UN CARPODROMO NEL SELVAGGIO SAVIO

Pochi giorni fa sono stato sul fiume Savio, nel tratto cittadino di Cesena, per una pescata con il method feeder.

Di questa pescata avevo scritto un post sul mio profilo facebook e in quelle due ore, dalle 18,30 alle 20,30, avevo visto alcune abboccate di carpe, carassi e barbetti.

I posti di pesca sono situati nel tratto del campo gara permanente anche se di fatto da una decina d’anni non vengono più organizzate gare di pesca.

Le ultime gare le avevo organizzate circa 12 anni fa (Trofeo città Cesena) quando, con un gruppo di volontari, eravamo riusciti a rendere fruibile un tratto di circa 800 metri dove era possibile pescarci a canne fisse, a rbs, a bolognese a passare.

Il lavoro effettuato aveva riportato vita in questo tratto di fiume, i cittadini che abitano sul luogo ci ringraziavano perchè il totale disboscamento e la pulizia dell’argine riusciva a tenere lontani topi e serpi.

Era uno spettacolo di posto, un salotto per la pesca in pieno centro città, ma poi il Genio Civile fece dei lavori di innalzamento degli argini e per la pesca agonistica fu la fine.

Oggi rimangono delle postazioni di pesca dove i ragazzini o qualche pensionato sfruttano per trascorrere qualche ora con la canna in mano.

Un pò per curiosità, un pò per nostalgia, sta di fatto che ci sono andato alcune volte e sapendo della poca resa pescando a bolo, ho voluto cimentarmi con quella del feeder che per antonomasia rimane senza dubbio la tecnica più catturante in assoluto.

Se poi si pesca a method feeder le probabilità di catturare pesce sono altissime.

Il posto che ho scelto per questa pescata si trova in sponda destra e rimane a circa 300 metri a monte del ponte vecchio.

Raggiungere il posto è molto facile, si lascia l’auto lungo la via per Roversano, praticamente davanti ad un supermercato che si trova sulla sinistra, e si sale sull’argine del fiume per scendere nella golena tramite delle scalette ben curate.

La prima volta ci sono andato con un carrellino ma ben presto mi sono reso conto che per divertirsi bastano quattro cose.

Ho anche rispolverato il vecchio sgabello dalle quattro zampe pieghevoli, un secchio con dentro di tutto un pò, la sacca porta canne con all’interno anche qualche picchetto da piantare nel terreno.

Arrivo alle 8,30 di mattina, l’acqua la trovo leggermente velata a a causa di un forte temporale capitato su Cesena la notte prima.

La corrente, se avessi pescato a bolo, avrebbe imposto un galleggiante da 1 a 3 grammi.

La pescata precedente l’avevo fatta in una postazione più a valle a circa 100 metri dal ponte dove la profondità raggiunge i tre metri, invece nella postazione più a monte, circa 400 metri dal ponte, la profondità si aggira sul metro e mezzo.

Decido di pescare staccato dalla sponda opposta qualche metro, è presente una abbondante vegetazione, e per l’occasione utilizzo una pastura a base di pellet macinato al pesce (60%) e l’altro 40% stessa pastura ma al krill.

Sulla canna metto un method da 30 grammi, la volta precedente con una corrente più moderata avevo un 15 grammi, carico l’anellino con una piccola esca speziata da 4 mm, e lancio lasciando un po’ dì pancia al filo in tiro.

Non passa molto tempo e alla prima mangiata arriva un carassio di buona pezzatura.

Poi ne slamo tre di fila, decido così di montare un amo del 14 al posto di quello del 18 e come esca monto un 6 mm sempre speziato color arancio.

Dalle 9,30 alle 11,00 è una battaglia, le carpe entrate nello spot lottano con una forza impressionante e qualcuna vince nel tiro alla fune.

Sono carpe di fiume, abituate alla corrente, e questi pesci non si danno per vinti facilmente.

La mia canna viene messa a dura prova e alla fine saranno una dozzina le carpe catturate.

Sono solo e mi dispiace non condividere questa mattina favolosa con un amico.

Così chiamo Luca Caslini e lo invito a venire a farsi una pescatina di due ore.

Purtroppo nel fiume le ore migliori sono quelle del primo mattino e quelle del tardo pomeriggio e quando arriva Luca le mangiate sono calate drasticamente ma rimane giusto il tempo per realizzare la cattura di bella e insolita amur.

Verso le 13 si chiude le canne con la promessa che che si tornerà in questo fiume.

Avere un carpodromo in un ambiente naturale è un lusso che non tutti si possono permettere e visto che noi a Cesena ce l’abbiamo sarebbe un peccato non fargli visita.

Per pescare nel fiume Savio a Cesena basta la licenza di pesca con la tassa regionale di euro 22,72 versata.

Per il resto è giusto ricordare che nel periodo 15 maggio – 30 giugno c’è il divieto assoluto di pesca alla carpa, ovvero non si può trattenere in nassa per non rovinare la loro frega.

Buon divertimento con le carpe cesenati.

Un pensiero riguardo “UN CARPODROMO NEL SELVAGGIO SAVIO

  • 6 Novembre 2020 in 16:40
    Permalink

    Ciao Complimenti per le catture! Andavamo da ragazzini sotto al ponte vecchio a pescare, non era curato come ora.
    Mi piacerebbe fare qualche pescata a spinning a cavedani c&r, hai qualche spot da suggerire?
    Ciao e complimenti ancora per l’articolo.

    Risposta

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