A PROPOSITO DI ….NUOVI FORMAT – RIASSETTO DEI CAMPIONATI – NAZIONALE

Ed eccoci con la terza e (solo per ora) ultima parte di questa lunga intervista rilasciataci da Antonio Fusconi con il quale abbiamo trattato svariati argomenti.

Per questa ultima tranche abbiamo lasciato le domande (se così si possono definire) “più scomode”.

Ne è uscita una intervista davvero interessante, da leggere fino in fondo.

Antonio, ci sono novità per quanto riguarda i format dei campionati?

Fra le novità che potrebbero verificarsi in futuro ci potrebbe essere una riorganizzazione di quelli che sono i campionati di vertice, in particolare le serie A che potrebbero essere riorganizzate per fasce geografiche anche perchè l’attuale formula con l’Emilia Romagna divisa in due sta suscitando qualche malumore nella base. Pensavamo fosse una cosa meno sentita ma lo scorso anno in occasione di una riunione a Reggio Emilia con le società emiliane ed i loro agonisti ci è stato chiesto di unire le squadre emiliano-romagnole in un unico campionato con il veneto.

Cosa avete pensato di fare per il futuro?

Nei prossimi giorni incontreremo le società toscane e umbro-marchigiane per cercare insieme, se possibile, una soluzione per il futuro.

Ma perchè non tornare al vecchio format con serie A e poi semifinali e finali?

E’ una soluzione che si è esclusa per evitare che magari dopo una intera annata di sacrifici e 5 ottime prove nella serie A si rischi poi di buttare via tutto il campionato sbagliando magari una prova di semifinale. La Federazione ha scelto di permettere ad ognuno di partecipare al campionato che ritiene più soddisfacente in base alle proprie possibilità, per questo è stata tolta la penalizzazione alle squadre che rinunciano a salire al campionato superiore, è un modo di rispettare la scelta di squadre che anche se ottengono la promozione ai campionati superiori, per i motivi più vari, decidono di non parteciparvi.

Forse lo fanno per i costi…

Probabilmente sarà una questione di costi o di impegno che è sicuramente maggiore anche se da quando il Cis si svolge in quattro week-end tutto si è notevolmente ridotto.

Ci sono altre novità riguardanti i format?

Certo, da quest’anno abbiamo voluto valorizzare la partecipazione ai trofei diminuendo il numero delle retrocessioni infatti quest’anno, come indicato nella circolare normativa, retrocedono meno squadre, non più il 40% ma il 30% delle partecipanti al campionato. Questo, ripeto, per premiare le squadre che partecipano a campionati di questo livello e hanno bisogno di fare più anni di esperienza per mantenere la categoria o crescere senza pagare il noviziato e l’inesperienza.

State tenendo d’occhio anche la base della piramide?

Assolutamente sì, abbiamo campionati promozionali e trofei di serie B che stanno lavorando benissimo, ma pensiamo che si possa sempre migliorare e quindi teniamo occhi ed orecchie ben aperte per intervenire laddove se ne presentasse la necessità.

Ora Antonio, non mi volere male, ma sono costretto a chiederti una parola sulla lettera inviata da Marco Solfanelli…

Si Marco è un amico e lo rispetto anche se qualche volta non ne condivido le opinioni.
Marco mi aveva informato che avrebbe chiesto a matchfishing di pubblicare una sua lettera aperta per esprimere la sua insoddisfazione nei confronti della Federazione. Ho letto la lettera e devo dire, ad onor del vero, che ci sono alcune imprecisioni in quello che Marco ha scritto.
Io non voglio entrare nel merito delle questioni personali ma un atleta che vince un campionato italiano ha diritto di sapere per tempo se verrà utilizzato, come e quando, giusto per programmare la sua agenda in rapporto con le esigenze familiari e professionali.

Ci sono alcune cose che vanno chiarite, intanto mi scuso con lui e con gli altri atleti presenti alla riunione della nazionale a Vicenza nel 2017 ai quali è stato chiesto di uscire dalla riunione in quanto si sarebbe parlato dell’organizzazione della trasferta per il campionato europeo perché l’intento non era quello di mandare via nessuno ma il capitano Frigieri, con lo spirito di non costringerli a rimanere ad ascoltare cose che magari non sarebbero interessate, ha liberato Marco e gli altri atleti non convocati a quel campionato per consentirgli di tornare alla fiera della pesca che era in corso. E’ stato un gesto di rispetto ma è stato interpretato male e mi scuso ancora con Marco per il modo di come è stata fatta la comunicazione.
Questo a dimostrazione del fatto che nella comunicazione dobbiamo parecchio migliorare.

Quindi vincere un campionato Italiano non dà diritto automaticamente a partecipare ad un Europeo o un mondiale…

No, nessun diritto, la nazionale è composta da sei atleti scelti dal capitano dalla nazionale dell’anno precedente, dai primi cinque classificati del club azzurro e dal campione italiano.
Questi 12 atleti sono a disposizione del capitano che sceglie gli atleti che ritiene più opportuni per il tipo di attività da affrontare. In questi anni di gestione della squadra nazionale seniores da parte di Rudy, dal 2010, sono tanti gli atleti che da esordienti nel giro della nazionale hanno partecipato con la maglia azzurra al mondiale o all’europeo e mi vengono in mente i vari Andrea Boni, Andrea Fini, Stefano Premoli, Giuliano Prandi, Francesco Reverberi, Matteo Capellini, Andrea Gelli, Gianni Lazzeretti, Alessandro Bruni, Moreno Ravaglia, Andrea Giambrone.
Senza scordare Giampiero Nardi e Andrea Santoni che lo scorso anno hanno vinto l’Europeo ad Adria, sicuramente abbiamo cambiato molto di più noi degli inglesi che sono osannati e presi sempre per esempio.
Le scelte non vengono fatte a caso ma le valutazioni sono approfondite e seguono delle logiche ma se uno come Marco Solfanelli un mese prima della riunione di Vicenza rinuncia a partecipare al club azzurro come può pensare di essere convocato ad un campionato europeo o ad un mondiale?
Posso anche capire la delusione di Marco ma avrebbe dovuto accettare le scelte del CT aspettando il suo turno come tutti quelli che l’hanno preceduto in nazionale. Prandi, Fini, Premoli, non hanno mai avuto problemi a fare le gare amichevoli come Italia-Francia o Italia –Belgio, hanno sempre fatto il loro dovere impegnandosi a testa bassa e poi anche per loro è arrivata l’occasione di un Europeo o di un Mondiale.
E’ mancata, a mio parere, da parte di Marco la disponibilità a far parte di quel gruppo.
Quindi chiudendo la questione di Solfanelli posso dire che un fosso si fa sempre con due sponde e se è vero che noi abbiamo peccato nella comunicazione, lui si è tirato fuori molto tempo prima e dopo Vicenza mi aveva confermato telefonicamente la voglia di restituire l’abbigliamento che aveva ricevuto e di non far parte della nazionale.
A questo punto sapendo già da Vicenza che a fine ottobre ci sarebbe stata la trasferta in Belgio e in considerazione della sua volontà di non partecipare, quindici giorni prima della partenza, per correttezza e prima di convocare altri atleti l’ho chiamato chiedendo la sua disponibilità a Belgio -Italia.
Un’ultima piccola precisazione, a Marco è stato mandato l’abbigliamento estivo (molto meno dei mille euro di cui parla) perché Francia – Italia era prevista per metà giugno agli atleti che hanno partecipato a Belgio – Italia in ottobre è stato mandato l’abbigliamento adeguato.

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