TROFEO DI SERIE A2: BRIAN DI DIFFICILE LETTURA… MA ALLA RIVER CLUB CI VEDONO BENISSIMO

E come sempre accade siamo a raccontare della quinta prova di serie A2 in un canale Brian davvero difficile da capire. Un canale davvero ostico per mille motivi.

La pescosità di certo non manca, anche se i pesi non sono stratosferici il galleggiante bene o male tende sempre a fare qualche affondata per tutte le quattro ore di gara. Quello che rende questo corso d’acqua a volte indigesto è la sua ecletticità, mille soluzioni di pesca che possono essere tutte vincenti e che lo rendono goloso per chi ha capito il menù ed indigesto per chi invece pasticcia un pochino.

Nel primo week end di settembre il meteo non è stato particolarmente clemente con gli agonisti impegnati in terra Veneta e sia nella gara di prova di venerdì sia durante le prove ufficiali di sabato tanta acqua è piovuto sui malcapitati agonisti che per fortuna hanno avuto un po’ di tregua nella gara di domenica con un sole davvero gradevole che ha scaldato le ossa intirizzite dei garisti.

Come già detto davvero tante le alternative di pesca: partiamo dalla meno praticata (almeno per questa volta) che è stata la pesca all’inglese. Questa pesca andava fatta molto vicino alla sponda opposta alla ricerca di qualche grossa carpa ma il vento ha reso questa soluzione davvero difficile e sono stati in pochi ad avere successo con la britannica tra le mani.

La roubasienne a 13 metri è stata sicuramente la tecnica più praticata e più redditizia con diverse breme e carassi finite nelle nasse di chi ha avuto in sorte un picchetto favorevole, per chi invece non aveva questi pesci in dotazione l’alternativa era aumentare la dose di fouilles alla ricerca dei grossi cefali che hanno fatto un pochino “ammattire” chi è riuscito ad agganciarli.

Vi era poi anche la pesca a roubasienne più corta, 5 o 6 pezzi di canna, alla ricerca sempre di breme e carassi ed infine l’immancabile pesca all’alborella con i cannini corti, vera incognita da decifrare nell’impostazione di gara.

La pesca dell’alborella infatti garantisce di catturare tra i 2 ed i 3 kg di argentei pesciolini. Questi pesi permettono di piazzarsi, se non addirittura vincere, in alcuni settori mentre in altri relegano l’agonista nelle ultime posizioni. Una volta scelta una tattica di gara non è semplice cambiare a competizione in corso ed è per questo che per fare bene in Brian occorre un buon tattico ed anche un pizzico di fortuna.

Al termine delle quattro ore i più bravi a decifrare la gara sono stati i ragazzi della River Club Padova Tubertini, primi di giornata con 9 penalità, seguiti dal Team Crevalcore Tubertini con 12 e dalla Pesca Sport Verona Maver 14 (Team Romagna Tubertini anch’esso con 14 penalità ma giù dal podio per differenza nei piazzamenti).

La classifica progressiva vede al comando una straordinaria Amo Santarcangiolese Colmic che grazie all’ottima prova del Brian (15 penalità) vince matematicamente il trofeo con una giornata di anticipo. Una cavalcata davvero trionfale quella dei Romagnoli che , visti i valori dimostrati, meriterebbero davvero un campionato di livello superiore. Al secondo posto con 83,5 penalità la Cannisti Club Vicenza Colmic e terza piazza provvisoria per la River Club Padova Tubertini con 90 penalità.

Prossimo appuntamento per la sesta ed ultima prova il 23 settembre nel fiume Mincio a Peschiera del Garda.

classifica 5 prova

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