MONDIALE FEMMINILE: SOTTO I RIFLETTORI DI M.F. CLAUDIA MARCHIODI

A Coruche in Portogallo c’è un campo gara, il Rio Sorraia, che ha spesso portato fortuna ai colori azzurri della pesca al colpo. Giovani, Master, seniores e donne nel corso degli anni hanno dimostrato grande autorevolezza su queste acque che si prestano ad un tasso elevato di difficoltà che rende ancora più valorosi i traguardi raggiunti.

Da pochi giorni è terminato il 21° mondiale di pesca al colpo femminile e attorno a questa spedizione c’erano tante incognite dettate da un rinnovamento dovuto in parte alla prematura scomparsa del precedente CT Giampiero Barbetta e alla sua sostituzione “last minute” e all’inserimento di nuove leve che hanno vestito la maglia azzurra per la prima volta come Federica Brilli e Anna Sgobbo.

Su tutti l’occhio sempre vigile dello staff tecnico rappresentato da Maurizio Teodoro e Stefano Defendi, due agonisti di valore che non hanno certo bisogno di presentazioni.

Ma come accade all’interno di tutte le squadre vincenti era presente anche un capitano in campo che ovviamente risponde al nome di Simona Pollastri se non alto dall’alto del suo ricco palmares e per la decennale esperienza che la colloca tra le atlete più titolate di sempre.

A completare l’organico di questa squadra di “marziane” citiamo anche Silvina Turrini, Valentina Borsari e Claudia Marchiodi.

Il Rio Sorraia non si è offerto facile da gestire almeno nelle prime giornate di prove ma via via la pesca è andata salendo offrendo più di una opportunità tecnica. C’era la pesca con le corte canne da alborella, la pesca con la roubaisienne e la pesca all’inglese.

I pesci presenti erano grosse alborelle, barbi, carassi, carpe, cefali e bogas. E adesso andiamo ad iniziare una chiacchierata con le nostre campionesse del mondo per farci raccontare come si sono avvicinate al mondiale e come hanno affrontato le due giornate di pesca.

CLAUDIA MARCHIODI

MARCHIODI-CLAUDIA-IMG_0261-600x400

1) Ciao Claudia, il tuo esordio in Nazionale risale al 2007 a Toledo in Spagna e subito è Oro a squadre seguito dal bronzo a squadre a Radece in Slovenia nel 2013 e dall’oro a squadre quest’anno a Coruche in Portogallo. Due Oro e un Bronzo a squadre in quattro partecipazioni sono un bel bottino… una bella soddisfazione….

R. E come potrebbe essere il contrario? Sono dei risultati che, quando ho iniziato a pescare, non mi sarei nemmeno sognata di raggiungere e che ripagano i tanti anni di impegno e anche di qualche sacrificio. Abitando a Trento, che dai campi di gara è un po’ lontano, immaginati le levatacce e i chilometri che ci sobbarchiamo per ogni trasferta. Ma la passione è passione…..

2) Fai competizioni da tanti anni e sei tra le più esperte di questa nazionale nella quale sono entrate anche alcune giovani di belle speranze, un mix vincente fatto di esperienza e gioventù che può dare tante soddisfazioni anche in futuro..

R. Ma quali speranze… le giovani sono già una realtà!! Brave, preparate e, cosa fondamentale, molto motivate. Il gruppo di quest’anno credo fosse veramente equilibrato, ci siamo integrate perfettamente, merito anche dello staff tecnico che ha saputo intervenire puntualmente nei momenti di difficoltà che ciascuna di noi ha avuto nel corso della settimana.

3) Il Rio Sorraia è stato difficile per tutto il periodo prove e poi via via è andato in crescendo, tutte le tecniche potevano essere valide o ce n’era una più redditizia?

R. Siamo partite dall’Italia con la convinzione, viste l’esperienza delle altre nazionali che avevano gareggiato su questo splendido campo gara, che la pesca sarebbe stata quasi esclusivamente con la tecnica all’inglese per la cattura dei sospettosissimi barbi portoghesi. Anche lo stage e la preparazione era stata improntata principalmente su questa tecnica. Quando siamo arrivate sul posto, però, la situazione che si è presentata è stata diversa, nessuno immaginava che avremmo trovato così tanta alborella che disturbava tantissimo l’azione di pesca. Anche i pesci che riuscivi a portare in nassa non erano in ogni caso determinanti, perché di taglia non esagerata. Con il passare dei giorni, però, grazie al prezioso supporto dei nostri CT Teo e Stefano che, devo ammettere, hanno avuto una gran pazienza, ci siamo convinte che la pesca sarebbe stata quella che poi abbiamo messo in atto durante la gara. Partenza con le canne da alborella, per poi passare alla pesca con la roubaisienne a 5/6 pezzi. Le canne inglesi comunque sempre pronte…sarebbe stato l’evolversi della gara a determinare ora per ora la tecnica da utilizzare.

4) Raccontaci le tue due gare…

R. Come ti dicevo prima, la gara del sabato è stata preparata nei minimi dettagli. Sono partita con le cannine corte per insidiare l’alborella. Quando le mangiate si sono diradate, perché il pesce tendeva comunque ad allontanarsi, ho iniziato a pasturare a cinque pezzi di canna. Sono riuscita a portare in nassa dei bei cefali che mi hanno consentito di fare un bel secondo di settore. La domenica la sorte mi ha destinato un picchetto esterno. Se devo essere sincera, la cosa mi ha fatto più preoccupare che gioire anche perché gli esterni il giorno prima non avevano portato grandi risultati. Ho cercato di non farmi condizionare dal picchetto e ho impostato la gara come il giorno prima. La differenza rispetto al giorno prima è stata nei pesci catturati, alborelle ne avrò prese forse una quindicina in tutto, il resto erano barbetti e bogas del peso dai 15 ai 50 grammi. Con qualche pesce di taglia preso e qualcuno perso (…), sono riuscita a piazzarmi terza. Il resto è storia (sorrisone)!!!

5) Arriva la prima manche e sono subito 14 punti con 10 di stacco alla seconda, e poi la domenica fate ancora meglio con 12, punteggio da marziane…

R. Un punteggio per il quale si firmerebbe prima di ogni gara di serie A del nostro campionato, che si disputa in quattro e non in cinque… Un risultato al di sopra di ogni aspettativa, ma che è frutto di una preparazione meticolosa e di una strategia di gara perfetta.

6) Dopo la 1^ manche del sabato come avete /hai vissuto la vigilia della decisiva gara della Domenica ….. che aspettative quali emozioni?

R. Ti dirò, sinceramente, che non ero particolarmente tesa e mi sembrava che anche le mie compagne fossero certe che tutto sarebbe andato per il meglio, avevamo 10 punti di vantaggio dalla seconda, eravamo convinte della pescata da fare, l’importante era rimanere concentrate. Il risultato dimostra che ci siamo riuscite in pieno.

7) Il supporto dei capitani e un commento sul gruppo…….

R. Ho conosciuto Teo e Stefano Defendi allo stage e la prima impressione che ho avuto è stata quella di due persone molto preparate e che amano veramente quello che fanno. Sono stati molto pazienti con noi i primi giorni della settimana, hanno forse capito che, almeno per le più “anziane” del gruppo, il passaggio dalla vecchia direzione tecnica a quella nuova aveva innescato dei risvolti psicologici particolari. Avevamo una farfalla sul cuore, quando siamo riuscite a farla volare via, la strada è stata tutta in discesa. Durante le giornate di prova e nelle riunioni della sera, l’idea che mi ero fatta di entrambi non ha fatto altro che essere confermata. Passione, competenza e una capacità comunicativa fuori della norma sono state, sicuramente, la chiave di volta del risultato.

8) Una dedica speciale al precedente CT è d’obbligo, non trovi?

R. Era Giampy la farfalla, il burbero dal cuore tenero… il suo ricordo ci ha accompagnate per tutta la settimana.
E’ stato bello, sul podio della premiazione, alzare gli occhi al cielo e potergli dedicare con commozione la nostra vittoria.

9) Raccontaci un aneddoto di questo mondiale se vuoi salutare e ringraziare qualcuno in particolare..

R. da una trasferta come quella per il mondiale, si potrebbero trarre spunti per scrivere un libro. Ci sono stati momenti di concentrazione, tensione, prese per i fondelli, allegria e ilarità al limite delle lacrime. Di sicuro ringraziamo TEO per averci insegnato, oltre i segreti della pesca, anche “qualche” canzone dei Negramaro…
A parte gli scherzi, la prima persona che devo ringraziare è mio marito Mariano che mi supporta, e sopporta, con grande pazienza e dedizione. E’ grazie a lui che sono riuscita a raggiungere questi risultati e che è il primo con il quale condividere questo successo.
Un grazie va a anche a tutti gli altri accompagnatori, che si sono sobbarcati una trasferta lunghissima per mettersi a disposizione del gruppo, a Luciano e Domenico che hanno avuto cura del nostro materiale tecnico, al grande capo Ugo Claudio Matteoli, a Barbara Durante, al presidente Maurizio Natucci, al delegato Fausto Bonazzi per il loro supporto e a Raffaella Borzì che ci ha amorevolmente accudito.
Ringrazio anche la mia società di appartenenza, il Team Crevalcore e l’azienda Tubertini, per il supporto e la disponibilità che mi hanno sempre dimostrato.
E, last but not least, le mie compagne di squadra e i capitani, per la splendida settimana passata insieme e per il risultato raggiunto e perché da soli, un mondiale, non si vince.

10) Complimenti ancora per questo successo che tutta l’Italia della pesca sperava e per questo regalo vi applaude con grande stima sportiva……

R. Ti ringrazio e ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito. Quando vesti la maglia nazionale, non gareggi solo per te stesso, ma rappresenti anche quelli che sono rimasti a casa. Aver vinto è stato, per questo, una sdoppia soddisfazione.

10614153_920970214598131_1607053929720117846_n

DSC_4110

10495711_759567840778965_6164512202878563966_o

10570489_920981717930314_5776843175938667968_n

10298914_758421914226891_5283382437990547267_n

10593067_922287514466401_7012596790958697773_n

10615365_921007981261021_9194099933424429390_n

10615485_922286211133198_4562985227006751960_n

10636280_921007814594371_1724622479981611122_n

DSC_2842

DSC_4116DSC_4576

DSC_4579

10641222_920972924597860_4649405817362292139_n

IMG_1326-600x400

MARCHIODI CLAUDIA CREVALCORE 10-05-09 1A

 

marchiodiIMG_0317-600x400

ostellato 19-04-09 002

DSC_2885

PER MATCH FISHING, GIUSEPPE SPAGOLLA

DSC_2871

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *