IMPOVERIMENTO DEI NOSTRI MARI: IL COMMENTO DI GABRIELE TUBERTINI

Sta finalmente succedendo che anche l’opinione pubblica venga messa al corrente di questo problema, il drastico calo di pescosità penalizza tutta la collettività.

Le risorse ittiche in un contesto alimentare risultano un alimento primario e se stanno scarseggiando in modo irreversibile occorre trovare dei rimedi per ripopolare i nostri mari e ripristinare l’ambiente dei fondali costieri la’ dove i pesci si radunano per riprodursi.

Detto da piu’ parti e da fonti autorevoli la situazione e’ al limite , lo dimostrano i dati incontestabili.
A livello nazionale l’ 80% delle risorse ittiche sono di importazione.

E’ da sperare che da parte degli organi competenti si sia trattato di una sottovalutazione del problema, se non fosse cosi’ sarebbe molto grave.

Con 8000 km. di coste essere arrivati a questo punto e’ politicamente inconcepibile. Oggi giorno comprare un pesce nostrano una categoria di consumatori non se lo può piu’ permettere e deve orientarsi su prodotti che non si sa’ da dove provengono e quanti trattamenti di conservazione hanno subito.

Detto questo finalmente qualcosa si sta muovendo, infatti la piu’ importante distribuzione nazionale “ COOP” ha presentato ai propri associati un ampia relazione in materia che guarda caso riflette quello che noi pescatori denunciamo da anni, haime’ sempre inascoltati.

Ringraziamo la “COOP” di aver reso pubblico il problema.

Anche uno dei piu’ importanti quotidiani “REPUBBLICA” nella pagina n. 23 DEL 07/08/17 “AMBIENTE” pur trattando un argomento diverso ( proliferazione delle meduse nel mediterraneo ) intervistando il biologo Marco Faimali dell’Istituto Scienze Marine di Genova, il quale dichiara:

STIAMO ESAURENDO I LORO PREDATORI NATURALI: I PESCI

Adesso qual’e’ il pericolo? Che i politici si lasciano influenzare e adottino delle soluzioni sbagliate.

E qui cade l’asino. NON DOBBIAMO PERMETTERLO!

Sappiamo tutti che ci sono lobby di pescatori professionali, non tutti per fortuna che considerano il mare e i suoi abitanti di loro proprieta’ che non vogliono che la situazione cambi.

Stanno incolpando la plastica, l’inquinamento e’ tutto cio’ che non riguarda loro, addirittura accusano i pescasportivi di un prelievo troppo elevato e chiedono ulteriori limitazioni.

Chi non e’ contro la plastica o l’inquinamento , noi per primi, ma plastica e inquinamento esistono da tanto tempo e improvvisamente determinano l’impoverimento ittico in atto.

Proviamo ad essere seri e iniziamo a porre delle domande alle quali dovrebbero dare delle risposte sincere .

Non sara’ forse il temere che un aumento di pescosita’ smetta di giustificare quei finanziamenti assistenziali dei quali godono.

Non sara’ che pescando meno in certi periodi si guadagna di piu’ facendo lievitare i prezzi al rialzo?

Peche’ i fermi pesca lautamente finanziati non coincidono con i periodi riproduttivi?

Io non voglio tirare in ballo tutta la categoria dei pescatori professionisti, ma quelle lobby consorziate che adottano sistemi di pesca distruttivi per l’ambiente costiero dove i pesci si radunano per riprodursi.

Hanno tutto il mare a disposizione, devono proprio accanirsi in questi spazi costieri interrompendo questo ciclo. Se non c’e’ il ricambio e’ naturale che i pesci diminuiscono….non ci vuole uno scienziato per capirlo.

Se e’ solo una questione di interessi le soluzioni si trovano.

Cio’ detto cosa mi preme trasmettere:

la conoscenza del problema sta ampliando la platea, purtroppo chi non e’ un pescatore non sara’ in grado di valutare se eventuali decisioni andranno nel senso giusto:

Noi dobbiamo batterci perche’ questo non accada e che non si verifichino deviazioni da dare in pasto all’opinione pubblica che poi non risolveranno niente, ed e’ quello che FIOPS sta cercando di trasmettere.

Lamentarci individualmente e nei luoghi non appropriati non serve, dobbiamo sederci attorno a quei tavoli e lo si puo’ fare solo tramite le nostre associazioni, non mi interessa quali, l’importante e’ tenere una linea comune chiara e semplice:

I PROBLEMI DERIVANO DA QUESTO LE PROPOSTE PER RISOLVERLI SONO QUESTE. BASTA, CHIUSO!

Piu’ le associazioni sono numericamente forti e alleate fra di loro tanto piu’ possono far sentire la loro voce ed e’ per questo che FIOPS e FIPSAS hanno sottoscritto un accordo su questo tema pur mantenendo la propria autonomia negli ambiti specifici che gli competono. Speriamo che anche le altre associazioni lo capiscono e non creino delle rivalita’ che non esistono.

I pescatori sono tanti . Mediaticamente e’ imposibile raggiungerli tutti quindi faccio un appello:

Chi crede in quest’ iniziativa si dia da fare a propagandarla.

Esiste forse un altra strada per far valere i nostri diritti, se qualcuno la conosce me lo faccia sapere.

Gabriele Tubertini

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