NAZIONALE FEEDER: NATUCCI COME BARTALI, “L’E’ TUTTO SBAGLIATO, L’E’ TUTTO DA RIFARE!”

Questa volta avevamo riposto molte speranze per fare un campionato del mondo in Serbia da protagonisti tant’è che dal primo all’ultimo rappresentante era forte la convinzione di fare grandi progressi rispetto all’anno prima in Olanda, dove il tipo di pesca non ci era molto congegnale proprio come l’anno prima in Irlanda sui gardon.
Eravamo convinti di far bene per una serie di ragioni; la prima è quella della conoscenza dei pesci, breme e pesci gatto li abbiamo sempre pescati; la seconda è quella dell’approccio al mondiale con una folta delegazione italiana presente un mese prima al Preston Challenge sullo stesso campo gara del mondiale; la terza è quella della rosa della nazionale composta dai migliori agonisti presenti in questo momento a livello nazionale; quarto motivo lo staff tecnico pronto a giocarsi le sue carte per un pronto riscatto dopo i risultati negativi ottenuti nel 2015 in Olanda; quinto la delegazione italiana al cospetto di tutte le altre delegazioni è sempre quella più rappresentativa, attrezzata, organizzata con pedine per ogni compito, cucina, facchinaggio, spondisti, rappresentati di federazione, addetta stampa.
Nessuno meglio dell’Italia eppure squadre meno blasonate, meno attrezzate, meno organizzate, meno numerose, ci hanno surclassato, hanno chiuso davanti in classifica, hanno indovinato ciò che noi non siamo stati in grado di capire dopo cinque giorni di prove e due giorni di gara.
Eravamo convinti di far bene, doveva essere l’anno della svolta e invece è stato l’anno dell’involuzione e questo non va bene.
Avevamo scritto che a bocce ferme si doveva fare una profonda riflessione sulle ragioni e sulle cause della débâcle del feeder azzurro.
E per farlo abbiamo intervistato il Presidente del settore, Maurizio Natucci, tra l’altro sempre presente in Serbia al seguito della nostra squadra, che ringraziamo infinitamente per aver accettato di rispondere ad alcune domande consapevoli che non è mai facile affrontare un tema come questo quando il disastro sembra essere non solo nei risultati ma pure nella incapacità di trasformare in squadra un gruppo di bravi agonisti a livello individuale.

Per dirla in parola povere ma chiare, in Serbia ha fallito tutto il sistema feeder italiano, e come soleva dire il grande Campione di ciclismo Gino Bartali, toscano come Natucci, “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” e per questo servono profondi cambiamenti per migliorare che certamente la nostra Federazione Natucci in primis saprà attuare quanto prima.

Ma sentiamo cosa ha detto Natucci nell’intervista di Alessandro Scarponi.

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Il sesto mondiale di feeder fishing, si è chiuso ancora una volta per l’Italia senza esultare, ma soprattutto senza segni di miglioramenti, nonostante i cambiamenti allo staff tecnico ed alcune modifiche sul piano dell’ organizzazione. Presidente Natucci, cos’è che non va in questo mondo feeder a livello internazionale?
Parto dicendo subito che la delusione è molta, in questo Campionato del mondo in Serbia, voglio essere sincero, non mi aspettavo un podio, pero’ sicuramente di girare un po’ piu’ vicino alle prime posizioni….un quinto, un sesto, un settimo piazzamento finale. Se andiamo a vedere il ranking internazionale siamo dodicesimi, ma penso, e mi dispiace dirlo, che al momento la nostra situazione sia questa. Faccio fatica a capire cos’è che non va, perche’ i pescatori che abbiamo portato, indiscutibilmente, se andiamo a prendere le classifiche di rendimento, sono i piu’ forti attualmente in Italia, su questo penso sia impossibile discutere. Ma alla fine i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti e non sono per nulla soddisfacenti.

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Ma avete fatto un’analisi con il vostro staff tecnico su questo tracollo?

Si, abbiamo fatto un’analisi a mente fredda con i capitani, perche’ come dici tu Alessandro, abbiamo cambiato lo staff tecnico, aggiungendo anche Marco Manni, con la sua esperienza nella pesca al colpo, cercando cosi’ di migliorare. Rimane il fatto che la federazione, nel settore che rappresento, e logicamente io, siamo molto delusi da questo risultato negativo. Non vedo un futuro roseo, non vedo margini di miglioramento, visto che i nostri atleti ai mondiali fanno gli ultimi di settore, noni, ottavi o decimi…..beh c’è poco da dire.

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Credo che serva ripartire da zero e programmare qualcosa di novo per il futuro…non trovi? 

A questo punto un programma futuro è anche difficile da fare, visto che a dicembre ci saranno le elezioni, quindi potremmo essere riconfermati oppure no. Se, nell’eventualità, venissi riconfermato, la mia intenzione sarà quella di ripartire con qualcuno di questa nazionale, piu’ qualche giovane con cui fare un programma a lungo termine, ci circa 3 – 4 anni. Non vedo altre prospettive al momento.

Di giovani bravi ce ne sono diversi e uno di questi è Mario Casale, che ha vinto il Campionato Italiano lo scorso anno, ed era con voi in Serbia dimostrandosi molto rispettoso del ruolo che gli è stato assegnato. Forse gli si poteva dare una chance?
Purtroppo, lui non poteva avere un chance li’, perche’ il Capitano non l’aveva convocato come nazionale, ma come staff tecnico. Voglio ringraziare pubblicamente Mario Casale, perche’ ho scoperto che è una persona di una disponibilita’ e gentilezza eccezionale, veramente un ragazzo d’oro, insieme a Stefano Linati, senza togliere nulla agli altri. Sono rimasto molto impressionato da questo giovane e spero che in futuro gli sia data una possibilita’, ma questo non dipende da me, ma dai capitani, io faccio il dirigente.

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A fronte di uno staff tecnico cambiato nuovo ma con risultati che non arrivano, con una squadra che non gira, bisogna giustamente guardare se servono delle correzioni a 360 gradi oppure come hai detto tu solo agli atleti? Insomma cos’è che non ha funzionato?
Voglio essere sincero ed onesto: da atleti del calibro di Vezzalini e Mazzetti , mi aspettavo molto, ma molto di piu’. Purtroppo, il campionato è andato male, io avevo molte speranze nei loro confronti, visto che Marco Mazzetti nel rendimento nazionale è primo, Massimo Vezzalini terzo e se non sbaglio Mirko Govi secondo insomma però rimane il fatto che i risultati non sono arrivati anzi sono da considerare molto deludenti ed andranno riviste quindi molto cose, sempre se saremmo riconfermati.

Quindi la tua idea è quella di intervenire chirurgicamente solo sugli atleti?

La mia intenzione potrebbe essere quella di continuare con Maurizio Setti e Marco Manni, eventualmente potremmo affiancare a loro un’altra persona, se lo riterremo opportuno. Rimane il fatto, che bisogna vedere quello che succedera’ alle elezioni di dicembre, potrei anche non essere rieletto e magari fare solo il garista nel feeder.

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La delusione è tanta anche perche’ questo mondiale l’avevamo preparato con tutti i crismi, partecipando al Preston Challenge un mese fa’, dove alcune cose le avevamo viste. Il canale era sicuramente alla nostra portata, perche’ sappiamo pescare sia i pesci gatto che le bremettine. Insomma, li’, secondo me anche lo staff tecnico deve aver sbagliato qualcosa, perche’ dove non arriva il pescatore, di solito ci deve arrivare il capitano dietro, che guarda anche le altre squadre , intuisce vede, osserva e poi suggerisce ai suoi atleti come devono pescare dando le dritte giuste..
Il fallimento non è solo degli atleti, ma dell’intera delegazione, si vince in nove e si perde in nove. Se pensi che i tedeschi e gli austriaci hanno fatto primi e terzi, pescando ed innescando bigattini, ancora di piu’, questo fatto da amarezza. Noi siamo maestri in questa cosa. Rimane il fatto che questa è una delusione enorme. Nel mondiale in Olanda dello scorso anno, effettivamente, siamo arrivati quattordicesimi, in una pesca non congeniale alle nostre caratteristiche, con poche catture. Quest’anno avevo delle buone speranze perche’ c’era pesca. Credevo, sinceramente, in un buon piazzamento, non dico il podio, perche’ effettivamente dobbiamo constatare, che siamo indietro rispetto ad altre Nazioni che a feeder  ci pescano anche di molti anni. Noi abbiamo iniziato nel 2008 con il primo Campionato Italiano, quindi sono passati ormai sei anni con i mondiali e devo dire che a livello di partecipazione abbiamo avuto un’enorme miglioramento, dai 40 iscritti nel 2008, ora siamo in quasi 300 divisi in zone. Il boom c’è stato, ora bisogna cercare di ottenere dei risultati consoni per quanto riguarda la nazionale.

Il feeder è una disciplina molto giovane in Italia e pur essendo partiti da pochi anni sta attirando tanti nuovi appassionati anche grazie al tuo apporto che tutti ti riconoscono per favorirlo nella sua ulteriore crescita. Tu ce l’hai nel cuore questa tecnica e la pratichi anche da agonista, secondo te c’è qual cosina da cambiare anche nel format? Non era il caso di lasciare decidere la nazionale alle classifiche abbandonando la scelta tecnica che lascia sempre dietro di se tante polemiche? Insomma per far sognare quei tanti agonisti che si impegnano tutto l’anno e che magari hanno la bravura di arrivare nelle prime posizioni della classifica individuale non sarebbe meglio provare per un paio di anni formare la nazionale in questo modo?

Questo è stato il primo anno con l’introduzione della scelta tecnica, negli ultimi anni infatti c’era il club azzurro al quale accedevano i migliori per classifica. Quando c’è stato il mondiale in Belgio, dove abbiamo ottenuto il miglior risultato della nostra breve storia, c’era la scelta tecnica. Inoltre vorrei ricordare che in occasione del primo mondiale, in Italia nel 2011, furono selezionati atleti dal Campionato Italiano ma anche in quella occasione siamo andati malissimo. L’anno dopo uguale. Poi, fu’ fatta una richiesta dallo staff tecnico di allora, Mario Molinari e Fulvio Forni, di creare un club azzurro, cosa che venne fatta. Comunque potrebbe anche essere una mia intenzione, di creare, tramite la scelta tecnica, un gruppo da far crescere, come è stato fatto in altre discipline. Ho cercato di avere 4 – 5 persone su cui lavorare, ma se questi sono i risultati, hai ragione anche tu, la federazione potrebbe tornare indietro, selezionando gli atleti dal club azzurro o dagli italiani. Io sono piu’, per ricreare eventualmente un club azzurro, cosi’ si riuscirebbe meglio a fare crescere le persone. Dagli errori bisognerebbe imparare, visto che questa cosa qua non funziona. Volevamo creare qualcosa di diverso, ma purtroppo dobbiamo ricrederci.

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Sicuramente queste parole ti fanno onore, ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte. Se tu potessi riavvolgere il nastro del mondiale ed affrontarlo da domani con la prima manche, cosa cambieresti?
Personalmente ho la mia opinione, ma non faccio il tecnico, questa domanda andrebbe fatta ai CT.

Stai sicuro che non mancherò di farla…

Onestamente, io avevo notato gia’ dal giovedi’ che i risultati non sarebbero arrivati. Come qualcuno gia’ ha scritto, noi abbiamo sei bravissimi pescatori, ma che non riescono a fare squadra, e senza una squadra non si arriva da nessuna parte. C’erano poche idee chiare ed anche un po’ di confusione . Abbiamo tantissimi individualisti in Italia, forse dovuto anche al fatto che il CIS Feeder è giovanissimo, e pochi che sanno veramente fare squadra. Noi non siamo riusciti a diventare una squadra, questo è il mio grosso cruccio, ci ho provato in questi 2 – 3 anni, insieme ai capitani, ma non ci siamo riusciti. Speriamo in futuro!.

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Molto del malumore sentito dagli atleti, deriva dalla scarsissima qualita’ delle esche, non all’altezza di un mondiale. Tu che in altre occasioni hai risolto questi problemi, trovando del fouilles e ver de vase ottimi, come mai questa volta non ti è riuscito?
Il problema delle esche riguardava solo il fouilles, perche’ il ver de vase era bellissimo. Ma queste sono scuse, perché di mondiali dove avevamo problemi di esche, ne ho fatti anche altri. Non avendo del bel fouilles, potevamo pescare a bigattini come ha fatto la Germania e l’Austria, ma non l’abbiamo minimamente pensato. L’80% delle altre nazionali non avevano il fouilles, proprio come noi, eppure i risultati li’ hanno fatti!! Non mi piace cercare delle scuse, sicuramente quest’esca non era all’altezza di una campionato del mondo, ma le altre si. Questo mondiale deludente è stato un nostro errore!! e ritornando alla domanda di prima se potessi tornare indietro sicuramente darei più fiducia la bigattino.

ESCHE

Dal fondo si puo’ solo risalire, e prima o poi, da tifoso italiano, sono convinto che ce l’ha faremo. Certo, come hai detto tu bisogna mettere apposto tante cose, essere competitivi, e quando c’è una squadra che vince, c’è un team che funziona. Ti auguriamo di lavorare al meglio per risolvere nel piu’ breve tempo possibile, tutti i problemi che hai riscontrato.
Io ti ringrazio, ribadisco il mio dispiacere sul risultato e capisco anche le critiche fatte dai lettori di Match Fishing e farò il possibile per salire la china. A me non piace perdere e credo che anche tutti i tifosi italiani si aspettano delle soddisfazioni.

GRUPPO ITALIA

il direttore d'orchestra Natucci

team italia in pesca

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