IL TRICOLORE FEEDER DELL’EMILIANA NELLE PAROLE DI MANUEL MARCHESE

 

L a notizia é appena arrivata da Corbara: Lenza Emiliana Tubertini Feeder nuovamente Campione d’Italia di pesca a feeder per Società.

Io ebbi la fortuna di essere a Peschiera dopo l’ultima prova del 1° CIS Feeder, vinto al fotofinish da una forte Lenza Emiliana, e potei fotografare l’apoteosi di gioia di Glauco Tubertini e dei suoi feedermen sulla sponda del Mincio…

Di quella formazione oggi resta in Lenza Emiliana solo Manuel Marchese, un ritrovato Manuel Marchese dopo l’anno sabbatico che il bolzanino si prese nel 2016, un Manuel sicuramente maturato sotto l’aspetto della leadership; attorno a lui una formazione fortissima, costruita quasi per scommessa solo due anni orsono, che oggi vanta al suo interno due Campioni Italiani individuali, Marietto Casale ed Alessio Casilli, ed il leader della graduatoria individuale del CIS 2018, Cristiano Barbaro; oltre a loro un giovane talento come Riccardo Raggi che, se saprà tenere la testa a posto ed abbeverarsi alla fonte di esperienza e qualità di questi suoi compagni, potrà solo godere di un futuro raggiante di soddisfazioni, perché la qualità c’é.

 

Poi c’é lui, il capitano, Manuel Marchese che sta rivivendo una seconda primavera dopo le soddisfazioni con la prima Lenza Emiliana Tubertini feeder, quella degli esordi e del pionierismo.

 

Ho incrociato i microfoni con il bolzanino in auto, sulla lunga via del ritorno da Corbara fino alle Dolomiti, con il profumo di nuovo di questa seconda maglia azzurra con lo Scudetto per Società che aleggia nell’abitacolo:

Manuel, io ho avuto l’onore di fotografarvi dopo il primo Titolo vinto nella splendida cornice di Peschiera; oggi non potevo essere a Corbara ma idealmente cerco di farlo in questo modo chiedendoti un commento a caldo, d’istinto, per questo splendido secondo Scudetto…

“Sono talmente contento da non saper quasi cosa dire! L’unica cosa che mi viene é di ringraziare i miei compagni, fantastici, unici, dei grandi campioni ma prima ancora dei grandi uomini. Tu sai che avevo interrotto la mia attività agonistica, tre anni fa; lo scorso anno accettai di rientrare con l’intenzione di provare ad arrivare a questo punto in tre stagioni: ci siamo riusciti in due e per me é una soddisfazione indicibile. Questi ragazzi mi hanno regalato un bellissimo sogno e li ringrazierò sempre. Sarà bellissimo condividere con loro la grande, prossima scommessa del Mondiale per Club, nel 2019, con la maglia della Lenza Emiliana Tubertini!”

 

Dopo una qualificazione con il freno a mano forse un po’ tirato, un CIS da assoluti dominatori: due grandi gare ad Ostellato e poi Corbara e il podio!

“Hai centrato il punto. Abbiamo affrontato il CIS con la determinazione giusta, con grande affiatamento, preparando ogni gara nei dettagli. Ostellato era una incognita e ne abbiamo trovato il bandolo della matassa. Ieri nella prima di Corbara ogni cosa é girata bene mentre oggi abbiamo pagato un pio di picchetti molto brutti, con tanti attaccatoi, nei quali sia io che Mario abbiamo tribolato non poco a contenere i danni, pagando un prezzo in termini di finali e lenze rotte molto alto. Io addirittura ho finito la dotazione di canne che avevo preparato e sono andato nel fodero per aprirne ancora una!”

 

Quanto é contata la strategia, a Corbara?

“Come al solito, una strategia comune se azzeccata paga. Abbiamo provato tanto e diverse soluzioni, ci siamo confrontati continuamente su tecnica e materiali, abbiamo fatto tesoro delle indicazioni dei nostri colleghi del Colpo, Ferruccio, Marco Genovesi e gli altri che sono stati qui solo due settimane fa per il loro CIS, adattandole poi al feeder e alle condizioni che abbiamo trovato noi. Un grande gioco di squadra e di Società, che alla fine ha pagato alla grande.”

 

Che Corbara avete trovato, rispetto al CIS colpo di fine settembre?

“Le condizioni generali sono state abbastanza simili, con una grande pescosità ma non ovunque e con alcuni picchetti certamente penalizzati rispetto ad altri a causa del fondale, come ti ho detto. Le dinamiche tra colpo e feeder, comunque, sono abbastanza diverse quindi ogni gara fa testo a se.  Ho pescato nel medesimo settore, ieri ero al 14 e ho fatto circa 110 breme, oggi, al 20, poco più di 60; in compenso ho lasciato sul fondo 14 terminali, sei pasturatori e le linee di tre canne…”

 

Vedendo la tua gara odierna e sentendo le notizie che ti arrivavano dalle sponde, ti sono tremati un po’ i polsi per il risultato finale, nonostante il discreto margine che avevate?

“Ad un certo punto ti confermo di si! Io stavo faticando e mi avevano detto che anche Mario era in condizioni simili dopo che aveva dovuto allungarsi su di una linea più esterna; su settori da 20 non é impossibile mangiarsi anche il buon margine di oltre 10 punti che avevamo. Per fortuna Cristiano ed Alessio hanno tenuto molto bene e noi abbiamo un po’ recuperato sul finale…”.

 

Da Capitano della squadra, dopo aver fatto gli elogi a tutta la formazione, vorrei un giudizio sintetico sui tuoi compagni presi uno ad uno…

“Voglio iniziare da Alessio che ha vestito due maglie Azzurre in due settimane! Lui non voleva essere da meno di Genovesi dello scorso anno: Marco vinse il Titolo individuale in Brian e di seguito quello a squadre a Corbara e lui lo ha copiato alla grande. Ora si farà crescere anche il pizzetto e la copia sarà perfetta!!! Scherzi a parte, Alessio é un talento naturale, un acquisto azzeccatissimo, un carattere disponibilissimo ed aperto, si mette in pesca molto facilmente, se ci sono condizioni di alta pescosità é una macchina da guerra ed ha il vantaggio di essere ancora giovane, quindi con ottime potenzialità di togliersi tante soddisfazioni.

Mario non ha bisogno di presentazioni o giudizi: oltre ad avere delle doti umane eccezionali ha già dato prova su ogni scenario di quello che sa fare. E’ fortissimo nelle gare di velocità, é svelto, semplice nelle cose ma sempre efficace. Una sicurezza per la Lenza e la Nazionale.

Cristiano é stata una bellissima sorpresa! Si é confermato di spessore tecnico elevatissimo vincendo anche la classifica individuale. Lui é quello delle prove più disparate, dei tentativi ai quali magari noi in prova non pensiamo. Noi le chiamiamo le “Barbarate”! Però sa essere efficacissimo ed anche in fase organizzativa é sempre presente. Pensa che venerdi si é fatto 50 km per andare a prendere due sacchetti di pane rosso di Van den Eynde del quale eravamo rimasti sprovvisti. Lui é così…

Voglio spendere qualche parola per Riccardino Raggi, il nostro quinto, un ragazzo di grandi qualità, che si é messo a disposizione della squadra in ogni occasione. Io ci ho pescato assieme in apertura di stagione ad Adria, dove abbiamo fatto gli assoluti. Faremo assieme l’Italiano a coppie a fine mese. Deve crescere come mentalità e sicuramente avrà delle belle soddisfazioni. “

 

Hai dimenticato Manuel Marchese…

“Il vecchio che non molla l’osso… Sono molto contento che Glauco abbia creduto nuovamente in me dopo un anno di sosta e che mi abbia messo a fianco quattro persone come queste. Io sono molto felice e motivato, ora!”

 

Chiudiamo con i materiali per Corbara…

“Come pastura abbiamo usato 4 kg di Turbo Classic con 1,5 kg di Expanda Gold, il tutto scurito con una punta di colorante nero. Come additivo una busta e mezza di BIg Fish e mezza confezione di Pane Rosso in briciole di Van den Eynde, un prodotto che per noi funziona benissimo con le breme. Come esche abbiamo usato vermi e ver de vase e poco fouillis. Come pasturatore abbiamo scelto l’open end Flyer di Nisa, un pasturatore che si aggalla facilmente durante il recupero e scarica altrettanto bene quando arriva sul fondo I nostri ami sono stati soprattutto la serie 39 nelle misure dalla 10 alla 14, legati con il fluorcarbon Carbon White da 0.14 e 0.16 mm. Sui mulinelli delle R18 Feeder da 12′ una treccia Viral dello 0.08 mm abbinata ad uno schock leader da 7 metri dello 0.26 del nuovissimo ERRE2. Le vette più indicate sono state quelle da 1,5 oz, tenute scariche come tensione. Anche se con una grandissima pescosità, Corbara richiede sempre i particolari giusti per darti il massimo. E noi li avevamo!”

 

Mentre termino queste righe, probabilmente Manuel e la sua compagna Adele saranno già in vista delle vette attorno a Bolzano ma, ne sono certo, il loro pensiero é ancora su di un podio vicino ad Orvieto, 700 chilometri più a sud, mentre la mano accarezza uno Scudetto tricolore…

 

Angelo Borgatti

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