema pescante (canna, filo, amo…).

La scelta di un prodotto costruito con carbonio italiano, come quello Maver prodotto in casa Reglass, è sicuramente quella ideale, soprattutto per chi pesca in mare, che si troverà ad utilizzare un prodotto di grande qualità ma soprattutto, come avviene da sempre in Reglass, potrà richiedere, anche dopo molti anni dall’acquisto, qualsiasi pezzo di ricambio per la sua canna da pesca, che l’azienda bolognese conserva nel suo stabilimento, tutto a vantaggio per l’utilizzatore.

Vi invito a guardare il filmato completo che andrà in onda su Pescare e Cacciare TV dal 16 dicembre, buona visione!

Marco Vicidomini

La nuova gamma di canne da barca dell’azienda bolognese testate e messe a dura prova da Marco Vicidomini e Massimo Billeri.

 

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