CAMPIONATO ITALIANO SENIORES: 600 INVITATI ALLA FESTA DEL VENTO E PER FINIRE….LA LOTTERIA

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classifica 1 prova camp ita seniors

settori 1 prova camp ita seniores

statistiche 1 prova camp ita seniores Ostellato

La gara è stata organizzata in modo impeccabile dalla società di Ferrara Canne Estensi Milo che qui vediamo con alcuni suoi rappresentanti insieme ai responsabili della federazione Antonio Fusconi e Luciano Benassi mentre eseguono i sorteggi.

IL COMMENTO DI

ALESSANDRO SCARPONI

Il Dio del Vento oggi era in gita turistica ad Ostellato e vedendo questi ampi spazi aperti ha deciso di provare a soffiare un pò.

Forse ha dosato male la pressione visto la forza del vento che ha riversato sulle valli.

I malcapitati pescatori, che dovevano affrontare una tra le più importanti gare individuali dell’anno, hanno così dovuto fare i conti anche con questo problema.

Oltre alla scarsa pescosità riscontrata durante i giorni delle prove, il colpo di grazia l’ha dato proprio Eolo, che di fatto ha impedito di pescare con la roubaisienne e anche con l’inglese non è stato facile gestire la gara.

Fare gare di pesca significa anche questo, fare i conti con condizioni estreme, che rovinano aspettative, strategie e tecniche.

“sono anni che faccio gare di pesca ma un vento così non l’avevo mai visto”, questo il commento di Massimo Vezzalini sentito dopo la gara, “era impossibile pescare almeno per noi nel tratto delle vallette perchè avevamo il vento in faccia mentre chi ha pescato al valle lepri con il vento di schiena ha avuto meno problemi. Oltretutto in quelle condizioni era difficile se non impossibile riuscire a vedere anche le mangiate”.

Fin dalle prove si era visto che la pesca non era per nulla facile, poche mangiate e tanti cappotti, con l’umore della gente che non appariva per nulla allegro.

Solitamente mi riesce facile scrivere di pesca, traduco quello che vedo e soprattutto quello che sento, a volte mi ispiro anche agli umori della gente, ai loro sguardi, che raccolgo ai raduni e sui campi gara.

Scrivere un commento su questa prima prova degli italiani individuali svolti sul Circondariale di Ostellato mi rimane molto difficile.

Se dovessi scrivere per quello che ho visto basterebbero poche righe, se dovessi scrivere per quello che ho sentito dovrei inserire tra una parola e un’altra dei BIP BIP continui.

Per qualcuno arrivare alle finali del campionato italiano seniores rappresenta l’occasione della vita per la quale ci si deve preparare nel modo migliore, per fare bella figura ma soprattutto per cercare di staccare il biglietto per la fase successiva.

Sono arrivati da ogni parte d’Italia, qualcuno addirittura fin dal giovedì per testare il campo di gara, centinaia di chilomentri tra andata e ritorno, con un sacco di speranze iniziali soppiantate da un mare di delusione e amarezza che rende ancora più lunga la strada del ritorno.

Di cosa stiamo parlando?

Della lotteria della pesca di Ostellato, attenzione non siamo al luna park ma sul campo di gara più bello e più importante d’Italia.

Addirittura c’è stato qualcuno che dopo tre giorni di prove non è riuscito a vedere il galleggiante affondare, mentre una larga maggioranza si è dovuta accontentare di qualche pesce.

Volevo sorvolare, non evidenziare un bicchiere mezzo vuoto, ma sinceramente mi è difficile far finta di nulla.

Eviterò di parlare di tutto quel pesce morto, qualcuno in avanzato stato di decomposizione, carpe gigantesche gonfie di morte, ormeggiate a riva sotto i piedi dei garisti, con l’odore nauseabondo che si infila nelle narici e li rimane per ore, evito di parlare di moria derivante da virus, da presunti sbalzi termici, di acqua inquinata, di quintali di boiles dei carpisti, di arraffatori notturni di pesci con reti e tramagli, non ne parlo perchè i fatti parlano da sè.

Ma credo che si possa fare qualcosa, almeno dal punto di vista ambientale e sanitario, non sarebbe male chiedere l’intervento dei vigili sanitari o le guardie venatorie per raccogliere i cadaveri galleggianti delle carpe e delle breme.
Non due o tre pesci morti ma bensì centinaia.
Preferisco non parlarne.

una grossa carpa rigonfia di morte

una breme di un paio di chili

questa in vita era una breme di almeno 12 chili, ora è solo un cadavere in avanzato stato di decomposizione.

Parlerò della pescosità attraverso le numerose testimonianze raccolte tra i pescatori il giorno prima della gara:

Sapete quali sono state le citazioni più ricorrenti?

Partiamo da quelle NEGATIVE:
“una tristezza”, “non c’è pesce”, “è sparito”, “l’hanno portato via tutto i pescatori di professione”, “l’hanno portato via i bracconieri”, “i cormorani questo inverno hanno dato l’ultimo colpo di grazia”, “i siluri se lo sono mangiato tutto” “se l’acqua non corre il pesce non mangia”.

E adesso quelle POSITIVE:
“il pesce nel canale c’è ma non mangia”, “l’acqua è troppo fredda e il pesce è ancora bloccato”, “le carpe muoiono d’appertutto non solo ad Ostellato”, i siluri ci sono ma mangiano solo il pesce malato”, “i cormorani non hanno fatto nulla”, “chi è buono di pescare il pesce lo prende”.

E adesso è il turno dei FATALISTI:
“una volta le gare iniziavano a maggio mentre adesso pretendiamo di prendere pesci a marzo-aprile”, “Ostellato è sempre stato così, a maggio la pescosità ripartirà alla grande”, ” c’è l’acqua ancora troppo fredda con l’arrivo del caldo la pesca ripartirà”, “se piovesse un pò per favorire il ricambio dell’acqua saremmo a posto, ma non piove”, “per prendere pesce dovrebbe tirare vento così si ossigena l’acqua e il pesce mangia”, “i bracconieri non c’entrano”, “le breme in inverno non mangiano da nessuna parte”.

Mi fermo qui, ma potrei andare oltre.

Quello che succederà lo vedremo presto, perchè ormai siamo a maggio, anche se personalmente credo che il canale sia in ritardo di condizione, il pesce sicuramente c’è, ma non mangia perchè l’acqua è poco ossigenata. Oltrimenti non si spiegherebbe tutto quel pesce al mattino che lo si vede a galla a bocheggiare per respirare ossigeno. Anche l’anno scorso ha mostrato gli stessi comportamenti ma poi con l’arrivo di un clima più stabile la pescosità è partita. D’altra parte abbiamo visto un club azzurro rinviato per scarsa pescosità e poi nei mondiali si sono fatti chili su chili di pesce.

Sicuramente la Federazione sulla scorta di questi elementi farà tesoro per programmare il calendario in modo più rispondente alle condizioni dei campi gara.

Però anche la federazione non ha la sfera di cristallo e quindi non può sapere a novembre dell’anno prima come potrà essere la situazione l’anno successivo.
Intanto giungono segnalazioni su una buona pescosità offerta dal Cavo lama, dalla Fiuma, dal Mincio, oltre che dal solito Po di Volano.

Anche Anita nel suo piccolo, che pur sempre Circondariale è, assicura pesce a tutti; nella gara di sabato, dove erano presenti una trentina di agonisti, si sono vinti i settori con 5-6 chili di pesce mentre chi ha preso poco ha fatto 2-3 pesci.

L’importante è che nessuno ha fatto cappotto!

Parlando di tecnica, devo dire che i partecipanti al campionato italiano fin dai giorni di prova le hanno provate tutte, cercando ogni soluzione per scapottare.

Anche un orologino poteva valere oro e infatti sempre il Vezzalini, oggi vince il suo settore con un orologio da 60 grammi preso a filo lungo fuori dal fondo iniziale. Altri due prendono un pesciolino più piccolo mentre altri 7 concorrenti fanno cappotto.

Tutti hanno cercato un pesciolino sotto riva per scapottare, mentre altri hanno cercato anche il pesce della domenica pescando a bigattini con filo del 0,25 diretto per agganciare una anguilla o un siluro.

Ma chi ha potuto ha pescato a 40 metri con la canna inglese e come nel caso di Marco Mazzetti ha avuto ragione vincendo il settore con oltre 4 chili di pesce. Mazzetti ha pescato al Vecchio dove il vento dava meno fastidio che alle vallette.

LAMA SERGIO BAGNACAVALLESE COLMIC GUIDA LA CLASSIFICA

Adesso sentiamo gli approfondimenti realizzati dai nostri inviati:

IL COMMENTO DI

DAVIDE GALEOTTI

Ero in gara nel campo vecchio al km 7, nonostante le premesse fossero “pesca quasi zero”, nei giorni antecedenti qualche pesce lo avevo preso sempre, oggi invece no, per carità due pesci li ho presi a dire il vero, un carassio ed un persico sole che pesavano la bellezza di 200 gr, con i quali chiudo al sesto posto.

Avevo impostato la gara sull’inglese a trenta mt, buttando terra di somma e pastura a spaccare, la pesca che nei giorni di prova mi aveva reso di più, ed infatti al terzo lancio prendo un carassio, forse il più piccolo di Ostellato, per due ore non ho più visto un’affondata, poi, a causa di un vento fortissimo che impediva di pescare correttamente, ripiego nella pesca sotto sui sei pezzi, dove dall’inizio avevo dato bigattini a mano, non ho creduto ai miei occhi quando il galleggiante è affondato alla prima calata, peccato che a rimanere appeso all’amo dell’8 forgiato e stato un bel persico sole, poco più grande dell’amo stesso, insisto un po’ su questa pesca continuando a dare bigatti sfusi e a mezz’ora dalla fine finalmente aggancio un pesce, che parte piano ma che non si ferma più, e fa saltare la mia “lenzina” dello 018 diretto come fosse fatta di cotone.

Questa è stata la mia gara; il concorrente del mio settore che ha catturato il maggior numero di pesci (10) ha preso una bremetta sette persici sole e due piccoli lucciperca totalizzando mi sembra 400 gr tutti pescati rigorosamente a roubaisenne.

Faccio i complimenti al bravo Giacomo Falorni di Firenze che con quattro breme, due pescate a roubaisenne nella prima mezz’ora e due pescate all’inglese a cinquanta mt di distanza vince il mio settore con un peso di circa 800 gr.

Giacomo Falorni

Il raduno alle Vallette

I preparativi sotto la pioggia

Il tempo non promette nulla di buono

Le onde causate dal vento
La pesatura

IL COMMENTO DI

MARCO MAZZETTI

Oggi pescare è stata una giornata molto difficile, con condizioni metereologiche di forte vento trasversale a circa 50 km orari , condizioni di visibilità difficoltose e soprattutto poca pescosità.

Ho impostato la gara all’inglese sui 50 mt perché nelle prove dei giorni scorsi avevo visto insieme hai miei compagni di società che era la distanza dove si prendeva un qualche pesce di taglia che potevano essere grossi carassi e breme di dimensioni importanti.

Sono capitato nel settore AM verso il km 8 di Ostellato vecchio; come pasturazione ho deciso di fare un fondo iniziale sull’inglese con circa 25 palle di pastura, 5 palle di pongo.. e due palline di bigattini incollati ; mentre sulla roubaisienne  ho fatto un fondo con circa 10 palle di pastura, 5 di pongo anche se con le prove dei giorni scorsi si era capito che la pesca era prevalentemente all’inglese.

Ho fatto un taglio di 4 kg di pastura Abramis Black che è la nuova pastura della Maver, con 2 kg di terra di somma chiara e ho aggiunto dell’additivo liquido da breme circa 100 grammi di bigatti morti e caster; poi ho fatto il pongo con terra di somma nera un sacco da 2 kg e incollato 300 gr di bigattini con 1,5 kg di ghiaia.

Ho pescato con galleggianti da 25 a 30 grammi con fischione per vederlo meglio viste le condizioni del tempo, appoggiato 40 cm sul fondo con un terminale del diametro del 12 e un piccolo bulk di 3 pallini del numero 6 a metà lenza.

Come innesco ho alternato 6-7 fili di ver de vase a 3 bigattini bianchi su un amo del 14 del 1150.

Sono stato tra i primi del mio settore a prendere un pesce una bacchetta dopo 20 minuti.

Dopo un’ora circa di gara ho preso un bel carassio di circa 1,5 kg e un’altra breme questa volta di buone dimensioni.

Per tutta la gara ho sempre alternato la pasturazione con pastura e fouills a qualche pallina di bigattini in colla; verso la metà gara ho preso una grossa breme oltre il kg , poi ho preso un’ altra placchetta  a mezz’ora dalla fine.

Con questa pescata vinco il settore e la mia avventura continua.

Saluti a tutti da Marco Mazzetti.

Andrea Polesi lenza Emiliana

IL COMMENTO DI

SIMONE RAVIZZA

IO HO PESCATO ALLE VALLETTE NELLA CLASSICA 3/4 ZONA (DOPO GLI ANIMALI).
NEL TRATTO DEL CANALE IN FONDO CI SONO STATI MOLTISSIMI CAPPOTTI.
IO FACCIO CAPPOTTO COME TUTTO IL SETTORE BN E IN QUELLO SOPRA SONO USCITI 2 PESCI E QUELLO SOTTO 4.
LE CONDIZIONI DEL TEMPO ERANO BRUTTISIME A CAUSA DEL FORTE VENTO CHE NELLA 1 ORA ERA PER FORTUNA DI FRONTE, MA POI SI E’ SPOSTATO UN PO’ DI LATO ED ERA IMPOSSIBILE PESCARE, SIA A ROUBAISIENNE E ANCHE CON L’INGLESE.
NELL’ULTIMA ORA CHI HA CONTINUATO A PESCARE HA USATO LA ROUBAISIENNE MOLTO CORTA A 6/7 PEZZI, IL MASSIMO CHE SI POTEVA.
SPERIAMO CHE IL CANALE CON LA BELLA STAGIONE POSSA MIGLIORARE, PERCHE’ FARE DELLE GARE COSI’ E’ COME FARE UNA LOTTERIA.

ALCUNE FOTO DELLA GARA DI OGGI (ZONA VALLETTE) SCATTATE DA NATASCIA BARONI


FOTO SCATTATE DA M.F.

IL GIORNO DELLE PROVE

SABATO 21 APRILE 2012

PANORAMICA

VEZZALINI LE PROVA TUTTE

ECCO L’EFFETTO DI UN PESCE DOPO DIVERSE ORE DI NULLA

PESCA CORTA SOTTO RIVA: UNA ANGUILLA PER MINGHELLI

ANDREA BONI PERPLESSO

SIMONE CARRARO LA PRENDE CON FILOSOFIA

PAOLO CAVANI INSISTE CON LA ROUBA

MAURO BROLLI RIFLETTE

QUA’ E LA’ QUALCHE PESCE CON IL CONTAGOCCIE E’ USCITO

MASSIMO TANI DA SIENA PER CERCARE BREME ALL’INGLESE

SCORCIO DI OSTELLATO VECCHIO

STEFANO FALCIANI LE PROVA TUTTE

ROMANO VALERIANI VERSIONE STRALUSSO: NE HA PRESE DUE

DELLA SERIE “POCHE MA BUONE”

UN CARASSIO DA RICORDARE A VITA

LUCA PISCAGLIA “CE L’HA PICCOLO”

MAURIZIO TEDESCHI IN ATTESA

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