LA STORIA DEL 4° MONDIALE MASTERS FEEDER A RIOLA IN SPAGNA

Una settimana molto impegnativa quella trascorsa in Spagna con le nazionali Master e under 25 del feeder, una rappresentanza della nostra Federazione che in terra iberica si divideva poi in due gruppi,  i “vecchietti” che si dirigevano a Riola mentre i ragazzi se ne andavano da tutt’altra parte mentre a girare da un campo gara all’altro rimanevano il responsabile feeder Franco Lelli e Federico della Fipsas.

Si parte la domenica mattina 6 aprile da Bologna dopo aver caricato sui furgoni tutto il materiale e l’attrezzatura, su un furgone quello dei masters condotto da Pierluigi Cascianini e Sergio Lama e sull’altro quello degli under 25 condotto da Marco Corsi e Manuel Marchese.

Si arriva a destinazione a metà pomeriggio e subito si organizza un sopralluogo sul fiume, finalmente vediamo dal vivo il famoso campo gara che da diversi anni ospita l’Iberian Master feeder.

L’edizione 2025 dell’Iberian Master feeder era stata organizzata pochi giorni prima del mondiale e a vincerlo era stato il fortissimo Darren Cox e quel successo aveva caricato di grandi certezze tutto il team England.

Purtroppo a intristirci è stato il ricordo della catastrofica alluvione di un anno prima che aveva provocato ben 270 morti e ferite al territorio ancora ben visibili con enormi danni alle infrastrutture.

È incredibile come la gente del posto stia facendo tutto il possibile per andare avanti con la propria vita, e ospitare non solo l’Iberian masters ma anche i campionati mondiali di pesca masters feeder ad aprile.

uno scorcio del campo gara, da notare le scalette per scendere in golena

Il fiume Xuquer ha una larghezza da 30 a 50 metri, profondità fino a 8-10 metri e pesci difficili da pescare tanto che in molti chiudevano le sessioni di allenamento con dei cappotti.

L’intera squadra italiana dal lunedì affrontava la pescata con idee poco chiare e infatti le catture erano state purtroppo pochissime.

Ogni giorno si provava a cambiare approccio di pesca e per scappottare si provava anche con la pesca dell’alborella ma ben presto ci si rendeva conto che anche quella non era la strada giusta.

Solo il quarto giorno si delineava la soluzione migliore per catturare pesce e infatti quasi tutti si riesce a catturare carpe e carassi.

Il morale dopo questa giornata inizia  salire e si decide di dare fiducia solo al bigattino sia come pasturazione, quindi incollato, e come innesco.

Nel frattempo il colore dell’acqua iniziava a migliorare e si affrontava la prima manche convinti di far bene ma si ottenevano 29,5 punti che collocano l’Italia al 8° posto su 14 squadre partecipanti.

l’importanza di appendere un telo per non impigliare l’amo in fase di lancio

Purtroppo i risultati sperati non arrivano e per la domenica si decide di fare una gara mirata alla carpa con bigattini molto incollati e innesco di bigattini e orsetti.

Il sabato al posto di Angelo Cantoni che chiudeva gara 1 con un 13,5 penalità pescava Massimo Zaffi e la scelta del tecnico Maurizio Setti viene premiata perchè Zaffi ottiene un secondo posto di settore.

scorsio del settore 2 a monte del fiume e campo gara

Luca Pera va a pescare nel picchetto A1 quindi esterno a monte e li attendiamo un piazzamento sicuro che infatti arriva con un tribolato terzo di settore e tre pesci in nassa.

Alessandro Scarponi venerdì pescava al picchetto B13 dove catturava 3 pesci e il giorno dopo sale al B7 dove trova  al picchetto B6 Erdei Attila e al picchetto B8 il fortissimo inglese Richie Hull che tra l’altro in quel picchetto ci aveva pescato proprio il giorno precedente.

Due vecchi amici e ex compagni di squadra in Castelmaggiore Maver di Bologna 

Scarponi cattura quattro pesci, tre carpe un carassio che alla fine sarà maledettamente determinante per la classifica.

Hull per tra ore è stato in apnea ma spara le sue cartucce nella parte finale della gara e prende due etti in più del nazionale azzurro Scarponi. Anche i pescatori del Belgio e della Francia mettono in nassa sul finire di gara un pesce a testa che permettono di superare l’italiano di tre etti e così Alessandro dal 3° posto scivola al 6° posto.

Nel settore C al picchetto 9 pesca il ravennate Massimo Zaffi il quale con una pescata d’autore prende 7 pesci e chiude al secondo posto.

I piazzamenti portano a 21 le penalità che purtroppo sommate alle 29,5 del giorno prima fanno 50,5 quindi due punti di troppo per vincere la medaglia di bronzo  che al contrario se la aggiudicano gli spagnoli con 48,5 penalità.

I giorni di allenamento ci consegnavano comunque alcune certezze:

Le due estremità A1 e D14 sarebbero stati i picchetti migliori.

Le carpe erano l’unico pesce da insidiare anche perchè i carassi non erano assolutamente continuativi come catture e infatti al controllo esche non si portava la pastura ma solo due litri di bigattini e un pugno di mais come esca alternativa.

Era presente il disturbo di tartarughe e anguille ma non erano valide per il peso.

Scaricata tutta l’attrrezzatura in occasione di un  allenamento

Le classifiche finali ci consegnano la sorpresa del settimo posto degli inglesi a causa del 14° posto di Tommy Pickering che perde un grosso pesce proprio ad un minuto dal suono della sirena del fine gara.

Congratulazioni all’Ungheria per la vittoria medaglia d’oro e ad Erdei Attila per l’oro individuale e al nostro Luca Pera per il quarto posto assoluto.

Gli altri italiani chiudono al 19° posto Alessandro Scarponi, Maurizio Parigi al 33° posto e poi a seguire Zaffi e Cantoni ma con una gara in meno.

Nella foto Massimo Zaffi, pronto per iniziare la gara

nella foto Maurizio Parigi con una cattura

Nella foto Angelo Cantoni con un bel Carassio

Il Team era ben organizzato con il CT Maurizio Setti e il vice CT Giovanni Frulloni i quali insieme a Sergio Lama e Pierluigi Cascianini hanno contribuito a raggiungere questo  risultato.

Ranking_Masters_feeder_1leg

Ranking_Final_Feeder_Master_2025

Ranking_U25_Feeder_1leg_250411_175630

Final_Ranking_feeder_U25

Peccato e grande rammarico perchè mai come quesdta volta l’Italia poteva conquistare un graqdino del podi e la medaglia di bronzo era alla nostra portata.

E qui inizia la storia dei se…

Se il carassio di Alessandro in gara 2 fosse stata una carpa…

Se a Zaffi una carpa non gli si strappava la lenza…

Se Luca Pera avesse avuto un pò più di fortuna nel picchetto A1…

Se Cantoni in gara 1 invece di una alborella avesse preso un carassio o una carpa…

Se gli avversari di Alessandro nei minuti finali non avessero preso il pesce…

Se il concorrente a spalla di Alessandro in gara 1 invece di una carpa da 6 chili avesse preso una carpa normale da 2-3 chili….

E ne avremmo altri di se….

Ma la pesca ad alto livello è fatta così ..si vince o si perde a volte anche per un grammo in più o in meno, per delle frazioni di secondo, per un pesce slamato perchè il bigattino si è messo di traverso sull’amo..

Ma tutto il team Italia ha messo tutte le energie di cui disponeva per ottenere un risultato, che ne siamo certi con questo spirito prima o dopo arriverà.

il team Italia Masters prima della sfilata delle squadre

il grande campione ungherese Erdei Attila ancora campione del mondo

il vice campione del mondo l’inglese Richie Hull

Alessandro Scarponi  sorteggiato tra i due campioni Attila e Hull

CONOSCIAMO IL CAMPO GARA
Si pesca in sponda destra del fiume Rio Xuquer un corso d’acqua con una larghezza variabile tra i 30 m e i 50 m mentre la profondità nel centro fiume poteva raggiungere anche i 8-10 metri che andava a diminuire fino a 2 m man mano che ci si avvicinava agli argini.
Gli argini sono stati rovinati dalla grave alluvione del 2024 e larghi tratti sono stati riparati con interventi idraulici che hanno eliminato ogni forma di vegetazione.
Questa conformazione purtroppo ha condizionato la pescosità con tratti di fiume meno pescosi di altri.
La golena è larga tre metri circa e sono presenti pedane in cemento create appositamente per posizionare i pescatori a distanze uguali.
Dietro la postazione c’è un muro alto fino alla strada in alcuni tratti anche 4 metri costruito con sassi fermati da una imbragatura di rete metallica e per questo è necessario affiggere un telo di nylon per evitare che nel lancio la lenza si attacchi alla rete.
Per scendere dalla strada al fiume sono presenti a metà di ogni settore delle scale in cemento e ovviamente i posti pesca sotto la scaletta sono risultati sempre i migliori.
Trattandosi di un fiume è presente sempre una leggera corrente che a seconda di come è posizionata la curva a monte fa camminare più velocemente l’acqua su una sponda piuttosto che sull’altra.

I PESCI PRESENTI
I pesci presenti sono le carpe di varia pezzatura da un chilo a sei, otto chili, i carassi di ottima taglia, le alborelle, i persici, i barbi e tante anguille.

ATTREZZATURA
La Pesca è prevalentemente da farsi sulle carpe e sono quindi necessarie canne con la schiena abbastanza robusta come le Extreme e le Superlithium della Maver nella lunghezza di 12 e 13 piedi.
Servono dei mulinelli almeno 5500 montati con filo di nylon dello 0,25 terminali da 50 cm dello 0,16, 0,18, 0,20 mentre l’amo che si è rivelato più adatto è stato il modello con occhiello tipo ANIMAL del 16 che si è rivelato adatto per la pesca delle grosse carpe.
I pasturatori utilizzati sono stati in prevalenza dei rochet nelle misure small e medium e large con grammature variabili tra i 30 e i 70 g a seconda della velocità della corrente.

Tuttavia, per evitare di fare troppo rumore, si sono utilizzati dei pasturatori small da 40 g.

LE ESCHE
Nel periodo primaverile sono più indicati i bigattini incollati da inserire nel pasturatore.
I bigattini devono essere incollanti in modo tenace per evitare che si aprano rapidamente e serve colla arabica e fissaggio con stabilix per rendere veramente duro l’incollaggio
Dentro al pasturatore si può aggiungere anche una spruzzata di prodotto liquido rosso Fluo che serve per fare una scia attrattiva.
Nel periodo più caldo da tenere in considerazione anche il mais sia come forma di pasturazione che come innesco.

IL NEGOZIO DA PESCA
Si trova a Sollana a pochi km dal campo gara e si chiama Quinter Pesca ed è Fornitissimo di tutte le novità per il feeder e il colpo. Su Prenotazione si possono reperire con facilità anche le esche vive necessarie per pescare.

LE PROVE
Nei quattro giorni di prova sono stati affrontati diversi tipi di approccio usando sia pastura, sia bigattini, sia il mais ma il risultato è sempre stato molto scadente. Solo nell’ultimo giorno di allenamento, guardando anche gli altri team più in pesca rispetto a noi, abbiamo notato che l’unica esca che poteva dare dei risultati era il bigattino Incollato e messo all’amo. Due bigatti all’amo o un orsetto sono state le esche più efficaci.

Luca Pera impegnato a catturare una grossa carpa

Ungheria campione del mondo masters 2025

il podio individuale

top five

il campione dle mondo Erdei Attila

con il campione del mondo Erdei Attila

il vice campione del mondo Richie Hull

tre pezzi da 90, Hull, Pera e Cox vincitore dell’Iberian Master 2025

Il nostro Luca Pera premiato come quarto assoluto

la sfilata delle squadre e l’onore alle bandiere

 

 

 

 

la carpa presa a gara quasi terminata che porta via punti preziosi al nostro Alessandro Scarponi

giornate nuvolose sul campo gara 

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