I CORMORANI DIVORANO TUTTI I PESCI DEL MIO LAGO

A titolo di sensibilizzazione pubblichiamo questa articolo tratto dal quotidiano resto del Carlino del 27 febbraio 2025.

Dovadola, la protesta di Domenico Perini, titolare del bacino di ’Loch Ness’ dove si pratica la pesca sportiva: “Così ho gravi perdite economiche”.

Dovadola (Forlì), 26 febbraio 2025 – Mentrenel lago scozzese di Loch Ness la leggenda narra che nel medioevo alcuni avrebbero avvistato un mostro, favorendo così un turismo fiorente da secoli, nell’omonimo lago di Dovadola, lungo la riva destra del fiume Montone verso Pieve Salutare in via Treggiolo 3, “si vedono con certezza branchi di cormorani, che mangiano a mie spese una grande quantità di pesci, senza che nessuno intervanga, nonostante le mie numerose proteste”.

A raccontare i danni dei cormorani nel casalingo lago di Loch Ness di Dovadola è Domenico Perini, originario di Predappio, ma dal 2012 gestore (e dal 2021 proprietario) del lago da pesca sportiva nella valle del Montone, dove gestisce anche una fattoria. “La pesca sportiva – spiega il titolare – è un modo bello e divertente di trascorrere il tempo libero”. Qui arrivano pescatori da tutta la Romagna e anche da fuori, che invece di inerpicarsi fra le anse impervie dei fiumi dell’Appennino, si fermano sulle rive del tranquillo laghetto in attesa che i piccoli ‘mostri’ nostrani abbocchino alle esche dei pazienti pescatori.

“Ma da alcuni anni – racconta arrabbiato Perini – arrivano in picchiata branchi di cormorani che si tuffano nel lago, mangiando ognuno due tre pesci al giorno, comprese le trote da un chilo e anche più. Un quintale di trote che immetto nel lago per i pescatori mi costa fra 600-700 euro. Ma i danni che mi procurano i cormorani chi me li paga? Nessuno”.

Perini che è coltivatore diretto del podere e del lago, si è recato più volte o telefonato “in Provincia, informando i responsabili delle associazioni di categorie, Coldiretti e le autorità della caccia e pesca (fra cui Federcaccia), ma nessuno prende sul serio il problema”.

La risposta? “Mi hanno consigliato di installare attorno al lago i cannoncini a gas che sparano frequentemente colpi a salve, come quelli che usano i contadini per salvare le ciliegie, la frutta o il grano dagli uccelli o dai cinghiali. Ma, dopo i primi spari, i cormorani si abituano e tutto torna come prima. Allora cerco di spaventarli, urlando, ma è tutto inutile. Del resto come faccio a correre da una parte all’altra di un laghetto, con una superficie estesa un ettaro e mezzo?”.

 

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