FORTE INQUINAMENTO NEL CANALE PANDAINA-VANGADIZZA

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Enzo Loreti della Sezione FIPSAS di Mantova ci ha fatto pervenire questa segnalazione di un grave episodio di inquinamento verificatosi in un piccolo canale della bassa mantovana, nel comune di Magnavacca. A Loreti, impegnato assieme ad altre due guardie ittiche volontarie della FIPSAS in un servizio di vigilanza sul territorio, é  stato segnalato questo episodio ed ha potuto documentarlo tempestivamente e comunicarlo alle locali forze dell’ordine ed alla stampa locale.

La cronaca sottoriportata proviene proprio da un quotidiano della zona.

“SERMIDE. Una strage di pesci, ammucchiati senza vita sulle rive del canale Pandaina-Vangadizza. Carpe, pesci gatto e carassi (i comuni “bùlbar”) soffocate dai liquami venefici sversati in modo abusivo nella “Pandaìna”, il corso d’acqua che attraversa per oltre 10 km la campagna fra Magnacavallo e Sermide fino alla bonifica di Burana a Bondeno.

Questo è ciò che è apparso ai rappresentanti della Federazione Italiana Pesca Sportiva che hanno mobilitato la Polizia Urbana di Poggio Rusco e gli esperti dell’Arpa di Mantova che dovranno stilare il bilancio dei danni e i tempi di risanamento del corso d’acqua. «Non c’è più niente in Pandaìna – spiegano quelli della Fipsas – è desolante. Siamo riusciti a salvare solo poche carpe, che abbiamo immediatamente messo in salvo nelle acque del Po, come bisogna fare in questi casi».

I pesci asfissiati ricoprono le rive del canale lungo tutto il suo tratto. Sul tipo di liquame immesso sembrano non esserci dubbi: «Dovrebbero essere di provenienza suina, anche se spetterà all’Arpa definirne l’origine. Visto che la Pandaìna non si collega direttamente ad allevamenti, ipotizziamo che lo sverso sia avvenuto con autobotte». L’incidenza del danno è correlata ai tempi di intervento, ecco perché la Fipsas invita chiunque si trovi al cospetto di scenari critici del genere a segnalarli immediatamente, in modo da poter intervenire subito e salvare il salvabile.”

 

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