CITTA’ DEL RUBICONE: UN ANNO DA INCORNICIARE

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La finale del campionato italiano di società è stato un traguardo impensabile fino a pochi mesi fa per una piccola società di provincia, alla quale appartengo, come la Città del Rubicone Daiwa.
La squadra formata da Luca Piscaglia, Oscar Zavoli, Daniele Marchi e Paolo Barilli ha davvero fatto i miracoli perchè raggiungere l’olimpo dell’agonismo nazionale è un lusso che si possono permettere di solito solo quelle società che hanno una grossa tradizione alle spalle e agonisti di valore che partecipano ai vari campionati mossi da interessi anche di natura economica commerciale legati al mondo della pesca.
Se per una squadra come la Lenza Emiliana Tubertini o l’Oltrano Colmic, piuttosto che la Ravanelli Trabucco o la Longobardi Milo, è normale trovarsi sempre lassù così non è per persone semplici che vivono la pesca mossi solamente da una grande passione e dovendo sostenere sacrifici che spesso oltrepassano le proprie possibilità.
E’ quindi doveroso da parte mia fare un grande plauso a questi compagni di società ai quali formulo i più sinceri apprezzamenti per il risultato ottenuto e auguro loro di poter ripetere nel 2010 i successi sportivi raccolti quest’anno.
Bravi davvero.
Alessandro Scarponi

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IL COMMENTO DI LUCA PISCAGLIA

LUCA PISCAGLIA CITTA’ DEL RUBICONE DAIWA
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Bella, bellissima due giorni in quel di Ostellato.
Per me era la prima finale del campionato a squadre ed è stata una bellissima esperienza pescare spalla spalla per due giorni con solo i più forti pescatori italiani.
La finale si presentava come la sfida era fra l’Oltrarno e la Lenza Emiliana e così è stata.
Queste due squadre quest’anno si erano sempre contese la supremazia nella pesca delle breme e anche questa volta è stato così.
Ha vinto l’Oltrarno e “non ha perso” la Lenza Emiliana che è arrivata seconda. Sono stati grandissimi entrambi ed entrambi meritano il nostro plauso, la nostra ammirazione oltre a sinceri complimenti.
Sono state le squadre che quest’anno hanno sempre dimostrato di essere le più forti soprattutto nella pesca delle breme.

PAOLO BARILLI
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La sfida penso abbia avuto il suo epilogo nella prima giornata nel settore “A” dove Prandi e Falsini sono capitati su due picchetti “maledetti”. Jacopo è riuscito a girare la gara prendendo alcuni pesci enormi e portando a casa un preziosissimo 4° posto mentre Giuliano non è riuscito in questa impresa ed è finito 9.
Il resto sono state solo inezie a dimostrate che queste due squadre oggi sono le migliori nella pesca delle breme.

LUCA PISCAGLIA
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Facendo i complimenti a Frigeri a fine gara abbiamo convenuto che questa loro vittoria è il frutto di un grande lavoro che hanno fatto come squadra nella pesca delle breme per cercare di colmare quel gap che era evidente verso l’Emiliana negli ultimi anni. Rudy mi ha anche confessato che, con la sua squadra, ha passato un intero mese di Agosto tre anni fa sul Fissero a studiare terre e pasture.
Il lavoro ha premiato giustamente un gruppo fantastico composto da una grande azienda alle spalle che crede nell’agonismo e da ragazzi splendidi e che non lesinano mai un piccolo consiglio a tutti ….. sempre nei limiti si intende.
La gara di per se è stata bellissima con tanto pescato ma anche tanto difficile da interpretare nei dettagli.
Per noi questa due giorni non era una gara ma un magnifico premio all’anno splendido che abbiamo fatto e così è stato: nonostante il punteggio, che il secondo giorno ha dell’incredibile (40 punti!!!), ci siamo divertiti tanto e porteremo con noi sempre questa meravigliosa esperienza che non sarà mai macchiata da punteggi che soprattutto nel secondo giorno non dicevano più nulla. Ci siamo detti .. o la va o la spacca … ha spaccato incredibilmente.

DANIELE MARCHI
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Agonisticamente porto con me il rammarico del primo giorno dove ho sbagliato piccole cose che mi hanno fatto slamare tantissimo pesce nelle prime due ore: la terza ora quando ho capito ho pescato bene e mi sono anche divertito ( peccato che ci ho messo due ore a capirlo!!!). Avrei chiuso in maniera diversa questa fantastica ( e penso irripetibile) esperienza di finale.
Il secondo giorno sono capitato nel picchetto maledetto di Jacopo del primo giorno: io non sono riuscito a prendere i pescioni che Jacopo era riuscito a prendere il sabato e ho portato a casa un bel 10. Ma è anche logico pensare che Jacopo ci riesca e io no.
Finisce un anno incredibile e sinceramente faticoso per chi come noi fa della pesca un passatempo e non una “mezza professione”.
Anche perché valutando le 10 squadre arrivate in finale ci si rende conto che solo la nostra squadra e il Cormorano non hanno nelle loro fila agonisti che in un modo o nell’altro non svolgano un’attività legata alla pesca e anche solo le uniche due squadre non hanno nelle loro fila nessun concorrente che abbia partecipato al Club Azzurro. Esperienza che si è rivelata determinate.

OSCAR ZAVOLI

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La classifica rende quindi merito in tutto ai veri valori che erano in campo in questa due giorni.
Come sempre a fine anno mi viene la voglia di fare alcune analisi delle esperienze e dei regolamenti visti da …… una piccola squadra
1) Partecipazione di due squadre alle finali. Ritengo che non sia giusto ad una finale di campionato a squadre per società fare partecipare due squadre per ogni società. Questo chiaramente da una forza incredibile a chi può permettersi più squadre a questi livelli e toglie la soddisfazione di partecipare a questi eventi a tante altre squadre. Io vedrei meglio un target che preveda : tre squadre nel campionato, due nelle prime due giornate di finale e solo una nelle finali.
2) Stopper: per una due giorni di finale non si possono lasciare dei finali. La componente fortuna e troppo determinate. Si potrebbe pensare di coinvolgere alcune squadre del campionato inferiore per fare una sorte di play off per la promozione. Il modo si troverebbe sicuramente per trovare squadre motivate a partecipare per rendere anche credibili le sfide come stopper
Poi visto che ci sono vorrei fare una considerazione circa il Club Azzurro.
E’ ancora credibile una competizione di questo tipo o è del tutto anacronistica?
Ritengo che il club azzurro non abbia più nulla da dire così come è concepito.
Ritengo piuttosto già matura l’idea di creare, come in Inghilterra, un circuito di gare individuali professionistiche.
Ormai è tangibile come nel nostro ambiente esista di fatto un “semiprofessionismo” agonistico ed è illogico non tenerne conto.
Mi verrebbe da proporre un format di 8/10 gare annue da svolgersi nei campi di riferimento del centro nord in giorni feriali ( Mercoledì/Giovedì) aperte a tutti coloro che vogliono partecipare ad alta quota di iscrizione ( 100/200 €) e conseguente montepremi.
Un circuito quindi che limiti l’accesso solo a coloro che possono permetterselo per il tempo che necessita e per gli impegni economici, ma che dall’altra parte comincerebbe anche a far tornare con un montepremi serio un ritorno di spese che oggi non esiste.
Questo nel giro di pochi anni darebbe veramente vita ad un gruppo di agonisti che farebbero della pesca “seriamente” la loro professione con risultati anche tangibili a livello internazionale con la particolarità che tutti possono decidere se e dove partecipare ….. un po’ come nel tennis.
Oggi questo semiprofessionismo esiste già ed è illogico non tenerne conto: proviamo a pensare che chi ha partecipato al Club Azzurro, alle finali a squadre e parteciperà alle finali individuali passerà nel comune di Ostellato 15 giorni su 21 …… se questo non è professionismo ditemi voi cos’è.
E’ per questo che più ci penso e più sono contento di avere fatto queste bellissima esperienza con grandi campioni. Non so se e quando mi capiterà ancora.
Ancora tanti complimenti a Rudy e soci …. Siete stati veramente grandi.
Un caro saluto a tutti.
Luca Piscaglia
ASD Città del Rubicone
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