L’AMICO DEI PESCATORI: IL MARTIN PESCATORE

Quante volte mentre ci siamo trovati a pescare in un fiume o in un canale abbiamo avuto modo di vedere in volo il Martin Pescatore.
Questo piccolo volatile è inconfondibile per i colori brillanti e per l’abitudine di tuffarsi da posatoi posti sui corpi idrici che costituiscono il suo habitat, per catturare piccoli pesci, girini e insetti acquatici.
Si trova ovunque vi sia acqua, come fiumi, torrenti, canali, stagni e laghi (anche in ambiente urbano), dal mare fino a 600 – 700 m.
Vive abitualmente in coppia nel territorio che si è scelto come proprio. Nidifica in cavità lungo gli argini dei corsi d’acqua.
Fra le cause che ne limitano la diffusione vi è proprio la carenza dei siti adatti alla nidificazione, il cui continuo calo è dovuto alla cementificazione degli argini dei torrenti.

Caratteristiche

Il martin pescatore (Alcedo atthis) è lungo 16/17 cm, con un becco lungo, grosso alla base, ali e coda brevi e piedi piccoli. Nelle parti superiori è blu-verde metallico, in quelle inferiori e sulle guance giallo ruggine, ai lati del collo spicca una macchia bianca.

E’ dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l’aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del liquido e seguendo così le tortuosità del fiume senza mai allontanarsi dall’acqua.

A causa dei piccoli piedi si limita a saltellare su qualche pietra o qualche palo, e non cammina mai sul terreno.

E’ un uccello poco socievole e vive solitario e non tollera alcun concorrente nel suo territorio di caccia.

Diffusione

Vive in tutta l’Europa centrale e meridionale, nell’Asia centro-meridionale e gran parte dell’Africa. In Italia è stazionario e di passo ed è comune ovunque.

Habitat

Vive sempre vicino ai corsi d’acqua dolce, fiumi, laghi e stagni e dimostra predilezione per i boschetti e per i cespugli che fiancheggiano i corsi d’acqua limpida.

E’ un uccello sedentario e rimane posato per varie ore su un medesimo ramo, con lo sguardo rivolto all’acqua, in attesa della preda.

Riproduzione

L’accoppiamento ha luogo a fine marzo o ai primi di aprile, periodo in cui la coppia si mette alla ricerca di un luogo adatto alla nidificazione. Il nido, di solito. è situato su di un cunicolo scavato in argini sabbiosi, e richiede il lavoro di entrambi i coniugi per circa tre settimane. La stessa cavità viene riutilizzata per vari anni di seguito, ma l’abbandona appena si accorge che ha subito qualche modificazione.

Nel nido vengono deposte, tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio, 6 o 7 uova dalle quali sgusciano dopo circa quindici giorni i piccoli che vengono nutriti da entrambi i genitori.

Alimentazione

Il martin pescatore detto anche “l’uccello di Santa Maria” si nutre principalmente di pesciolini e di granchi, a cui aggiunge molti insetti, destinati soprattutto ai piccoli. In quanto molto vorace necessita di una grande quantità di cibo ed ogni giorno, per saziarsi, deve mangiare dieci o dodici pesciolini lunghi un dito. Non di rado riesce ad impadronirsi anche di prede abbastanza grosse.

Pesca solamente con il becco tuffandosi fulmineo da un ramo o da un masso. Gli bastano pochi colpi su di un sasso per uccidere la preda e per ingoiarla, certe volte deve lanciarla in aria e riafferrarla con il becco per disporla in una posizione migliore.

Non di rado, quando individua una preda, si solleva perpendicolarmente sullo specchio d’acqua, si libra per un po’, mira in basso e poi si lascia precipitare e affondare nell’acqua. Durante questa operazione, se l’acqua è poco profonda, corre il rischio di ferirsi contro il fondo, mentre se è troppo profonda, la preda gli sfugge facilmente.

Nonostante sia protetto dalla legge, il martin pescatore viene cacciato con una certa intensità.

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