SOSPENSIONE DEI CAMPIONATI: LA VOSTRA OPINIONE!
IL COMMENTO DI ANGELO BORGATTI
PERCHE’ CREDO SIA IL MOMENTO DI FERMARSI
Caro Alessandro,
come tantissimi altri, sto seguendo il dibattito sul futuro prossimo delle tante competizioni in calendario, di ogni ordine e grado, che coinvolgono direttamente o indirettamente numerosissime Società dell’Italia del Nord in relazione agli avvenimenti drammatici di queste settimane.
Ho letto con estremo interesse le note del mio Direttore Umberto Tarterini, le tue di qualche giorno fa, la proposta generosa ed estremamente pratica di Grisenti e poi quelle di Govi e di cento altri.
Mi sembra di poter cogliere un comune sentimento di solidarietà agli amici, non solo pescatori, che hanno perso tutto o comunque tanto in questo dramma che, lo ricordo, non sappiamo se essere finito nelle sue manifestazioni o solo sospeso.
Molto più dubbia, invece, la sensazione sul prossimo da farsi che si può intuire dai tanti commenti scritti.
Non è certo mio compito interpretare il sentimento di chi partecipa a questo interessante dibattito ma, se possibile, esprimere un parere in merito.
Ebbene il mio parere credo di averlo riassunto nel titolo di questo intervento: credo sia il momento di fermarsi.
Credo sia il momento di fermarsi, innanzitutto, per portare rispetto verso color che, ad oggi, hanno in mente tutt’altro, purtroppo, che il nostro Sport;
credo sia il momento di fermarsi, ancora, per il rispetto dei luoghi che abbiamo, tutti, per mille volte, visto ed attraversato (che bella l’immagine evocata da Alessandro e Govi sul campanile di Novi…) e anche per quelli, tanti, che non abbiamo mai visto ma sappiamo esserci;
credo sia il momento di fermarsi perché è vero che la vita continua e che anche quando un corridore muore in pista la gara si termina, ma qui non stiamo assistendo ad una competizione di gladiatori miliardari come i nostri piloti ma stiamo vivendo in diretta uno spettacolo che nessuno avrebbe mai voluto vedere ne, tantomeno, vivere sulla propria pelle;
credo sia il momento di fermarsi perché la solidarietà, legittima e sacrosanta, che tutti vogliamo esprimere e dimostrare, si può rendere tangibile in mille modi diversi da quello di mantenere in essere dei campionati (tutti indistintamente!) ma semplicemente, se si vuole, organizzando mille manifestazioni di solidarietà (ed i pescatori, in questo, hanno esperienza da vendere, in tutto il Paese!), devolvendo poi l’incasso ai bisognosi;
credo sia il momento di fermarsi perché, se riteniamo, con la sosta dei campionati, di danneggiare il sistema economico del settore, penso proprio che ci si voglia nascondere dietro un’ala di farfalla ( e non me ne vogliate tu, Umberto e tutti gli altri amici che sostengono questa tesi): se il sistema economico del mondo della pesca gravitasse esclusivamente sull’indotto dell’agonismo dell’Italia del Nord dei prossimi mesi, credo che potrebbe chiudere già oggi, indipendentemente dal terremoto e dai suoi esiti! Certamente questa voce è importante nel loro bilancio ma non può essere la principale! E comunque i pescatori/agonisti non direttamente coinvolti dal sisma a pescare e gareggiare ci vanno ugualmente, basta vedere le gare organizzate nell’ultimo fine settimana nel ferrarese o la pull di oggi a Spinadesco o le altre tante gare organizzate… Credetemi, il mondo imprenditoriale dalla sospensione temporanea dei campionati nell’Italia del Nord non ne avrebbe un gran danno.
Anche perché, appunto, si potrebbero organizzare tante altre competizioni di solidarietà…
Credo sia il momento di fermarsi perché il continuare nelle gare di calendario, anche stravolgendo calendari, e REGOLAMENTI, introducendo magari complessi sistemi di compensazione per chi non potesse partecipare nel pieno delle proprie possibilità, porterebbe inevitabilmente ad uno strascico di polemiche sui risultati finali dei campionati stessi.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, come tutte le attività in calendario, dall’Eccellenza Nord all’ultimo dei Promozionali, siano direttamente concatenati tra loro dai meccanismi di promozione e retrocessione, meccanismi delicati e spesso legati a discriminanti minime: come si potrebbe poi procedere, a fine stagione, a stilare le liste delle partecipanti ai campionati 2013 avendo disputato dei presunti campionati nel 2012 con la spada di Damocle del terremoto sulla testa?
Con quale senso di giustizia sportiva si potrebbe pensare di aver disputato dei campionati con tutte le formazioni nelle stesse condizioni psicologiche e fisiche?
Credo che, inevitabilmente, la Federazione si troverebbe a dover dirimere o subire polemiche enormi per un bel po’ di tempo!
Molto meglio, a mio avviso, avere il coraggio di prendere una decisione straordinaria, come straordinario è il momento che ci troviamo a vivere, e al di sopra di ogni sospetto come quello di sospendere, almeno per tre mesi, ogni attività di Eccellenza nord, Trofei di serie A1/2/3 e rispettivi Trofeo Regionali e Promozionali nell’Italia del Nord, Toscana compresa, in attesa di verificare come evolve la situazione sismica, senza considerare impossibile l’ipotesi di annullare tutto e ricominciare, nel 2013, da dove si è rimasti oggi.
Non ci sarebbe nulla di male o di irreparabile: sono state sospese o annullate delle Olimpiadi per eventi straordinari, credo si possa fare altrettanto nel nostro caso, che è ugualmente straordinario.
Tutti questi motivi e considerando l’assoluta eccezionalità degli eventi accaduti e la loro portata, oltre che l’assoluta impossibilità di prevedere gli sviluppi futuri da qui a breve, impongono decisioni che siano “a lunga gitatta” e nell’ ottica di non penalizzare nessuno, per quanto possibile.
Credo che gli uomini del Settore Acque Interne nazionale, chiamati, sabato prossimo ad Ostellato, a verificare la situazione attuale e prendere le decisioni migliori per tutto il movimento, questo coraggio lo abbiano, lo hanno saputo dimostrare in passato, e non si lascino influenzare da piccoli interessi di parte.
Nelle loro decisioni, oltre al futuro prossimo dei nostri campionati, anche e soprattutto, la possibilità di dimostrare che la Federazione di oggi è la Federazione di tutti, terremotati e non.
Un abbraccio, Angelo Borgatti
GENTILE SIG. TERREMOTO,
c’è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto: Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle. Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate… tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna, dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra
comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia, quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera, qualcosa da ma qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha decido di rimanerci tutta la vita… in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose. Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria, qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo. In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei tortellini, la cottura dei gnocchini fritti e della
piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna; ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia.
Se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, allora ci mettiamo insieme per farci
sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre. Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta. Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di
farmi o farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra terra, io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai.
PS Ho ricevuto queste righe via e mail, con il classico passa parola. Non so chi le ha scritte, ma so che in esse mi ci riconosco appieno, da emiliano romagnolo!
Grazie a te, autore sconosciuto, vorrei conoscerti per ringraziarti di persona ed essere solidale con te in questo scontro Davide/Golia dal quale, ne sono certo, gli emiliano romagnoli non usciranno sconfitti…
Angelo Borgatti
IL COMMENTO DI GIOVANNI GRISENTI
Spett.le Redazione di Match Fishing con la presente mail voglio comunicare il mio pensiero per quanto riguarda pesca/ terremoto.
Ho sentito varie voci e mi hanno detto che sabato 9 giugno vi è una riunione a Ostellato dove si discuterà il problema e che porterà la federazione a prenderete delle decisioni.
Se posso essere utile il mio pensiero è quello di continuare regolarmente la nostra attività, continuando a fare le gare in programma, spostando se è possibile i campi di gara in cui erano fissate le gare nei luoghi colpiti dal sisma. E’ doveroso da parte nostra utilizzare le manifestazioni per raccogliere fondi.
Il modo per raccogliere questi fondi potrebbe esser quello che metà dei premi che dovrebbero essere destinati ai pescatori vengano trattenuti e successivamente sarà volontà del singolo pescatore lasciare anche l’altra metà dell’importo.
Sono convinto che tutti aderiranno alla iniziativa.
Spero vivamente che si possa continuare, perché se così non fosse causeremmo anche noi un danno alle attività commerciali (trattorie, ristoranti ) nei paesi in cui ci sono le gare, danno anche ai negozi che lavorano nel campo della pesca, ai negozianti della pesca e così via.
E’ ovvio che nei dintorni dell’epicentro questo tipo di discorso non può essere attuato.
Ma la proposta che mi sento di fare per poter dimostrare la nostra solidarietà è la seguente, sulla base delle mie esperienze.
Questa raccolta di fondi potrebbe essere allargata a tutte le manifestazioni che organizza la Federazione Nazionale e potrebbe servire per realizzare o risistemare una opera pubblica, tipo asilo o casa per anziani, ecc. di un Comune che è stato colpito dal sisma.
Dico questo perché ho avuto esperienze sin da quando vi è stato il terremoto a Udine e i contributi raccolti se non utilizzati per interventi ben precisi, spesso sono stati polverizzati o sperperati.
Si dovrebbe prendere contatti con gli enti pubblici (io conosco alcuni Sindaci della zona) oppure potrà essere la stessa federazione di Modena che prende gli opportuni contatti.
Il progetto dell’opera e la direzione dei lavori la potrei fare io con il mio studio, GRATUITAMENTE, e coinvolgerei, sempre gratuitamente anche i miei collaboratori, tipo geologo, calcolatore del cemento armato, impiantisti ecc.
Nel corso dei miei trenta anni di attività penso di avere acquisito l’esperienza tecnica e amministrativa per affrontare un progetto di questo tipo e sarei orgoglioso di potermi spendere.
Inoltre si può sentire se fra i pescatori ci sono persone che si prestano anch’essi per realizzare l’intervento che si andrà a individuare.
La realizzazione materiale dell’opera si farà realizzare da imprese locali.
A Mirandola e dintorni ci sono pescatori titolari di imprese edili che potrebbero lavorare dietro compenso economico.
Molti materiali li potremmo avere gratuitamente da ditte che io conosco e che si possono coinvolgere, dietro presentazione di un progetto serio.
Sarebbe un contributo notevole che la Federazione Nazionale darebbe a questa popolazione.
Io sono disponibile per poterne parlare e discutere.
Saluti a tutti, Giovanni Grisenti, Lenza Parmense.
IL PUNTO DI VISTA DI UMBERTO TARTERINI
Caro Alessandro,
parliamo di terremoto e di gare di pesca; sul sito ho letto tante “bestialità” sull’argomento, è un vero peccato perché il tuo lavoro meriterebbe maggiore rispetto da parte di tutti.
E’ anche vero però che tra i tanti interventi ne ho letti anche di ponderati e rispettosi.
Meno male!
Mi permetto di inviarti anche la mia personale opinione sull’argomento…appunto personale.
Tra le varie ipotesi che si fanno c’è anche quella di fermare tutta l’attività agonistica al nord, questo a mio avviso non ha senso, anzi si finirebbe per aggiungere danno a danno.
I pescatori di quelle zone che sono stati colpiti dal terremoto e che hanno perso la casa, oppure è inagibile non si sa per quanto tempo, a tutto penseranno tranne che alle gare di pesca, questo adesso come tra alcuni mesi.
Nel contempo si rischia di creare un danno economico a tutte le componenti della filiera che ruota attorno alle gare di pesca.
Continuare l’attività, a mio avviso, non vuol dire essere insensibili al dramma che vivono queste popolazioni.
Vuol solo dire che la vita continua, come d’altra parte fanno già molte persone che vivono in quelle provincie, che hanno ripreso l’attività, magari sotto ad una tenda, ma l’hanno ripresa, perchè non ci si può fermare.
Tutti vogliono ripartire, ritornare al lavoro, ritrovare una vita normale.
Questa è gente che ha la grande volontà di ricostruire quello che ha perso.
Mentre per quanto riguarda l’attività agonistica basterebbe ipotizzare il mantenimento del posto per il prossimo anno della squadra/e di quelle società, impossibilitate a partecipare, nelle varie competizioni.
Per esempio se nell’A2 ci sono 10 squadre che non possono partecipare, vorrà dire che l’anno prossimo il girone sarà formato da 10 squadre in più, e così nelle altre competizioni.
Se nel contempo vogliamo dare un contributo concreto, devolviamo i montepremi delle prossime gare a questa gente, magari individuando un obiettivo specifico, una scuola o un asilo, da ricostruire o da ristrutturare e concentrare in quello il contributo dei pescasportivi.
Senza pretendere di aver scoperto l’acqua calda, volevo solo esternarti il mio pensiero, a solo titolo personale.
Fanne l’uso che più ritieni giusto.
Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato.
Un caro saluto, Umberto
caro Umberto, ho apprezzato il tuo commento, e siccome lo condivido in toto ho pensato di renderlo pubblico.
Avevo già preso posizione al riguardo scrivendo il mio pensiero in un altro post e che qui voglio integralmente riproporre..
“Buongiorno a tutti, devo dire che questo forum è uno straordinario mezzo di comunicazione e opinione che serve al sistema pesca per socializzare le varie problematiche. Sono dispiaciuto che nella massa ci sia qualcuno che non riesce a perdere l’occasione per distinguersi con commenti fuori tema e spesso fuori luogo.
Io che conosco molto bene i dirigenti della federazione, in particolar modo quelli del Comitato di settore, dico che certe critiche sono ingiuste e ingenerose perchè rivolte verso persone che hanno messo da parte le canne per dedicarsi agli altri gratuitamente. Affrontare i problemi causati da un terremoto non è cosa facile per nessuno e decidere sulla pelle degli altri non è cosa superficiale per persone che rubano tempo al lavoro e alla famiglia e assumersi la responsabilità di mandare a pescare persone mettendole a rischio proprio non è il caso.
Credo non sia giusto sospendere i campionati per rispetto alle tante persone che vivono grazie a questo settore, dietro ogni canna da pesca o ad un sacchetto di pastura ci sono centinaia di addetti che percepiscono un reddito e semmai la decisione saggia potrebbe essere quella di aiutare quelle squadre penalizzate dal terremoto assicurandogli la permanenza nel campionato per il prossimo anno ma lasciando ad altri la possibilità di finire l’anno con regolari promozioni e retrocessioni.
Io personalmente ho riferito alla federazione di essere disposto a cedere la data dell’Italian Master 2012 (3 novembre) per recuperi di gare di campionato ma credo non ce ne sia necessità perchè le scelte che il Comitato di settore ha deciso sono comunque condivisibili.
Ragazzi vediamo di calmarci, non spariamo nel mucchio tanto per sparare e e prima di dare degli irresponsabili a qualcuno o peggio ancora dire a qualcuno di vergognarsi pensiamoci bene diverse volte.
Non è giusto, rovinare così un social forum con esternazioni sempre al limite. Io immaginavo un confronto costruttivo, anche attraverso un giudiziio critico ma non immaginavo tanto qualunquismo.
Ringrazio i dirigenti della federazione per la stima che ripongono verso il Match Fishing che rimane a loro disposizione per tutte le informazioni necessarie.
Dai ragazzi diamo una mano a noi stessi aiutando la federazione a fare sempre meglio con contributi positivi e per ultimo aiutiamo come possiamo le popolazioni colpite dal terremoto.
Un abbraccio a tutti. Alessandro”
Come vedi la pensiamo alla stessa maniera e credo che la Federazione sabato prossimo saprà prendere le decisioni migliori pur nella grande difficoltà del momento.
Questa mattina alle 6 anche la Romagna ha tremato di brutto buttandoci giù dal letto e questa scossa ci ha fatto comprendere ancora meglio lo stress e la paura che da settimane sono costretti a vivere i cugini emiliani.
Ne approfitto per inviare tutta la mia solidarietà e vicinanza alle popolazioni duramente colpite augurando loro di ritrovare al più presto la serenità perduta.
Caro Umberto, questo sito è aperto a tutti, e a dimostrazione che siamo democratici non censuriamo nessun commento fino a quando non si violano le regole del rispetto e della dignità altrui.
D’altra parte come tutti sanno, la violazione di certe regole, può essere perseguita a norma di legge per cui ognuno quando rilascia un commento anche se con la firma di fantasia deve sapere che è facilmente raggiungibile tramite un codice di identificazione del PC da dove è partito il commento.
A buon intenditor poche parole.
Ciao Umberto.
Alessandro Scarponi
L’INTERVISTA A MIRKO GOVI
Questi ultimi giorni per molti di noi sono stati davvero drammatici.
Anche chi, come me, non è stato colpito direttamente dal sisma vive comunque una situazione di grandissimo disagio, combattuto tra il voler andare avanti ed il senso di grande tristezza che cova in molti di noi.
Proprio stamane parlando al telefono con Alessandro Scarponi abbiamo ricordato la “torre dell’orologio” di Novi di Modena che ha fatto da sfondo a numerose delle nostre foto durante i raduni fatti in piazza.
L’immagine della torre che , seppur semidistrutta, continuava miracolosamente a rimanere in piedi ed a funzionare mi dava l’idea del cuore e della tenacia degli emiliani, grandi persone, gente tosta.
La situazione era grave anche prima ma il crollo di quel poco che restava di quella torre alla quale nel mio piccolo ho voluto bene, ha rappresentato per me la fine di una speranza.
Per me, ma non per molti che all’ombra di quella torre ci hanno vissuto.
Nelle varie interviste televisive ho visto una tenacia ed una voglia di ripartire veramente strepitose, non ho visto nessuno piangersi addosso, ho visto veramente una dignità da fare invidia.
Perchè il terremoto ha distrutto le loro case e le loro aziende ma non ha minimamente scalfito la grandissima dignità di questo popolo.
Sarebbe bello ripartire e tornare a pescare in questi splendidi luoghi ma purtroppo al momento non è possibile farlo.
E allora cosa fare? Smettere di pescare per un anno? Servirebbe davvero?
Ho colto l’occasione per fare una chiaccherata con chi da vicino conosce il mondo del lavoro strettamente legato alla pesca ed in particolare alle competizioni.
Sentire diverse opinioni mi serve per capire cosa pensano le persone, capire che dietro ogni opinione c’è comunque una lunga storia.
Allora Mirko, fortunamente il sisma vi ha solo sfiorato, ma si è fatto sentire bene… da Emiliano, pensi che si possa uscire da questa situazione?
In questi giorni ho seguito molto attentamente, … come tutti, immagini, video, interviste e quanto i mezzi di informazione proponevano sul terribile terremoto che ha colpito l’Emilia, terra di persone aperte, positive e grandi lavoratori.
Queste persone vogliono ripartire, ritornare al lavoro, ritrovare la loro normalità nonostante la grande disgrazia che li ha colpiti: nonostante ci siano persone che non hanno più nulla, bambini terrorizzati, anziani ai quali sono state tolte le poche certezze rimaste, come la loro casa.
Questa gente ha l’energia per ripartire e ricostruire quello che ha perso. Per fare questo ha bisogno dell’aiuto degli altri, per consentirgli di ricostruire le fondamenta di una vita di sacrifici.
Cosa potremmo fare noi pescatori in concreto? In questi giorni si è molto parlato di sospensione dei campionati…
Non credo che a questi pescatori in questo momento interessi molto sapere se la Federazione intende o meno sospendere o annullare le gare di pesca: hanno sicuramente qualcosa di ben più importante a cui pensare.
Purtroppo per molti di loro non basterà una proroga o la sospensione di una stagione agonistica per vederli gareggiare nuovamente affianco a noi.
Non hanno bisogno di ascoltare parole e sterile solidarietà ma di fatti.
Annullare o sospendere le competizioni servirebbe solo a procurare nuovi ulteriori problemi ad un settore che già sta vivendo momenti molto difficili; metteremmo solo a rischio ulteriori posti di lavoro e non credo che questa scelta si concili con la mentalità dell’Emilia, un popolo fondato sul lavoro, che tanto ha saputo costruire e dimostrare negli anni, concentrando nelle sue terre alcune delle eccellenze industriali nel mondo.
Ritengo sia giusto portare rispetto alle persone colpite dal terremoto con aiuti concreti per aiutarli nella ripartenza.
Dimostrazioni di solidarietà quali l’interruzione del campionato non servirebbero a nessuno se non a portare danno ad altri lavoratori.
E allora quale potrebbe essere una soluzione concreta per cercare di salvare il salvabile?
Una proposta per questo campionato potrebbe essere quella di riconoscere alle squadre dove uno o più componenti facciano parte della zona terremotata (e non siano nelle condizioni di potere proseguire il campionato) il mantenimento del campionato attuale anche per la prossima stagione agonistica 2012/13.
Inoltre un piccolo aiuto dal settore potrebbe venire dal devolvere tutto il ricavato delle iscrizioni e vincite di tutte le competizioni a favore dei terremotati.
Le aziende si potrebbero impegnare nell’organizzazione di una gara, donando anche i premi, il cui ricavato possa essere devoluto alle vittime del terremoto.
Una situazione come quella descritta significherebbe:
- Aiuto concreto alle Società in difficoltà a continuare il campionato 2012, permettendo loro il mantenimento del livello di campionato attuale per il 2013.
- Aiuto economico concreto alle persone vittime del terremoto.
- Mantenimento e tutela dei posti di lavoro di chi opera nel settore.
Ritengo che dietro ad un disastro come quello che ha colpito l’Emilia non si possa bloccare tutto ma anzi tutto debba funzionare meglio e di più per fornire gli aiuti necessari.
Grazie Mirko…
La conversazione prosegue, ma quanto proposto da Mirko ad una prima impressione mi ha sicuramente colpito. Forse non è la soluzione migliore del mondo, ma sicuramente riesce a toccare da vicino anche aspetti che ad una prima sommaria analisi non vengono presi in considerazione.
Ho chiesto autorizzazione per poter pubblicare questa sua opinione, così da portarla a conoscenza ai lettori di Match Fishing e sentire la loro opinione a riguardo.
Ora come sempre è il vostro turno, ricordandovi che la discussione non è mai inutile a patto che rispetti alcune regole fondamentali.
L’educazione e il rispetto per opinioni differenti dalla propria sono “conditio sine qua non” per sviluppare un dibattito costruttivo.
Grazie in anticipo.
Luca Caslini