JACOPO FALSINI: COMUNQUE E’ STATO UN BUON MONDIALE, PECCATO PER IL MANCATO PODIO!

Con un secondo e un terzo di settore il nostro campione azzurro ha chiuso al quinto posto assoluto questo 65° campionato del mondo per nazioni disputato a Montemor-o-Velho in Portogallo l’8 e il 9 di settembre 2018.

Il nostro Luigi Belli, storico collaboratore di matchfishing e del marchio Colmic, lo ha intervistato per sapere qualcosa di più su questo mondiale che ha visto l’Italia , già campione d’Europa solo poche settimane prima in Slovenia, svanire la conquista del podio per poco.

Ciao Jacopo, ti faccio i complimenti per il campionato mondiale che hai e che avete disputato. A conclusione della stagione agonistica internazionale possiamo dire che il bilancio è positivo. Puoi raccontarci questi due giorni di gara e analizzare le scelte fatte alla luce del risultato ottenuto? 

Sì, penso sia un bilancio positivo, siamo riusciti a vincere il campionato Europeo con la ciliegina della vittoria individuale di Prandi. Peccato per il podio sfiorato in Portogallo perché era alla portata e questo ci ha lasciato l’amaro in bocca.

Le nostre aspettative erano molto alte, dopo la gara del sabato pensavamo che si potesse fare meglio e che si potesse risalire fino al gradino più alto.

Il campo gara è risultato abbastanza omogeneo in tre settori ( C – D – E ), mentre  nei settore A  e B, dove il pesce era meno distribuito, abbiamo sofferto. Avevamo notato anche i giorni precedenti che nei primi due settori sarebbe stato importante un buon sorteggio.

L’impostazione di gara è stata corretta ed abbiamo deciso, sulla base della settimana di prove, di impostare la gara sull’inglese. Soltanto la partenza dei primi minuti del sabato avevamo scelto di farla a roubaisienne perché nelle prove la pescata con l’inglese non partiva subito. Abbiamo scelto una linea sui 28/30 mt, ritenuta una distanza sufficiente per non disturbare il fondo fatto sulla linea dei 13 mt.

Chi ha vinto ha poi pescato più corto, sulla distanza dei 22/24 mt. Il sabato ho pescato vicino al tedesco Bohn Johannes che poi ha vinto l’individuale, e lui ha pescato qualche metro più corto di me. Pescando più corti, probabilmente i tedeschi sono riusciti a curare meglio le abboccate, perchè i pesci gatto non avevano una mangiata vorace e spesso dovevamo aspettare anche molto per vedere l’affondata sincera, quella con cui eri quasi sicuro di poter ferrare con successo.

Inizialmente ti  toccavano l’esca con i baffi, la prendevano e la rilasciavano, e non si poteva  ferrare appena affondava il galleggiante. Non era  facile aspettare l’abboccata giusta con il galleggiante che ballonzolava.

Pescando su una linea più corta hanno potuto utilizzare galleggianti un po’ più leggeri, con antenne più sottili e sensibili, per leggere meglio il momento giusto per tirare. Tornando alla gara  la pesca a roubaisienne è crollata, eccezion fatta per i picchetti esterni o dove c’è stata pochissima pesca. Dove i giorni di prova a roubaisienne si facevano i 10 kg in gara non si è preso nulla, tranne qualche sporadico muggine e pesce gatto.

Non era più una pesca sulla quale si poteva fare affidamento, quindi col senno di poi forse potevamo impostare la linea di pesca qualche metro più corta. Forse  accorciando la linea si sarebbe potuto rosicchiare qualche punto ed arrivare terzi o molto difficilmente  secondi.

Guardando il podio, siamo arrivati a soli tre punti dal bronzo e ad otto dall’argento, lasciandoci dietro nazioni molto forti.

Con i sorteggi avuti, soprattutto il secondo giorno, vincere sarebbe stata una vera impresa.  Anche il sorteggio, specialmente quello della domenica, non ci ha certo aiutato. A tutto il gruppo non  piace parlare di fortuna  o sfortuna ma il secondo giorno abbiamo avuto un sorteggio pessimo.

Bellissimo campo gara. Hai trovato delle affinità con altri campi gara per tipologia e pesca?

Campo gara bellissimo come tutti i bacini per il canottaggio, con sponde regolari che con la macchina al seguito sono ideali per la pesca. Posso paragonarlo a molti altri come quello in Ungheria del mondiale per club o a quello dell’europeo in Bielorussia, od al bacino di Plovdiv in Bulgaria, ma come tipo pesca ai pesci gatto è unico. Ho fatto mondiali con la pesca a breme, carassi, alborelle e molte altre specie, ma a pesci gatti mai; mi mancavano. La pesca è fatta con numerose catture all’inglese, con galleggianti scorrevoli.  Come tipo di pesca,  pasturazione, linee di pesca e tecnica è sicuramente molto simile alla pesca quella che si faceva una volta in Arno a Firenze, con la differenza che anzichè catturare pescigatto  da 80 / 150 gr si prendevano carassi da mezzo kilogrammo.

Jacopo ci piacerebbe entrare nel dettaglio tecnico della pescata. Puoi raccontarci la costruzione della lenza e il suo utilizzo?

Senza problemi. Ho utilizzato un galleggiante scorrevole da gr 16 con un insert da 4 mm su una lenza costruita con una sfera da 10 gr a un metro dalla girella, dove a 15 cm da questa ho messo un pallino del 6 e uno del 9, e a 30 cm da questi un altro pallino dell’1, utilizzando terminali lunghi 30cm.

Dovevo variare gli appoggi della lenza in funzione della corrente. In presenza di minore corrente mettevo la girella a sfiorare oppure ad appoggiare appena, mentre quando aumentava o anche in presenza di vento abbassavo il pallino del 9 su questa, facendoli appoggiare entrambi.

Il sabato ho utilizzato ami hayabusa 157 del n° 12, innescando 4 o 5 vermi piccoli, di quelli che usiamo per pescare anche le breme. La domenica invece, in funzione di qualche pesce slamato il sabato, ho ritenuto migliore usarlo più grande nella misura del 10.

Questa Nazionale, oltre ad essere un grande gruppo, è una grande realtà.  

Sì. Lo penso indipendentemente da una gara, perchè guardando ai risultati degli ultimi anni (e anche prima), l’Italia è sempre stata una delle nazioni che se l’è sempre giocata.

In alcuni anni con campi gara e pesche che ci si addicono di più riesci sempre a mettere a punto la pesca alla perfezione. Poi ci sono annate dove purtroppo ti riesce un pò meno.

Comunque, ultimamente le difficoltà le hanno incontrate  un po’ tutti, anche nazionali forti e storiche paragonate a noi come Francia e Inghilterra.

Ultimamente sta facendo molto bene l’Ungheria, ma se si analizzano i risultati degli ultimi cinque anni dobbiamo iniziare a tenere in considerazione nazioni alle quali prima non si sarebbero mai attribuite potenzialità per vincere un mondiale o per salire sul podio.

Tanto più considerando la vittoria al Mondiale in Olanda della Slovacchia, il bellissimo quarto posto ottenuto dalla Svizzera lo scorso anno in Belgio e la vittoria strameritata della Germania a questo mondiale, dove hanno pescato bene, impostato bene la gara e hanno mostrato di essere stati sempre in pesca.

Una vittoria ottenuta grazie alla strategia, all’impostazione di gara e alle capacità dei singoli.

Ora il tasso tecnico e il valore individuale si è molto livellato e gli errori anche piccoli oggi li paghi.

Grazie Jacopo, ti rinnovo i più sinceri complimenti, ti ringrazio  per la tua disponibilità e cordialità e ti auguro ancora tanti successi .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *