Tutte le strade per arrivare al mondiale

Per vestirsi d’azzurro non serve la fortuna

La nazionale e composta da cinque atleti

La Fips (Federazione Italiana pesca sportiva) è la più grande e importante associazione di pescatori, agonisti e non, esistente in Italia. In quanto organo ufficiale del Coni sono demandati i poteri di gestire le competizioni ufficiali in tutto il territorio nazionale. Inoltre ha in concessione diversi tratti riservati di fiumi e laghi che gestisce come meglio crede (sempre in accordo con le varie amministrazioni provinciali e società locali) dove e consentita la pesca ai soli federati.
Si intuisce da questa premessa come possa essere complesso e problematico organizzare oltre due milioni di tesserati e avere cura di centinaia di chilometri di sponde, soprattutto in un paese come il nostro dove le realtà e le esigenze sono molto diversificate da regione a regione.
Fattore trainante e pilastro principale è l’attività agonistica, si suddivide in molteplici settori a seconda delle caratteristiche. Acque interne, mare, sub, nuoto pinnato e orientamento sono i principali raggruppamenti che si suddividono a loro volto in molteplici specialità. Quelle delle acque interne e senz’altro il più numeroso ed importante in quanto le specialità della pesca al colpo, della trota di montagna, delta trota di lago, della mosca, ecc., raggruppano una notevole parte di tesserati. Segue il settore mare che con le specialità della canna da riva, da natante, bolentino, surf-casting, pesca d’altura ecc. accorpa alla federazione gli amanti delle acque salate.
Il settore sub, con fa caccia subacquea, foto-sub, tiro ecc., assieme al nuoto pinnato, di velocità o di resistenza, completano il quadro della federazione. Per ogni spedalità esistono diverse categorie a seconda dell’età, e diversi campionati annuali che possiamo chiamare A-B-C-D come nel calcio, anche se nella pesca acquisiscono nomi diversi. La partecipazione ai campionati del mondo di spedalità in cui ci si esprime, sia a livello individuale che di squadra, è il massimo traguardo a cui aspira ogni atleta. La cadenza dei mondiali è annuale e lo svolgimento avviene in nazioni sempre diverse che vengono designate dal comitato internazionale; la Jugoslavia è quest’anno il paese ospitante per la pesca al colpo. Non è certamente, il nostro, uno sport molto spettacolare come può esserlo il calcio, il basket o la F. 1, e non potrà mai esserlo considerando gli ampi spazi necessari per una gara. Prendiamo ad esempio una competizione nelle acque interne dove ogni agonista dispone di uno spazio di 10 metri dove poter svolgere l’azione di pesca; moltiplichiamo per 300 (numero medio di partecipanti) e otteniamo 3 Km. Impossibile quindi seguire una gara nel suo intero, a meno di non avere il dono dell’ubiquità, bisogna limitarsi ad osservare solo il tratto che si ritiene il migliore. Diversamente gli sport maggiori hanno la possibilità di raggruppare gli appassionati in un’unica struttura sportiva fissa, dove possono assistere all’esibizione di un numero limitato di atleti. Fare parte della nazionale e partecipare al campionato del mondo e il sogno di ogni atleta che pratichi sport agonistico. La pesca al colpo ha metodi di selezioni per la nazionale che non lasciano scampo a chi spera nella fortuna per indossare la maglia azzurra. II posto in nazionale che è composto da 5 atleti, te lo devi guadagnare a suon di pesci e a sebbene esista anche qui un C.T., non ha poteri di scelta come avviene in altri sport (calcio).
Tutti quindi possono sperare, se hanno tempo, soldi e classe, di arrivare ai mondiali, basta superare le selezioni che avvengono ogni anno. Cercherò ora di spiegare partendo dalla base come avvengono queste selezioni cercando di essere il più chiaro possibile. La prima fase sono i campionati provinciali individuali, che nella provincia di Forlì Cesena si dividono in due serie: la prima composta da 200 elementi, la seconda dai rimanenti 400/500. In base ai risultati ottenuti in 4 gare si scelgono coloro che hanno la possibilità di accedere al campionato italiano individuale, come pure quelli che dovranno scendere in seconda serie e quelli che dalla seconda possono salire in prima. Anche il campionato italiano si gioca in 4 gare: la prima preselezione (non valida per il risultato finale) e tre valide. Alla preselezione possono partecipare solo i selezionati dai campionati provinciali di tutt’Italia. Da quest’anno alla prima gara di preselezione partecipano mille garisti, suddivisi in 3 campi gara, uno per il nord, uno per il centro e uno per il sud. In questa prima fase la metà dei garisti viene eliminata e quindi ci si ritrova ad Ostellato, in 500. Anche qui la metà viene fatta fuori e solo 250 vanno in Arno a Firenze. Ulteriore schiumatura e solo in 100 si contendono il titolo nel Volturno a Capua. Diventa campione italiano chi, sommando i punteggi ottenuti nelle ultime tre prove (Ostellato Amo e Volturno) ottiene un punteggio maggiore.
Ma attenzione non è ancora in nazionale, acquisisce solo e giustamente il diritto di sfidare, nelle supersfide tecniche di ottobre e novembre 1990, i cinque azzurri della nazionale che per il 1990 e già stata definita dalle supersfide del 1989.
Chi riesce a superare anche questo scoglio, che è il più duro, si vestirà d’azzurro nel mondiale 1991. Esiste un’altra strada per andare in nazionale, ed è il passaggio attraverso il club azzurro. Non deve comunque spaventarsi chi ha intenzione di avvicinarsi alle gare con precise ambizioni, l’importante è che si inserisca in una società che già gareggia a livello nazionale; solo cosi potrà superare più agevolmente, soprattutto con l’aiuto dei soci le difficoltà che incontrerà.

Loris Sintucci

30 aprile 1990

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