SFIDA ITALIA FRANCIA A PIETOLE (MN): ITALIA ALLA GRANDE!

Gli azzurri aggiungono un’altra vittoria prestigiosa alla serie positiva di quest’anno. Questa volta contro la Francia campione del mondo su due campi di gara molto tecnici.

fonte PESCA IN (giugno 1991) a cura di Riccardo Galigani

L’ormai tradizionale incontro tra le due nazionali che lo scorso anno si svolse in Francia con la vittoria dei transalpini, questa volta ha visto come teatro Mantova con una prova all’inglese nel lago di mezzo ed una con la Rbs nel Mincio a Pietole, proprio nel tratto dove ogni anno si svolgono le super selezioni e le gare del club azzurro.

Le verifiche e le conclusioni che si potevano trarre da una gara del genere, erano molteplici.

Soprattutto per quanto riguarda la Francia campione del mondo 1990 a Maribor su una discutibile Drava in due prove che definire comiche è già un bel complimento…

Il miglioramento, soprattutto nella pesca all’inglese, dei transalpini è innegabile ed è confortato dal bel risultato ottenuto dalla loro nazionale ad Ostellato nel quadrangolare Italia Francia Inghilterra San Marino.

In quella gara, si ricorderà, arrivarono secondi a pochi punti dall’Italia vincitrice della gara.

Sul lago di Mantova, però, i francesi hanno mostrato tutti limiti di una conoscenza approssimativa dei canoni tecnici della pesca all’inglese.

Pescare con il galleggiante scorrevole, con lenze pesanti ed a grande distanza non è assolutamente facile, soprattutto se c’è da prendere tanto pesce.

La vittoria della nostra nazionale, dunque, non ha avuto assolutamente storia, ed il ponteggio di 27 a 51 già di per sé è un eloquente messaggio.

Unico francese a far bella figura è stato Guessard, che al numero uno di gara è andato a conquistare la seconda piazza di settore dietro Setti che, ultimo di gara, non ha lasciato possibilità agli avversari.

Veramente interessante questo campo di gara mantovano, un campo dove la regolarità mi sembra rimarchevole e nel quale, indipendentemente dagli esterni, chi ci sa fare ha modo di dimostrare il suo valore.

I 17 kg di Pagliari e i quasi 15 di Milo che pescavano interni penso possano dimostrare quanto appena affermato.

Lo strapotere italiano ha quindi reso quasi scontato i risultati del lago ponendo anche una seria ipoteca, visto il distacco subito dalla Francia, sulla vittoria finale dato che la classifica sarebbe stata stilata sulla base della somma delle penalità delle due prove.

Più che il pericolo di una sconfitta generale, però, poteva pesare il dubbio di una vittoria ottenuta per il vantaggio accumulato in una prova con una sconfitta, di misura, nell’altra.

Ben diversa infatti si presentava la prova del giorno dopo, il 5 maggio, sul fiume Mincio a Pietole, nella quale ci dovevamo misurare con dei pescatori che hanno fatto della pesca con la Rbs la loro ragione di vita.

D’accordo che i nostri conoscono a menadito il campo gara, d’accordo anche sul fatto che i francesi hanno poca dimestichezza con il carassio che è il paese prevalente a Pietole, non dimentico anche che noi siamo molto più abituati a pescare con lenze molto pesanti, ma le condizioni del fiume erano tali che praticamente il fiume era nuovo per tutti.

Le piogge dei giorni precedenti avevano gonfiato il Po in misura tale che non riceveva più le acque del Mincio, anzi, e ricacciare indietro a velocità sostenuta tanto che l’acqua, invece di uscire dai laghi di Mantova rientrava a tutto spiano, con il risultato che il livello si ero alzato moltissimo almeno 1 m rispetto a qualche giorno prima e continuava ad alzarsi durante la gara (almeno 20 cm in quattro ore).

La situazione alquanto nuova a reso inutili le piombature di 10:12 grammi preparate per il normale andamento del fiume che sono state sostituite da altre di sei ed 8 g.

Niente cambiato per quanto concerne la pasturazione abbondantissima richiesta dei pesci di Pietole.

I francesi sono apparsi in gravi difficoltà per almeno un’ora di gara, poi alcuni di loro hanno cominciato a risalire la china in particolare Fougeat che è riuscito a portarsi in terza posizione.

Il due volte campione del mondo si è permesso di staccare i vicini Gabba di quasi 1 kg e Barbetta quasi di 3 confermando l’affermazione di Desquè che prima della gara mi aveva confidato che Fougeat è fortissimo in questo tipo di pesca.

Ma il vero capolavoro lo ha fatto Milo.

Il milanese pescava il numero 11, cioè era il penultimo di gara con a valle il grande Bodineau.

Per buona parte della gara, almeno due ore, c’è stata sostanziale equilibrio con un leggero vantaggio di Milo dovuto alla maggiore taglia delle prede.

Nella terza ora il francese con una pasturazione forsennata è riuscito a portare sotto canna un gran numero di pesci, soprattutto scardole, con Intermezzo, per lui gradito, di qualche bel carassio, il tutto pescando rigorosamente a verme come tutti gli altri.

Il sorpasso, in una situazione di equilibrio come quella che si era creata, è stato facile e sarebbe stato il pareggio tra Italia e Francia, 39 a 39.

Sulla scorta di quanto aveva visto fare al francese, anche Milo ha rincarato la dose di pastura approfittando di un momento in cui Bodineau era in difficoltà tecniche (lenza rotta), alleggerito la piombatura e negli ultimi 40 minuti a infilato una serie impressionante di pesci, iniziando con un cavedano intorno al chilo, che ha riportato l’ago della bilancia dalla parte della nostra nazionale.

Veramente una bella soddisfazione per il nostro rappresentante che ha vinto anche la classifica assoluta individuale.

Come si leggerà nelle interviste, il c.t. francese Durazier ha riconosciuto la supremazia della nostra nazionale, soprattutto nella pesca all’inglese, con una punta di rammarico per la sconfitta di misura del Mincio. “vorrei poter riprovare” ha detto al termine ad un Chines supersoddisfatto.

Tino Pagliari:

Debbo lamentarmi per la taglia ridotta del pesce che sono riuscito a prendere. Peccato perché come numero ero a livello degli altri se non addirittura sopra. Non ne ho capito il motivo e ne ho fatte di tutte per cercare di superare l’inconveniente. Il Mincio di oggi era molto strano con quest’acqua che torna indietro e che aumenta costantemente e sicuramente i pesci ne hanno risentito. Ma il guaio peggiore, a mio avviso, è la misura libera della canna: se si fosse pescato tutti a 13 mt come canna di misura massima sicuramente avremmo preso di più, perché avremmo disperso meno la pastura. Ieri penso di aver fatto una buona gara con un galleggiante da 12 g scorrevole pasturando non troppo distante da riva perché ero sicuro che avrebbe tirato vento e sarebbe stato difficile mantenere la distanza.

Giampiero Barbetta:

Le due gare nel complesso sono andate bene anche se non sono molto soddisfatto del mio piazzamento. La gara di oggi è stata molto diversa da quella che disputiamo di solito qui: sembrava un altro il campo di gara. Mi sembra buono il risultato per quanto concerne il pescato sia per la gara di ieri che per quella di oggi, anche se qui si doveva pescare più tranquilli curando la pesca, pesce per pesce, allungando il più possibile verso la fine. Proprio per non aver fatto questo penso di aver perduto l’occasione di catturare qualche pesce in più nell’ultima ora.

Maurizio Setti:

Sono stato disturbato per tutta la gara dalle alborelle. Solo a tratti mi venivano sotto dei carassi con i quali facevo delle belle serie e poi sparivano per un po’ in contemporanea all’arrivo delle arborelle. Non ho trovato un’alternativa: ho addirittura provato con il mais, ma non ho ottenuto dei risultati. In pratica non sono riuscito a pescare nei momenti critici. Secondo me non era il pescare pesante a poter interessare la situazione, il pesante o il leggero non creava certo dei problemi ai pesci come non era risolutivo l’uso di un verme molto grosso al quale non dava neppure il pesce di taglia. A differenza di oggi, ieri ho fatto una bella pescata di quasi 20 kg di pesce, prevalentemente carassi di buona taglia, pescando per la prima ora e mezzo scorrevole ed il resto della gara con il galleggiante fisso con quasi 2 g sulla lenza perché l’acqua andava sensibilmente. Ho usato almeno 10 kg di pastura innescando tre o quattro pinky anche se ho avuto il disturbo di qualche gardon e di piccole savette che ho preso anche con il verme.

Roberto Trabucco:

Sono stati due bei campi di gara. Il lago ha dato veramente tanto pesce anche se c’erano delle condizioni di pesca veramente difficili. Chiaro che i francesi, quando c’è da pescare con lo scorrevole, fanno molta fatica, ma anche noi abbiamo avuto i nostri problemi anche se la canna all’inglese la adoperiamo molto più di loro. I problemi che ho avuto nel lago sono stati soprattutto per la precaria sistemazione sulla sponda. Non mi sono voluto mettere in una piazzola che era già pronta per non disturbare il mio vicino, ma la pianta che avevo dietro il posto che ho scelto mi ha impedito di pescare correttamente ed ho rotto parecchie lenze. Dopo essermi spostato non ho più avuto problemi. Nel lago ho pescato con 12 g e galleggiante scorrevole con 3,5 g sotto. Nella pesca di oggi nel fiume, in tutta sincerità, ho capito ben poco. A mio avviso il pesce non mangiava molto appoggiato, ma c’erano le alborelle che non lasciavano pescare in questo modo per cui ho insistito ben appoggiato. Può darsi che questo sia stato un errore, però la classifica ed il peso dei francesi accanto a me non è che mi dica che ho sbagliato troppo. Il Pietole di oggi, comunque è un po’ particolare: il pesce entrava per un po’ poi com’era venuto ripartiva. E’ stato una gara molto difficile.

Maurizio Gabba:

Debbo dire che la gara di oggi mi ha dato più soddisfazione di quella di ieri, perché battere i francesi con la RBS è proprio il massimo. Ieri, tra l’altro, ho pescato malissimo, perché sono stato almeno un’ora quasi un cappotto. Ho dato forse troppo ascolto a quelli che avevo dietro, che mi hanno mandato un po’ nel pallone a forza di farmi provare a cambiare.

Poi, quando ho deciso di fare di testa mia ho iniziato a prendere il pesce e ne ho fatto 12 kg; sono convinto che nel mio posto si poteva fare assai di più, partendo bene. Per me la lenza giusta era con un totale di 12 g con due gruppi di pallini, uno di 1,5 g ed uno più basso di mezzo grammo. Questo secondo gruppo deve essere presso per il fondo. Oggi ho pescato con 6 g all’inizio e con otto alla fine, quando l’acqua andava più forte. Ho perso un paio di pesci, ma non credo sarebbero stati questi a cambiare la situazione.

Milo Colombo:

è un momento in cui le cose girano per il verso giusto e sono veramente soddisfatto di questa due giorni, per la vittoria di squadra e per il mio primo assoluto.

Il posto che ho avuto in sorte nella gara del Mincio era sicuramente uno dei migliori e penso di averlo sfruttato a dovere. Ho pescato con una canna di 13 m inizialmente con 8 g per poi passare ad una lenza più leggera nell’ultima parte della gara quando mi è cambiato il giro d’acqua. Ho montato un amo del 12 ed una torpille abbastanza alta con una coroncina di pallini che struscia sul fondo. Per esca ho usato solo lombrichi. E’ stato una gara sostanzialmente diversa dalle solite di Pietole: il pesce mangiava molto delicatamente soprattutto perché di pastura sul fondo ce ne era tanta e la corrente poco sostenuta non l’ha trascinata via. Ieri ho fatto una discreta gara con 14,5 kg di pesce. Sono contento perché i miei due vicini assieme non sono arrivati al mio punteggio. Forse avrei dovuto pescare con più piombo sulla lenza all’inizio. Mi sono poi rifatto nel finale pasturando molto a fouille ed alzando il pesce pescandolo in caduta. Dopo la gara di Ostellato abbiamo avuto la conferma che la nostra nazionale è ad altissimo livello ed è ipotizzabile un futuro roseo.

Carlo Chines:

sono state due giornate bellissime con un totale di pescato di 240 chili circa per una media di 10 kg a testa per ogni gara. Complessivamente, dunque, un grosso successo con due gare di altissimo livello. Oggi non abbiamo avuto il Pietole classico per le condizioni dell’acqua, però è stato ugualmente valido, anzi, penso che la competizione di oggi, dal punto di vista spettacolare e tecnico, abbiamo avuto una validità maggiore di quella di ieri dove il nostro è stato uno strapotere. Tutto questo dimostra che quando le condizioni sono difficili i francesi diventano pericolosissimi. Sono molto soddisfatto della squadra che è ben collaudata e siamo pronti ad affrontare il mondiale sul quale confermo la mia fiducia.

Henri Durazier CT Francia:

è stato una competizione interessante e magnifica anche se è disturbata dal vento e dalla pioggia e dalle condizioni del fiume sostanzialmente diverso dal momento della prova. E’ stato preso molto pesce, ma abbiamo avuto qualche difficoltà ad adattarci alle nuove condizioni di pesca. Spero che in prossimo futuro la gara si svolga ancora qui: otterremo sicuramente risultati migliori. E’ importante per le nostre nazionali continuare questi incontri per migliorare la nostra preparazione e per raggiungere il livello della nazionale inglese che attualmente è il più alto.

Jean Desquè:

nel fiume sono andato meglio che non la gara del lago, anche se ho slamato qualche pesce di troppo. Ieri ho veramente pescato molto male con la canna l’inglese, mentre oggi non posso lamentarmi perché sono rimasto di un buon livello battendo, anche se solo di 30 g, Roberto Trabucco che qui è fortissimo. Il lago è veramente un bel campo di gara ed anche Pietole non è da meno anche se il primo è assai più regolare. il pesce ben distribuito ed è solo il pescatore che fa la differenza. Il Mincio è meno regolare ed ai numeri alti c’è assai più pesce che non nei bassi. Sono contento per Fougeat che al centro del campo ha fatto un ottimo terzo. D’altra parte questa è la sua pesca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *