LA SALUTE PUBBLICA MESSA ANCORA A RISCHIO DAI BRACCONIERI!

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A distanza di tre settimane dallo svolgimento dell’Italian Master, un gruppo di amici agonisti veneti ci ha fatto pervenire una denuncia dettagliata con immagini sull’ennesimo episodio di bracconaggio perpetrato nella zona di Adria, una delle tante flagellate da questa piaga ormai dilagante nel nostro Paese.
I relatori di questa testimonianza hanno subito esposto le prove di questo reato alle Autorità competenti ma, ad oggi, non hanno saputo nulla di eventuali sviluppi o procedimenti derivati dalla loro segnalazione.
Invitiamo tutti gli agonisti ed i pescatori che dovessero incappare in episodi di bracconaggio a documentare il fatto con i mezzi che ormai tutti abbiamo a disposizione quotidianamente e a darne denuncia alle Autorità competenti, oltre a far pervenire le segnalazioni agli Organi di informazione come il nostro.
Tutto quello che le Redazioni potranno fare, per quanto di loro competenza, per evidenziare simili REATI sarà sicuramente fatto, come lo é stato sino ad oggi.
Episodi come questo, l’ultimo purtroppo di una serie ormai infinita, oltre al bracconaggio che depreda i nostri corsi d’acqua, lasciano presupporre ancora una volta che questi REATI si riflettano in un ambito ben più grave e che coinvolge una platea grandissima di cittadini, ossia quello della SALUTE PUBBLICA legato al consumo di questi pesci, che vengono evidentemente commercializzati in qualche ambito della ristorazione e della distribuzione e non solo consumati dai bracconieri, vista la mole ingentissima del prelievo abusivo e la frequenza con cui si perpetra.
Prima ancora del bracconaggio, quindi, il nostro compito ed il nostro contributo, deve essere quello della denuncia alle Autorità per la salvaguardia della SALUTE PUBBLICA!

Angelo Borgatti

 

“Durante la manifestazione di pesca denominata “Italian Master”, svoltasi ad Adria sul Canal Bianco, nel tratto 3^ zona fronte Chiatte, siamo stati attratti, e come noi altri pescatori, da un rumore strano proveniente dal sottosponda.
Avvicinatici, abbiamo sentito anche un odore sempre più forte, come di carne in putrefazione.
Mai, però, ci saremmo aspettati di vedere una massa consistente di interiora di pesci (breme, siluri), eviscerati sulla sponda del fiume ed abbandonate a marcire, ricoperte di bigattini e mosche.
Insospettiti ci siamo spostati più avanti, nel sotto sponda, e con amarezza abbiamo visto altri residui di viscere abbandonate.
Dopo un’attimo di smarrimento abbiamo parlato con altri pescatori che avevano visto e fotografato questo scempio, ci siamo accordati per informare e coinvolgere le Autorità preposte, cosa avvenuta durante le premiazioni della gara, nel pomeriggio.
Nonostante tutto questo, niente é stato fatto e nessuno ne ha parlato.

Forse non è sufficientemente grave che i pesci vengano pescati di frodo ed eviscerati sulle rive del fiume, ma ci chiediamo quali Autorità debbano intervenire per verificare almeno le condizioni igieniche e sanitarie in condizioni come quelle sopradescritte?
Quali sono i destinatari di queste specie pescate (Siluri e Breme) e macellate, nel senso peggiore del termine, in questo modo?
Chi acquista questo pesce, quasi sempre venduto da stranieri, e che uso ne fa?
Chi è il fruitore finale? Forse l’incauto e incolpevole cittadino che pensa di mangiare del pesce fresco o magari del shushi prelibato, mettendo a serio rischio la propria ed altrui salute?

Speriamo vivamente che altre persone abbiano il coraggio e la volontà di far emergere questi fatti gravi che si stanno diffondendo dappertutto e che le Autorità preposte svolgano la loro funzione applicando le leggi previste, almeno in materia di igiene e salute pubblica, erogando le dovute sanzioni.

Un gruppo di pescatori ”

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