ITALIAN MASTER FEEDER: PLACCHETTE E PESCIONI, FOUILLE O BIGATTINI?

Con quella del 2020 l’Italian Master feeder è arrivato alla decima edizione e nonostante una partecipazione inferiore dovuta alle note vicende dell’emergenza sanitaria anche questa edizione ha saputo regalare entusiasmo e divertimento.

La formula di questo evento fin dalle origini prevede due gare: l’Italian Master a squadre, dove si può pescare anche con il fouille e il ver de vase, e il Trofeo Città di Ostellato a coppie dove le larvette rosse sono vietate.

Quindi spazio a tutti perchè lo scopo è quello di far pescare tutti, i più tecnici e preparati con la gara a squadre e i più tranquilli con la gara a bigattini o vermi.

L’importante è che tutti si possono riunire in una grande giornata di di pesca, la festa italiana della pesca agonistica.

Le due gare hanno avuto i loro trionfatori che rimarranno iscritti per sempre nell’albo d’oro di questi trofei:

L’Italian Master feeder lo vince la squadra dell’Alto Panaro Sensas Stonfo con le coppie formate da Marco Manni – Mirko Govi e Fabio Cauzzi – Marco Costantini i quali sbaragliano la concorrenza vincendo con due penalità.

Invece il Trofeo Città di Ostellato feeder, dove le coppie singole pescavano senza fouille, lo vince il duo Marco Taglioli e Paolo Ridolfi dela società Lenza Club Ravenna Matrix.

Due vittorie ottenute con approcci diversi, pur pescando nello steso canale, e che si sono dimostrati entrambi efficaci.

Non è facile constatare se nel Circondariale in queste condizioni, possa rendere di più la pesca con il fouille e ver de vase o quella con le classiche esche.

Di sicuro, in una gara votata alla sola pesca delle bremette, il fouille e il ver de vase all’amo farà sempre la differenza al cospetto del raparino anche se quest’ultimo pare assicuri quasi sempre una taglia più importante.

L’ho provato anche nella mia pescata del test match del sabato dove ho deciso di fare una pescata alle placchette sulla distanza dei 18 metri con pastura scarica composta da 50% pastura fine setacciata e 50% terra di somma chiara.

Ho usato un pasturatore small da 15 grammi che rispondesse bene alle operazioni di piccoli recuperi. Terminale da 70 cm dello 0,10 e mo del 20 dove alternavo l’innesco di un bigattino rosso medio sul gambo totalmente calzato e un raparino rosso puntato oppure due raparini puntati. in mezzo alla pastura mettevo qualche raparino vivo e ogni tanto inserivo anche un ciuffo di fouille non scollato e devo dire che quando aumentavo la dose dellle larve rosse nel pasturatore mangiava qualche pesce più grosso.

Ho chiuso terzo di settore ma perchè gli ultimi 40 minuti ho deciso di insidiare qualche pesce di taglia sulla tre quarti di canale e poi sulla lunga distanza ma con scarso risultato. Se fossi rimasto sulla linea dei 18 metri magari avrei preso quattro o cinque pesciolotti in più che mi avrebbero fatto chiudere in seconda posizione.

Invece adesso parlaimo delle due gare della domenica:

Le due coppie dell’Alto Panaro chiudono con due primi e vincono l’Italian Master grazie anche ad un picchetto favorevole (ultimo di campo gara) e alla pesca delle placchette la coppia A e del pesce di taglia la coppia B.

Marco Manni nell’intervista di Alessandro Scarponi ha detto:

“noi abbiamo impostato la gara sulle breme piccoline anche se poi in mezzo può sempre uscire qualche pesce di taglia. Personalmente sino venuto a provare il campo gara per due domeniche a fila e il pesce di taglia non sono mai riuscito a prenderlo e così la mia è stata una scelta quasi obbigara sul pesce piccolo che tra l’altro mi riesce abbastanza bene anche grazie alla mia lunga esperienza nella pesca al colpo.

Il canale nelle ultime settimane ha diminuito la sua portata di acqua ed il livello è sceso di alemno 60 centimetri tanto da influire sul comportamento del pesce di taglia che è sembrato meno attivo del solito.

Penso però che il pesce grosso si sia allontanato da questo tratto di canale e lo svasamento dei canali collegati abbia portato pesce nuovo e piccolo nel Circondariale altrimenti non si spiega una diffusa presenza delle placchette, dei carassi e carpette.

Il canale di adesso è molto tecnico e non somiglia per nulla a quello che abbiamo conosciuto in altri periodi dell’anno ma riuscire a catturare 4 o 5 chili di questo pesce piccolo, tra l’altro non facile da prendere, è un elemento positivo che fa bene al canale e rende molto tecnica la pescata.

Mirco Govi, compagni di coppia con Manni ci spiega che il titolo di campione dell’Italian master gli mancava nella sua personale bacheca già ricca dei successi ottenuti con la nazionale e a livello individuale è stato vice campione del mondo in Sud Africa e campione italiano a coppie in canalbianco.

Mirco dice che questo tipo di pesca sulle piccole breme esalta l’utilizzo del fouille e del ver de vase fondamentale  in un canale come questo.

Fabio Cauzzi e Marco Costantini hanno sfrutato il picchetto esterno di gara a valle e hanno vinto con quasi dieci mila punti.

Essere esterni in una gara è un buon aiuto ma non sempre la strada è in discesa tant’è che Costantini nella prima ora di gara ha sofferto parecchio l’assenza di mangiate ma poi qualche pesce è entrato e tutto è andato come il pronostico voleva.

Lo loro strategia è stata diversa da Manni e Govi e mentre Costantini pescava corto a 15 metri Cauzzi rimaneva fermo sulla linea dei 30 metri per poi accorciarsi nell’ultima ora di gara sui 18 metri.

Alla domanda sul dosaggio del fouille le risposte sono state discordanti a dimostrazione che la pesca non è mai una scienza esatta.

Cauzzi ha alimentato con pochissimo fouille per evitare di creare una sovraalimentazione della linea di pesca mentre Costantini sui 15 metri ha alimentato con tutto quello che aveva.

Un atteggiamento aggressivo ma che non sempre paga e infatti alla fine ha dovuto diminuire la quantità di fouille in pastura per evitare che il pesce piccolo andasse in confusione e per evitare questo ha dovuto usare un pasturatore chiuso che non disperdesse le piccole larve rosse durante la discesa sul fondo.

L’altra gara di feeder denominata Trofeo Città di Ostellato è stata vinta dalla coppia Marco Taglioli e Paolo Ridolfi della società Lenza Club Ravenna Matrix.

Anche per loro la fortuna del sorteggio è stata determinante, infatti sono capitati al picchetto A1 a monte nel tratto “cavalli” un posto naturale dove solitamente non ci pesca mai nessuno.

La pescata i due romagnoli l’hanno imposta alla lunga distanza per Marco taglioli e a metà canale per Paolo Ridolfi alimentando con bigattini e pescando con la stessa esca all’amo.

I pesci di taglia hanno risposto ma richiedevano delle pose molto lunghe che servivano probabilmente a far entrare i pesci in pastura e abboccare.

Molti carassi di taglia che però non mangaivano come di consueto della serie “mordi e fuggi” ma le abboccate erano visibili a piccole tocche continue e li bisognava ferrare per allamare il pesce.

Oltre venti pesci di taglia sono stati sufficienti per vincere non solo il settore ma addirittura l’assoluto di tutta la gara e quindi aggiudicarsi anche il trofeo e il premi speciale Weekend da Gargantini, una vacanza di pesca in Austria per pescare nelle riserve del fiume Drava o nel lago Kuker Au dove abitano le grandi breme, i super barbi, le carpe e le tinche.

Il campo gara al netto di qualche pescata scarsa è stato affidabile e competitivo e ha ricevuto l’apprezzamento di tutti i partecipanti.

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